Tabacco (calle del)

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L'anno 1616 inciso sopra una porta in Calle del Tabacco. 
A San Stin.
Questa calle deve il suo nome ad una vicina bottega di tabacco non più esistente in loco, ma attualmente spostata a cento metri di distanza (e qui documentata almeno dalla metà del XX secolo).
Le prime notizie sul tabacco a Venezia risalgono al XVII secolo. Allora il tabacco era venduto dagli speziali di medicina.
Quando il Senato della Repubblica di Venezia cominciò a preoccuparsi sul come regolamentarne la vendita, era ambasciatore nel Regno di Napoli il nobile Paolo Vendramin il quale inviò ai Savi alla Mercanzia una relazione nella quale spiegava come era stata trattata la materia in quel Regno, allegando anche una copia di un editto nel quale era stabilita una certa tassa sulla vendita del tabacco.
Il 18 febbraio 1650 more veneto (ovvero 1651 secondo il nostro calendario) venne deciso di «...riflettervi, per considerare e raccordare poi quali mezzi potrebbero tenersi per porre in pratica anco in questa città e Stato nostro l'imposizione medesima...».
Il 29 aprile 1651 i Cinque Savi riferirono al Senato il quale stabilì di prendere ulteriori decisioni.
Il successivo 20 giugno, nel timore che l'abitudine di «...prendersi il tabacco in fumo...» potesse essere nociva alla salute, il Senato chiese al Magistrato alla Sanità «...di prender dai medici li più fondati pareri».
Il 24 dicembre 1653 un certo Bortolo Boneri presentò una proposta documentata e circostanziata per l'appalto del tabacco, il 5 gennaio 1854 (nel testo «1853» more veneto, quindi corrispondente al 1854) viene approvato un capitolato ed infine il 13 febbraio 1854 si affida a Bortolo Boneri l'appalto del tabacco che fu quindi il primo appaltatore di tabacco (e non Davide da Pisa, come invece scrive Giuseppe Tassini).
 
Due stemmi della famiglia Barbaro in Calle del Tabacco (angolo con Campo San Stin).
 
Un approfondimento sull'argomento si può leggere in queste pagine dedicate ad una breve storia del tabacco a Venezia.
Sul pilastro d'angolo con cui la calle sbocca in Campo San Stin è inciso, ripetuto due volte, lo stemma della famiglia Barbaro «...la quale haveva un cerchio di sangue in campo biancho».
Una porta della calle reca inciso, sull'architrave, l'anno 1616 (in numeri romani): forse l'anno di costruzione, o rimaneggiamento, di quell'edificio.
  
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Pagina aggiornata il 17 ottobre 2014