Il
"sotopòrtego"
alla fine della fondamenta attraverso il quale
si accede alla corte Trapolina.
A San Marziale.
Questi luoghi prendono il nome da una famiglia Trapolìn che abitava in questa
contrada (probabilmente nella corte).
Come era frequente usanza a Venezia di aggettivare i cognomi, in passato
questi posti erano chiamati indifferentemente con l'aggettivo (fondamenta "Trapolina")
oppure con il cognome inalterato (fondamenta del Trapolin).
La
fondamenta "Trapolina", come ufficialmente si
chiama.
Curiosamente lo "Stradario del Centro Storico Veneziano" del
Comune del 2012 usa la forma inalterata del cognome per il sotopòrtego
(Trapolìn e non "del" Trapolin come una volta), mentre riserva quella aggettivata per la fondamenta e la corte
(Trapolina).
Nella
parrocchia di San Marziale, sotto la quale una volta si trovavano questi
luoghi, il 2 febbraio 1550 more veneto (ovvero 1551) morì certa «...dona
Menega Trapolina amalada za molti ani...».
La
corte Trapolina che si raggiunge al termine della fondamenta,
attraversando il "sotopòrtego".
Un
mascherone su un muro di cinta in fondamenta Trapolina.
Viveva qui una famiglia Trapolin, originaria di Cipro, alla quale
apparteneva un certo Ettore Trapolin che nel 1539 diede in sposa una
propria figlia, della quale non ci è stato tramandato il nome, al Nobil
Homo Francesco Bembo del fu Alvise.
Non sappiamo se questi Trapolin fossero un ramo dei Trapolin padovani dal
quael uscirono alcuni uomini illustri (ma anche quell'Alberto Trapolin che il 1°
dicembre 1509 fu giustiziato tra le colonne di Marco e Todaro per aver
sostenuto a Padova il partito degli imperiali di Massimiliano d'Asburgo).
Una
divinità marina (fluviale?) scolpita su una pietra di Nanto.
Sappiamo invece per certo che a Venezia, a San Marziale, almeno fino alla
seconda metà dell'Ottocento erano ancora presenti dei Trapolin, fra cui quel Luigi
Trapolin, imprenditore, che si impegnò negli anni 1864-69 nei lavori di
restauro della vicina chiesa della Madonna
dell'Orto
Sui muri che delimitano la fondamanta Trapolina sono visibili un
mascherone, uno stemma ed una figura accasciata, forse una divinità
acquatica.
Sugli architravi di alcune porte sono incisi dei numeri romani; al numero
civico 2465 è evidente che il numero romano è stato inciso sopra un
motivo decorativo preesistente che ingentiliva l'architrave.
Vecchia
numerazione con cifre romane su alcuni architravi di porte (qui il
civico 2466).
Al termine della fondamenta
Trapolina, un sotopòrtego conduce all'omonima corte.
Al
civico 2465, il numero romano è stato inciso sopra un motivo che
decorava l'architrave.
In corte Trapolina, seminascosta dalla vegetazione che in estate è
abbondante, su un muro di abitazione c'è l'immagine votiva di una Madonna
con Bambino, collocata dalla pietà popolare degli abitanti la corte stessa.
Una
Madonna con Bambino, collocata dagli abitanti della corte.