Lipoli (calle stretta)

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La strettoia per entrare nella calle dal Campo dei Frari. 
Ai Frari.
Non è che si tratti di una calle stretta: in realtà è una calle sufficientemente ampia.
Solo l'imboccatura della calle, dalla parte della Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, è costituita da una angusta strettoia.
A ben osservare si potrà notare che il pilastro d'angolo di una casa è stato smussato proprio per ampliare l'accesso alla calle, accesso che comunque rimane stretto.
 
La strettoia vista dalla calle. 
 
L'antica denominazione di Calle Gallipoli nell'incisione del 1821 di Giovan Battista Paganuzzi (da "Iconografia delle Trenta Parrocchie di Venezia"). 
Popolarmente questa strettoia viene chiamata Stretto di Gallipoli: ai tempi dei grandi commerci con l'Oriente, quando le navi veneziane veleggiavano verso Costantinopoli, queste dovevano navigare per raggiungerla attraverso lo stretto dei Dardanelli, al tempo chiamato anche di Gallipoli per la città che vi si affacciava sulla sponda europea. Il nome doveva essere talmente entrato nell'orecchio dei veneziani, che così chiamarono (Stretto di Gallipoli) questo angusto passaggio.
E' stato Giambattista Gallicciolli (1733-1806) a chiarire invece che il nome è composto dalle parole ca' (abbreviazione di casa) e Lipoli, dal nome di una famiglia che abitava qui vicino.
Anche se fino alla metà del secolo XX rimase abbondantemente in uso chiamare il luogo Stretto di Gallipoli, si pensò di correggerne la denominazione in Lipoli, aggiungendo quel Calle Stretta che non ha molto senso, non essendo stretta la calle, come abbiamo ricordato, ma solo il suo accesso.
 
Stemma Rota-Zaguri in calle stretta Ca' Lipoli.  Stemma scalpellato in calle stretta Ca' Lipoli 
 
Sono evidenziati gli edifici che fiancheggiano un lato della calle: verso sinistra il luogo dove abitava Tiziano, a destra i tetti evidenziano come già allora esistesse la strettoia (dalla veduta "Venezia a volo d'uccello" di Jacopo de' Barbari, 1500).
In questa calle abitò per qualche anno Tiziano Vecelio, ai tempi in cui dipinse la Madonna Assunta per l'altare maggiore della vicina chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari: successivamente la sua abitazione venne ridotta ad orto-giardino, fino a quando una parte di quell'area venne riedificata nel 1925.
 
L'area dove sorgeva la casa in cui abitò Tiziano nel primi anni del 1500 si estendeva fin oltre l'edificio sul fondo a destra, costruito nel 1925.
   
  
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Pagina aggiornata il 16 marzo 2015