I primi francobolli di Austria

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Il progetto e gli studi per la nascita
dei primi francobolli austriaci
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L'emissione,
subito chiamata "provvisoria"
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Ulteriori progetti e nuove proposte
per una emissione "definitiva"
 
  Una piccola ricostruzione delle vicende che hanno portato alla nascita della prima emissione di francobolli austriaci, "fratelli maggiori" della prima serie di Lombardo Veneto del 1° giugno 1850 che in definitiva ne costituisce solo una "variante".
Non si tratta di notizie "inedite": oltre a quelle contenute nella relazione di Johann Herz "Die Post-Reform im deutsch-österreichischen Postvereine" (Vienna 1851), altre sono state ricavate principalmente dagli studi e dagli scritti di Ulrich Ferchenbauer, Christine Kainz, Franz Magistris ed Edwin Müller.
   
6 maggio 1840, Gran Bretagna. 1° marzo 1843, Svizzera (Cantone di Zurigo). 1° agosto 1843, Brasile.
1° luglio 1846, Stati Uniti. 21 settembre 1847, Mauritius.
A conclusione del processo di riforma postale che si era avviato in Inghilterra a partire dal 17 agosto 1839 con l'approvazione del "Postage Act", voluto e propugnato da Rowland Hill, il 1° maggio 1840 vennero posti in vendita al pubblico i primi francobolli adesivi al mondo che comprovavano il preventivo pagamento del servizio postale.
Tali francobolli potevano cominciare ad usarsi solo dal successivo 6 maggio 1840, data che tradizionalmente è stata adottata per segnare la nascita del primo francobollo al mondo.
Tuttavia l'idea di passare all'uso di marche adesive per comprovare il pagamento anticipato della tassa postale impiegò del tempo prima di cominciare ad affermarsi all'estero.
Ci vollero tre anni prima che l'idea di Rowland Hill cominciasse a propagarsi in altri paesi (la Svizzera, con il Cantone di Zurigo) ed alla fine del 1848 solo cinque paesi avevano iniziato ad usare i francobolli: due in Europa (oltre alla Gran Bretagna, la Svizzera con i Cantoni di Zurigo, di Ginevra e di Basilea) e tre oltremare (Brasile, Stati Uniti e Mauritius).
I primi francobolli erano usati quasi esclusivamente per la corrispondenza interna e ben pochi raggiunsero altri paesi.
Infatti non era cambiato il sistema di render franche le lettere dirette all'estero con il pagamento del servizio postale fatto anticipatamente per contanti.
Le poche testimonianze dell'epoca che abbiamo tra coloro che erano stati nei paesi dove erano in uso i francobolli non danno particolare importanza a questo nuovo metodo di esazione del pagamento, sul quale avevano riportato addirittura critiche.
Lo stemma dell'Impero d'Austria nella metà dell'Ottocento, all'epoca dell'emissione dei primi francobolli austriaci.
Ci volle qualche anno prima che la novità si diffondesse e le varie autorità postali cominciassero a comprendere l'importanza e l'utilità del nuovo metodo di rendere franca la corrispondenza e la spinta che la riforma avrebbe dato allo svilupparsi di nuovi commerci, di diffusione delle idee e della cultura. Forse erano proprio questi ultimi aspetti che potevano aver rallentato l'appoggio a tale riforma che cominciò ad essere esportata e imitata fuori dai confini britannici «appena tre anni dopo» (secondo alcuni) oppure «ben tre anni dopo» (secondo altri): punti di vista!
In Austria i primi documenti ufficiali che parlano della possibilità di adottare la soluzione dei francobolli postali per riscuotere il porto dovuto per la corrispondenza sono del 1849, quando il direttore delle Poste Vierthaler, in un rapporto che riguardava lo sviluppo del servizio postale, suggerì che potevano essere emessi dei bolli postali seguendo l'esempio della Gran Bretagna e di altri paesi.
A quel tempo in Europa i francobolli erano in uso solo in Inghilterra e Svizzera ed erano stati appena introdotti in Francia. E' molto improbabile che all'epoca in Austria fossero conosciuti i francobolli che circolavano nei paesi d'oltremare (Brasile, Stati Uniti e Mauritius). Perciò solo i francobolli emessi dai tre stati europei possono aver influenzato la proposta di Vierthaler.
L'amministrazione postale austriaca raccolse l'idea e decise di approfondire la cosa incaricando della questione un proprio ispettore, il dottor Herz.
Johannes Jakob Herz (nato a Lemberg nel 1809), che spesso abbreviava il proprio nome in Johann, proveniva da studi giuridici. Nel maggio 1849 intraprese così una missione nell'Europa occidentale che lo portò in Francia, Belgio e Gran Bretagna a studiare non solo l'uso dei francobolli postali, ma anche la loro fabbricazione e distribuzione.
Di ritorno a Vienna Johann Herz scrisse in data 10 luglio 1849 una dettagliata relazione per il Ministro del Commercio Freiherr von Bruck con le proprie osservazioni circa l'adozione di francobolli postali in Austria basate soprattutto sui risultati del suo viaggio all'estero e su un rapporto che aveva ricevuto dall'amministrazione postale della Baviera che riguardava i preparativi per una emissione di francobolli postali in quello stato. Johann Herz concludeva sostenendo la necessità di adottare al più presto possibile i francobolli in Austria e redigendo le principali norme che sarebbero state necessarie.
Per questo Johannes Jakob Herz è chiamato a buon diritto il padre dei francobolli austriaci. Le sue idee erano basate sulle ricerche che aveva compiuto negli altri paesi, ma molte erano anche del tutto nuove e sarebbero state sfruttate nella prima emissione di francobolli.
Herz nel suo rapporto citava che al tempo Gran Bretagna, Belgio, Francia, Stati Uniti e Russia usavano i francobolli postali e che la Baviera stava per adottarli, mentre in diversi stati italiani come anche in tutti quelli tedeschi era all'esame la questione dei francobolli postali. Poiché a quella data la Russia non aveva emesso alcun francobollo, probabilmente Herz intendeva riferirsi alle buste postali che venivano emesse dal 1848. Non deve meravigliare che Herz non menzionasse il Brasile e le Mauritius, che avevano adottato i francobolli rispettivamente dal 1843 e dal 1847, tanto quegli stati erano remoti, ma invece meraviglia la dimenticanza della Svizzera, che confinava con l'Austria, che aveva emesso dei francobolli cantonali a partire dal 1843 (Zurigo e Ginevra) e dal 1845 (Basilea)
Comunque è evidente che Johann Herz studiò solo i francobolli postali di Gran Bretagna, Francia, Belgio e Baviera e che ebbe solo una conoscenza superficiale di quelli degli Stati Uniti e nessuna di tutti gli altri. Tuttavia le sue proposte, basate in parte sui suoi studi ed esperienze di altri paesi, hanno anche delle caratteristiche originali che dimostrano le idee e le intuizioni personali di Herz.
Queste furono quasi interamente accolte dall'amministrazione postale austriaca e i francobolli vennero realizzati ed emessi rispettando sostanzialmente le indicazioni di Herz.
Si dovettero prendere in esame tutta una serie di aspetti legati ai francobolli: il disegno, i tipi, il metodo di stampa, la carta, i colori, la gomma, ma anche il sistema di annullamento dei francobolli. Oltre a tutto questo, la dimensione dei fogli, la loro distribuzione, come doveva poi essere regolata la vendita al pubblico.
Restava poi, questione di massima importanza per l'amministrazione, lo stabilire le tariffe dell'affrancatura.
Herz era rimasto molto impressionato dalla riforma postale di Rowland Hill, soprattutto dalla tariffa unica di un penny indipendentemente dalla distanza. Tuttavia non si nascondeva che il volume delle lettere che venivano spedite in Gran Bretagna era quasi quindici volte le lettere spedite in Austria. Riteneva pertanto che per l'Austria sarebbe stato auspicabile un sistema con due zone tariffarie secondo la distanza: sotto le 10 leghe (dette anche miglia) ed oltre le 10 leghe.
Si sarebbe dovuto rendere obbligatorio l'uso dei francobolli e le lettere non affrancate sarebbero state tassate per l'intero importo dovuto più 3 kreuzer.
Herz propose che i francobolli non fossero posti in vendita solo presso gli uffici postali ma che fossero disponibili anche in determinati negozi privati che avrebbero percepito un aggio del 2%.
Fu anche uno strenuo opositore dell'introduzione delle buste postali che considerava dei «costosi giocattoli» che non avrebbe potuto dare alcun reale vantaggio all'amministrazione postale.
Le lettere in filigrana «KKHM», iniziali di Kaiserlich-Königliches Handels-Ministerium (Imperiale Regio Ministero del Commercio), impresse nella carta a mano impiegata per la stampa dei francobolli.
 
La filigrana era impressa verticalmente al centro del foglio, quindi poteva interessare un numero limitato di francobolli.
Per il disegno Johann Herz fece notare che Gran Bretagna e Belgio avevano optato per l'effigie del sovrano, la regina o il re. Pare che le autorità austriache non gradissero molto che le sembianze dell'imperatore corressero il rischio di essere sfregiate dal timbro annullatore; stessa preoccupazione che ebbero più tardi le autorità siciliane quando, perché non fosse offesa la «sacra immagine del Re», adottarono addirittura un timbro di forma particolare (il "ferro di cavallo") che incorniciasse il capo di Ferdinando II senza colpirlo.
Come altra possibilità Herz aveva quindi proposto una testa allegorica dell'Austria, ma l'amministrazione postale aveva insistito invece per lo stemma d'Austria. Questo fatto è particolare, perché nessuno dei francobolli che sembra avesse conosciuto Herz aveva lo stemma dello Stato: quelli di Gran Bretagna e Belgio avevano il ritratto del capo di Stato, quelli degli Stati Uniti ritratti di patrioti, quelli francesi una testa allegorica e quelli di Baviera delle cifre. Fino a quel momento solo la Svizzera, che Herz non aveva mai nominato, aveva utilizzato lo stemma come vignetta per i francobolli dei Cantoni di Ginevra e di Basilea. In particolare quelli di Ginevra, tra il 1843 ed i 1849, potevano essere stati di modello per i primi francobolli austriaci, mostrando un'impostazione vagamente simile (lo stemma entro uno scudo, la cornice formata da una doppia linea, la posizione delle scritte ed altri dettagli). Tuttavia Herz, come detto, non ha mai citato i francobolli svizzeri che probabilmente non aveva conosciuto; quindi tutto lascia pensare che la scelta di usare lo stemma per il disegno sia stata una sua scelta originale.
Come metodo di stampa Herz suggerì quello tipografico, come poi venne fatto, nonostante l'opposizione del direttore dell'Imperiale Regia Stamperia di Vienna, Aloys Auer Ritter von Welsbach (nato a Wels l'11 maggio 1813, morto a Vienna il 10 luglio 1869), che sosteneva la stampa calcografica. Herz in realtà aveva preso in considerazione entrambi i metodi di stampa, la calcografica, usata in Gran Bretagna ed in Belgio, e la tipografica, impiegata in Francia ed in Baviera: decise per quest'ultimo metodo, che risultava più economico e che poteva dare analoghi risultati di eleganza e di sicurezza contro le falsificazioni.
Per quanto riguardava la carta da usare, Herz riportò quanto veniva fatto altrove: Gran Bretagna e Belgio impiegavano una carta ove la filigrana appariva in ogni singolo francobollo, la Baviera che usava una carta con fili di seta imprigionati nell'impasto e la Francia che invece usava della carta normale. Non sappiamo se Herz fece delle proposte a riguardo; gli archivi non ci aiutano perché non ci sono riferimenti alla filigrana unica sul foglio che venne usata per la carta dei primi francobolli austriaci. Nessun altro paese aveva usato in precedenza carta con un'unica filigrana nel foglio che non sarebbe stata visibile in tutti i francobolli, perciò l'idea, chiunque l'abbia avuta, pare assolutamente originale.
Ovviamente il valore dei francobolli doveva essere deciso in relazione alle tariffe. Herz suggerì di avere francobolli per le tre tariffe delle lettere, che si erano decise di mantenere invariate, ma anche una tariffa per le lettere locali ed una per gli stampati. Quest'ultima è un'altra idea originale perché negli altri paesi solo la Baviera pensava di introdurre un francobollo per gli stampati: altrove il porto per gli stampati doveva essere pagato per contanti.
I francobolli che Johann Herz aveva visto erano stampati con colori differenti a seconda del valore. Herz infatti non conosceva i francobolli del Brasile e quelli di Zurigo che erano stati stampati tutti nell'unico colore nero, indipendentemente dal valore. Così per lui la scelta fu inevitabile: cinque colori differenti per i cinque valori. E' da notare che tutti i cinque colori scelti fossero già stati usati dagli altri paesi: il nero, il blu ed il bruno per i tre francobolli bavaresi, il rosso per quello da un penny britannico ed il giallo arancio per il 40 centesimi di Francia. Non si pensò di introdurre un nuovo diverso colore, ad esempio il verde.
I francobolli dovevano essere gommati e quindi doveva essere fatta una valutazione sul tipo di gomma da impiegare, ma pare che Herz non si sia occupato di questo problema.
Invece le idee di Herz ebbero la meglio a proposito del sistema di annullamento dei francobolli.
Herz aveva visto che in tutti i paesi che aveva visitato o dai quali aveva ricevuto delle relazioni erano stati introdotti degli appositi timbri per annullare i francobolli e renderli così non più utilizzabili. Veniva però anche mantenuto il timbro datario con il nome della città di provenienza da apporre sulle lettere.
La conseguenza era che ogni lettera doveva essere timbrata due volte: una per annullare il francobollo ed una seconda volta per applicare il timbro con città e data.
Herz sostenne decisamente che bastava usare solo il timbro datario come annullatore del francobollo: non era infatti il disegno del timbro ad essere responsabile di un'impronta indelebile che impedisse il riutilizzo del francobollo, bensì l'inchiostro adoperato.
Herz riuscì ad imporre le sue idee e per questo bisogna riconoscere all'Austria il primato di non usare un particolare timbro per annullare i francobolli. Infatti gli altri paesi impiegheranno decenni prima di scoprire che quella austriaca era a strada più ragionevole ed abbandonare i loro timbri speciali annullatori, imboccando la strada che aveva preso l'Austria sin dall'introduzione dei suoi primi francobolli.
Il rapporto del dott. Johannes Jakob Herz, con il quale si sarebbe dato l'avvio all'introduzione dei francobolli postali in Austria, fu oggetto di una conferenza che si tenne il 20 luglio 1849, durante la quale Herz ricevette ufficialmente l'incarico di intraprendere tutti i passi ritenuti necessari per arrivare rapidamente all'emissione dei primi francobolli postali austriaci.
Dopo esser stata presa la decisione dell'emissione, venne stilata da Freiherr von Bruck, sotto la cui autorità si svolgeva il servizio postale, una relazione per l'Imperatore.
Il 25 settembre 1849 l'Imperatore Francesco Giuseppe firmò il decreto con cui autorizzava l'uso dei francobolli postali in Austria. La data per l'emissione venne fissata per il 1° giugno 1850.
 
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Pagina aggiornata il 19 settembre 2017.