eugenioterzo ha scritto: 3 maggio 2017, 0:28
Caro Giuseppe, sono molto interessanti, ma come sono usciti dal Poligrafico, sono stati venduti ufficialmente ?
Scusa della mia domanda, ma in questi tempi dove vengono sequestrate lettere che hanno più di cento anni, sulla base di una sentenza discutibile, la mia domanda mi sembra pertinente.
Eugenio
Le prove di ogni tipo e genere non sono mai state "vendute ufficialmente".
Ci sono quelle che erano tirate per decidere scegliere tra diversi bozzetti e diversi colori.
Poi, quelle meritevoli venivano donate a personaggi che facevano parte di una ristretta cerchia di dirigenti o rappresentanti di varie entità, o magari in occasione di incontri o congressi, postali e non.
Ad esempio, i Gronchi Rosa ristampati successivamente su cartoncini e donati ai partecipanti ad una certa riunione.
Quelle meno nobili, preparate per provare nuove macchine e nuovi inchiostri, erano considerate alla stregua di coriandoli ed avviate alla distruzione.
Da qui poi prendevano anche strade diverse e finivano ai collezionisti.
Chi le riceveva in omaggio, ha sempre ritenuto questa una pratica lecita.
Chi restava fuori da questi giri (e doveva successivamente pagare per averle), gridava e continua a gridare allo scandalo.
Ci sono poi tipologie che esulano da questa ripartizione forse troppo netta.
Ad esempio, le prove di incisione.
Gli artisti incisori ne stampavano diverse, soprattutto per verificare l'esattezza e l'avanzamento o la completezza del loro lavoro.
Se poi avevano degli amici cui regalare quelle non più necessarie .... perchè strapparle e gettarle nel cestino?
Chi ha studiato un po' di diritto privato, ricorderà le
res nullius o le
res derelictae.
Ecco perchè chiedere - di questi oggetti che per il mondo sono scarti mentre per noi collezionisti sono tesori - se siano state "vendute ufficialmente" è poco pertinente.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti