Non frenarti, scrivi, scrivi
Non credo nessun tabù, ma come hanno già scritto, penso sia un argomento...auto estinguente.
Però la conversazione è fluida e senza picchi, per cui proseguiamo.
fildoc ha scritto: 18 aprile 2021, 14:08
Repubblica italiana: domanda modesta /offerta alta = investimento fallimentare
Cina (periodo rivoluzione culturale): domanda discreta/ offerta modesta = investimento interessante per chi ha collezionato quando la domanda era vicina allo zero!
Grandissime rarita': domanda modesta/ offerta pressochè zero = in attesa dell'interessamento di un compratore particolare (ambito temporale decennale) investimento rischioso ma se si ha tempo possibile
penserei alla storia postale dell'Africa, storia postale indonesiana, emissioni durante le guerre del Viet-nam, Iran, Iraq e Gaza...
Francamente non vedo nuovi possibili collezionisti disposti a comprare una Italia Repubblica completa, o più o meno.
Vedo più probabile qualche collezionista che bene o male abbia già parecchio, e se gli offrono qualcosa di interessante...perché no??
Personalmente nemmeno guardo le offerte di Repubblica, ma è la risultante di quanto ho sopra scritto.
Invece se vedo Oriente e Medio Oriente

e prontissimo a curiosare in una bella nazione africana, a condizione che non sia...un festival di CTO.
Ma io sono io (come Bill) e non faccio testo nel panorama del mercato.
Però è anche vero che tante Repubblica in vendita potrebbero comunque interessare a tanti collezionisti (salvo contrarie considerazioni che ho espresso) mentre a chi interessa Kuwait, Giordania, Niger o magari Tibet?
Ma a trovarne una credo sia una impresa: e forse un pochino meno difficile trovare...due interessati in Italia
Per cui, 100 collezioni Repubblica in vendita e penso meno di 100 collezionisti interessati, ritenete sia una condizione di mercato preferibile che una singola collezione tipo Kuwait o Tibet in vendita e due potenziali interessati?
Vedete voi.
Poi magari le collezioni Repubblica in vendita sono 200 ed i potenziali interessati 500...mah!?
eugenioterzo ha scritto: 5 maggio 2021, 20:31
La filatelia poteva essere oltre ad un hobby anche un investimento, era sufficiente trattare l'argomento con onestà, cosa che non è mai successa, per più di un secolo si è speculato sulla pelle dei collezionisti, giocando con prezzi assurdi e tiratura farlocche, senza parlare dei cataloghi, che ancora oggi hanno prezzi senza senso, devi vendere con lo sconto del 90%.
Questo a portato ad un assotigliamento del numeri di collezionisti.
Oggi si potrebbe ancora invertire questa tendenza negativa, bisogna dimostrare onestà nel trattare gli oggetti, sopratutto la storia postale o le raccolte tematiche, come ripeto se cominciamo a valorizzare realmente gli oggetti che valgono, ecco che si può ricominciare, bisogna spetterla di fare i furbi, quando qualcuno posta le sue cose bisogna avere l'onesta intelletuale di dare un giusto giudizio, solo così si rimette fiducia nel sistema, senza questa metodologia si va tutti a sbattere.
Ne è un esempio le centinaia di offerte che si vedono oggi nelle aste, di pezzi che per decenni credevamo delle rarità, mentre nelle casseforti dei grossi speculatori giacevano in quantità enormi, e oggi vengono messe sul mercato a prezzi che una volta ce li sognavamo.
Sì, assolutamente d'accordo.
Ma ciò non toglie che il vero problema non sono i collezionisti...uscenti (inevitabilmente il "
tempo" comanda su tutto) ma i rimpiazzi.
Che non esistono semplicemente perché non hanno nessun interesse per l'argomento, a prescindere dai costi.
Se escludiamo una nicchia di appassionati, la filatelia è un argomento che non interessa - ma nemmeno minimamente - nessuno.
eugenioterzo ha scritto: 5 maggio 2021, 20:31
...molti personaggi che hanno accumulato enormi quantità dei cosidetti rari sperando nella speculazione, avranno due scelte per farli diventare appetibili, ho bruciarne una grossa quantita o mangiarseli.
Non ho eredi.
Le mie collezioni, tutte indistintamente, predisporrò siano donate.
Biblioteche (se almeno loro avranno interesse...a quintali di album che, presumibilmente, non sfoglierà mai più nessuno) od enti/associazioni no profit, che le porranno in vendita con intenti di beneficenza.
Punto.
Ma conosco almeno due grandi collezionisti (grandi? Cosa vuol dire? Niente, i miei due riferimenti hanno circa 700 album ed altrettanti classificatori ognuno. Quindi...circa 1.500 "
pezzi". Vedete voi se il termine "
grandi" vi "
calza") che hanno speso, ed anche tanto, in oltre un cinquantennio.
E l'idea di vedere arricchire un bancarellaro proprio non gli aggrada.
Quindi?
Quindi hanno già deciso: Fahrenheit 451
Se le portano dietro...
Fahrenheit 451.png
P.S.:
ho già cercato di convincerli di fare diversamente.
Senza successo.
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