La legge del 1930 contro la blasfemia, a seguito del concordato tra Stato e Chiesa del 1984, ha subito solo un opportuno adeguamento sul concetto della Divinità estendendolo a tutte le religioni e non più alla sola "Religione di Stato". Questa normativa è tuttora in vigore e così recita:
Dispositivo dell'art. 724 C.P.
... Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da cinquantuno euro a trecentonove euro. La stessa sanzione si applica a chi compie qualsiasi pubblica manifestazione oltraggiosa verso i defunti.
L'azione di propaganda, oltre ad un organizzazione "centrale" si avvaleva di comitati locali e, a volte, lo stesso soggetto era ripreso da comitati diversi.
Gli stessi soggetti, a volte, furono stampati anche in colori diversi.
Esempio di chiudilettera, stampati dalla ditta "Marenchi & Votta" di Desenzano, per il Comitato Centrale Antiblasfemo di Verona.
In questo caso, il comitato in questione, aveva optato per la stampa di più soggetti e messaggi diversi.
Lo stato e la Chiesa collaborarono attivamente nelle varie campagne, contro la blasfemia, che si susseguirono negli anni.
