Sulla prima emissione definitiva del Regno d'Italia le tirature affidate alla De La Rue di Londra sono sempre state da tutti considerate come le migliori sia per nitidezza della stampa che per precisione di dentellatura rispetto a quelle realizzate in Italia. Ma non sempre ciò si è verificato. Ecco la scansione parziale di una lettera dal piccolo ufficio di Lavenone affrancata con una striscia di 3 francobolli da 5 centesimi con dentellatura spostata ed evidente macchia bianca sotto il mento dell'effigie sull'esemplare di mezzo.
Saluti.
De la Rue: non sempre la migliore...
De la Rue: non sempre la migliore...
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Re: De La Rue: non sempre la migliore
Ho dimenticato di aggiungere la mancata battitura del perforatore dopo il 5°foro (da sinistra in basso) in tutti e tre gli esemplari
Re: De La Rue: non sempre la migliore

Che la tiratura di Londra fosse migliore rispetto a quella di Torino in tutto e per tutto è un mito da sfatare, anzi da spiegare.
E purtroppo i cataloghi riportano da anni alcune caratteristiche distintive delle due tirature, indicandole come quelle sulle quali basarsi, che in realtà non lo sono.
Se parliamo di dentellatura, ad es., cioè di forma e regolarità dei dentelli, Londra è superiore.
A livello di pura centratura, invece, Torino spesso la batte e presenta esemplari meglio centrati, anche a livello di posizionamento del fondino di sicurezza rispetto alla vignetta.
Per quanto riguarda il discorso della stampa, invece, non fatevi ingannare.
Quella di Londra è assolutamente migliore in termini di particolari, ma l'inchiostrazione leggera e delicata, oltre alla presenza del fondino, ha dato origine a molti esemplari mal inchiostrati e con poco appeal. Nei Torino, invece, la quantità di inchiostro è sempre stata più abbondante anche a causa delle tavole meno precise nei dettagli.



Stefano
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S T A F F
Colleziono nuovi ** del Regno d'Italia, Trieste A e B con varietà, Occupazione Jugoslava di Trieste, Istria e Litorale Sloveno e IV di Sardegna
SOSTENITORE
Re: De La Rue: non sempre la migliore
Alforte ha scritto: 14 giugno 2022, 16:21 Ho dimenticato di aggiungere la mancata battitura del perforatore dopo il 5°foro (da sinistra in basso) in tutti e tre gli esemplari
..è il caso di dire che .....non tutte le perforazioni ..... riescono con il buco

ricordiamo che la tipografia De La Rue realizzava le tavole da stampa e la stampa dei francobolli mentre la dentellatura avveniva alla Somerset House, sempre a Londra e sul volume "Stamp Perforation - The Somerset House Years 1848 to 1880" .............(è scritto in inglese, per me lingua ostica, ma ....guardando le figure


credo anche che, giunti ad un certo momento, la principale preoccupazione (degli inglesi) fosse quella di consegnare i francobolli al governo italiano nelle quantità e nei termini contrattualmente previsti e che quindi ,per alcune consegne, i controlli (degli italiani a Londra) siano stati un pò meno severi
curiosità
al contrario, agli inizi dell'attività dell'officina carte valori di Torino, mossi da un eccesso di zelo vennero scartati numerosi francobolli "che presentavano l'orlo della stampa un pò intaccato dalla perforatura" ma di questi ne vennero poi recuperati come "buoni" 1.000.000 (un milione!!)... lo scrive il direttore dell'officina nella relazione al ministero per l'anno 1866
come ha scritto Stefano , le dentellature "inglesi" eseguite alla Somerset House sono superiori come forma e regolarità dei dentelli, quelle dell'officina carte valori, non tutte, almeno non quelle iniziali, sono riconoscibili per i diversi diametri dei fori e per l'andamento "zigzagante" degli stessi dovuto al non perfetto allineamento degli aghi perforatori
un esempio
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Maurizio
"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
Re: De La Rue: non sempre la migliore
Hai perfettamente ragione Stefano (clicca per ingrandire)Stefano T ha scritto: 14 giugno 2022, 16:49 (..)
Per quanto riguarda il discorso della stampa, invece, non fatevi ingannare.
Quella di Londra è assolutamente migliore in termini di particolari, ma l'inchiostrazione leggera e delicata, oltre alla presenza del fondino, ha dato origine a molti esemplari mal inchiostrati e con poco appeal. Nei Torino, invece, la quantità di inchiostro è sempre stata più abbondante anche a causa delle tavole meno precise nei dettagli.

Rev LB Jul 2023
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dedicato con affetto al grande mondo di variabilità costituito dagli ordinari - Michele