mikonap ha scritto:Io penso che utilizzassero una dima (in azzurro nella foto) che poggiavano sull'effige per tracciare le linee esterne e quella dell'ovale interno.
Penso anch'io ad un'operazione del genere. D'altra parte il pantografo non era una fresa a copiare: ci si poteva copiare, riducendolo, un disegno ma l'incisione era pur sempre un lavoro manuale.
mikonap ha scritto: La cosa importante è che
si nota una rotazione oraria dell'effige di circa 3° in senso orario per la marca.. dovuta ad un differente posizionanento della squadratura rispetto all'effige stessa.

michele
A guardare l'immagine, mi sembra che tutte le linee del volto coincidano e che sia solo il collo ad essere ruotato (torcicollo da preoccupazione sullo stato delle finanze dopo la guerra del '66?). Sembrebbe quasi che il collo sia rifatto e questo implicherebbe un altro punzone (altra carne al fuoco!).
Penso che nel proseguire le indagini valga la pena di ricordare queli erano le operazioni di preparazione di una tavola di cui De la Rue registrava data e operatore:
1 -
Struck (colpito, battuto): ritengo sia il riporto dell'effigie, e quanto la accompagnava, mediante il punzone
2 -
Faced: qui la traduzione diventa essenziale per capire cosa fosse quest'operazione. Uno dei significati del verbo
to face è rivestire. Questo mi ricorda il corso di officina degli sitituti tecnici (che ho vissuto attraverso le maledizioni di mio fratello, alle prese con quest'attività da officina ottocentesca): dopo aver spianato a furia di lima una piastrina di acciaio, sulla stessa veniva steso uno strato infinitesimo di rame (il modo non lo ricordo) che, graffiato con una punta metallica, consentiva di disegnare sulla faccia della piastrina la forma che poi andava lavorata. Visto che intorno al ritratto andava disegnato il conio da incidere, poteva essere questa l'operazione di
facing? Mia obiezione alla mia ipotesi: è tanto importante questo piccolo artificio per rendere disegnabile una piastrina d'acciaio da registrarlo in apposita scheda? Secondo me no, quindi è assai probabile che fosse un'altra cosa ma, alla luce delle altre voci, è difficile capire quale.
3 -
Outlined: qui invece ho pochi dubbi: è il disegno del conio, magari fatto con l'aiuto del pantografo, ma che stranamente viene prima di:
4 -
Squared, cioè squadrato, che mi sarei aspettato fosse un'operazione preliminare al "riempimento" del rettangolo esterno con ornamenti, scritte e quant'altro era previsto dal bozzetto.
5 -
Touched by: non c'è dubbio che sia "ritoccato da" ma a mio parere è riferito solo al disegno del conio, perchè la prossima operazione è:
6 -
Engraving room: notate non è detto
engraved by, ovvero "inciso da" ma "stanza d'incisione": quella che mi piace chiamare la "bottega", dove vari bravi artigiani lavorano di bulino su qualcosa che devono solo eseguire. E a sancire il risultato finale c'è:
7 -
Finished by: e qui c'è una precisa attribuzione di paternità a chi da i tocchi finali all'incisione. Che quindi passa a:
8 -
Hardening: la tempra, preliminare a:
9 -
Stricking: ovvero la coniazione dei
moulds di piombo. Qui ho una domanda per la quale non ho mai trovato nemmeno un indizio per provare a rispondere: una tavola di francobolli era formata da 4 gruppi di 100, per un totale di quattrocento impronte. Lo stricking si faceva 400 volte o solo 100, ripetendo invece 4 volte l' operazione successiva, che era:
10 -
Electro-Typing, cioè la fabbricazione galvanoplastica della tavola. Il passo successivo infatti poteva anche prevedere l'assemblaggio di quattro blocchi di 100 impronte:
11 -
Planing & Mounting: spianatura e montaggio. Va ricordato che il guscio di rame ottenuto per galvanoplastica veniva riempito al rovescio con metallo e montato su uno zoccolo di legno.
12 -
Making Ready: approntamento. penso che si riferisca alla messa in macchina della tavola, alle prove preliminari, al taccheggio etc per poter avviare la stampa, i cui primi risultati a messa a punto avvenuta servivano per l'ultima operazione prima dell'impiego ufficiale di una nuova tavola:
13 -
Registered: la registrazione consisteva nella messa in archivio di un foglio (o forse più di uno) stampato con la nuova tavola, con la data e la firma di approvazione di un responsabile. Per i nostri francobolli sono ben note le prove d'archivio, "evase" dalla collezione dell'OCV all'epoca del suo trasferimento a Roma.
Michele