rodedo ha scritto: 19 agosto 2025, 8:57
alberthestrange ha scritto: 18 agosto 2025, 20:57
Ciao Andrea,
ti ringrazio per la risposta. Non preoccuparti non è una delusione per me in quanto non sono interessato ad un valore economico. Sono più che altro interessato alla comprensione di questi francobolli in quanto come ho detto non sono ancora in grado di comprenderli. Sicuramente prossimamente troverò come dici tu un manuale per iniziare a porre le basi.
Inoltre il mio interesse credo che sia proiettato verso i francobolli usati che possiedono un bollo in quanto mi piace l'idea che abbiano una loro storia, a tal proposito volevo chiedere agli utenti del forum se sanno dirmi qualcosa su quelli presenti sui miei francobolli e come funziona questo aspetto nel mondo della filatelia. Ho visto che a Roma vi sono due sedi postali che credo possano aiutarmi e mi piacerebbe iniziare ad acquistare qualcuno oppure prenderne uno nuovo e in seguito annullarlo, anche se non ho capito come funziona XD
Forse andrò a fare un giro in un mercatino dell'usato e vediamo che trovo.
Grazie per la precisazione sulle marche fiscali, non lo sapevo e grazie ancora per la spiegazione!
Allora, visto che "piace l'idea che abbiano una loro storia" un po' di storia di base... Magari alcune cose le sai già, ma non sapendo esattamente da dove parti...
L'uso principale del francobollo era (ed in teoria è ancora) quello di pagare un servizio: il servizio di consegna di lettere, pacchi ed altro tipo di corrispondenza. I francobolli venivano acquistati nuovi e, quando venivano usati, erano "annullati" con il timbro (o bollo); un po' come il biglietto del bus o del treno che va obliterato quando viene usato.
In passato la posta era il principale mezzo di comunicazione tra privati (non c'era il telefonino... ne le e-mail) e pertanto in tutte le case arrivava parecchia corrispondenza ed era facile per un collezionista raccogliere le buste, staccare i francobolli e mettere insieme una raccolta. Per i francobolli che non arrivavano con la corrispondenza li si poteva acquistare alla posta (o al tabaccaio) e chiedere allo sportello postale di timbrarli; in questo modo non potevano più essere usati per spedire posta ma, in collezione, apparivano "come se avessero viaggiato". Anche oggi si può fare, ma è facile che l'impiegato allo sportello delle poste ti guardi strano...
Inoltre era abbastanza facile, anche dal giornalaio, acquistare lotti di francobolli timbrati di diverse parti del mondo.
In filatelia c'è chi colleziona i francobolli nuovi, chi quelli timbrati, chi si occupa di "storia postale", cioè di documentare tutti gli usi dei francobolli per il loro scopo originale.
Capirai che distinguere se un francobollo timbrato abbia veramente viaggiato o meno non è un esercizio semplice. Inoltre - purtroppo - anche in filatelia ci sono molti falsi in giro, sia per i francobolli che per gli annulli. Chi si occupa di storia postale, quindi, ricerca la busta in tutta la sua interezza.
Anche io mi sento di consigliarti di studiare quello che già hai prima di spendere soldi (che sia alla posta o al mercatino). Un buon inizio è il sito
www.ibolli.it che è un catalogo on-line ed ha anche diversi articoli che spiegano le basi.