Stefano T ha scritto:Scusa Massimiliano, ma se compero da un commerciante, è vero che non considera il prezzo "affettivo" del pezzo, ma quello di mercato sì e ci aggiunge, però e giustamente, i costi che ha nel mantenere la sua attività aperta (vedi bollette, pagamento dell'affitto, commercialista,...) oltre alle tasse e all'IVA, e soprattutto il suo margine di guadagno.
Sinceramente di commercianti professionisti che vendono materiale al 20% (secondo il tuo esempio) non ne conosco, viste le molteplici spese in più che sostengono in modo ricorrente.
Affermazioni più o meno condivisibili a seconda del settore che si colleziona. Determinati periodi storici presentano francobolli e serie "oggettivamente" valutabili per quello che sono, per esempio il periodo di Regno d'Italia, Vittorio Emanuele III, ha una facilità di reperimento della maggior parte dei francobolli allo stato di nuovo gomma integra (per esempio) notevolmente superiore al periodo degli A.S.I. dove si è già fortunati se si trovano linguellati in buone condizioni.
E' chiaro che in questo periodo storico il commerciante saggio difficilmente cederà il suo materiale ad un prezzo non idoneo in rapporto alla qualità di ciò che sta vendendo.
Ma vi sono settori dove il "range" di prezzo varia moltissimo non solo in base alla qualità dei pezzi ma anche in funzione della competenza del venditore. In quei settori nasce il grande equivoco, propinato dal mondo delle aste online di massa, dove i giovani (e a volte anche i vecchi collezionisti) credono di poter "pescare" rarità a gogo senza limiti di decenza, ammucchiando rottami, seconde e terze scelte, anche qualche colpo di fortuna per carità, e continuando per tutta la vita collezionistica a fare in questo modo, capitalizzando materiale che comunque, al momento in cui verrà alienato, non renderà nemmeno quello che è stato speso per essere acquistato.
fildoc ha scritto:Comperi meglio da un collezionista o da un commerciante?
Certamente dal secondo!
Racconto un aneddoto. Un giorno ho incontrato per caso in un negozio commerciale, un amico che come me collezionava francobolli degli ASI da tempo; lui aveva appena rilevato una collezione a prezzo convenientissimo, e mi mostrava le immagini del materiale che aveva, tra cui parecchi doppi che poteva alienare. Io non esitai a dirgli che vi era qualcosa che mi serviva, farncobolli importanti naturalmente, per completare o implementare i miei confronti; gli chiesi di mandarmi i prezzi.
Contemporaneamente chiesi al commerciante da cui mi trovavo i medesimi francobolli e i migliori prezzi che potesse farmi a riguardo.
Sapete quale fu il risultato?
Il mio amico collezionista mi fece una lista dettagliata con i suoi "migliori prezzi". Con un paio di quei "prezzi" dal commerciante riuscii ad acquistare tutti i francobolli che mi servivano, di uguale o migliore qualità, e compresi i due ai quali i prezzi citati facevano riferimento.
StefanoT ha scritto:Per me è invece naturale che un francobollo comprato in filatelia costi in genere di più di quello comprato da un collezionista
Io non ne sarei così sicuro, anzi.
