La
calle (a sinistra) ed il sotopòrtego (a destra) de la Madoneta
visti dal ponte.
A San Polo.
Come tanti altri luoghi a Venezia dove è sempre stato fortissimo il
legame con la Madonna (fino al punto da identificare la città stessa con
la Madre di Dio) questi luoghi, separati dall'omonimo rio, prendono il nome da una immagine della
Vergine. Per un piccolo approfondimento generico sul toponimo mariano, va a questa
pagina.
Anticamente, nel XV secolo, il ponte e la calle erano chiamati de Ca'
Pisani, per le case possedute da questa famiglia.
Il ponte de la
Madoneta con la calle ed il sotopòrtego sul lato del rio
verso San Polo
L'arco
di accesso alla calle de la Madoneta dal lato di Sant'Aponal con lo
stemma della famiglia Pisani.
Per chi proviene dal Campiello dei Meloni, si accede a questa calle
attraverso un arco.
Come era di uso frequente, questo arco non ha alcuna funzione statica o di
sostegno ma, unendo due case, sottolinea il fatto che sono di un unico
proprietario.
Su un lato è apposto uno stemma in pietra della famiglia Pesaro sostenuto
da un angelo.
A ben osservare, sopra l'arco, dove esso si unisce alle due case a destra
e a sinistra, sono collocate due patere risalenti probabilmente al XIII o
XIV secolo con simboli bizantini non ben distinguibili a causa della
vegetazione che spontaneamente vi vegeta.
Una terza patera si trova al centro dell'arco, sulla faccia opposta.
La
patera di sinistra.
La
patera di destra.
La
patera sulla faccia opposta dell'arco.
L'immagine della Madonna si
trovava sul ponte già ai tempi della famiglia Pisani. Si legge infatti
che nel 1393 un Andrea Dandolo uccise Andrea Bragadin «...in contracta S.
Apollinaris, in calli de cha Pisani, ad Pontem Virginis Mariae».
Ma già trent'anni prima è qui documentata la presenza di un capitello
devozionale dedicato alla Madonna: un tale Giovanni Majoni, orefice,
andava in giro per la città accanendosi contro le numerosi immagini della
Madonna esistenti, distruggendole. Venne condannato il 25 novembre 1364 ad
essere frustato nei luoghi dove aveva commesso le sue devastazioni, tra
cui «...sotto il portico di san Polo, avanti al Ponte di Casa Pisani».
A seguito di un vandalismo notturno, nei primi decenni del Novecento non
esisteva più l'altarino dedicato alla Madonna.
Una nuova immagine mariana venne collocata all'interno del sottoportico
nel 1927.
Infatti prima di quella data esisteva solo la stretta calle tra campo San
Polo e il ponte della Madoneta. Per agevolare il transito pedonale, il
Comune di Venezia espropriò alcune botteghe collocate lungo un lato della calle
ricavando così l'attuale sottoportico.
La
calle de la Madoneta vista da campo San Polo ancora senza sottoportico
(post 1923, ante 1927).
Sulla prima colonna del nuovo sottoportico, sul lato del ponte, venne
inciso l'anno «MCMXXVII» e collocata sopra una moderna patera con
il fascio littorio e l'indicazione dell'anno fascista: «A V».
Oggi il fascio risulta scalpellato, ma è ancora leggibile l'anno quinto
dell'era fascista. Un'analoga patera è visibile sul lato della stessa
colonna, rivolto verso la calle, con lo stemma del Comune di Venezia
rappresentato dal "Leone in moleca".
La
calle de la Madoneta vista da campo San Polo affiancata dal
sottoportico.