In
genere un falsario di francobolli rari si limita a falsificare esemplari
rari.
Il protagonista della nostra storia faceva di più: "inventava"
i francobolli da falsificare!
Ringrazio Sabine Schwanke per la sua cordiale collaborazione.
I thank Sabine Schwanke for their kind collaboration,
Ich danke Sabine Schwanke für ihre freundliche Mitwirkung.
Il
dottor James A. Petrie (1843-1913)
La Guerra Civile americana scoppiò a seguito della secessione di alcuni
Stati dell'Unione che non condividevano la politica perseguita dal neo
Presidente Abramo Lincoln.
Evidentemente non è questa la sede per discutere le motivazioni del
conflitto e le sue conseguenze nella società americana.
Qui vogliamo solo ricordare che, a seguito del distacco dall'Unione di sette
Stati, (che divennero poi 13) nei primi tempi il servizio postale continuò
negli Stati secessionisti con l'utilizzo dei francobolli unionisti, fino a
quando il Governo di Washington non li demonetizzò sostituendoli con altri.
Nel frattempo gli Stati Confederati si erano organizzati nominando un proprio
Postmaster General, Henninger Reagan, che da subito si diede da fare per
ottenere i nuovi francobolli per la Confederazione degli Stati
secessionisti. Ma l'emissione poté vedere la luce solo nell'ottobre 1861.
Così per almeno quattro mesi gli uffici postali confederati indicavano il
pagamento del porto della corrispondenza apponendo un timbro o delle
annotazioni a mano.
I Postmaster di alcune città decisero di stampare per proprio conto,
localmente, dei francobolli provvisori d'emergenza, chiamati oggi Postmaster's
provisionals.
Inutile dire che questi francobolli provvisori furono subito molto ricercati
dai collezionisti, in quegli anni in cui si stava sviluppando l'interesse per
una filatelia che muoveva i suoi primi passi.
Una cosa che capì subito molto bene un medico di New York che aveva
prestato servizio nella Marina degli Stati Uniti nell'ultimo anno della Guerra
Civile.
Si tratta del dottor James A. Petrie, nato a New York nel 1843 che,
terminati gli studi di medicina, fu impiegato come chirurgo nella Marina
degli Stati dell'Unione dall'agosto 1864 al giugno 1865.
Durante il servizio militare aveva avuto modo di entrare in contatto con il
mondo dei collezionisti di francobolli riuscendo a vendere con successo in
particolare quelli degli Stati Confederali. Aveva compreso, ancora
durante la Guerra Civile, come si potevano guadagnare parecchi soldi a
guerra conclusa. Si era convinto che il nuovo hobby di collezionare
francobolli sarebbe divenuto sempre più popolare raccogliendo appassionati
in tutto il mondo e che, quando la guerra fosse finita, i collezionisti si
sarebbero accapigliati per contendersi i francobolli degli Stati
Confederali.
Così, già durante la guerra, comperò tutto quello che riusciva a trovare
negli Stati del Sud.
E qui trovava i Postmaster's provisionals, cioè quei francobolli
provvisori che erano stati predisposti in emergenza nel 1861 dai direttori
postali di alcune città della Confederazione.
Si trattava di francobolli piuttosto rari ed in alcuni casi di una rarità
estrema.
Finita la guerra, viaggiò in lungo e in largo attraverso il Sud facendo
pubblicare annunci sui giornali nei quali offriva alti prezzi per i
francobolli dei vecchi Stati Confederati.
Una
etichetta pubblicitaria di James A. Petrie, fatta ad imitazione
dei "provisionals" degli Stati Confederati, dove
Petrie si definisce "P.M.", ovvero "Postmaster"!
Quelli che riusciva a raccogliere erano sempre troppo pochi e comunque
insufficienti per soddisfare le continue richieste che riceveva.
Il dottor Petrie doveva aver allacciato le giuste relazioni tanto che pare sia riuscito a procurarsi del materiale originale con cui
produrre ristampe di questi francobolli.
Il condizionale è d'obbligo perché con le aumentate conoscenze e con gli
studi più recenti sui Postmaster's provisionals certe certezze
sembrano vacillare. E' il caso, ad esempio, di questo 5 centesimi di Macon (Georgia): a sinistra
un esemplare originale, con la varietà "virgola dopo Post Office";
al centro una ristampa, con la medesima varietà, certificata come «Reprint from original plate»
nel 1994 da una delle massime autorità peritali del settore, l'Authentication
Committee del Confederate Stamp Alliance; a destra una
falsificazione eseguita dal dottor Petrie, "punto dopo Post
Office". Stando agli studi successivi più recenti (Peter W. W. Powell
"Four-LineMacon, Georgia, Postmaster's Provisional Stamp" in The
Confederate Philatelist del settembre 2000, Francis J. Crown Jr.
"The Macon Petrie Fakes" in The Confederate Philatelist del novembre - dicembre
2004) ci sentiremmo di affermare che il francobollo al centro non sarebbe una
ristampa, ma un falso eseguito dallo stesso Petrie.
Originale
(Asta Siegel, 10 dicembre
2012).
Presunta
ristampa (Asta Schwanke,
22 novembre 2013).
Il
"provisional" da 10 centesimi (originale) emesso dal
Postmaster di Greenville, Alabama (Asta
Siegel 24 aprile 1982).
Il
falso ispirato dall'illustrazione del Catalogo Scott (da
"Provisional Fakes Provide Real Enjoyment" di Wayne
Youngblood in American Philatelist, marzo 2011).
Purtroppo è difficile venire a sapere come andarono veramente le cose in questi francobolli provvisori:
i
documenti giunti fino a noi sono scarsi, la filatelia era agli albori ed a quel tempo
nessuno studio venne portato avanti su cosa era stato fatto e da chi.
Aggiungiamo poi che per molti anni i cataloghi riproducevano addirittura i
falsi.
Il sempre maggiore interesse per i francobolli locali degli ex Stati
Confederati, non solo in America, ma anche in Europa, spinse così il dottor Petrie a diventare un falsario: prendeva a modello un originale
producendo con esso delle buone imitazioni che, ovviamente, vendeva come
fossero francobolli autentici.
Un giorno, nelle sue peregrinazioni negli Stati del Sud alla ricerca di
materiale da offrire in vendita, Petrie scoprì un esemplare, fino ad
allora sconosciuto, del provvisorio da 5 centesimi emesso dal Postmaster
di Greenville (Alabama), giudice Benjamin Faneuil Porte.
I compratori interessati all'acquisto di questo pezzo erano parecchi, ma
Petrie ne possedeva uno solo. Allora, conservando l'unico originale, lo
falsificò producendone alcuni per non scontentare nessuno dei suoi
clienti.
Più tardi, attorno al 1881, il trucco fu scoperto quando venne alla
luce un secondo esemplare genuino.
Sempre del Postmaster di Greenville, Petrie aveva falsificato anche il
provvisorio da 10 centesimi. Questo francobollo venne registrato dalla
stampa specializzata ed anche catalogato dal commerciante di New York, e
"padre" della filatelia americana, John
Walter Scott al quale lo stesso Petrie vendeva i provisionals degli
Stati Confederati, con la relativa illustrazione del francobollo ...
falso!
Trattandosi di un francobollo raro, ci fu un altro (non identificato)
falsario che pensò bene di imitarlo, facendo riferimento
all'illustrazione di Scott e realizzando così un "falso del
falso"!
L'illustrazione del falso sul catalogo Scott continuò a comparire per
diversi anni nelle successive edizioni, continuando a generare confusione
ed incertezze.
Purtroppo tante di queste
falsificazioni di Postmaster's provisionals furono fatte negli anni
immediatamente successivi alla conclusione della Guerra Civile americana e
già a quel tempo molte furono ritenute pezzi originali.
Così alcune falsificazioni vennero riconosciute solo in anni più
recenti: del provvisorio di Nashville (Tennessee), stampato dal Postmaster
William D. McNish, ma mai emesso (pertanto sono da ritenere trucchi quelli
con annullo o apposti su buste) era nota da anni una falsificazione
piuttosto dozzinale.
L'originale è infatti caratterizzato da interruzioni della linea della
cornice: le falsificazioni di cui parliamo si riconoscono a prima vista
proprio perché hanno la linea della cornice continua, senza
segmentazioni.
Nel 2005 un articolo pubblicato sul numero di ottobre-dicembre della
rivista The Confederate Philatelist dimostrò che alcuni
francobolli, considerati fino ad allora genuini, erano dei falsi opera
probabilmente proprio di James Petrie. Non basta più considerare solo la
linea della cornice per riconoscere i falsi, ma si devono esaminare altri
dettagli, come, ad esempio, la forma della "S" di "CENTS"
che Petrie disegnò più spessa e regolare, mentre negli originali la
curva inferiore della "S" è più esile e presenta una rottura.
Originale.
Falso
di John Walter Scott.
Falso
attribuibile a James A. Petrie (da
Wikimedia Commons).
Il
catalogo Yvert&Tellier, dopo oltre un secolo (2005), riproduce
ancora un falso (forse quello di John Walter Scott).
Anche i cataloghi non sono d'aiuto in questo campo: il catalogo Yvert &
Tellier,
nella sua edizione del 2005, riproduce ancora dopo oltre un secolo
l'immagine di un falso (forse quello prodotto da John Walter Scott)!
Negli anni '80 dell'Ottocento, Petrie giunse in Europa preceduto dalla sua
fama di commerciante di grandi rarità degli Stati Confederati.
Qui entrò in contatto con la comunità filatelica che era smaniosa di
possedere qualcuna delle gemme che portava con sé.
Il dottor Petrie, d'altra parte, voleva offrire ai suoi clienti più
facoltosi dei pezzi di prima grandezza, delle rarità assolute che solo lui
era in grado di procurarsi perché ... era lui stesso che le inventava!
Dalle ristampe e dalle falsificazioni passò alle "invenzioni" di
fantasia: riproduceva il disegno di un francobollo della Guerra Civile
realmente emesso, ma inseriva un valore facciale diverso che stampava in un
colore differente.
Così avvenne per la cittadina di Charleston, in South Carolina, il cui
Postmaster Alfred Huger aveva preparato un 5 centesimi blu: Petrie realizzò
un valore da 2 centesimi marrone ed uno da 10 centesimi verde che a
Charleston non erano mai esistiti. Per rendere credibili le sue creazioni, le completò con annulli falsi.
L'originale
5 centesimi blu di Charleston
(Asta Siegel 10 dicembre 2012).
L'"invenzione"
da 2 centesimi marrone di Petrie
(Asta Schwanke 22 novembre 2013).
L'"invenzione"
da 10 centesimi verde di Petrie
(Asta Schwanke 22 novembre 2013).
Anche Lynchburg, in Virginia, dove il Postmaster maggiore Robert Henry Glass
aveva fatto stampare un provvisorio da 5 centesimi blu, forse dalla
tipografia del giornale di famiglia Lynchburg Daily Republican, ebbe
l'onore di una "creazione" da parte del dottor Petrie: un 10
centesimi marrone, inutile a dire, anche questo mai esistito (con annullo
evidentemente falso).
L'originale
5 centesimi blu di Lynchburg
(Asta Siegel 10 dicembre 2012).
L'"invenzione"
di Petrie: il 10 centesimi di Lynchburg
(Asta Schwanke 22 novembre 2013).
A titolo di curiosità, segnaliamo che al verso dell'inesistente provisional
da 10 centesimi di Lynchburg mostrato sopra, qualcuno ha apposto
l'annotazione manoscritta «Original», firmandola: la firma
tuttavia non è conosciuta.
Lloyd Bowers, Direttore delle Poste di Mobile, in Alabama, fece stampare
litograficamente da William R. Robertson due tipi di francobolli locali
d'emergenza: uno da 2 centesimi (in nero) ed uno da 5 centesimi (in blu).
Petrie pensò bene di completare la serie con un 10 centesimi stampato in
rosso, che anche in questo caso si premurava di dotare di un annullo per
farlo apparire realmente viaggiato.
L'originale
2 cent. nero di Mobile
(Asta Siegel 10 dicembre 2012).
L'originale
5 cent. blu di Mobile.
L'"invenzione"
di Petrie: il 10 cent. rosso di Mobile
(Asta Schwanke 22 novembre 2013).
La
firma di Leonidas W. Durbin di Philadelphia.
Dei provisionals di Macon abbiamo già detto prima, ma anche
per questa città Petrie inventò un 10 centesimi che non aveva mai visto un
ufficio postale e con esso truccò persino delle buste per dare l'apparenza di
un francobollo realmente usato e viaggiato; una di queste è entrata a far
parte della collezione di Paul Butterfield Freeland.
Falso
impiego del 10 centesimi di Macon "inventato" da
Petrie su una busta con l'annullo fasullo del mese di agosto (il
giorno è illeggibile) indirizzata a "Mess R.J. Lowry &
Co, Atlanta, Ga"; si tratta dello stesso indirizzo che
compare anche su altre buste truccate, tra cui quella con la
coppia di 5 centesimi falsi una volta presente nella collezione
De Ferrari (immagine
pubblicata
nell'articolo di Francis J. Crown Jr. "The Macon Petrie
Fakes" in "The Confederate Philatelist"
novembre-dicembre 2004).
Per queste sue "invenzioni" Petrie si faceva pagare dai
commercianti una ventina di dollari a pezzo, pari -all'incirca- al salario
mensile di un agricoltore.
Durante il suo soggiorno in Europa, Petrie riuscì a disseminare i suoi provisionals
di fantasia praticamente in tutte le maggiori collezioni del tempo.
Ne restarono vittima, tra gli altri, De Ferrari de La Renotière, che
acquistò una coppia falsa del 5 centesimi di Macon con la quale Petrie
aveva truccato una lettera per dare una patina di originalità alla sua
creazione.
Della "fantasia" del 10 centesimi di Macon (inesistente) troviamo
una coppia nuova nella collezione di Thomas Keay Tapling (oggi alla British
Library), oltre all'esemplare singolo falsamente applicato su una busta
(mostrata qui sopra) della collezione Freeland.
Il conte di Crawford (che possedeva il bozzetto originale del "Penny
black", il primo francobollo emesso al mondo) acquistò persino una
collezione completa di prove di francobolli americani dal 1847 al 1893 in
fogli completi stampati... su cartone!
Nella collezione del barone Otto von Transehe-Roseneck esistevano numerose
"invenzioni" di Petrie (tra cui alcune sono mostrate sopra) che il
barone si compiaceva di esibire considerandole rarissime: le aveva
acquistate dal commerciante di Philadelphia Leonidas W. Durbin il quale, per
averle, nel 1887 aveva pagato al dottor Petrie la bella cifra di 100 dollari in oro!
Si potrebbe immaginare che Petrie si coccolasse i propri clienti e certamente
sapeva ammaliarli con parole ed argomenti convincenti. Tuttavia
non esitava a vantarsi pubblicamente di aver venduto al De Ferrari dei
falsi e delle contraffazioni.
Secondo Stanley M. Bierman, Petrie era semplicemente «... un ladro, un
falsario, un truffatore, sprezzante dei suoi amici ...» ed in conclusione
«...
un uomo dalla coscienza assai flessibile».
Il dottor James A. Petrie morì a 70 anni nel 1913 ed oggi sarebbe
completamente dimenticato se non sopravvivessero ancora le sue truffaldine
"invenzioni".