A San Polo.
Questa calle può sfuggire alla vista in quanto è una stretta diramazione
della calle e del sotopòrtego de la Madoneta, luogo molto
trafficato e di passaggio.
Il
campiello de la Madonna.
Questo luogo non ha nulla a che fare con i prossimi calle, sotopòrtego e
ponte de la Madoneta, pur sembrandone la naturale prosecuzione, e neppure
con il tragheto de la Madoneta, poco più in là dell'omonimo
ponte.
L'ingresso
a Palazzo Bernardo (XV secolo) con lo stemma sopra il portone.
Tutti questi luoghi prendono il nome da altrettanti capitelli votivi con
l'immagine della Madonna.
Sulla presenza a Venezia di così tanti luoghi dedicati alla Madonna,
rimandiamo a questa pagina.
Anche qui dunque c'era, ed esiste tutt'ora, un cesendelo votivo non
illuminato, anche se ne era prevista l'illuminazione dall'alto.
Al termine della calle de la Madonna si giunge al campiello dove si
incontra l'ancona con un bassorilievo della Madonna con il Bambino che
regge una rosa nella mano destra.
Il
capitello dedicato alla Madonna che dà il nome a questi
luoghi.
Alla fine del campiello c'è il portone d'ingresso di palazzo Bernardo,
costruzione del XV secolo.
La costruzione del palazzo che si affaccia sul Canal Grande, in stile
tardogotico, è
sicuramente antecedente al 1441 poiché è documentato che in quell'anno
vi era stato ospitato Francesco Sforza (1401-1466).
Il palazzo venne costruito dai Giustinian e dopo alcuni passaggi di
proprietà nel 1694 fu dei Bernardo che vi restarono fino al 1868.
Interessante da ricordare che nel palazzo Bernardo nel 1882 Pietro
Naratovich, stampatore ed editore, vi installò la sua tipografia.
Nella lunetta sopra la porta è visibile lo stemma della famiglia Bernardo.