recentemente, in un piccolo lotto di francobolli, ho trovato una coppia del famigerato francobollo dentellato da 5 centesimi della IV di Sardegna che vi posto in questo mio intervento. La cosa più buffa è che i francobolli mi sembrano originali (entrambe le testine hanno l'orecchino di riconoscimento



Grazie alla "copia cache" di Google, sono riuscito a ritrovare un po' di interventi del "vecchio" forum dove si parlava si questa fantomatica emissione. Ebbene, questo è un interessantissimo intervento di Giandri


"L'8 gennaio 1861 i Fratelli Susse di Parigi aveva ottenuto un brevetto per una macchina in grado di perforare francobolli:
"i francobolli si possono distaccare via via che se ne presenta il bisogno ... i francobolli dentellati non si accartocciano e incollandoli aderiscono meglio".
Il Matraire aveva intrapreso delle trattative con i Fratelli Susse di Parigi per l'acquisto di una o più di tali macchine, ma non si sa se poi fece l'acquisto.
Fra i resti di stampa del Matraire vennero trovati dei francobolli da 20 centesimi (celeste scuro) con dentellatura a passo 7. Questi francobolli Emilio Diena li ritiene prove. Queste rare prove sono attribuite ai Fratelli Susse e forse eseguite a Parigi.
In realtà non si sa da chi sia stata fornita la macchina che fu adoperata dal Matraire per dentellare i francobolli della IV di Sardegna. Emilio Diena non esclude che lo stesso Matraire, che dice fu anche un abile meccanico, abbia potuto farla eseguire a Torino.
Il fatto che tra i primi dentellati d'Italia non figurino i valori da 5 centesimi e da tre lire deve attribuirsi probabilmente al fatto che si trattò di una sperimentazione.
Neppure il 15 centesimi tipo Sardegna ed i litografici emessi nel corso del 1863 sono stati dentellati.
Aggiungo che il contratto con il Matraire per la fornitura dei 15 centesimi litografici prevedeva, tra l'altro, che i francobolli dovevano essere dentellati. Ed infatti il Matraire si preoccupò, nel preparare le pietre da stampa, di distanziare notevolmete le vignette le une dalle altre e di allinearle con cura per avere il margine necessario per imprimere la dentellatura. Ma alla fine la dentellatura non fu fatta. Per mancanza di tempo? Per rottura del perforatore? Questo fatto era già accaduto in precedenza.
Il Moens considerava i francobolli di Sardegna dentellati nel 1862 come una sperimentazione, che non fu ritenuta soddisfacente dall'Amministrazione, che tuttavia li mise in vendita ugualmente assieme a quelli non dentellati.
L'impiego del perforatore (Emilio Diena ipotizza che potevano essere forse due) comunque fu soltanto temporaneo ed infatti i francobolli non dentellati continuarono ad essere distribuiti.
Secondo Diena i francobolli cominciarono ad essere dentellati nel gennaio 1862 e poi a febbraio utilizzando quelli che si trovavano tra le provviste che venivano preparate in quel periodo.
Per quando riguarda il 5 centesimi di Sardegna dentellato Diena lo segnalava già nel 1927 come opera di falsari che applicarono la falsa dentellatura in larga scala, tanto da far supporre, in un primo momento, la sua reale esistenza. Di conseguenza molti cataloghi per errore lo segnalarono tra gli altri valori dentellati.
Del tre lire dentellato probabilmente Diena era in possesso di indizi che lo portarono alla convinzione che si trattasse di un campione: tipo di carta, gradazione del colore, ecc. Precisando che non è annullato intende evidentemente dire che non è passato per posta, quindi non venne mai distribuito.
Se ne esiste uno, dove sono andati a finire gli altri 49?
Non è detto che sia stato perforato un foglio intero. Poteva esser stato perforato (trattandosi di campione, se è vero quello che scrive Diena) una parte, addirittura uno scarto.
Se non 49, gli altri dove sono andati a finire? Questo resta uno dei tanti misteri della filatelia. Perché se ne è salvato uno solo? Da dove è venuto fuori? A quale titolo si è salvato? Mi viene in mente il 20 bajocchi dello Stato Pontificio del 1858: stampato, non emesso, distrutto tranne un foglio di cento conservato al Museo Postale Vaticano ed un esemplare singolo salvatosi chissà perché.".
Quindi è certo che non fu fatta alcuna sperimentazione sul 5 centesimi anche se alcuni cataloghi inserirono il pseudo-francobollo tra le emissioni: in un catalogo del 1878, marcadabollo ci segnalò che il 5 centesimi dentellato valeva 60 centesimi, un 3 lire di Sardegna dentellato 1 lira mentre uno originale



Sperando di non avervi tediato,


P.S.: carina però la doppia effige, no?
