oggi, sul Corriere della Sera, c'è questo articolo https://www.corriere.it/editoriali/23_f ... 7fb9.shtml


Close but not quite!sergio de villagomez ha scritto: 16 febbraio 2023, 13:40 ... è proprio in Gran Bretagna che è nato il primo francobollo adesivo della storia: il «Penny Black» con l’immagine della regina Vittoria del primo maggio 1840.
Grazie Sergio, sono alcune cose e curiosità' che non conoscevosergio de villagomez ha scritto: 16 febbraio 2023, 13:40 Buongiorno Giampi,
ecco l'articolo (niente di che ma leggere di filatelia su grandi quotidiani nazionali fa sempre piacere":
Il 2023 sembra essere iniziato con una piccola finestra sul Novecento. Mentre un attacco informatico veniva sferrato qualche settimana fa alla gloriosa ma non più affidabile come una volta Royal Mail, uno dei gioielli della corona fino a pochi decenni fa, in Corea del Nord si preparava l’uscita di una serie di francobolli celebrativi con tanto di missile balistico con al centro il dittatore Kim Jong-un davanti al solito bagno di folla. Sebbene nel caso inglese l’obiettivo fosse chiaramente la logistica del commercio elettronico, da cui dipendiamo sempre di più, le due notizie oggi si trascinano un sapore di sufficienza. Lettere, cartoline e francobolli sono specie in via di estinzione. Eppure non va dimenticato che è proprio in Gran Bretagna che è nato il primo francobollo adesivo della storia: il «Penny Black» con l’immagine della regina Vittoria del primo maggio 1840.
Introdotto da Rowland Hill per aiutare le famiglie povere, ebbe un successo enorme: ne vennero emessi oltre 68 milioni, una cifra enorme per l’epoca. La posta esisteva già, chiaramente. Le reti di distribuzione dei messaggi risalivano all’Impero romano che ne aveva compreso l’importanza per il controllo del territorio e per la gestione amministrativa e bellica. Solo che nella Gran Bretagna dell’Ottocento, come in molte altre parti del mondo, il pagamento del servizio del General Post Office era demandato al destinatario. E costava caro. Per completare la beffa sociale la posta era un diritto acquisito e gratuito per i Lord. Il postino nell’Ottocento era sinonimo di sventura, non per le notizie che poteva portare, ma per il pagamento richiesto. I poveri avevano sviluppato una sorta di alfabeto segreto con ingegnosi segni che venivano apposti sopra la busta, in maniera tale che il destinatario potesse cogliere con uno sguardo furtivo il messaggio del mittente. E lasciare il postino a becco asciutto. Fu in questo contesto che il «Penny Black» giunse, funzionando egregiamente fino all’arrivo di una @.
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Niente di piu' falso, in periodo prefilatelico volendo si poteva pagare in anticipo ( ovviamente in contanti ) e costava lo stesso.il corriere della sera ha scritto: 16 febbraio 2023, 13:40 Solo che nella Gran Bretagna dell’Ottocento, come in molte altre parti del mondo, il pagamento del servizio del General Post Office era demandato al destinatario.