Rare e spettacolari affrancature del Regno di Napoli

Forum di discussione sulle emissioni e la storia postale del Regno delle Due Sicilie - Domini al di qua del faro - Napoli
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gianni tramaglino
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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da gianni tramaglino »

borbone0 ha scritto:Ciao: Bella lettera perché in affrancatura secca. Doppio porto da Napoli a Madrid tassata in arrivo per 8 riales. Cordiali saluti Mario

Grazie Mario ! Volevo ulteriormente chiosare che le buste per la Spagna mostrate (3 frontespizi e un frammento ) oltre a essere ,probabilmente le uniche conosciute ,appartengono a un medesimo archivio.Cordialmente ...gianni
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gianni tramaglino
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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da gianni tramaglino »

pasfil ha scritto:
pasfil ha scritto:Ciao Gianni,

consiglio a tutti di prendere visione delle pagine 189, 189, 199, 190 e 191 di questo bellissimo testo, consultabile gratuitamente, su Google libri, di cui accludo il link:
http://books.google.com/books?id=RfgVAQ ... 59&f=false


Nr. 5703 – del 10.05.1859 - “Decreto che approva un regolamento per la vendita ed uso de’ di posta, e pel servizio della corrispondenza postale fra i domini di qua e quelli di là del Faro” e del relativo regolamento di servizio.
A voi considerazioni e conclusioni.
Ciao: Ciao:
pasfil


Buona Epifania a tutti.

Da domani, molti inizieranno come me a rientrare nella normalità delle giornate e scopriremo cosa ci riserverà questo nuovo anno. Auguro cose Buone per Tutti Noi.

Come sappiamo con l’1.01.1858 venne previsto l’uso dei FB napoletani per i soli territori continentali.
In quelli siciliani l’anno successivo, l’1.01.1859, vennero in uso i bellissimi “testoni”.

Con il decreto Nr. 5703 – del 10.05.1859 “… che approva un regolamento per la vendita ed uso de’ di posta, e pel servizio della corrispondenza postale fra i domini di qua e quelli di là del Faro” e del relativo regolamento di servizio, venne ribadito il divieto nei territori insulari di utilizzo e vendita dei FB messi per i territori continentali e viceversa.

Era vietato utilizzare FB diversi da quelli previsti per ciascuna parte del Regno e gli uffici postali non dovevano considerare validamente affrancate le lettera con tali FB, quindi conseguiva la “perdita” della somma pagata per il FB e le lettere venivano inoltrate con tassa a carico del destinatario.

Pertanto, ritengo errata la descrizione effettuata per la lettera che l’amico Gianni ha postato circa l'indicazione della "tassazione delle lettere sfuggite all'annullamento in partenza", in quanto la lettera parte da Napoli ove era regolare munirla col FB borbonico continentale. Il fatto che il FB sia sfuggito all’annullamento non ne inficiava la regolarità dell’affrancatura, paventandosi un mero e soggettivo disguido o omissione dell’addetto alla posta e senza un qualsiasi intervento o volontà del mittente (estraneo alla cosa).
Ciao: Ciao: Ciao:
pasfi



Cari amici napoletani.... il decreto Nr. 5703 – del 10.05.1859 “… mi ha portato a cercare una lettera con la stessa data...e con un poco di fortuna...eccola proveniente dalla famosa collezione Mormino:la lettera ha un bel 2 grana nella tonalità rosa chiaro con annullo a ferro di cavallo ,da Vietri a Comiso :Felice sia il continuare!gianni tramaglino
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gianni tramaglino
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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da gianni tramaglino »

Cari amici napoletani...il nostro cammino continua tra le tante meraviglie partenopee .... a proposito di bolli ed annullamenti siciliani su francobolli borbonici invito -naturalmente a chi ne avesse voglia- di rileggere quanto mirabilmente scrisse il Maestro Diena ,con un lessico ancor oggi straordinariamente moderno , a pagina 250 del Suo mirabile trattato : Ed eccoci a una bellissima lettera proveniente dalla collezione Mormino con un 2 grana rosa chiaro con annullo assai nitido "AFFRANCATURA INSUFFICIENTE " con direzione Noto e ulteriore bollo VAPORE COMMERCIALE - POSTA DI MESSINA, la data visibile ci indica il 2 luglio del 1859. Nell'augurare un ottimo bel-vedere vi giunga il mio felice continuare!gianborbone
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gianni tramaglino
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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da gianni tramaglino »

gianni tramaglino ha scritto:Cari amici napoletani...il nostro cammino continua tra le tante meraviglie partenopee .... a proposito di bolli ed annullamenti siciliani su francobolli borbonici invito -naturalmente a chi ne avesse voglia- di rileggere quanto mirabilmente scrisse il Maestro Diena ,con un lessico ancor oggi straordinariamente moderno , a pagina 250 del Suo mirabile trattato : Ed eccoci a una bellissima lettera proveniente dalla collezione Mormino con un 2 grana rosa chiaro con annullo assai nitido "AFFRANCATURA INSUFFICIENTE " con direzione Noto e ulteriore bollo VAPORE COMMERCIALE - POSTA DI MESSINA, la data visibile ci indica il 2 luglio del 1859. Nell'augurare un ottimo bel-vedere vi giunga il mio felice continuare!gianborbone



Cari amici napoletani,la lettera che ho postato precedentemente con il nitido annullo "AFFRANCATURA INSUFFICIENTE " è una lettera estremamente "emblematica" che porta a diversi quesiti di non facile spiegazione ! Il francobollo "napoletano" non era stato considerato in virtu' del noto decreto Nr. 5703 – del 10.05.1859 riportato alla luce (!) dall'amico e studioso e piu' esperto :clap: Pietro Pasfil e la lettera era stata tassata quindi per 3 grana ? Da quanti fogli era composta la lettera e la stessa ,sfuggita all'annullamento, era stata consegnata direttamente alla nave , per caso avrebbe potuto anche fare un pezzo del percorso "via terra" ? Domande che ci siamo posti io e il sagace Pietro .....quesiti che "giriamo " ai Maestri ,sperando in un loro graditissimo contributo!!!!! Felice sia il continuare!!! gianborbone
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gianni tramaglino
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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da gianni tramaglino »

Ed ecco ,sempre proveniente dalla collezione Mormino una lettera con un 2 grana molto bello nella tonalità rosa chiaro con un annullo a ferro di cavallo !Buona visione da ....gianborbone!!!!!
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Ciccio
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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da Ciccio »

gianni tramaglino ha scritto:
gianni tramaglino ha scritto:Cari amici napoletani...il nostro cammino continua tra le tante meraviglie partenopee .... a proposito di bolli ed annullamenti siciliani su francobolli borbonici invito -naturalmente a chi ne avesse voglia- di rileggere quanto mirabilmente scrisse il Maestro Diena ,con un lessico ancor oggi straordinariamente moderno , a pagina 250 del Suo mirabile trattato : Ed eccoci a una bellissima lettera proveniente dalla collezione Mormino con un 2 grana rosa chiaro con annullo assai nitido "AFFRANCATURA INSUFFICIENTE " con direzione Noto e ulteriore bollo VAPORE COMMERCIALE - POSTA DI MESSINA, la data visibile ci indica il 2 luglio del 1859. Nell'augurare un ottimo bel-vedere vi giunga il mio felice continuare!gianborbone



Cari amici napoletani,la lettera che ho postato precedentemente con il nitido annullo "AFFRANCATURA INSUFFICIENTE " è una lettera estremamente "emblematica" che porta a diversi quesiti di non facile spiegazione ! Il francobollo "napoletano" non era stato considerato in virtu' del noto decreto Nr. 5703 – del 10.05.1859 riportato alla luce (!) dall'amico e studioso e piu' esperto :clap: Pietro Pasfil e la lettera era stata tassata quindi per 3 grana ? Da quanti fogli era composta la lettera e la stessa ,sfuggita all'annullamento, era stata consegnata direttamente alla nave , per caso avrebbe potuto anche fare un pezzo del percorso "via terra" ? Domande che ci siamo posti io e il sagace Pietro .....quesiti che "giriamo " ai Maestri ,sperando in un loro graditissimo contributo!!!!! Felice sia il continuare!!! gianborbone


Ciao amici "Napoletani" :-) ,

ovviamente non sono un Maestro ma posto una lettera simile e le informazioni che ho trovato sul volume "I francobolli degli ultimi Re" di Nino Aquila:

12.jpg


"E' chiaro che la tassazione varia a seconda che la missiva sia stata affidata ai "vapori postali" od a quelli "commerciali".
Infatti, per i primi il porto sarebbe stato di soli 2 grana, mentre il doppio per i secondi, se ci si riferisca a lettere costituite da un solo foglio (fig.39).
Pertanto, nel primo caso la tassazione sarebbe stata di 3 grana, mentre nel secondo di 6. Tuttavia, ho potuto costatare errori di tassazione (fig.39)."

Ciao: Ciao:
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Ciccio

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gianni tramaglino
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Re: Una busta stratosferica!

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Ciccio ha scritto:
gianni tramaglino ha scritto:
gianni tramaglino ha scritto:Cari amici napoletani...il nostro cammino continua tra le tante meraviglie partenopee .... a proposito di bolli ed annullamenti siciliani su francobolli borbonici invito -naturalmente a chi ne avesse voglia- di rileggere quanto mirabilmente scrisse il Maestro Diena ,con un lessico ancor oggi straordinariamente moderno , a pagina 250 del Suo mirabile trattato : Ed eccoci a una bellissima lettera proveniente dalla collezione Mormino con un 2 grana rosa chiaro con annullo assai nitido "AFFRANCATURA INSUFFICIENTE " con direzione Noto e ulteriore bollo VAPORE COMMERCIALE - POSTA DI MESSINA, la data visibile ci indica il 2 luglio del 1859. Nell'augurare un ottimo bel-vedere vi giunga il mio felice continuare!gianborbone



Cari amici napoletani,la lettera che ho postato precedentemente con il nitido annullo "AFFRANCATURA INSUFFICIENTE " è una lettera estremamente "emblematica" che porta a diversi quesiti di non facile spiegazione ! Il francobollo "napoletano" non era stato considerato in virtu' del noto decreto Nr. 5703 – del 10.05.1859 riportato alla luce (!) dall'amico e studioso e piu' esperto :clap: Pietro Pasfil e la lettera era stata tassata quindi per 3 grana ? Da quanti fogli era composta la lettera e la stessa ,sfuggita all'annullamento, era stata consegnata direttamente alla nave , per caso avrebbe potuto anche fare un pezzo del percorso "via terra" ? Domande che ci siamo posti io e il sagace Pietro .....quesiti che "giriamo " ai Maestri ,sperando in un loro graditissimo contributo!!!!! Felice sia il continuare!!! gianborbone


Ciao amici "Napoletani" :-) ,

ovviamente non sono un Maestro ma posto una lettera simile e le informazioni che ho trovato sul volume "I francobolli degli ultimi Re" di Nino Aquila:

12.jpg


"E' chiaro che la tassazione varia a seconda che la missiva sia stata affidata ai "vapori postali" od a quelli "commerciali".
Infatti, per i primi il porto sarebbe stato di soli 2 grana, mentre il doppio per i secondi, se ci si riferisca a lettere costituite da un solo foglio (fig.39).
Pertanto, nel primo caso la tassazione sarebbe stata di 3 grana, mentre nel secondo di 6. Tuttavia, ho potuto costatare errori di tassazione (fig.39)."

Ciao: Ciao:

Ringrazio :clap: quanto l'Amico "siculo" Ciccio riporta dallo studio del dottor Nino Aquila . A mio modesto parere è ancora da studiare la valenza dei francobolli borbonici con riferimento alla nota legge (speriamo in qualche ulteriore contributo al dibattito !!!) . Prendendo a riferimento di quanto ben viene scritto dal Sirotti - Colla ,volevo citare che non vi era la cassetta postale di bordo sui battelli ( caratteristica che invece si riscontra precipuamente nel servizio sardo ) .Era adibita una cassetta ubicata nel recinto portuale ,a tal uopo la corrispondenza in partenza veniva obliterata dall'addetto dell'ufficio postale allocato e preso in carico alla partenza. Le lettere ,splendide e a noi conosciute , che non transitavano dall'ufficio postale erano quelle ,con estrema probabilità, date e affidate direttamente al comandante del battello. Cordialmente !gianni
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gianni tramaglino
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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da gianni tramaglino »

Cari amici napoletani,continua il nostro viaggio tra le meraviglie che ci offre l 'amata storia postale borbonapoletana!"Saccheggiando" in quello splendido e ineguagliabile catalogo "Mormino" ecco una favolosa lettera dell'archivio Gaggino del maggio 1858. :ben cinque francobolli diversi (!!!!!!) tutti nella tonalità lillacea ( 2-5-10-20-50- grana) da Napoli a Marsiglia . Come si può facilmente notare dalla scansione ( eccetto il due grana ) tutti i francobollli sono assolutamente splendidi e freschissimi!Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!!!!!!Gianborbone
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pasfil
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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da pasfil »

Ciccio ha scritto:
gianni tramaglino ha scritto:
gianni tramaglino ha scritto:Cari amici napoletani...il nostro cammino continua tra le tante meraviglie partenopee .... a proposito di bolli ed annullamenti siciliani su francobolli borbonici invito -naturalmente a chi ne avesse voglia- di rileggere quanto mirabilmente scrisse il Maestro Diena ,con un lessico ancor oggi straordinariamente moderno , a pagina 250 del Suo mirabile trattato : Ed eccoci a una bellissima lettera proveniente dalla collezione Mormino con un 2 grana rosa chiaro con annullo assai nitido "AFFRANCATURA INSUFFICIENTE " con direzione Noto e ulteriore bollo VAPORE COMMERCIALE - POSTA DI MESSINA, la data visibile ci indica il 2 luglio del 1859. Nell'augurare un ottimo bel-vedere vi giunga il mio felice continuare!gianborbone



Cari amici napoletani,la lettera che ho postato precedentemente con il nitido annullo "AFFRANCATURA INSUFFICIENTE " è una lettera estremamente "emblematica" che porta a diversi quesiti di non facile spiegazione ! Il francobollo "napoletano" non era stato considerato in virtu' del noto decreto Nr. 5703 – del 10.05.1859 riportato alla luce (!) dall'amico e studioso e piu' esperto :clap: Pietro Pasfil e la lettera era stata tassata quindi per 3 grana ? Da quanti fogli era composta la lettera e la stessa ,sfuggita all'annullamento, era stata consegnata direttamente alla nave , per caso avrebbe potuto anche fare un pezzo del percorso "via terra" ? Domande che ci siamo posti io e il sagace Pietro .....quesiti che "giriamo " ai Maestri ,sperando in un loro graditissimo contributo!!!!! Felice sia il continuare!!! gianborbone


Ciao amici "Napoletani" :-) ,

ovviamente non sono un Maestro ma posto una lettera simile e le informazioni che ho trovato sul volume "I francobolli degli ultimi Re" di Nino Aquila:

12.jpg


"E' chiaro che la tassazione varia a seconda che la missiva sia stata affidata ai "vapori postali" od a quelli "commerciali".
Infatti, per i primi il porto sarebbe stato di soli 2 grana, mentre il doppio per i secondi, se ci si riferisca a lettere costituite da un solo foglio (fig.39).
Pertanto, nel primo caso la tassazione sarebbe stata di 3 grana, mentre nel secondo di 6. Tuttavia, ho potuto costatare errori di tassazione (fig.39)."


Ciao: Ciao:



Un saluto a Ciccio, Gianni ed a tutti.

Ciccio, hai toccato un tasto per me assai dolente, in quanto è da qualche tempo che sono caduto nell'oblio proprio sulle tariffe applicate alla corrispondenza tra i due domini borbonici,
nel periodo compreso dall'1.01.1859 (data di emissione dei magnifici Testoni) al 30 settembre 1860 quando diventano regolari i collegamenti attuati dal governo dittatoriale.
Ciò, forse per la scarsità dei testi che dispongo o per la mia superficialità di consultazione.

Ti sarei molto grato se riuscirai a dissolvere questo mio dubbio. Ovviamente l'invito e cortesemente esteso a chiunque possa farne luce.

Ecco i miei dubbi. Per completezza di esposizone do sintesi di quanto mi è noto:
- con Decreto nr. 4210 del 9.07.1957 (di riforme nel servizio dell’Amministrazione generale delle regie poste dei procacci nei domini al di qua del Faro), l’art. 15 stabiliva che “per la corrispondenza delle lettere e la spedizione delle stampe tra i reali domini al di qua ed i reali domini al di là del Faro si continuerà ad osservare provvisoriamente l’attuale sistema in vigore, in fino a quando non si sarà adottato anche pe’reali dominii al di là del Fro ‘uso de’bolli di posta”. Quindi, sino all’entrata in vigore dei FB siciliani (cuiè l'1,.01.1859), per le lettere semplici spedite tra i due domini, si continuavano ad applicare le tariffe previste dal Decreto nr. 9391 del 22 aprile 1845 con il quale venivano approvate delle nuove tariffe per la tassa delle lettere: gr. 5 “con legni a vapore” e gr. 2 “con legni a vela” per le lettere semplici.
- Con decreto del 28 settembre 1857 nr. 4454 , veniva approvato il regolamento per l’applicazione ed esecuzione del servizio postale nei domini al di qua del Faro. L’articolo 9 di tale regolamento prevedeva che “Quanto alle lettere per l’interno del Regno e per l’estero, di cui non è richiesta obbligatoriamente l’affrancatura, se l’importo dei bolli di posta non sarà inferiore alla metà dell’ammontare della tassa, il controlloro o il contabile segneranno su ciascuna lettera con inchiostro rosso le parole – Tassata per insufficienza di francatura; e v’indicheranno quindi con lo stesso inchiostro la differenza tra il valore de’ bolli e l’importo della tassa.
Se poi l’importo de’bolli sarà inferiore alla metà della tassa, sarà questa per intero con la sovrattassa caricata al destinatario
.””””
- Stessa cosa venne prevista dal regolamento postale per i Domini al di là del Faro, approvato con Decreto nr. 5386 del 29 novembre 1858.
- Entrambi i decreti sono richiamati nell’art. 7 del Decreto nr. 5703 del 10.05.1859 con il quale viene approvato il regolamento per la vendita ed uso de’bolli di posta, e pel servizio della corrispondenza postale fra i domini di qua e quelli di là del Faro, di cui si è già discusso in un precedente topic. Quest’ultimo Decreto, inoltre, prevedeva l’obbligo dell’affrancatura per le lettere spedite con i “vapori commerciali” e con l’art. 6 disponeva che le lettere “sfuse” che si raccoglievano sui vapori, ancorchè provviste di FB dovevano essere considerate come non affrancate poiché mancante dell’annullato dell’officina di spedizione.
Andiamo adesso alla letteratura maggiormente rappresentativa:
- Storia Postale del regno di Napoli dalle Origini all’introduzione del francobollo, Paolo Vollmeier Editore, vol. I, pag. 174: Le corrispondenze dirette in Sicilia e spedite via mare coi piroscafi postali nazionali oppure via terra per Messina, osservavano la seguente tariffa: per lettera semplice gr. 5, per lettera di ……”. Le lettere per le sole province di Messina, Noto e Catania potevano imbucarsi nel sabato; quelle per la sola città di Messina il martedì. Col piroscafo si spedivano altresì le lettere per tutte le province insulari. Quelle, invece, spedite coi piroscafi commerciali osservavano una tariffa esattamente doppia e l’affrancatura era obbligatoria alla partenza.
- Storia Postale del regno delle Due Sicilie, Vito Mancini, pagg. 166 e 167: “Le corrispondenze dirette in Sicilia e spedite “via mare” coi piroscafi postali nazionali oppure “via terra” per Messina, osservavano la seguente tariffa: per lettera semplice gr. 5, per lettera di ……”. “Stampe e giornali, per ogni foglio, mezzo grano. Quelle, invece, spedite coi piroscafi commerciali osservavano una tariffa esattamente doppia e l’affrancatura era obbligatoria alla partenza”.
- Stesso testo, cita anche quanto indicato dal suindicato art. 15 del Decreto nr. 4210 del 9.07.1957.
- Dagli Stati preunitari al regno d’Italia (1859-1862) STORIA POSTALE di Luigi Sirotti, vol. II, pag.122: “fino al 30 settembre 1860, il materiale disponibile è molto ridotto e presenta affrancature di incerta interpretazione. Dai primi giorni di ottobre diventano regolari i collegamenti attuati dal governo dittatoriale: le lettere, del primo porto, sono affrancate per 5 grana, non presentano segni di tassazione e ……La corrispondenza affidata ai piroscafi postali francesi continua ad essere affrancata secondo le tariffe già esistenti durante l’amministrazione borbonica.” “..da Napoli per la Sicilia (fino al giugno/luglio 1860 – vedere anche il capitolo riguardante la Siclia-)".....per lettere di un fogli gr. 2 se con vapori napoletani e gr. 4 se con i vaori di commercio, ..etc........-
- Non riporto Emilio Diena "una vita per la Filatelia" e " I Francobolli del Regno di Napoli e i due provvisori da mezzo tornese del 1860".

Insomma, per non portarla alla lunga, non sono daccordo circa la tassazione di gr. 3 per lettera di primo porto. In quanto i regolamenti prevedevano che se sulla lettera erano stati applicati FB non inferiori alla metà del porto, il destinatario avrebbe dovuto pagare il residuo della tariffa prevista, senza l'aggiunta di alcuna soprattassa. Se affrancata con FB di un importo inferiore alla metà della tariffa prevista, i FB non sarebbero stati proprio considerati ed il destinatario avrebbe dvuto pagare l'intera tarifa più la prevista tassazione pari alla metà di essa.
In sostanza, quella lettera affrancata in partenza con FB da 2 grana e tassata per gr. 3 (per un to. di gr. 5) non rispecchia alcuna tariffa, nemmeno rispetto quelle prima vigenti.

Spero di non aver fatto troppa confusione.
Ciao: Ciao: Ciao:
pasfil
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borbone0
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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da borbone0 »

Ciao: Entrambe le lettere, dirette a Maggiordomi di Corte del Re. furono forse tassate per il solo importo mancante e, per deferenza, non fu applicata la sovratassa.
Per il resto Pasfil è stato esauriente. Mario
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Ciccio
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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da Ciccio »

Ciao Pietro, Gianni, Mario ed a tutti gli amici “Napoletani”,

ovviamente ho i mie dubbi, ma vi paleso la mia teoria in generale e per quanto riguarda le lettere postate da Gianni e da me.
:leggo:
Il Real Decreto n. 4210 del 9 luglio 1857 (che Pietro ha citato) dice anche all’articolo 11

La tariffa delle lettere sarà uniforme in tutta la estensione dei Reali Dominj di qua del Faro, qualunque sia la distanza. Sarà graduale in ragione del volume per le lettere sino a due fogli ed in ragione del peso quando si oltrepassi il volume di due fogli.

Art. 12 “La tassa uniforme per ogni lettera semplice, cioè di un sol foglio, sarà di grana due……..”

Art. 14 “ Le lettere non francate mediante l’apposizione dei bolli di posta saranno soggette, oltre alla tassa di sopra stabilita, di una sovratassa uguale alla metà della suddetta tariffa legale graduabile con le medesime proporzioni del volume e del peso”.

Ed ancora, il R. Decreto n. 5103 del 5 luglio 1858 all’articolo 1 dice:

Dal 1° gennaro 1859 in poi attuandosi in Sicilia l’uso dei bolli di posta, cesserà l’attuale provvisorio sistema (tariffe del 1845), e le disposizioni contenute negli articoli 11, 12, 13, 14, del R. Decreto summentovato (4210 del 09/07/57) saranno estese alla corrispondenza postale tanto nello interno della Sicilia quanto tra l’una e l’altra parte dei Reali Dominj”.

A presunta conferma il R. Decreto n. 5386 del 29 novembre 1858 all’articolo 11 recita:

La tariffa e l’affrancatura delle lettere così nell’interno della Sicilia per la via di mare, e per quella di terra, quanto tra l’una, e l’altra parte dei Reali Dominj è regolata dal Real Decreto del 5 luglio 1858”.

L’idea che mi son fatto :desp: è che per spedire una lettera semplice all’interno del Regno, quale che sia la distanza, si pagavano 2 grana se si affrancava la lettera in partenza (anche via mare tramite i Vapori Postali del Regno delle due Sicilie).

L’utilizzo dei “Vapori Commerciali” implicava il raddoppio della tassa.

Considerato l’art. 7 del Decreto n. 5703 del 10/05/1859 che disponeva che le lettere “sfuse” che si raccoglievano sui vapori, ancorchè provviste di FB dovevano essere considerate come non affrancate poiché mancante dell’annullato dell’officina di spedizione, all’arrivo in Sicilia le lettere venivano effettivamente considerate prive di affrancatura e tassate in base all’articolo 14 del Real Decreto n. 4210 del 9 luglio 1857 ovvero 2 grana (art 12 Real Decreto n. 4210 del 9 luglio 1857) più la metà della stessa tassa cioè 1 grano = 3 :fiu:

1.jpg

2.jpg


Per le due lettere simili postate credo anche io in “errori di tassazione” :mmm: (magari tra “Vapori Commerciali” e “Vapori Postali”) :dub:

Vi lascio con una meravigliosa lettera da Catania a Napoli del dicembre 1859.
3.jpg


Dimenticavo, spero di non aver detto troppe scemenze.

Ciao: Ciao:
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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da gianni tramaglino »

borbone0 ha scritto:Ciao: Entrambe le lettere, dirette a Maggiordomi di Corte del Re. furono forse tassate per il solo importo mancante e, per deferenza, non fu applicata la sovratassa.
Per il resto Pasfil è stato esauriente. Mario

Un grazie calorosissimo :clap: al Maestro Mario e al candidato Maestro Pietro Pasfil :-) e anche all'amico "siculo" Ciccio per i vari interventi. Vorrei aggiungere che sono in sintonia con quanto "sagacemente" illustrato da Pietro.....aggiungendo ai vari testi a favore ,anche quanto medesimamente è riportatato da Gaetano Dello Buono (lettera di un foglio grana 5 ) che si "allinea" cogli altri studiosi citati da Pasfil .Mario,giustamente e magistralmente , con un "forse" risolve alla "napoletana" :-) la genesi di una difficille tassazione da interpretare ....con l'entrata in scena dei Maggiordomi di Corte del Re!. Fine della puntata ???????????? gianborbone
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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da pasfil »

Ciccio ha scritto:Ciao Pietro, Gianni, Mario ed a tutti gli amici “Napoletani”,

ovviamente ho i mie dubbi, ma vi paleso la mia teoria in generale e per quanto riguarda le lettere postate da Gianni e da me.
:leggo:
Il Real Decreto n. 4210 del 9 luglio 1857 (che Pietro ha citato) dice anche all’articolo 11...............
Ciao: Ciao:

[quote="Ciccio"]


Ciao Ciccio, Gianni ed al vero Maestro Mario,
e complimenti per la tua osservazione. Convieni dunque a quanto avevo fatto cenno, cioè l'incertezza delle tariffe proprio dall'1.01.1859 con l'emissione dei meravigliosi Testoni in Sicilia.

Infatti (scusatemi se mi ripeto ma credo sia d'obbligo farlo):

- Il Decreto nr. 4210 del 9.07.1957 prevedeva che sino all’entrata in vigore dei FB siciliani (cioè l'1.01.1859), per le lettere semplici spedite tra i due domini, si continuavano ad applicare le tariffe previste dal Decreto nr. 9391 del 22 aprile 1845 con il quale venivano approvate delle nuove tariffe per la tassa delle lettere: gr. 5 “con legni a vapore” e gr. 2 “con legni a vela” per le lettere semplici.

- l'art. 1 del Decreto nr. 5103 dato ad Ischia il 5 luglio 1858 stabiliva la cessazione del sistema provvisorio in Sicilia ( Decreto nr. 9391 del 22 aprile 1845) prevedendo l'uniformità dell'estensione delle tariffe per la corrispondenza postale per la Sicilia, quanto tra l'una e l'altra parte dei reali domini.

- solo con il Decreto nr. 5703 del 10.05.1859 veniva previsto l'obbligo dell'affrancatura delle lettere spedite con i “vapori commerciali” e con l’art. 6 disposto che le lettere “sfuse” che si raccoglievano sui vapori, ancorchè provviste di FB dovevano essere considerate come non affrancate poiché mancante dell’annullato dell’officina di spedizione.

Come giustamente hai osservato, prendendo alla lettera quanto prevedeva l'art. 1 del richiamato Decreto nr. 5103, sarebbe stato possibile spedire le lettere non francate ed alle stesse era prevista l'applicazione della tassa di gr. 3 (cioè gr. 2 per la tariffa più gr. 1 di sovrattassa per la mancanza di affrancatura). Ma ciò poteva valere solo per il periodo dall'1.01.1859 al 10.05.1859, in quanto dopo il 10.05.1859 le cose cambiano e quelle lettere non francate non potevano essere accettate dalla posta napoletana (per il nuovo obbligo dell'affrancatura - Decreto nr. 5703). Allora valeva a dire: affrancata o resta a Napoli?
Ma uno sbarramento così rigoroso probabilmente non sarà mai esistito nella storia postale napoletana in quanto risultano casi di lettere per l’estero inoltrate per “le vie di terra” nonostante fosse carente il relativo porto per l’interno.

Inoltre, leggendo il Decreto nr. 5103 (art. 1: "...cesserà l'attuale provvisorio sistema") sembrerebbe abbia mandato a farsi benedire anche le tariffe del provvisorio sistema adottato in Sicilia nel quale erano comprese quelle previste per la corrispondenza inoltrata per le vie di mare, previste dal richiamato Decreto nr. 9391 del 22 aprile 1845, cioè gr. 5 “con legni a vapore” e gr. 2 “con legni a vela” per le lettere semplici. Quindi tacitamente abrogate le tariffe per la via di mare, anche se la riforma Siciliana prevedeva che venissero osservati nei territori insulari le disposizioni previste dagli art. 11, 12,13 e 14 del Real Decreto nr. 4210 del 9 luglio 1857, senza far riferimento all’art. 15 dello stesso Decreto che appunto richiamava le tariffe Decreto nr. 9391 del 22 aprile 1845?

Insomma Ciccio, l’argomento non è solo poco chiaro per te e per me o per i tanti collezionisti, ma lo è stato anche per gli addetti alla posta. Da qui all’incertezza cui facevo riferimento nel mio precedente topic.

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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da pasfil »

borbone0 ha scritto:Ciao: Entrambe le lettere, dirette a Maggiordomi di Corte del Re. furono forse tassate per il solo importo mancante e, per deferenza, non fu applicata la sovratassa.
Per il resto Pasfil è stato esauriente. Mario


Amici napoletani e non,
la levatura di un Maestro, vero, sta proprio in questo. Nell'interpretare quanto non si troverà scritto da nessuna parte, dandone una spiegazione condivisibilissima.
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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da gianni tramaglino »

pasfil ha scritto:
borbone0 ha scritto:Ciao: Entrambe le lettere, dirette a Maggiordomi di Corte del Re. furono forse tassate per il solo importo mancante e, per deferenza, non fu applicata la sovratassa.
Per il resto Pasfil è stato esauriente. Mario


Amici napoletani e non,
la levatura di un Maestro, vero, sta proprio in questo. Nell'interpretare quanto non si troverà scritto da nessuna parte, dandone una spiegazione condivisibilissima.
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.......E noi ,novelli maggiordomi alla corte di re Mario....deferenti ci inchiniamo........ gianfaceto p.s. mi unisco a quanto acclarato da Pietro....nessun libro puo' supplire alla conoscenza "napoletana " dell'Amico Mario !!!!!! gianserio
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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da gianni tramaglino »

Cari amici napoletani....dopo qualche giorno di sosta riprendiamo il nostro "viaggio" con una delle piu' straordinarie lettere "partenopee"!!!! Riprendendo quanto scritto nel catalogo Italphil rileggiamo quanto scrive a proposito di questo "gioiello"della Collezione Mormino : eccezionale coppia verticale del 50 grana nella tonalità rosa lillaceo con un 20 grana con annullamento a svolazzo e cerchio rosso LECCE 17 MAGGIO 1861 su lettera diretta a Napoli .La rarità e la bellezza dell'insieme fanno di questa lettera una delle piu' importanti di questa collezione ed un pezzo in grado di esaltare qualsiasi raccolta .Un pezzo....da favola che vi invito a "degustare" .....augurando un lieto continuare!gianborbone
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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da gianni tramaglino »

Cari amici napoletani.... riprendiamo il nostro "viaggio" con una delle piu' straordinarie perle dell'archivio Gaggino !!!!! "Rovistando " quanto scritto nel catalogo Italphil rileggiamo quanto scrive a proposito di questo "gioiello"della Collezione Mormino : 50 grana + 5 grana + 1 grano + 2 grana ,affrancatura su rara bella lettera da Napoli a Marsiglia .Tutti i francobolli sono freschi e marginati ,soprattutto il 50 grana che è anche b.f. a sinistra .Un pezzo di grande qualità ,pregio ed interesse.... una lettera da favola che vi invito a "degustare" .....augurando un lieto continuare!gianborbone
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Re: Una busta stratosferica!

Messaggio da gianni tramaglino »

Cari amici napoletani,continua il nostro viaggio tra le meraviglie che ci offre lo splendido e ineguagliabile catalogo "Mormino" ! Ancora una lettera dell'archivio Gaggino da Napoli a Genova. Il curatore delle note descrive come "belli" il 50 e il 10 grana .... "modesti "i rimanenti 5 grana e 1 grano ,purtuttavia una busta degnissima di entrare tra le lettere "stratosferiche" che deliziano il nostro bel-vedere. Sereno sia anche il nostro continuare!!!!!!Gianborbone
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Re: Una busta stratosferica!

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Cari amici napoletani....la nostra raccolta ...obtorto collo ...virtuale ,ma assai affascinante ...continua ,rovistando tra i cataloghi che cerco di reperire per cercare di offrire nel nostro splendido forum le meraviglie borboniche! Dovrebbero essere solamente tre (!!!) le lettere col 50 grana e falso per servire....eccone una!!!!! 50 grana rosa lillaceo e 10 grana...col venti grana F9 : assicurata da Napoli 6 ottobre 1859 per Roma....è "assicurata" :-) una buona visione!!!! gianni tramaglino
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Re: Una busta stratosferica!

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Cari amici napoletani, anche da parte mia un caloroso benvenuto all'Amico Apache,che, anche dai pochi interventi riscontrati....dimostra una preparazione ....fuori dal comune ! E continuiamo nella nostra "raccolta" virtuale con una lettera assolutamente esaltante : il 20 grana falso (F9) in splendida affrancatura di 82 grana comprendente sette francobolli originali fra cui il 50 grana in una preziosissima lettera assicurata diretta a Catania. Lieto sia il bel-vedere e ameno il continuare! gianborbone p.s. a tutti gli amici che avessero scansioni di buste del Regno di Napoli e Provincie Napoletane ...stratosferiche ,provenienti da cataloghi o archivi personali, ove lo desiderassero, per aiutare questo "topic" (!) ,sono pregati di mandarle alla mia email, giotrama@yahoo.it eventualmente col una piccola descrizione ,per poterle "mostrare" al nostro...competentissimo pubblico ...partenopeo e non!!!! gianni
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