Aggiungo il mio contributo parlando di corrispondenza partita dal Governo delle Romagne verso il Regno di Napoli.
Innanzi tutto si conoscono pochissimi documenti. Io ne ho censiti 8 in tutto.
A partire dal 1° settembre 1859 (giorno d’emissione dei francobolli delle Romagne) notiamo un cambiamento radicale nel trattamento delle lettere in arrivo nel Regno delle Due Sicilie. La corrispondenza doveva necessariamente transitare attraverso lo Stato Pontificio, che non riconosceva la validità dei francobolli romagnoli. Di conseguenza, tutte le lettere affrancate con i nuovi francobolli delle Romagne erano considerate dal Pontificio come non affrancate. A partire dal 1° settembre 1859, quindi, lo Stato Pontificio sembra pretendere dal Regno delle Due Sicilie un “diritto di transito” di 5 bajocchi (che, ovviamente, veniva fatto pagare a chi riceveva la corrispondenza). Ad esempio, per la città di Napoli, la tassa a destinazione per le lettere di un foglio passò da 5 grana a 12 grana così calcolati: 5 grana di diritti borbonici per l’interno + 7 grana di spettanze pontificie, ovvero i 5 bajocchi convertiti e arrotondati.
Ora vi mostro i 3 documenti che ho io,
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da Bologna a Napoli, lettera di un porto affrancata con un francobollo singolo da 5 bai. delle Romagne. Ad oggi, prima data a noi nota di corrispondenza inviata dalle Romagne al Regno delle Due Sicilie affrancata con i francobolli romagnoli. Bollo rosso napoletano di controllo tassa “A.G.D.P.” (Amministrazione Generale Delle Poste). Tassata a destinazione 12 grana: 5 grana perché lettera di 1 foglio + 7 grana per le spettanze pontificie in quanto lettera “non affrancata”
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da Bologna a Napoli, lettera di doppio porto affrancata con due francobolli romagnoli da 5 bai. Bollo rosso napoletano di controllo tassa “A.G.D.P.” (Amministrazione Generale Delle Poste) e tassa a destinazione di 20 grana: 12,5 grana (10 bajocchi + 25% di conversione) per le competenze doppio porto dello Stato Pontificio + 7 grana per le spettanze pontificie in quanto lettera “non affrancata”. Ad oggi, unica lettera nota di due porti inviata dalle Romagne al Regno delle Due Sicilie affrancata francobolli romagnoli
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da Bologna a Matera, lettera di un porto spedita con pagamento del diritto di impostazione in contanti. La lettera è tassata a destinazione 15 grana: 5 grana perché lettera di 1 foglio (la cifra 5 a penna poi cancellata e annullata col timbro rosso napoletano “Corretta”) + 3 grana per il tratto Napoli–Matera + 7 grana per le competenze pontificie. Ad oggi, unica lettera inviata senza francobolli dalle Romagne al Regno delle Due Sicilie
Guido
Rev LB Oct 2024
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