Return To Sender & Missent Covers

Return to sender
Quando le buste non arrivano a destinazione...
ma qualche volta non è colpa delle poste.

Moderatori: fabiov, Riccardo Amarante

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colgi
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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da colgi »

Nessuna spesa per il rientro. Piuttosto, il bello è avere un destinatario farlocco ma con un indirizzo esatto e cap perfetto. E' più difficile ma più divertente. Quindi come fare per avere un indirizzo esatto? Si va su google maps e si becca la via, poi si cerca con calma il cap di questa via. Oppure, se scegli di inviare al Fermo Posta, scegli un ufficio postale. So che ti ho un po' confuso le idee, ma se vi indietro nel topic ....la soluzone la trovi. E' molto facile...... Dietro ogni busta c'è una ricerca. E' questo il bello della cosa. Comunque non avere fretta. Siamo qui tutti per darti le dritte del caso.

:-) Ciao:
Giovanni Colombo
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Luciano61
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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da Luciano61 »

...mi sa che qualcosa ho capito....

Ma è quello che mi frulla in testa, che è tutto da vedere... :vampiro: :topope: :uah:
Dopo lunghe riflessioni ho deciso quali siano i francobolli che mi piacciono: tutti!
Ed adoro i francobolli che non valgono un piffero, perché mi rilassano più di quelli costosi!
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colgi
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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da colgi »

Ottima cosa se frullano idee nella testa. Questo topic ha fame di nuove idee e di nuovi cervelli. Benvenuto Luciano !!!! :clap: :clap: Poi conoscerai tutti gli altri, che sono sicuramente più esperti di me.

:-) Ciao:
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Luciano61
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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da Luciano61 »

Ti chiedo solo una cosa:
se mi puoi citare qualche nazione, europee od extraeuropee, che siano da preferirsi per essere...disturbate :uah: con queste tipolgie di invii.

Tipo "manda in Giappone, che mettono dei timbri da capogiro!" oppure "non mandare in Germania, che hanno timbri che fanno schifo, e che per lo più non ritornano le buste..."

Dai, sii gentile...poi vedremo se riusciremo ad aprire le danze...

:-)) Ciao:
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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da Riccardo Amarante »

Ciao,

abbiamo un altro adepto :fest:

allora tra i paesi da preferire sono il Giappone come hai già citato, la Germania la scarterei per le prioritarie, forse timbrano le raccomandate, poi tutto il Sud America, i paesi Europei specialmente quelli ex Sovietici, il DOM TOM della Francia ovvero i territori d'oltremare Francesi che puoi affrancare in zona 1 perchè vengono considerati come tariffa interna.

Tuttle le isole del Pacifico e dei Caraibi :f_love: :f_love:, le basi Antartiche, l'enclavi, i territori esterni USA che puoi affrancare in zona 2 tipo GUAM.

Poi se non ti basta ci sono le basi militari USA che usano il loro servizio postale APO/FPO, ma questo merita uno studio un po' più approfondito.


Se hai dubbi chiedi.

Riccardo

Ciao: Ciao: Ciao:


P.S.

Guardati questi link che possono esserti utili.

uno per i postcode e l'altro è un generatore di nomi fasulli.

http://www.geopostcodes.com/

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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da colgi »

...tra Paesi Sudamericani scarterei la Colombia (detto per esperienza). Ottimi Paraguay e Brasile :-)
Tra gli Europei ottimi Rep.Ceca, Polonia e Slovacchia e anche la Turchia, dove le Poste funzionano alla grande. Negli USA meglio i paesini delle grandi città, a meno che tu ti innamori degli stickers gialli (io ne sono cotto :wub: :wub: :wub: ) . Ma, per il TUO GODIMENTO....meglio imparare le cose un po' alla volta ;-)

:-) Ciao:
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Luciano61
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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da Luciano61 »

Riccardo Amarante ha scritto:Guardati questi link che possono esserti utili.

...l'altro è un generatore di nomi fasulli...


Una curiosità:
perchè nomi fasulli?

Ti faccio un esempio:
se mio fratello si chiama Mario fratello 'a Luciano Pinco, non posso indirizzare a lui una lettera, però...con l'indirizzo & codice postale del mitico postino islandese?

In sintesi, se io indirizzassi una lettera a...Bill Clinton, ma la mandassi a Mosca all'indirizzo del Cremlino?

:uah: :uah: :uah: :uah: ...mi sa che mi vedrete portare via dalla CIA e dall'FBI con l'ausilio dei RIS, tutto trasmesso su Striscia la Notizia... :uah: :uah: :uah: :uah:

...che poi, uno sarà ben libero di scrivere a Bill Clinton, no?
Se poi sbaglia l'indirizzo, e questa gli ritorna....embè?!

:mmm: :uah:
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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da colgi »

Il bello della cosa è che ognuno si comporta come vuole, Riccardo usa quel sito, l'ho usato anche io. Ma nulla vieta di scrivere a nomi Italiani. Penso che però il ragionamento di Riccardo sia in questo senso: i postini sono più sensibilizzati se vedono un nome del luogo, un nome familiare.

:-) Ciao:
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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da Riccardo Amarante »

colgi ha scritto:Penso che però il ragionamento di Riccardo sia in questo senso: i postini sono più sensibilizzati se vedono un nome del luogo, un nome familiare.

:-) Ciao:


E' in effetti così. Uso quel link se voglio spedire agli APO/FPO perchè non posso usare nomi Italiani. Oppure, se spedisco presso indirizzi esistenti, allora immagino che sia meglio usare nomi e cognomi del posto. Diversamente se uso la formula del Posta Restante, allora puoi fare quello che vuoi e metter anche Bill Clinton, perchè si suppone che uno sia di passaggio, magari in vacanza e si faccia spedire la posta presso un ufficio postale.

Anche se a dire il vero, io eviterei di mettere Bill Clinton.....



Riccardo

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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da Ellas »

Riccardo Amarante ha scritto:Anche se a dire il vero, io eviterei di mettere Bill Clinton.....


Io un'alternativa ce l'avrei.
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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da Riccardo Amarante »

ehi Walter, non sarà mica Monica...???




Riccardo

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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da Riccardo Amarante »

.....Parcoli Lewinsky :-)) :-)) :-)) :-)) :-))







Riccardo

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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da Ellas »

Riccardo Amarante ha scritto:.....Parcoli Lewinsky :-)) :-)) :-)) :-)) :-))







Riccardo

Ciao: Ciao: Ciao:

Esatto. Lo conosci? Sai la sua storia?
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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da Ellas »

Ellas ha scritto:
Riccardo Amarante ha scritto:.....Parcoli Lewinsky :-)) :-)) :-)) :-)) :-))

Riccardo

Ciao: Ciao: Ciao:

Esatto. Lo conosci? Sai la sua storia?


Lech Parcoli Lewinsky è un noto carpentiere dei cantieri di Danzica.
Egli era l’ultimo rampollo di una grande casata mitteleuropea caduta in disgrazia, in Polonia, dopo la seconda guerra mondiale. Si narra, ma la cosa non del tutto acclarata, che l’occupazione presso i gloriosi cantieri navali di Danzica, in realtà non fosse altro che una copertura per nascondere i veri traffici che il nostro imbastiva con la lontana Albania. Pare che, infatti, allevasse di nascosto, nelle malsane acque del porto della città baltica, preziose e prelibate ostriche che, attraverso canali non ufficiali, faceva poi arrivare nel Paese delle Aquile. Alcune fonti citano come sicura questa notizia, almeno fino alla rottura delle relazioni polacco-albanesi in seguito al rifiuto di questi ultimi di aderire al Patto di Varsavia.
Comunque stiano le cose, il certo è che Parcoli Lewinsky riusciva a condurre uno stile di vita piuttosto agiato, specie se riferito alla modesta occupazione che, ufficialmente ricopriva. E da ciò deriva il ruolo assolutamente marginale che tenne durante la rivolta e gli scioperi di Solidarnosc. Egli, infatti, più volte sollecitato dall’allora elettricista Walesa, si rifiutò sempre di prendere apertamente la parte del sindacato clandestino, anche se non frequentava di certo gli ambienti governativi.
Il suo era, piuttosto, un vero e proprio atteggiamento blasè, da consumato dandy di una aristocrazia che, oramai non esisteva più. Si può senz’altro affermare che i suoi gesti sempre misurati, ma mai eccessivamente confidenziali, la sua aria vagamente distaccata dal mondo, fossero il suo vero biglietto da visita, un chiaro certificato dei suoi ascendenti nobiliari; d’altronde i Parcoli Lewinsky potevano vantare frequentazioni addirittura con la corte imperiale asburgica.
Fu, invece, alla caduta del muro di Berlino che la vita di Lech Parcoli Lewinsky finì per subire una svolta decisa.
V’è da sapere che il giorno della caduta del Muro, Lech Parcoli Lewinsky era appena giunto con l’Intercity Danzica-Berlino nell’allora capitale della morente DDR. Aveva deciso di recarsi colà per seguire la sua grande passione filatelica e riuscire a completare una avviata collezione di pezzi rarissimi tedesco orientali. Aveva conosciuto, infatti, tramite il circolo filatelico numismatico di Varsavia, un vecchio commerciante tedesco, un tale Joseph von Paarcol, che aveva il suo negozietto buio ma straripante d pezzi di prim’ordine, a meno di 100 metri dal Muro, sulla Parcolenstrasse.
Una volta sceso dal treno si avviò lesto nella direzione del negozio (dalla stazione centrale di Berlino a Parcolenstrasse non c’erano che pochi minuti di cammino lesto). Ma gli eventi lo sopraffecero. Si trovò nel mezzo di un corteo tumultuoso che, cercando di abbattere l’anacronistico diaframma, premeva per raggiungere l’Ovest come un uccello che, essendo in gabbia, spinge per uscirne.
In poche parole, le cronache di quei giorni riportano che Lech Parcoli Lewinsky, come un fuscello nella corrente, si ritrovò in occidente.
Capì allora dell’immensa opportunità che il destino gli aveva messo a disposizione e, senza oltre indugiare, si mise in marcia per raggiungere la terra delle sue origini, Vienna, Austria.
Il viaggio non fu dei più agevoli, da momento che fu costretto a servirsi solo di treni locali, quelli che fermano in ogni stazione; eppure, sorretto da una incredibile forza di volontà, in capo a dieci giorni tornava a respirare quell’aria asburgica che tanto si addiceva ai suoi geni.
Nella Vienna degli anni ’90 fu facile trovare una occupazione; anzi, un po’ sfruttando e millantando sul suo nome, un po’ per le conoscenze enciclopediche che aveva in campo filatelico, diventò presto un agente di rappresentanza della nota casa d’aste viennese Parcolen Briefmarken Auktionshaus.
Si mise tosto in evidenza e, in capo ad un lustro, gli venne offerta la direzione della filiale americana che aveva sede a Washington, a due passi dalla Casa Bianca.
Non aveva legami seri a Vienna e quindi non gli fu difficile mollare tutto ed attraversare l’oceano. Anche in America seppe farsi onore. Le cronache riportano delle sue strabilianti performances che lo portarono a risollevare le deficitarie sorti della filiale di cui era diventato il direttore.
Proprio questa sua posizione li consentì di ottenere entrature molto altolocate, fino ad essere ammesso alla casa Bianca dove era in buoni rapporti con l’allora presidente Clinton, anche lui appassionato collezionista filatelico.
Ma questa, purtroppo fu l’inizio della discesa. Il tiro mancino che il destino stava per serbargli era uno di quelli che non ammetteva vie di scampo.
Fu una piovosa domenica pomeriggio quando decise di andare a consegnare una rarissima quartina degli anni ’70 della DDR a quello che, oramai, considerava il suo amico Presidente.
Ma Bill era impegnato a presiedere una noiosa riunione di una improbabile associazione di allevatori di capre selvatiche del Wyoming. Era di certo un dovere istituzionale, più che un piacere, dal momento che Bill aveva letteralmente tartassato di telefonate Lech Parcoli Lewinsky affinché gli portasse quella quartina, anche se la gomma presentava evidenti tracce di linguella.
Fu la moglie, la first lady ad accoglierlo e si propose di preparargli un buon caffè con una ottima fetta di Sacher che le aveva fatto pervenire la moglie di origini austriache dell’ambasciatore francese.
Lech Parcoli Lewinsky, appena morse quella torta sentì come un impulso quasi irrefrenabile e, forse, non è del tutto aliena la versione che in seguito ne diedero i servizi segreti russi e che vollero la first lady come perfettamente consenziente; fatto sta che, come per occasione analoga ebbe a dire il Poeta, “galeotta fu la torta e chi la morse”. E’ meglio tacere cosa successe al rientro dell’omo più potente del mondo.
Documenti da poco desecretati della CIA evidenziano che fu solo per evitare sgradevoli conseguenze che non si passò alle vie di fatto e che fu il capo stesso della CIA, Gen. O’Parcol, a montare quello che poi fu il falso affaire Lewinsky. Fu O’Parcol ad assoldare una sedicente stagista a cui fornì documenti di identità falsi, mentre di Lech Parcoli Lewinsky non si seppe più nulla.
Versioni non confermate lo danno praticamente confinato su una piccola isola della Sardegna, anche se non venne mai confermato se era Caprera o La Maddalena. E già questo dovrebbe spingere anche l’analista più sprovveduto a considerare che, sebbene non vi sa una parola fine, la verità probabilmente non la sapremo mai.
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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da colgi »

:mmm: :mmm: :mmm: :mmm: Fantastico!!!! Un pezzo di storia svelato !!!!! :clap: :clap: :clap:
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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da Riccardo Amarante »

azz..."un'altra storia dietro i francobolli", un intrigo filatelicointernazionale ..... :fest:





Riccardo

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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da colgi »

Per il giro "Pacific" un rientro da Hong Kong

http://it.wikipedia.org/wiki/Hong_Kong

Complimenti alle Poste di HK !!! :clap: :clap:

:-) Ciao:
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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da Ellas »

Son felice di annunciarvi i primi due rientri. Npon sono un granché ma, come si dice, ogni scarrafone è bello a mamma sua.
Visto che gli uffici più piccoli non appongono nessun timbro sulla corrispondenza credo che cambierò strategia sospendendo il giro dei "microcomuni".
La posta prioritaria non credo che in Italia riotrni indietro.
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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da colgi »

Mi sembra invece un buon risultato Walter. Gli annulli ci sono. Piuttosto, al posto tuo userei buste commerciali. Sono più lunghe e danno più spazio alle poste, dove mettere annulli ed etichette.
Con un po' di pazenza vedrai che il risultato sarà perfetto.

:clap: Ciao:
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Re: Cover: Return to Sender e Missent covers

Messaggio da colgi »

Io prima usavo buste troppo larghe e mettevo troppi francobolli. Con l'esperienza, ci si affina e si migliora. E questo anche grazie a Voi.

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