I vari bolli menzionati nel capitoletto
BOLLI DI SCAMBIO CON IL REGNO DI SARDEGNA E ITALIA se al verso non hanno valore 0 bensì "-" (non conosciuto) dato che solitamente venivano apposti sul frontespizio. Qualche dubbio l'ho sul bollo N.A che ricordo anche al verso in un periodo imprecisato.
Comunque è un capitolo da rivedere perché è impossibile riassumere oltre 20 anni di utilizzo di questi bolli in 7 righe.
Non capisco quali lettere i redattori del catalogo possono avere usato per compilare la scala di rarità.
Per esempio il +5
lettere franche fino al confine con i bolli A1/A2/A3 fa pensare a lettere post 15/5/1862 dato che tra il 1844 e il 1859 il porto MEDIATO non era previsto. Dal 1862 è effettivamente noto il bollo N.A. sul frontespizio di lettere franche fino al confine e un grado di rarità +6 ci può stare.
Però poi c'è un S1/S2 +5 che è alto per le lettere in porto assegnato pre 1854 (tutte le lettere con tassa a carico del destinatario portavano questi bolli) ma basso per le lettere insufficientemente affrancate con francobolli dal 1851.
Forse è giusto per le lettere post 1854.
Del bollo ARF ti ho già detto ... quel +11 è fuorviante finché non si specifica il genere di spedizione. Lettere senza francobolli con questo bollo in vendita a 20 euro rimangono invendute, altro che +11!
Sono sicuro di NON essere stato chiaro ma la casistica è troppo ampia e sicuramente mi sfugge qualche dettaglio.
Forse l'editore dovrebbe consultarsi con qualcuno esperto del periodo così da dedicare una paginetta dettagliata solo a questo argomento che è molto seguito sulle riviste specializzate. E anche qui!

Francesco