L'ufficio di Milano dai bolli agli annulli - 1831-185...

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francesco luraschi
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L'ufficio di Milano dai bolli agli annulli - 1831-185...

Messaggio da francesco luraschi »

Come richiesto da Massimiliano ho fatto un breve riassunto dei timbri usati nel periodo 1831-1850.

Ripropongo inoltre il doc del 1852 in cui si scrive degli uffici della "distribuzione" e "arrivo e partenza".

Questo è il "torrente", ovvero la prassi quotidiana: la cosa particolare, soprattutto dopo il 1832, è che non si notano deviazioni significanti da questa breve sequenza nel senso che praticamente MAI si trova un bollo da PP su lettere in PA e raramente un bollo destinato all'arrivo usato in partenza.

Per semplificare la situazione, per motivi di tempo e per difficoltà mie informatiche, ho suddiviso il lavoro in:

-periodi. ATTENZIONE! Di alcuni timbri, per esempio i 2CO o i corsivi del 1839, vennero usati molte varianti che si susseguirono nel tempo. Ne mostro una sola dato che, avendo avuto lo stesso compito, non hanno "peso" in quello di cui discuteremo. Per lo stesso motivo non ho preso in considerazione che nel caso dei timbri "a baffo" usati in arrivo e sulle lettere in PA nell'arco 1831-1837 sono note più impronte differenti per dimensioni e caratteri. Lo stesso vale per il bollo in cartella dello sportello di cui sono note tre varianti di cui una sostituisce l'altra.

-uffici. La prima colonna a sinistra è l'ufficio della distribuzione, ovvero lo sportello. Qui venivano consegnate le raccomandate e le lettere da spedirsi in PP. E' il più enigmatico dato che vi erano modalità di lavoro e controllo incrociate dato che si maneggiava denaro. In periodo filatelico venivano qui consegnate anche le lettere pagate in contanti. Nell'ufficio "arrivi e partenze" venivano invece lavorate le lettere in PA trovate in buca dai portalettere, in periodo filatelico affrancate con francobolli o tassate, e quelle in arrivo. Con questa suddivisione è possibile forse dare una spiegazione ai vari tipari e colori che si trovano sui francobolli nei primi mesi d'uso.

PERIODO 1831-1832: viene introdotto un nuovo tipario a date mobili in sostituzione dei vecchi tipi in cartella.

PERIODO 1832-1837: il nuovo tipario a date viene ora usato in rosso. Oltre al tipo di timbro usato da ora le lettere in PP e PA si differenziano anche per il colore.

PERIODO 1837-1839: viene introdotto un nuovo tipario 2CO usato indifferentemente sulle lettere in PA e arrivo. Nulla cambia alla distribuzione

PERIODO 1839-1848: è la soluzione ottimale che durerà per un decennio. Ogni operazione aveva un suo tipario specifico. Vi è l'anomalia dell'inversione di uso del corsivo e del 2CO: a tavolino era stato deciso di usare il primo sulle lettere in partenza in PA e il secondo su quelle in arrivo ma nella pratica quotidiana avvenne il contrario. Nulla cambia alla distribuzione

PERIODO 1848-1850: la situazione torna a ingarbugliarsi. Vengono introdotti dei nuovi tipari su tre righe, con e senza cornice, usati indifferentemente sulle lettere in PA e in arrivo. Sono noti sia in rosso che nero. Nulla cambia alla distribuzione.

Ciao: Francesco
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francesco luraschi
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Re: L'UFFICIO DI MILANO DAI BOLLI AGLI ANNULLI 1831-185...

Messaggio da francesco luraschi »

Ho sfogliato qualche catalogo con gli annulli del giugno 1850. Sembra che l'introduzione dei francobolli, almeno nei primi 20 giorni, non abbia prodotto variazioni di sorta dal sistema operativo prefilatelico: le raccomandate presentate alla distribuzione venivano timbrate con il timbro SD rosso tipo C (c'è un esempio sul del Bianco del 7 giugno) mentre le lettere imbucate venivano timbrate all'A/P con i timbri a tre righe. Di queste ci sono molti esempi nella collezione Capellaro.

Purtroppo le raccomandate residue sono veramente poche e non permettono di stabilire con certezza le modalità di lavoro.

Pongo quindi una domanda: nel periodo in cui il tipo C annullava le lettere semplici con quale timbro venivano annullate le raccomandate? La stessa domanda vale per i giorni del muto e del periodo C4

Aggiungo alcune considerazioni sul catalogo del Marzari:

1) Il timbro B/1 non è prefilatelico: ve n'era uno simile con la scritta P.L./data/mese in CIFRE dove P.L.=PORTALETTERE ma non aveva la scritta MILANO.

2) IL TIMBRO P/3 PROBABILMENTE non esiste. Il catalogo Vollmeier di LV non lo elenca neppure mentre è menzionato nel catalogo su Milano in cui l'autore rimanda al lavoro del Marzari aggiungendo però di non conoscerlo. A distanza di 30 anni il dubbio rimane. Dubito quindi che sia tra quelli restituiti, così come non venne restituito quello con il mese in cifre perchè ...nel 1852 non esisteva.

3) Fino al 1852 le lettere pagate in contanti portano i timbri prima SD poi R entrambi rossi.

4) Si nota una maggiore variazioni di uso di tipari rispetto al periodo prefilatelico dove spesso i bolli durarono per anni. Evidentemente, ed è cosa nota, i problema stava nel riuscire ad annullare irrimediabilmente i francobolli, velocemente e "...in parte ...avendo cura che la data del timbro non venga ad imprimersi sui bolli stessi ma possibilmente fuori dai medesimi..." (circolare 26 aprile 1850 §21). Con i piccoli cerchi semplici questo risultato lo si poteva raggiungere mirando bene ma sicuramente la velocità di esecuzione ne risentiva.

Ciao: Francesco

Il P/4 è del ramo diligenze. Essendo la postalettere a Milano unita al posta delle diligenze in contrada Rastrelli può essere questo il motivo dell'uso sporadico.

Il P/2 si trova al verso di una lettera "monstre" conservata nella collezione De Marchi.

Grazie per qualsiasi contibuto e/o precisazione

Ciao: Francesco

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