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I
"nizioleti" riportano erroneamente l'indicazione "Fenester". |
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A Santa Maria Mater Domini.
I sotopòrteghi (sottoportici) sono due: uno in corrispondenza
della Calle della Chiesa (di Santa Maria Mater Domini), l'altro immette
invece in Corte Tiozzi. In mezzo, tra i due, sta la calle.
Le indicazioni stradali presenti purtroppo non sono corrette: indicano il
toponimo come «Fenester», anziché «Fenestrer».
Questi luoghi prendono il nome da una bottega di fabbricatore di finestre
(fenestrer o finestrer) non più esistente.
I finestrai, la cui arte era sotto la protezione di Santa Maria Maddalena,
avevano la propria Scuola alla Maddalena in una «...casetta appo la
chiesa, sopra la Sagrestia».
In genere la fabbricazione delle finestre con i telai e l'inserimento dei
vetri è sempre stato un compito dei falegnami. Invece a Venezia,
probabilmente caso unico, era sorta una specifica confraternita per chi
esercitava il mestiere di fenestrer.
Negli ultimi anni della Repubblica, precisamente nel 1773, la Scuola dei
Fenestreri contava 52 botteghe con 62 capimastri, 90 lavoranti e 17
garzoni.
L'arte dei fenestreri venne sciolta, come conseguenza degli editti
napoleonici, il 28 febbraio 1807.
Qualche notizia in più sui fenestreri si può trovare in
questa pagina dedicata alla calle de la Scuola, dove aveva sede la
loro confraternita (o Scuola).
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