A Sant'Alvise.
Questi luoghi prendono il nome dalla famiglia Brazzo che qui abitava nel
palazzo che si trova dietro al muro di cinta ai piedi dell'omonimo ponte.
Sul muro, che prospetta sulla fondamenta de la Sensa, sopra la moderna porta al civico numero
3355 che conduce
all'interno della proprietà, è visibile lo stemma di quella famiglia
entro uno scudo a tacca contenuto in un tondo in pietra d'Istria.
Lo
stemma della famiglia Brazzo sulla fondamenta de la Sensa.
La famiglia Brazzo pare fosse originaria della Toscana e praticava i
commerci che l'avevano arricchita in città, al punto di possedere molti
beni, particolarmente qui, a Sant'Alvise, dove aveva la casa da stazio:
un'elegante palazzina gotica del XIV secolo caratterizzata da alcune
finestre trilobate
Uno
scudo accartocciato, forse incompleto, sul quale si scorge solo un
leone di San Marco, sulla chiave di volta dell'arco che conduce al
"sotopòrtego" sul rio.
Goffredo da Brazzo nel 1437, con
altri esponenti di ricche famiglie veneziane, non nobili, fu tra i
fondatori della Scuola di San Marco in campo dei SS. Giovanni e Paolo, la quale
poi per la sua ricchezza e magnificenza ebbe il titolo di "Scuola
Grande".
Lui stesso ne fu Guardian Grande.
Un
dettaglio dello spigolo d'ingresso in calle Brazzo.
Alla sua morte, avvenuta nel 1457, venne sepolto nell'isola della Certosa:
una epigrafe ne lodava i meriti.
Al
termine della calle Brazzo si ha una vista sul campanile della
chiesa della Madonna dell'Orto.
Nel
1641 un Alessandro da Brazzo si sposò con Cecilia Maffetti, figlia del
primo matrimonio di un certo Giulio Maffetti che, in seconde nozze, aveva
sposato Maria da Brazzo, sorella di Alessandro.
Pare che l'umore di Giulio fosse alquanto irascibile e instabile e di
questo Maria si lamentava con il fratello. Così un giorno Alessandro,
istigato dalla sorella Maria, si recò nella casa del Maffetti che era
affetto da podagra: nel corso di una animata discussione, Alessandro da
Brazzo lo uccise con un colpo di archibugio.
Ambedue furono condannati e colpiti da bando: infatti la sorella Maria venne giudicata istigatrice e consenziente del
fatto.
Con la condanna furono anche confiscati i loro beni che tuttavia la madre
di Alessandro ricomperò nel 1645.
Si adoperò anche per far tornare il figlio, ma durante il viaggio
Alessandro venne ritrovato morto in una stalla con il corpo riverso dentro
una mangiatoia a faccia all'ingiù.
La sorella di Alessandro, Maria, si risposò con un ufficiale forestiero,
ma anche questo matrimonio non fu fortunato: morì infatti prima della
madre.
Così i beni della famiglia Brazzo, che in questo modo si estinse,
passarono ai Maffetti.
A circa metà della calle Brazzo si apre un sotoportego che termina con una
rivetta sul rio Brazzo, che congiunge il rio della Sensa con quello della
Madonna dell'Orto; sulla chiave di volta dell'arco d'ingresso è visibile
un leone di San Marco in uno scudo accartocciato, forse incompleto o
parzialmente cancellato.
Al termine della calle si apre uno squarcio con la vista verso la chiesa
della Madonna
dell'Orto.