

chiedo ospitalità
nel "L'uomo dei bordi", Francesco Riboldi ha postato delle immagini di numeri di tavola di un settore credo ancora poco studiato, quello delle marche da bollo e valori vari (quando dico poco studiato mi riferisco ai numeri di tavola)
e ha posto dei quesiti.
Eco i quesiti di Francesco:
Ciao a tutti,
Rovistando tra il materiale in mio possesso (che, vi assicuro, non è poco) non ho trovato un gran ché (niente numeri di tavola e pezzi di bordo poco significativi), allora mi sono rivolto ad alcuni amici collezionisti per vedere se loro avevano qualcosa, in particolare ho cercato i fogli interi.
Qualcosa ho trovato ma, è un casino, non ci capisco nulla.
Ho trovato cose che, a me, sembrano alquanto strane, ad esempio : fogli delle marche consolari (emissione 1895) con numero di tavola e diciture sul bordo e fogli delle stesse marche senza nulla (bordi totalmente vuoti) , fogli delle marche per cambiali (emissione 1863) senza alcuna indicazione sui bordi, un foglio di consolari con una marca dell' ultima riga in basso talmente disassata da trovarsi allineata ed affiancata al numero di tavola ecc. . Insomma, sembrerebbe quasi, che l' eccezione , o comunque le anomalie, fossero la regola ! Per quanto riguarda i fogli con soprastampa saggio, nessuna anomalia riscontrata.
C' E' QUALCHE "BORDOLOGO" CHE PUO' AIUTARMI A CAPIRE ??
Intanto posto alcuni pezzi di marche con numero di tavola. Per i fogli lo farò un po' più in là : chi li ha parte per le ferie ed essendo questi fogli di dimensioni superiori all' A4 non ha potuto farmi gli scan, appena torna va in una copisteria e se li fa fare.
ed ecco le immagini che ho riunito (ne "l'uomo dei bordi" ci sono quelle singole)
Tenterò di rispondere da qui e non da "L'uomo dei bordi" perchè mi pare più specifico.
Comincio con il dire che la fonte delle mie informazioni è il volume "NUMERI DI TAVOLA – la numerazione delle tavole da stampa delle carte-valori postali italiane" scritto da Bruno Crevato-Selvaggi, edizione Venezia 2000
PUNTATA 1
e sì......., Francesco, pur sintezzando al massimo, la risposta è un pò articolata
Le tavole da stampa delle carte-valori postali italiane vennero numerate con diversi criteri dagli istituti che le realizzarono e cioè, la ditta londinese De La Rue , l’Officina Carte Valori di Torino (OCV) , l’Istituto Poligrafico dello Stato di Roma
C’è anche, con una sua numerazione, l’Officina Calcografica Italiana di Roma che era una ditta privata che realizzò con stampa calcografica il valore da 15 centesimi del 1906, effigie di Vittorio Emanuele III volto a destra.
Furono numerate le tavole per la stampa tipografica e calcografica ed i cilindri per quella in rotocalco.
Il tipo di numerazione delle tavole da stampa adottato dalla ditta londinese De La Rue è nota , era cronologicamente progressiva per tutte le diverse tavole di carte valori dello stesso genere , quindi serie progressive per i francobolli e altre per i diversi tipi di marche da bollo e per cambiali.
I numeri, detti positivi quelli in rettangolo e negativi quelli in ovale o cerchio, erano collocati sopra e sotto i francobolli del foglio di 400 (posizione n. 3 del 1° blocco – n. 8 del 2° – n. 93 del 3° e n. 98 del 4°)
Evidenzio il tipo del carattere del numero 1 della marca da bollo postata da Francesco.
E’ un carattere tipico di “Londra”, l’astina del numero uno è orizzontale, nei caratteri successivi adottati da OCV l’astina è più lunga ed inclinata verso il basso.

