La
corte dei Preti a San Pantalon: sulla destra la calle d'accesso,
sulla sinistra il "sotopòrtego" che conduce al rio de la
Frescada.
A San Pantalon.
E' una delle 41 volte nelle quali troviamo a Venezia questo toponimo.
Ricorda la presenza di case che erano in uso ai sacerdoti assegnati alla
vicina chiesa di San Pantalon.
Come ricordiamo in questa
paginetta, praticamente da sempre (le prime notizie precise sono della
fine del XIII secolo) i sacerdoti, ed a maggior ragione i titolari di una
parrocchia, dovevano abitare vicino alla chiesa loro assegnata per essere
pronti a servire la chiesa e la parrocchia.
Si accede a questa corte da una diramazione della calle de la Scuola che
porta direttamente alla corte, nel cui centro c'è un'elegante vera da
pozzo.
Un sotopòrtego ed una successiva breve calle (che però è
chiamata "ramo", entrambi con lo stesso nome) conducono ad una
rivetta sul rio de la Frescada.
La
vera da pozzo con le colonnine che ne scandiscono la
superficie nel mezzo della corte dei Preti a San Pantalon.
Al numero civico 3792 di corte dei Preti abitava fino al 1990, anno in cui
morì, Donato Zangrossi, detto Guido, che era stato operaio alla SAVE di
Porto Marghera.
Andato in pensione, si era dedicato ai suoi hobby: da autodidatta aveva
studiato perfino un po' di astronomia e tra le sue occupazioni c'era anche
quella di fare piccoli lavoretti con legni di recupero: così cominciò,
quasi per caso, a costruire girandole a vento che poneva sulle finestre
della sua casa, quelle della faccaiata che prospettava sul rio de la
Frescada, davanti a Castelforte San Rocco.
Con il tempo quelle girandole multicolori aumentarono di numero a
dismisura,
ricoprendo gran parte della facciata: delle piccole opere di ingegneria
che si muovevano ad ogni spirare del vento sul rio
attirando l'attenzione e la curiosità non solo dei bambini, ma anche
degli adulti, turisti compresi, che le fotografavano.
La casa di Donato, che si era ironicamente soprannominato "Mastro
Geppetto", era chiamata da tutti quelli che la conoscevano, veneziani
e non, la "Casa delle Girandole".
Morto Donato, che oltre a costruirle le manteneva, curava e restaurava, la
sua costruzione cinetica rimase abbandonata ed oggi non esiste più.
Molti di coloro che l'avevano conosciuta, passando di là non fanno a meno
di gettare uno sguardo immaginando ancora le girandole di legno colorate
che ruotavano ad ogni minimo alitare del vento.
La
facciata della "Casa delle Girandole", sul rio de la
Frescada, alla quale si accede dalla corte dei Preti.