La "zona" su francobollo: ricordo delle vecchie telescriventi

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somalafis
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La "zona" su francobollo: ricordo delle vecchie telescriventi

Messaggio da somalafis »

telescrivente.jpg
Questo francobollo italiano e' stato emesso nel 1985: ma oggi chi sa cos'e' quel nastro giallo che circonda il mondo ad illustrare la dimensione planetaria dell'informazione gionalistica? Sembrano passati secoli....
Quel nastro di carta - detto ''zona'' - serve a trasmettere testi per telescrivente. Le telescriventi erano simili a grosse macchine da scrivere come si vede in questa immagine
tele.jpg
Permettevano di codificare e poi trasmettere messaggi su rete telegrafica (cioe' sul classico cavo di rame). Come giornalista di agenzia ho vissuto in simbiosi con le telescriventi per un lungo numero di anni. Qualcuno dei nostri lettori ''meno giovani'' si ricordera' di questi accrocchi, se non altro per averli visti utilizzati dagli operatori cui si affidavano i telegrammi all'ufficio postale. La tastiera permetteva di trasformare il testo in un codice di 5 impulsi, rappresentati da fori sul nastro, secondo questo codice
zona b.jpg
La ''zona'' usciva quindi dalla telescrivente perforata, come si vede qua sotto (i buchini piccoli che formano una linea continua servivano per il trascinamento del nastro di carta e non fanno parte del codice)
zona bb.jpg
Si inseriva nel trasmettitore e all'altro capo il destinatario riceveva il testo in chiaro sulla sua telescrivente (che all'arrivo degli impulsi si attivava battendo da sola i tasti, tanto per capirci).
La telescrivente e' una tecnologia sviluppata negli ultimissimi anni dell'800 ma poi rimasta in uso a lungo. In questo tipo di tecnologia c'erano ovviamente un sacco di difetti:
1) le telescriventi sono rumorosissime, come appunto macchine da scrivere meccaniche; le nostre stanze piene di telescriventi e di macchine da scrivete di cui pestavamo vigorosamente i tasti sembravano una fabbrica meccanica, quanto a decibel;
2) ma soprattutto le telescriventi sono lente: il loro ritmo classico era di 50 ''baud'' (dal nome di Emile Baudot che contribui' a far nascere questa tecnologia); corrisponde grosso modo ad una settantina di caratteri al minuto (in successive evoluzioni tecnologiche nella fase finale della vita delle telescriventi nelle redazioni la velocita' fu sensibilmente accresciuta ma resto' sempre bassissima rispetto ad una comunicazione elettronica attuale; le telescriventi furono anche dotate di uno schermo su cui compariva il testo scritto).
3) il codice ''perforato'' consente solo 32 caratteri (anche se era disponibile un tasto per attivare i numeri invece delle lettere): sostanzialmente erano disponibili le lettere dell'alfabeto (ma senza distinguere tra maiuscole minuscole: tradizionalmente si usavano solo le maiuscole), i numeri da 0 a 9, i principali segni di interpunzione (virgola, punto, punto e virgola, punto interrogativo ed esclamativo, parentesi, lineetta, segno di percentuale e poco altro). Mancavano ovviamente le lettere accentate: e' per questo che - se ci fate caso - nei miei messaggi sul Forum io tendo a non usare le lettere accentate ma ad accostare un apostrofo a mo' di accento... (e' un vizio che non sono mai riuscito a perdere).
4) naturalmente potevano viaggiare su cavo telegrafico tradizionale solo testi e numeri non immagini...
5) per ''collegare'' qualcuno, occorreva che fosse fisicamente connesso con un apposito cavo telegrafico. Per ogni nuovo abbonato al nostro notiziario, ad esempio, occorreva aspettare che i tecnici del telegrafo provvedessero fisicamente ad installare la linea.

C'erano delle curiosita': ad esempio la perforazione della ''zona'' (chilometri e chilometri di ''zona'') produceva barili di coriandolini gialli. Un bravo operatori di telescrivente doveva saper ''leggere'' la zona perforata, anche perche' si poteva eliminare un pezzo di testo strappando un pezzo di ''zona'' e reincollando i due lembi separati. Correggere un refuso era una piccola impresa: si doveva cancellare tutto il testo scritto sino a raggiungere il refuso e ricominciare daccapo per cui i telescriventisti dovevano essere degli eccellenti dattilografi. Un'ultima bizzarra curiosita': il codice di inizio messaggio e di fine messaggio era rappresentato da 4 caratteri: ZCZC (credo che siano stati scelti perche' in nessuna lingua producevano un senso).

Sembra una tecnologia complicata? Non quanto il telegrafo classico: noi producevamo anche un sintetico notiziario destinato alle navi: l'unico modo di raggiungerle era il radiotelegrafo. Disponevamo cosi' di un piccolo team di marconisti, capaci di trasmettere velocemente utilizzando pero' l'alfabeto morse....
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Ultima modifica di somalafis il 31 marzo 2017, 10:42, modificato 3 volte in totale.
Riccardo Bodo
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xare
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Re: Che cos'e' quel ''nastro''?

Messaggio da xare »

Non lo sapevo.

:clap: :clap: :clap:

Ciao:
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Matraire1855
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Re: Che cos'e' quel ''nastro''?

Messaggio da Matraire1855 »

Forse sono stato uno degli ultimi a utilizzare il telex per lavoro. Ricordo che l'ultima volta dovrebbe essere stato il 2002 e lo utilizzavo per comunicare con clienti in Libia e con le banche in modo criptato. Con quel paese c'era solo un cavo telefonico sottomarino e riuscire a trovare la linea era quasi impossibile. Il telex era quindi l'unico sistema disponibile e soprattutto sicuro.
Comunque le telescriventi come mostrato in foto non erano più negli uffici. Si usava il telex con un software su window comodamente dal PC.
Personalmente fui molto sorpreso dal fatto che il telex in quanto messaggio cartaceo non fosse stato considerato come oggetto di "filografia" dal celebre catalogo Forum di Bolaffi.

Chissà se altri hanno simili ricordi
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debene
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Re: Che cos'e' quel ''nastro''?

Messaggio da debene »

Incredibile Riccardo!

Mi hai riportato alla memoria i primi anni '80 del secolo scorso.
Il mio primo impiego. Appena laureato entro in questa azienda
49712.jpg
e mi mettono alla dipendenze del direttore tecnico. Chissà quale lavoro da grande ingegnere mi metterà a fare?

bene la prima settimana ho imparato ad usare la telescrivente ed inviare in giro per l'Italia
richieste commerciali a varie ditte.

Che fosse rumorosa non c'è che dire ma ricordo ancora con molta nostalgia il suo suono.

La considerazione è che poi le tecniche di comunicazione hanno fatto velocemente passi da gigante!

grazie per il post

:abb:

sergio
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Sergio De Benedictis
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Vacallo
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Re: Che cos'e' quel ''nastro''?

Messaggio da Vacallo »

Mi ricordo, mi ricordo di quelle macchine che erano in uffici separati a causa del rumore che facevano. Negli anni '70 fino a '85 ho passato delle ore li dentro ad inviare messaggi ai nostri tecnici e clienti in tutto il mondo. La grande novità fù la perforatrice accoppiata alla macchina da scrivere IBM che ti permetteva di preparare le strisce preso la tua scrivania e solo in seguito ad andare nella stanza del telex per inviare i messaggi. L'arrivo del Telefax segnò la morte del telex, anche ne ho visti ancora in funzione negli anni '90.
Cordiali Saluti Eric Werner (alias Vacallo)

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somalafis
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Re: Che cos'e' quel ''nastro''?

Messaggio da somalafis »

Per chi e' molto giovane, ricordo che il ''telex'' era la rete pubblica, sviluppata dagli anni '30 del '900, con la quale gli abbonati potevano comunicare fra loro appunto su cavo telegrafico utilizzando telescriventi. La nostra rete di telescriventi e collegamenti come agenzia giornalistica aveva ovviamente caratteristiche un po' peculiari essendo continuamente in trasmissione per 24 ore su 24...

Per rispondere a ''matraire1855'': anche se il telex non e' ''classificato'' nella filografia bolaffiana, se si va al museo delle Poste e Telecomunicazioni a Roma si trovano tutti gli apparati che consentivano il funzionamento della rete telex.
Riccardo Bodo
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Matraire1855
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Re: Che cos'e' quel ''nastro''?

Messaggio da Matraire1855 »

somalafis ha scritto: 31 marzo 2017, 10:56

Per rispondere a ''matraire1855'': anche se il telex non e' ''classificato'' nella filografia bolaffiana, se si va al museo delle Poste e Telecomunicazioni a Roma si trovano tutti gli apparati che consentivano il funzionamento della rete telex.
visti, visti...

chissà quale sarà stato il motivo di questa omissione sul Forum. Mi sembra che un semplice telex possa essere trovato più facilmente di una tavoletta sumerica eppure non sono stati neppure considerati
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Luciano61
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Re: Che cos'e' quel ''nastro''?

Messaggio da Luciano61 »

@ Riccardo: un'altra piacevolissima lettura.

Grazie mille!
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andy66
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Re: Che cos'e' quel ''nastro''?

Messaggio da andy66 »

Quando iniziai a lavorare presso una ditta privata negli anni '80 feci a tempo a vedere il telex. Mi sembra che eravamo collegati direttamente con qualche ditta cliente dalla quale ricevevano gli ordini. Però non mi sembra di ricordare quelle strisce forate mostrate da somalafis, in quanto venivano stampati fogli scritti a lettere in maiuscolo, tipo telegramma.
A quei tempi, nella 'stanza macchime' era già presente anche il fax, che presto soppiantò la telescrivente.


Ciao:
Andy66

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Giuseppe D
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Re: Che cos'e' quel ''nastro''?

Messaggio da Giuseppe D »

Ciao:

Era il 1970. Avevo da poco iniziato a lavorare nell'ufficio italiano di una società americana, a Milano. In quegli anni si usavano molto i telegrammi per comunicare con i paesi extraeuropei; il telefono era costoso ed i tempi di attesa per il collegamento molto lunghi.
Ci venne l'idea di fare richiesta per il telex: ci vollero quasi due anni per avere la linea e la macchina.

Giuseppe
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Vacallo
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Re: Che cos'e' quel ''nastro''?

Messaggio da Vacallo »

andy66 ha scritto: 31 marzo 2017, 14:07 Quando iniziai a lavorare presso una ditta privata negli anni '80 feci a tempo a vedere il telex. Mi sembra che eravamo collegati direttamente con qualche ditta cliente dalla quale ricevevano gli ordini. Però non mi sembra di ricordare quelle strisce forate mostrate da somalafis, in quanto venivano stampati fogli scritti a lettere in maiuscolo, tipo telegramma.
A quei tempi, nella 'stanza macchime' era già presente anche il fax, che presto soppiantò la telescrivente.

Ciao:
Le strisce venivano preparate dall'operatore per inviare il messaggio. Inviandolo quest'ultimo veniva stampato dalla macchina che lo inviava. Il destinatario riceveva solo il messaggio scritto

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Cordiali Saluti Eric Werner (alias Vacallo)

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