Con questo criterio i Torino non dovrebbero esistere: il conio era sempre lo stesso, il metodo per produrre le tavole lo stesso, i torchi dello stesso modello e costruttore di Londra, gli inchiostri li forniva De la Rue, i tre capi reparto avevano imparato il mestiere lavorando come dipendenti di De la Rue; solo la carta, e nemmeno sempre, era dei Turkey Mills a Londra e dei Fratelli Avondo (quando appunto riuscivano a farla) a Torino, ma mi sembra che nessuno invochi mai le differenze della carta per distinguere un Londra da un Torino.cirneco giuseppe ha scritto: Oppure è pur sempre un Londra, visto che la differenza è solo il luogo e non il metodo o i materiali o il conio stesso?
Michele
PS: non sono un mago: tutt'al più uno storico dilettante (ma documentato).