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Falsi timbri postali, nei guai un pensionato
Secondo le indagini dei carabinieri, servivano per ingannare i collezionisti
Sequestrati 150 timbri di varie misure e fogge, in gomma e metallo, che riguardano ad esempio la posta aerea transadriatica di Fiume e Venezia, il lineare “Corrispondenza sottratta da partigiani”, il bollo datario della Prima armata. Utilizzati, secondo le ipotesi, per falsificare la corrispondenza da campo del primo Novecento, al fine di aumentarne la rarità e di conseguenza il valore economico.
L'operazione è dovuta al Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Firenze e al reparto operativo di Roma, coadiuvati dall'Arma presente nella città toscana.
I militari erano stati allertati grazie a segnalazioni di fonte collezionistica; da qui i controlli presso attività commerciali, case d'asta ed associazioni. Le indagini hanno permesso di identificare un pensionato fiorentino che, perquisito, risultava in possesso dei falsi timbri, “abilmente riprodotti da originali dell'epoca e di altro materiale filatelico sul conto del quale sono in corso tuttora accertamenti sull'autenticità”. È stato denunciato all'autorità giudiziaria per il reato di contraffazione.
“Si tratta della prima volta -precisa la Federazione fra le società filateliche italiane- in cui viene applicata la legge «Giovanardi» sulla falsificazione di materiale filatelico non più in corso”.




