


“Circa sette anni fa, ebbi modo – mi ha raccontato Gianni Carraro – di visionare un grande quantitativo di questi francobolli, prima che andassero distrutti.
Erano tutti separati e ridotti in coppie o, al massimo, in strisce di tre.
Erano tutti demonetizzati con fori circolari.
Solo pochissimi esemplari erano sfuggiti a tale foratura, eseguita in maniera approssimativa.
Un lungo lavoro di selezione mi permise di trovarne una sessantina “sani e salvi”.
Erano di due tipologie diverse fra loro: 40 con l’inchiostro di sicurezza di colore argenteo e 20 con l’inchiostro di colore dorato.
Per anni li ho tenuti da parte, - conclude Gianni Carraro - cercando di avere notizie in merito ad essi ed investigando circa l’eventuale esistenza di altri esemplari uguali.”
luciano garagnani ha scritto:Complimenti ad Alessandro Arseni per l'importante articolo pubblicato.
Nell'articolo di riporta la risposta della Dott.ssa Angrisani che si dichiara “non competente” a ricevere da Carraro i 900 L. per la perizia che aveva citato nella lettera dal 28/08/2007. Voglio sperare che a questo punto il Poligrafico non si barrichi dietro ai protocolli Ministeriali ma vada fino in fondo per chiarire i fatti. Penso che sia nell'interesse di tutti, collezionisti, commercianti, periti, editori e del Poligrafico stesso, che sia fatta piena luci nella vicenda..
Auspicherei anche che la procedura adottata in questi giorni per la distruzione dei foglietti dei diciottenni sia seguita ogni volta che vi è la necessità ci distruggere resti di stampa, valori bollati, saggi, prove, progetti e quant'altro.
thiswas ha scritto:Per seconda cosa, alla domanda su come è venuto in possesso del coso, Carraro risponde che dopo essere usciti dal poligrafico sono arrivati a lui attraverso i normali canali commerciali. Ora:
..............
2) che io sappia, il normale canale commerciale per quello che esce dal poligrafico sono gli uffici postali. Siccome dubito che Carraro abbia acquistato il coso allo sportello filatelico, devo dedurre che per lui il "normale canale commerciale" sia qualcosa/qualcun'altro e questa è una brutta affermazione.
Antonello Cerruti ha scritto:Non sarebbe meglio, piuttosto, che questi "scarti" dei processi di stampa venissero accantonati dal Poligrafico e a cadenza di tre/cinque anni offerti ai collezionisti attraverso aste pubbliche, magari destinandone il ricavato in beneficienza?
Antonello Cerruti ha scritto:
Trovo l'affermazione di Gianni Carraro non brutta ma davvero raccapricciante.
Spero in sua smentita, ma - comunque - conto di vederlo fra qualche giorno a Milano e non mancherò di evidenziargli la pericolosità (ma anche la falsità) del concetto da lui espresso.
I "normali canali commerciali" sono la via maestra del lavoro di tanti seri professionisti; quelli che lui ipotizza sono, invece, gli stretti ed oscuri vicoli dei ladri e dei ricettatori.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Antonello Cerruti ha scritto:thiswas ha scritto:Per seconda cosa, alla domanda su come è venuto in possesso del coso, Carraro risponde che dopo essere usciti dal poligrafico sono arrivati a lui attraverso i normali canali commerciali. Ora:
..............
2) che io sappia, il normale canale commerciale per quello che esce dal poligrafico sono gli uffici postali. Siccome dubito che Carraro abbia acquistato il coso allo sportello filatelico, devo dedurre che per lui il "normale canale commerciale" sia qualcosa/qualcun'altro e questa è una brutta affermazione.
Trovo l'affermazione di Gianni Carraro non brutta ma davvero raccapricciante.
Spero in sua smentita, ma - comunque - conto di vederlo fra qualche giorno a Milano e non mancherò di evidenziargli la pericolosità (ma anche la falsità) del concetto da lui espresso.
I "normali canali commerciali" sono la via maestra del lavoro di tanti seri professionisti; quelli che lui ipotizza sono, invece, gli stretti ed oscuri vicoli dei ladri e dei ricettatori.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Alessandro Arseni ha scritto:Carraro ha ragionato in termini commerciali. Ma che cosa orrenda! Se desideriamo fare un elenco delle "storture" che accadono in filatelia, partiamo dalla "A" e finiamo alla "Z", e non si salva nessuno. Vogliamo parlare delle Case d'asta? Dei Periti? Dei trafficoni che agiscono liberamente nascondendosi sotto forma di collezionisti?. Quanta gente commercia in questo settore senza alcuna licenza? Quanti pagano le tasse?
Alessandro Arseni ha scritto:E' vero che, secondo Piccione, è un affare da 300,000 euro, ma il sign. Carraro paga le tasse, ha una licenza e, bene o male, è uno che "fa", che costruisce, che si impegna, che compra e vende francobolli. E nessuno è obbligato ad acquistare da lui. Certamente possiamo sospettare che qualche cosa di poco chiaro e che non viene detto c'è, ma se al posto di continuare a minacciare denunce o ad ergersi giudici di cose che non sono di competenza se non di altri organi, è un parlare senza senso. Avanti, qualcuno faccia una denuncia, anzichè paventarla. Gianni ha senz'altro un pelo sullo stomaco che fa impressione, ma vogliamo elencarne altri venti?
Alessandro Arseni ha scritto:"... sono arrivati a lui attraverso i normali canali commerciali."
C'è scritto: "attraverso i normali canali filatelici
Veramente sta scritto "attraverso i normali canali commerciali filatelici, ma il concetto non cambia, la parola sbagliata per me è "normali".
I normali canali filatelici sono, o possono essere, attraverso chi lo trova, chi lo "passa", chi lo vende, chi lo scopre, un negoziante, un commerciante, un collezionista, un impiegato del Poligrafico. Il "volo di ritorno", è entrato nel normale canale filatelico. Il K2 è entrato nel normale canale filatelico. Il G7 è entrato nel normale canale filatelico. Tutte le varietà dei castelli, buone o no, sono entrate nel normale canale filatelico. Tutti i falsi sono entrati nel normale canale filatelico. I saggi sono entrati nel normale canale filatelico, eppure sarebbero dovuti stare presso le Direzioni delle poste.Tutte le lettere indirizzate ai Sindaci o uffici publici (e sono decine di migliaia), sono entrate nei normali canali filatelici. Secondo voi, da dove proviene una lettera indirizzata al Comune o al Sindaco del Comune di...? Forse dal macero, forse direttamente dagli archivi. In quale modo? E tutti i "non dentellati" del Regno? Come sono giunti nelle nostre collezioni? Non erano francobolli da scartare o distruggere?
Qui si fa grossa confusione. Si mettono nel calderone cose diverse e non equiparabili. Una cosa è rubare del materiale dal poligrafico per rivenderlo e una cosa è prendere la busta della corrispondenza indirizzata alla P.A. che altrimenti sarebbe cestinata (perché sottrarre il contenuto della busta sarebbe reato!!!!!)
E' noto, forse a pochi, che un grande quantitativo (un foglio) di francobolli inglesi del "penny black" con le lettere "VR" è stato ritrovato dalle Poste dell'ufficio di Dublino nel 1898, inviato al General Post Office di Londra, il cui Postmaster l'ha "passato" a Lord Stanley, il quale lo ha separato in blocchi e venduto tramite aste nel tempo. Sono chiaramente (e provato) di provenienza furtiva, eeppure sono veenduti attraverso tante aste pubbliche in tutto il mondo. E' solo un esempio, ma ne potrei citare a decine successi in altri Paesi.
Il fatto che esistano i furti non significa che bisogna tollerarli o, peggio, emularli
......
1) non è assolutamente provato che il coso sia uscito dal poligrafico.
Non è provato nemmeno il contrario.
Quindi non è provato niente e Carraro dice e scrive nel catalogo che provengono dal Poligrafico con la stessa autorevolezza con la quale io potrei dire che li ha fatti il mio salumiere!
Cordiali saluti,
Alessandro Arseni ha scritto:il sign. Carraro .... è uno che "fa", che costruisce.......
Alessandro Arseni ha scritto:1) non è assolutamente provato che il coso sia uscito dal poligrafico.
Non è provato nemmeno il contrario.
acqua48 ha scritto:Se il "coso" fosse venuto fuori nel decennio scorso, forse nessuno avrebbe avuto la possibilità di commentare la cosa. Oggi, con l'avvento della "rete" le notizie circolano alla velocità della luce e le conoscenze diventano di dominio pubblico.
robymi ha scritto:mi piacerebbe solo capire, senza alcuna provocazione, cosa vi spinge a queste "crociate" e "controcrociate"