Apertura domenicale dei convegni: favorevoli o contrari?

[Giovanni Piccione]

Io ho votato a favore, ma avrei qualcosa da dire.
Se gli organizzatori delle fiere stanno valutando di non fare aprire la domenica non è anche un pò (se non molto) colpa degli stessi operatori?
Non sono molto pratico perchè conosco solo Veronafil ma la domenica mattina è già come se di fatto la fiera non vi sia più. Più di un terzo degli operatori è già andato via ed il rimanente ci va solo per rassettare, alle 11 sembra di essere in un cantiere in fase di smantellamento...
Già da adesso, potrei quindi provocatoriamente affermare, che le fiere chiudono il sabato e non per scelta degli organizzatori ma per scelta degli operatori.

[el che]

Ciao Giovanni. E' il solito cane che si morde la coda...

I commercianti affermano che la colpa è dei collezionisti che disertano la domenica mentre i collezionisti sostengono che la colpa è dei commercianti che alle 11 smontano tutto e se ne vanno. In questo tira e molla di responsabilità secondo me non devono essere gli operatori a gettare la spugna per primi autoaffondando una filatelia già in crisi generazionale.

Internet non può diventare l'unica strada percorribile in futuro come alcuni operatori sostengono. Istituire un negozio su un sito di aste o permettere l'acquisto diretto su un proprio sito non può seppellire il rapporto interpersonale. Non stiamo parlando del convegno di vattelappesca ma naturalmente dei convegni di importanza nazionale (Veronafil, Milanofil, Romafil, Riccione e mettiamoci sicuramente anche qualcun'altro di interesse regionale).

[spcstamps]

Internet non può essere l'unica strada percorribile in futuro come sostiene qualcuno. Istituire un negozio su un sito di aste o permettere l'acquisto diretto su un proprio sito non può seppellire il rapporto interpersonale. Non stiamo parlando del convegno di vattelappesca ma naturalmente dei convegni di importanza nazionale (Veronafil, Milanofil, Romafil, Riccione e mettiamoci sicuramente anche qualcun'altro di interesse regionale).

Prendo spunto da questa breve frase di Virgilio per dire che internet non deve sostituire nulla di esistente; internet è solo un modo per promuovere meglio la filatelia, farsi conoscere e proporre i propri articoli ad un pubblico molto più vasto e anche più giovane, consentire a chi non se la sente o non ha la possibilità di andare nelle sale a seguire direttamente le aste pubbliche di poter partecipare (con magari qualche chance in meno).

In definitiva credo in Internet con come ALTERNATIVA ai tradizionali metodi commerciali (e perchè no, occasioni d'incontro) bensì come INTEGRATIVA, aggiungendo che oggi come oggi l'una ha il potere di sostenere e dare nuova linfa all'altra che altrimenti avrebbe rischiato di sclerotizzarsi e arenarsi sommersa dal mutare dei tempi.

[torinesearoma]

In definitiva credo in Internet con come ALTERNATIVA ai tradizionali metodi commerciali (e perchè no, occasioni d'incontro) bensì come INTEGRATIVA, aggiungendo che oggi come oggi l'una ha il potere di sostenere e dare nuova linfa all'altra che altrimenti avrebbe rischiato di sclerotizzarsi e arenarsi sommersa dal mutare dei tempi.

Idealmente è così, ma se il commerciante sfugge al "collezionista-lavoratore " perché il sabato tiene chiusa la serranda del negozio e la domenica non presenzia ai convegni, allora internet diventa di fatto anche sostitutiva dell'acquisto diretto.

[karkostas]

Non vorrei aver alimentato una piccola polemica parlando del mercato filatelico e dei negozi virtuali che sono una realtà in espansione. Sottolineo che ho anche evidenziato l'importanza di un contatto "diretto", reale, specialmente per acquisti importanti. Come ha detto bene Paolo Cardillo il web non è un'alternativa, ma va vista come una integrazione alle possibilità che commercianti e collezionisti hanno per i propri acquisti/vendite.
Cerchiamo di prendere ciò che di buono offre Internet. Spesso si identifica quest'ultima con un Sito, ma non è così. E' indubbio che oggi il collezionista ha ampliato la possibilità di scegliere cosa e dove reperire i prodotti di suo interesse. Ritengo che al di là di considerazioni di parte, oggi la richiesta di materiale in condizioni estreme (dentellatura-centratura-gomma integra-freschezza, ecc.) probabilmente destinati a chi vuole migliorare la propria raccolta, evidenzia che il collezionismo filatelico ha la necessità di trovare nuovi "adepti". Le fiere ed i convegni se non quelli importanti citati da V. Terrachini, non costituiscono, a mio avviso, un mezzo valido per questo scopo, mentre il web se ben utilizzato può dare dei risultati. Mi scuso se sono andato "off-topic", ma quella del sondaggio era un'opportunità di approfondire questo aspetto.
Ringrazio per la pazienza coloro che hanno letto tutto l'intervento!

[ZanzaCR]

Ciao
Ho votato: Favorevole

[Stefano T]

Ciao a tutti

Ho votato FAVOREVOLE, ma occorre ridurre il numero dei convegni e delle fiere.
Sono troppi e disperdono energie e denaro.

[eurialo&niso]

Ciao a tutti,

Contrario;

perchè questa è una nazione cristiana, fatta da cristiani; anche se, durante la settimana, non si comportano come tali, io per primo.

Ciao stefano

[maestrale]

FAVOREVOLISSIMO

[el che]

Ciao a tutti,

Contrario;

perchè questa è una nazione cristiana, fatta da cristiani; anche se, durante la settimana, non si comportano come tali, io per primo.

Ciao stefano

si svuotino gli arsenali e si colmino i granai
si svuotino i convegni e si colmino le chiese

voglio sottolineare che non desidero fare dell'ironia sull'affermazione di stefano che invece apprezzo molto. Se questa fosse la vera alternativa ai convegni commerciali domenicali diventerei anch'io contrario (da convinto credente e buon praticante)

Ma se l'alternativa più realistica diventa:

si svuotino i convegni e si colmino gli stadi

scusate ma allora io sto dalla parte della filatelia...

[spcstamps]

voglio sottolineare che non desidero fare dell'ironia sull'affermazione di stefano che invece apprezzo molto. Se questa fosse la vera alternativa ai convegni commerciali domenicali diventerei anch'io contrario (da convinto credente e buon praticante)

Ma se l'alternativa più realistica diventa:

si svuotino i convegni e si colmino gli stadi

scusate ma allora io sto dalla parte della filatelia...

Non sei da solo!

[paolo celani]

argomento un pò scarso, quello della cristianità italica: a San Colombano i credenti praticanti si sono organizzati recandosi a messa prima dell'inizio dei lavori domenicali. e se proprio non si riesce a trovare una messa temporalmente compatibile con un convegno, la messa vespertina del sabato vale anche per la domenica.
paolo c

[giandri]

Stiamo scivolando sull'O.T., trattando un argomento delicato che potrebbe offendere la sensibilità di molti.
Vorrei che non si continuasse, ricordando comunque che l'obbligo del cattolico è di "santificare le feste comandate". La S. Messa non è l'unico modo per farlo.
Altro si potrebbe aggiungere, ma volutamente mi fermo qui.
Ciao

[Paolo Angelini (paoloang)]

a San Colombano i credenti praticanti si sono organizzati recandosi a messa prima dell'inizio dei lavori domenicali.

confermo. La messa poi non dura tutta la domenica... (e lo dico da cristiano praticante)

[Antonello Cerruti]

Quando ero giovane, il convegno di Roma si svolgeva in un grandissimo salone al primo piano della Stazione Ternini.
Ed era aperto anche la domenica pomeriggio.
Poi, si è cominciato a scappare via subito dopo pranzo.
Col passare degli anni e l'aumentare dei costi organizzativi, il pomeriggio della domenica è stato dedicato allo smomtaggio degli stand e dei tavoli.
Ora, come sottolineato da tutti, la domenica mattina è dedicata al fuggi fuggi o, raramente, alla chiusura delle ultime "pratiche" lasciate in sospeso.
E' ovvio che i commercianti vanno via perchè non ci sono i collezionisti (e, conseguentemente, il lavoro) altrimenti rimarrebbero.
Io trovo molto comodo fruire della sorveglianza del materiale nella sede del convegno nella notte fra il sabato e la domenica e partire la domenica mattina, altrimenti, non volendo affrontare 5/6 ore di viaggio il sabato sera con addosso la stanchezza di un intero giorno di convegno, dovrei organizzarmi per custodire in albergo il materiale durante la notte o, più probabilmente, anticipare la chiusura delle contrattazioni e dello stand alle prime ore del pomeriggio del sabato.
La mia proposta è, invece, un'altra.
Perchè non prorogare fino alle 21,00 o alle 22,00 l'apertura del convegno?
In fin dei conti, se siamo disposti a fare le ore piccole chiacchierando in albergo, potremmo farlo anche nella sede del convegno.
Ci sono tante fiere che sono aperte sino a tardi: basta concordare i costi con gli enti di gestione.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti

[pietro mariani]

In definitiva credo in Internet con come ALTERNATIVA ai tradizionali metodi commerciali (e perchè no, occasioni d'incontro) bensì come INTEGRATIVA, aggiungendo che oggi come oggi l'una ha il potere di sostenere e dare nuova linfa all'altra che altrimenti avrebbe rischiato di sclerotizzarsi e arenarsi sommersa dal mutare dei tempi.

Idealmente è così, ma se il commerciante sfugge al "collezionista-lavoratore " perché il sabato tiene chiusa la serranda del negozio e la domenica non presenzia ai convegni, allora internet diventa di fatto anche sostitutiva dell'acquisto diretto.

Concordo.



Pietro

[biagio montesano]

La mia proposta è, invece, un'altra.
Perchè non prorogare fino alle 21,00 o alle 22,00 l'apertura del convegno?
In fin dei conti, se siamo disposti a fare le ore piccole chiacchierando in albergo, potremmo farlo anche nella sede del convegno.
Ci sono tante fiere che sono aperte sino a tardi: basta concordare i costi con gli enti di gestione.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti

Ottima idea, sono completamente d'accordo!!!

[el che]

Anche io sono favorevole alla proposta di Antonello. Questa possibilità (l'apertura del Sabato fino alle 22) permetterebbe l'accesso al convegno ad una parte di collezionisti locali (ad esempio commercianti di altri settori merceologici) che abitualmente interrompono la loro attività nel tardo pomeriggio.

Tuttavia questa opzione secondo me può coesistere ma non sostituire l'apertura domenicale poichè continua ad escludere completamente i lavoratori del venerdi e del sabato che provengono da località distanti dalla sede del convegno. Per loro, rimane fruibile sempre e solo la domenica mattina, addirittura le ultime desertiche ore. Essi sono a volte i collezionisti più "impegnati" e ai commercianti non dovrebbe essere sfuggito il particolare che sono anche quelli con "elevata capacità di acquisto".

[materafil]

Se devo votare solo per le mie possibilità,potrei votare anche contrario visto che io la domenica mattina sono costretto ad andar via per il problema della lontananza.Se invece fossi del posto mi piacerebbe avere anche la domenica avere aperti gli stand senza trascurare la famiglia e il lavoro.

[Alex]

Io ho votato favorevole per esigenze decisamente pratiche :
Lavoro su 2 turni, 6 giorni su 7, quindi mi resta solo la domenica totalmente libera.
Mi piacerebbe poterla vedere filatelicamente attiva e non con i convegni in fase di smantellamento.
Tuttavia se le cose in Italia ( filatelicamente parlando !! ) vanno avanti così credo che la domenica in futuro sarà solo un ricordo !! E me ne dispiace.