Do pozzi (calle, corte dei)

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Il primo pozzo che si incontra entrando nella corte.
A San Moisè.
Come per altre situazioni simili a Venezia, questi luoghi prendono il nome dalla presenza di due pozzi.
In questa pagina abbiamo già raccontato qualcosa sull'approvvigionamento idrico della città, una città che «...è in aqua et non ha aqua...» (Marin Sanudo, 1466-1536).
I due pozzi, che sono presenti nella corte alla quale si accede attraverso una calle che porta lo stesso nome, sono di diversa fattura.
   
Le vaschette a terra per raccogliere l'acqua a favore degli animali.
   
Entrambi i pluteali sono privi della zoia (il basamento, o scalino, posto alla base della vera), forse sparita con la lastricatura della corte, o forse mai esistita: tuttavia possiamo notare la tipica vaschetta che era destinata a contenere l'acqua per gli animali, che in genere si trovava nella zoia, scavata nella trachite del selciato.
Uno dei due pozzi, il primo che si vede entrando nella corte, su un lato presenta inciso l'anno «MDCCLV» (1755).
   
L'altro dei due pozzi della corte.
  
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Pagina aggiornata il 5 aprile 2019