D'altra parte il "mercato" (quindi i commercianti, ma anche tutti i collezionisti, sia quelli che vorrebbero guadagnarci, sia quelli che realisticamente si accontentano di non perderci troppo, sia quelli di cui dice Antonello, che affermano - ma non ne sarei così sicuro - di non pensare al domani......) tende a far CREDERE ai rialzi - è un po' come se tutti, rialzando i prezzi, proviamo in coro a rendere verosimile un reale aumento dei prezzi, anche se non va proprio così....- e i cataloghi, in buona parte, vanno a braccetto con queste aspirazioni. E fin qui non andiamo molto lontano, ma almeno l'andazzo ha una sua logica.
Ma c'é di più, e di meno "naturale": ci sono i conflitti di interesse cataloghisti - commercianti, e si va dai "conflitti fisiologici" a quelli meno confessabili.
Bolaffi edita i suoi cataloghi poco credibili, ed al contempo commercia al più alto livello nazionale: possiamo capire facilmente, visti i prezzi inverosimili del nuovo (** e *) quali francobolli venda la Bolaffi........
L'Unificato sarebbe nato con l'intento di "calmierare" e prezzare con maggior buon senso, ma "stranamente" viene editato dall'associazionismo commerciale. Siamo sicuri della sua indipendenza di giudizio?
Sassone? piaccia o meno, è il must per i prezzi commerciali, ma chiaramente defalcando l'80-90% e con speciale prudenza per l'usato, che quel catalogo enfatizza all'inverosimile ma sul presupposto che non sia farlocco........ e anche Sassone, all'epoca, commerciava...
Una volta un commerciante (di cui non farò il nome neanche sotto tortura) mi disse che era in "trattative" con quelli di un catalogo per fare "valorizzare" (crescere il valore) di un certo pezzo che lui stava accaparrandosi; sapete cosa voleva offrire a quelli perché si decidessero a "valorizzare"? qualche centinaio di quei pezzi in omaggio......
Tornando coi piedi per terra, non sarebbe neanche facile ripristinare tutto d'un botto i valori reali, se pure qualche catalogo volesse immolarsi a questa politica.
Dovrebbe fare una sorta di "svalutazione" collettiva, come quando in Italia si ipotizzava di emettere la "lira pesante", se qualcuno se ne ricorda, o come hanno fatto in Romania, dicendo un bel giorno 1 leu = 1000 lei precedenti. Nel farlo, dovrebbe avvisare i lettori, A CARATTERI CUBITALI, che da oggi in poi i prezzi reali sono ridotti del 90%; ma dovrebbe anche spiegare come mai negli ultimi decenni li hanno fatti sempre lievitare, dovrebbe anche render conto ai commercianti e ai collezionisti imbestialiti di vedersi spazzar via il valore (puramente formale) del loro "patrimonio", rischierebbe di essere surclassato dai cataloghi che non facciano la stessa scelta di "riduzione in integrum", ecc.. Insomma mission impossible....
Quindi, sembra quasi inevitabile questa rincorsa assurda, tanto chiunque non sia un pivellino sa che su quei valori deve appioppare degli sconti consistenti, e si sa anche di che entità, o almeno lo sanno i commercianti e i collezionisti più scafati. Mi basterebbe almeno che non ci fossero magagne sotto, ma forse è chiedere troppo
