1994 - Strane dentellature doppie e cieche dei foglietti del IX Centenario della Dedicazione della Basilica di San Marco

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Antonello Cerruti
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da Antonello Cerruti »

Antonio Bove ha scritto:Nei filmati si vede la stampa con la rotativa ed in uno di questi compare per un attimo un cilindro che ruota insieme a tutto il meccanismo e pratica fori al passaggio della carta sotto di esso.
In uno dei filmati però si vede la stampa di foglietti che non avviene con il medesimo sistema. I fogli sono tagliati dopo la stampa ed impilati e, per pochi attimi, si nota un operaio che allestisce un perforatore in piano.
Ecco quello a cui io mi riferisco: un perforatore in piano con aghi di una lunghezza tale da forare contemporaneamente molti fogli.
Purtroppo nei filmati viene messo in risalto la fase di preparazione del francobollo e la stampa, ma non si fa riferimento alla fase di perforazione che, come detto, compare per pochi attimi in due dei filmati.
Lungi da me l'idea di smentire Antonello ed Erik ma l'immagine di quell'operaio che prepara il perforatore in piano non collima al 100% con la loro ipotesi!
Io resto del parere che bisognerebbe effettivamente conoscere quale sistema è stato usato per perforare quei foglietti. Io non lo conosco ma una perforazione del tipo cilindro sulla rotativa potrebbe al massimo generare dei fori ovalizzati per un assurdo cambio di velocità della macchina, ma non potrebbe mai spiegare una perforazione cieca.
Io voto per la mia teoria!

Antonio
...E se la perforazione cieca non fosse originale?
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Antonio Bove
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da Antonio Bove »

Antonello Cerruti ha scritto: ...E se la perforazione cieca non fosse originale?
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
In tal caso sarebbe un falso... ma se fosse originale?
Antonio
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luciano garagnani
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da luciano garagnani »

Esistono due tipi di stampe di francobolli, quella "su fogli" e quella "su bobina".

Quella "su fogli" è cessata a metà degli anni settanta con la stampa, calcografia con la macchina "Giorgi - De La Rue", di tirature del 1000 e 2000 Lire pacchi postali, 500 lire pacchi in concessione e 500 Lire segnatasse.

La stampa a fogli era sempre seguita da una perforazione detta "a mano" di tipo lineare o a pettine. In questo caso la perforazione avveniva contemporanealemte su diversi fogli sovrapposti e "spillati" per velocizzare l'operazine di dentellatura.

Nella stampa "su bobina" il perforatore è sincronizzato con la stampa e ogni battuta agisce su un foglio soltanto e lavora "in piano". Sono sicuro di questo per avere visto in funzione una macchina di stampa Goebel del Poligrafico nello stabilimento di Via Salaria. Ho pure visto da vicino la "piasta" di un perforatore che era in manutenzione su un tavolo, con i "chiodini" che dovevano essere periodicamente sostituiti.

Si era parlato una decina di anni fa di una perforazione non in piano ma "cilindrica" ma questa non è mai stata utilizzata per i francobolli ma per altre stampe (es. la linea di strappo degli assegni Bancoposta).

Ciò premesso, ritengo che le doppie dentellature oggetto di questa discussione non solo siano palesamente false, ma anche tecnicamente impossibili. In fase di avviamento della rotativa potranno uscire dei francobolli con dentellatura mancante o spostata, ma non doppie dentellature.

La doppia dentellatura è una varietà possibile soltanto nelle perforazioni a mano. Ciao: Ciao:
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Antonello Cerruti
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da Antonello Cerruti »

Credo che la dotta spiegazione di Luciano Garagnani rappresenti un punto importantissimo, anzi decisivo, a conferma delle conclusioni a cui io stesso arrivai nel 2000, ma ciò nonostante ...... :leggo: :leggo:
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Antonio Bove
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da Antonio Bove »

Se, come afferma Luciano, la perforazione in piano per fogli non esiste più da prima dell'emissione del foglietto in questione, allora è un falso perché non vedo altra possibilità per ottenere un simile difetto a meno di provocarlo di proposito!
Antonio
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Antonello Cerruti
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da Antonello Cerruti »

Bne. Ora che siamo tutto d'accordo, vi devo mostrare alcune immagini.
Anzi, una sola.
Tralascio le immagini dei certificati di diversi periti a corredo di foglietti di S. Marco con doppia perforazione o con seconda perforazione cieca...
Prima però abuserò della vostra pazienza per raccontarvi, in poche righe, di quando mi sottoposero per un parere alcuni di questi foglietti.
Come Stefano, notai subito il diverso diametro dei "secondi" fori ed anche il loro taglio irregolare.
Il cliente, però, non si accontentò del mio parere e, forte dei certificati che già possedeva, mi invitò a fare ulteriori indagini.
Decisi, allora di andare direttamente alla "fonte" ed inviai immagini al Poligrafico per avere il loro parere.
....................................................................................................................................................... :mmm: :-)) :grr: :desp: :mrgreen: :cry: :not:
Dopo un pochino di tempo, ricevetti la risposta che allego sotto e che consegnai al proprietario dei foglietti, ribadendo però il mio rifiuto a certificarli.
Ecco, in sintesi, la storia completa dei foglietti con "doppia perforazione".
La morale..... trovatela voi.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Funes
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da Funes »

Ovvero, se il falso è stato realizzato dentro il Poligrafico, da personale del Poligrafico, utilizzando macchine del Poligrafico e materiale originale del Poligrafico, è lo stesso un falso o non è più tale?

Nel caso dei De Chirico dipinti da De Chirico nel dopoguerra, nello stile della pittura metafisica degli anni 20, si inventò l'ossimoro, "falsi d'autore".

Ciao:
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Antonello Cerruti
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da Antonello Cerruti »

Ci sono le smentite che non smentiscono e le conferme che non confermano.
Quella lettera, che conservo gelosamente, si presta da un numero considerevole di interpretazioni.

Funes ne ha postata una ma credo che potrà essere solo la prima e quindi la contraddistinguo con un numero 1).

Sotto con le altre...

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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francyphil
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da francyphil »

Nel volume "La repubblica italiana" (quello per la mostra di montecitorio) edito da poste italiane a pagina 247 si parla della perforatura. Nell'ultimo paragrafo mi sembra parli proprio di questo tipo di caso (francobolli stampati in offset e perforati a blocco) perforati con una fase successiva sovrapponendo i fogli (fino a 5 solo per questione di qualità, la macchina ne porterebbe di più).
Se non ho interpretato male si riapre il caso :-))
Francesco
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Antonio Bove
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da Antonio Bove »

Quindi io leggo in questo modo:
"Incidente di percorso non insolito durante la preparazione delle macchine, ma fogli da scartare finiti fuori dal Poligrafico in maniera truffaldina"
Quindi Antonello ha fatto bene ad evitare di emettere una certificazione, sarebbe stato come avallare un reato!
Antonio
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medor
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da medor »

le varietà "estreme" di repubblica su francobolli recenti non convincono.

1) la velocità di esecuzione delle moderne macchine tipografiche è tale da rendere impossibile la produzione di un numero limitato di fogli (o foglietti) errati. Prima che ci si accorga del problema ne vengono rilasciati in notevole quantità...

2)...i suddetti fogli problematici vengono scartati dal -rigoroso- controllo di qualità, sia elettronico che manuale (de visu da parte dell'operatore)...

3)...dunque il processo di stampa si interrompe e vengono eliminati non solo i fogli errati ma anche quelli precedenti lo stop e quelli immediatamente successivi alla riaccensione, una volta risolto il problema per togliere di mezzo in via definitiva gli errori di natura progressiva e per sicurezza...

4)...il materiale di scarto finisce nella spazzatura del Poligrafico dove è possibile che una mano pietosa ma indubbiamente interessata si incarichi di sottrarre alla distruzione qualche foglio...

5)...queste "varietà" non si trovano mai usate, ma solo allo stato di nuovo, a prova che non rientrano negli stock impacchettati ufficialmente dal Poligrafico e inviati ai legittimi canali di smercio, cioè agli uffici postali. Quindi non sono francobolli nel senso compiuto del termine ma solo pezzettini di carta colorata...

6)...pertanto quando si vedono negozi o aste che declamano "pochissimi esemplari conosciuti" di questa o quella varietà estrema (come al solito perfetta e **) è sempre lecito nutrire sospetti più che fondati...
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Antonello Cerruti
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da Antonello Cerruti »

Quello che dice Paolo è indubbiamente vero ma ci sono sempre delle eccezioni.

Inoltre dimentica che ci possono essere altre "evenienze".
Volendo e potendo, i controlli più severi possono essere bypassati.

Ad esempio: "la mano che può" sostituisce un foglio sbagliato ad arte con uno perfetto acquistato "fuori"....
[Così il conto torna e nessuno si può lamentare...].
Oppure: "la mano che può" rimette sotto il perforatore un foglietto acquistato "fuori"....
[Anche in questo caso il conto dei foglietti prodotti torna perfettamente; nessuno conteggia il numero dei buchi prodotti...].

Negli anni in cui questi giochini venivano fatti anche su ordinazione, in tanti si sono costituiti la "pensione integrativa", creando ricchezza dal nulla e quindi anche facendo crescere il PIL.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
paolo.lepore
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da paolo.lepore »

Buongiorno,

ma i foglietti San Marco sono identici per Italia-San Marino oppure presentano caratteristiche diverse come in questa emissione congiunta ?


http://i.imgur.com/OdOxWCV.jpg
OdOxWCV.jpg

Grazie


Cordiali saluti

Paolo Lepore
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Antonello Cerruti
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da Antonello Cerruti »

Sono identici (vedi foto sopra).
Essendo speculari, possono essere ruotati di 180° e rimangono uguali.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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luciano garagnani
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da luciano garagnani »

francyphil ha scritto:Nel volume "La repubblica italiana" (quello per la mostra di montecitorio) edito da poste italiane a pagina 247 si parla della perforatura. Nell'ultimo paragrafo mi sembra parli proprio di questo tipo di caso (francobolli stampati in offset e perforati a blocco) perforati con una fase successiva sovrapponendo i fogli (fino a 5 solo per questione di qualità, la macchina ne porterebbe di più).
Se non ho interpretato male si riapre il caso :-))

Evidentemente si cita la dentellatura "a mano" dei francobolli stampati a fogli. Nel e il caso del foglietto San Marco, stampato con una macchina rotativa su carta introdotta a bobina, non a fogli. Ciao:
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Antonio Bove
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da Antonio Bove »

Antonello Cerruti ha scritto:Sono identici (vedi foto sopra).
Essendo speculari, possono essere ruotati di 180° e rimangono uguali.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Identici proprio non direi!
Certamente sono stati usati due diverse matrici di stampa per ottenere che il francobollo con la dicitura ITALIA sia una volta quello di dx ed una volta quello di sx e questa è una differenza.
Certo una volta staccati dal foglietto sono sempre gli stessi francobolli ma i due foglietti sono decisamente diversi!
Ma forse tu ti riferivi all'emissione in questione (San Marco). Quelli sono effettivamente speculari!
Antonio
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glücklich sammler

Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da glücklich sammler »

Ricapitolando:
- la stampa era fatta con una macchina alimentata con una bobina di carta che, nemmeno nelle operazioni di "messa in moto", passa due volte nello stesso punto della macchina
- i fori in più hanno un diametro diverso da quelli "base"
Già questi due punti confermano che le seconde dentellature, passanti o cieche, non sono figlie dello stesso perforatore che ha fatto le prime e non possono essere state fatte durante la stampa.
A questo punto giusta l'osservazione:
Antonello Cerruti ha scritto:Ci sono le smentite che non smentiscono e le conferme che non confermano.
Quella lettera, che conservo gelosamente, si presta da un numero considerevole di interpretazioni.
Affermare che fori di diametro diverso siano figli dello stesso "utensile perforatore" è davvero incredibile: come spiegano che lo stesso "utensile perforatore" faccia fori di diametro diverso?
E in che modo nella "fase di preparazione della macchina" il perforatore ha operato due volte sullo stesso tratto della bobina? La macchina ha la retromarcia e può riavvolgere la carta e farla ripassare nel treno di operazioni? (e doppia perforazione si ma doppia stampa no?). In fase di avviamento ci si può aspettare che il perforatore non sia perfettamente registrato con i cilindri di stampa e quindi faccia perforazioni spostate rispetto alla posizione desiderata e che quindi nel mettere bene in fase le due operazioni si producano scarti. Ma per credere che il perforatore possa operare due volte sullo stesso punto della bobina, penso che non basti la lettera del Poligrafico: occorre vedere (ma sono sicuro che non ci sarebbero piaghe nel costato in cui mettere le dita!).
Bellissima poi nella lettera la velata minaccia: se non li hai trovati dal tabaccaio (per una svista del nostro controllo) sei correo di una sfilza di reati (cominciati dove?).
Fortunato
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Antonello Cerruti
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da Antonello Cerruti »

Eppure .....
Eppure ci sono dei particolari che ancora non quadrano.

Tralasciamo i tre notissimi periti che rilasciarono i certificati di originalità ed anche le mie difficoltà nel rifiutare una perizia positiva nonostante gli "autorevoli" precedenti ed anche la lettera "l'abbiamo fatto noi" del Poligrafico.
Tralasciamo anche che la provenienza delle varietà era sicuramente dall'interno degli stabilimenti di stampa.

Mi chiedo: perché ottenere delle dentellature cieche, quando quelli doppie godono di quotazioni molto più alte?

Le doppie dentellature non sono realizzate "a mano libera" bensì con macchine perforatrici che non si trovano in qualsiasi ferramenta...

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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francyphil
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da francyphil »

luciano garagnani ha scritto:
francyphil ha scritto:Nel volume "La repubblica italiana" (quello per la mostra di montecitorio) edito da poste italiane a pagina 247 si parla della perforatura. Nell'ultimo paragrafo mi sembra parli proprio di questo tipo di caso (francobolli stampati in offset e perforati a blocco) perforati con una fase successiva sovrapponendo i fogli (fino a 5 solo per questione di qualità, la macchina ne porterebbe di più).
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Evidentemente si cita la dentellatura "a mano" dei francobolli stampati a fogli. Nel e il caso del foglietto San Marco, stampato con una macchina rotativa su carta introdotta a bobina, non a fogli. Ciao:
Ho segnato volume e pagina nella speranza che qualcuno lo leggesse, ad ogni modo qui di seguito riporto lo stralcio.


La descrizione qui presente non lascerebbe dubbi.
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Re: Un vecchio problema che è ora di chiarire

Messaggio da Antonio Bove »

luciano garagnani ha scritto: Evidentemente si cita la dentellatura "a mano" dei francobolli stampati a fogli. Nel e il caso del foglietto San Marco, stampato con una macchina rotativa su carta introdotta a bobina, non a fogli. Ciao:
Credo sia fondamentale stabilire quanto afferma Luciano!
Io, mi ripeto, non so con quale tecnica siano stati stampati questi foglietti, ma Luciano afferma che sono stati stampati in rotocalco e non in offset.
Se è a conoscenza di una fonte certa che avvalora quanto afferma penso dovrebbe citarla, se non altro per aggiungere un tassello alla mia cultura filatelica!
In merito alla dentellatura cieca, come nella mia precedente ipotesi, quanto riportato da francyphil potrebbe avallare la tesi che si sia trattato di una dentellatura successiva operata con perforatore a blocco mettendo una pila di foglietti superiore a cinque tanto che gli ultimi foglietti, invece di essere stati perforati, sono stati solo "ammaccati".
Quindi, indipendentemente dal tipo di stampa utilizzato, la seconda dentellatura è stata effettuata nello stesso poligrafico da personale dello stesso pasticciando probabilmente con dei fogli di scarto.
Antonio
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