Tutorial: Come leggere una busta

Forum di discussione sulla Storia postale di Paesi ed Aree per cui non esista una sezione specifica.

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Giovanni Piccione
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Tutorial: Come leggere una busta

Messaggio da Giovanni Piccione »

Salve amici,
oggi un iscritto (unquattrino) mi ha mandato un malloppo di buste da mettere in vendita nelle donazioni al forum.
Io sono completamente analfabeta di storia postale ed ho serie difficoltà a comprendere i svariati segni e timbri che si possono trovare su una busta.
Ho pensato che quindi, come me, anche altri possano avere questo tipo di carenze e che magari potrebbe essere utile creare un tutorial su come si leggono le buste, con tutto quello che su esse si potrà trovare.
Avrei già delle domande da fare ma non ho lo scanner in funzione.
Potrebbe incominciare già qualcuno di voi a postare una busta ed illustrare quello che vi si trova impresso.
Possiamo fare questo lavoro sia per le prefilateliche che per gli ASI, il Regno e la Repubblica e creare quindi degli articoli "didattici" da mettere sul sito.
Meglio mettersi a guardare qualche busta che la penosa partita della nazionale di calcio :grr:
Ciao:
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Lucky Boldrini
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Re: Tutorial: Come leggere una busta"

Messaggio da Lucky Boldrini »

Ciao Giovanni,

forse non è esattamente ciò che chiedevi, comunque qualcosa di utile
per una corretta classificazione e valutazione di una busta si può trovare
in un datato intervento di Francesco Luraschi che avevo provveduto a
salvare:

Check List dei parametri per gli acquisti di storia postale

Ciao:

Luca
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Luca Boldrini (ex Luckystr1ke) - Livorno

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Giovanni Piccione
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Re: Tutorial: Come leggere una busta"

Messaggio da Giovanni Piccione »

Caro Luca,
quello che segnali è un ottimo topic e può essere un interessante punto di parm tenza per studiare la Storia Postale.

Comincio con un esempio
busta 001.jpg

In questa busta, che non è una busta ma un foglio ripiegato, abbiamo un francobollo del 1879 usato nel 1882.
Era in corso di validità? Si
E' in tariffa? Non lo so... Abbiamo pubblicato, o è reperibile in rete un tariffario?
Il francobollo è annullato con un numerale a barre? Esiste un catalogo per questo tipo di timbri?
Oltre al numerale sul francobollo vi è un timbro con la località e la data (della spedizione). Perchè si usava il numerale e il timbro locale? Ad ogni numerale corrisponde una località?
Vi sono poi due timbri "accessori", uno del sindaco ed uno del comune.
Era un obbligo l'apposizione di questi timbri per godere di una tariffa agevolata?
Viene riportata la scritta "Stato Civile", c'era un motivo perchè vi fosse riportata tale scritta?
bustaretro 001.jpg

Al retro abbiamo altri due timbri, si presume d'arrivo... e perchè due di tipo e località diverse?
In uno si legge parzialmente ...usula (si suppone Pausola che era la destinazione) 5 mar 82, nell'altro Macerata 5 3 82 9M (9M sta per nove del mattino?)
Come ha fatto la lettera a partire da Montefano il 5 Marzo, essere alle 9 a Macerata anche se sono solo 20 chilometri e poi sempre in giornata arrivare a Pausola, oggi Corridonia, che dista altri 10 chilometri.
Parrebbe che il corriere trasportasse solo questa lettera...

Questi sono i dubbi che un incompetente come me si comincia a porre quando vede questa busta.
Aiutatemi a capirla così poi mi metto a lavorare su una "guida alla lettura dei documenti viaggiati for dummies"... non dopo avervene mostrati altri.
Intanto partiamo da questa. Grazie
Ciao:
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Andrea61
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Re: Tutorial: Come leggere una busta"

Messaggio da Andrea61 »

Giovanni Piccione ha scritto:E' in tariffa?

Sì. tariffa ridotta del 50% per le lettere tra Sindaci.

Il francobollo è annullato con un numerale a barre? Esiste un catalogo per questo tipo di timbri?

Sì. catalogo Ricci-Vaccari, con aggiornamenti pubblicati sul Vaccari Magazine.

Oltre al numerale sul francobollo vi è un timbro con la località e la data (della spedizione). Perchè si usava il numerale e il timbro locale?

Il timbro era formato da due parti. Un annullatore con le sbarre ed il numero identificativo dell'ufficio congegnato in modo da sporcare al massimo il francobollo e un nominativo da apporre "in chiaro" sulla sovrascritta con le indicazioni dell'ufficio di spedizione e la data.


Ad ogni numerale corrisponde una località?

Uffici diversi avevano numeri identificativi diversi (nelle grandi città si possono trovare numerali con numeri diversi). Gli uffici di I classe i numeri più bassi, gli uffici di III classe i numeri più alti.


Vi sono poi due timbri "accessori", uno del sindaco ed uno del comune.
Era un obbligo l'apposizione di questi timbri per godere di una tariffa agevolata?



Viene riportata la scritta "Stato Civile", c'era un motivo perchè vi fosse riportata tale scritta?

E' una scritta giustificativa per la tariffa agevolata, ma non credo fosse obbligatoria.



Al retro abbiamo altri due timbri, si presume d'arrivo... e perchè due di tipo e località diverse?

Uno in transito, l'altro in arrivo.


Come ha fatto la lettera a partire da Montefano il 5 Marzo, essere alle 9 a Macerata anche se sono solo 20 chilometri e poi sempre in giornata arrivare a Pausola, oggi Corridonia, che dista altri 10 chilometri.


E che problema c'è? Quanto ci vuole a fare 20 kilometri a cavallo? Considera che i timbri portano le ore ma non i minuti (quindi a rigore si timbra con "9" fino alle 9:59), e non so se poi erano così assidui a manovrare il timbro proprio ogni ora.


Andrea

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Giovanni Piccione
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Re: Tutorial: Come leggere una busta"

Messaggio da Giovanni Piccione »

Ciao Andrea,
grazie per le risposte ai miei quesiti che per te possono essere elementari ma per me sono un punto di partenza per cominciare a capire di storia postale, campo del quale finora mi sono completamente disinteressato non leggendo neanche quanto si scriveva sul forum. Sicuramente pubblicherò dell'altro materiale per chiedere ancora delucidazioni.
Nel formulare però le mie precedenti domande una l'ho formulata male e non ho avuto la risposta che cercavo.
La riformulo.
Essendo che il numerale riconduceva ad un ufficio postale, e non una località perchè in città con più uffici c'erano più numeri, qual'è il motivo che nella busta vi sia anche il timbro "Montefano 5 Mar 82"?
Ed ancora, si usava il numerale a barre "per sporcare il più possibile il francobollo" perchè il timbro della località si riteva non lo sporcasse abbastanza?
Grazie ancora e spero che queste mie domande da assoluto neofita possano essere d'aiuto anche a qualche lettore del forum.
Ciao:
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Giovanni Piccione
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Re: Tutorial: Come leggere una busta"

Messaggio da Giovanni Piccione »

Per quanto riguarda l'obbligatorietà della scritta "Stato Civile" ho trovato un articolo che dice che essa lo era, anche se vi era abbastanza tolleranza.
http://www.ilpostalista.it/ciullisindaci.htm
Ciao:
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Andrea61
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Re: Tutorial: Come leggere una busta"

Messaggio da Andrea61 »

Giovanni Piccione ha scritto:grazie per le risposte ai miei quesiti che per te possono essere elementari ma per me sono un punto di partenza per cominciare a capire di storia postale, .......

Nessuno nasce imparato. :-)


Essendo che il numerale riconduceva ad un ufficio postale, e non una località perchè in città con più uffici c'erano più numeri, qual'è il motivo che nella busta vi sia anche il timbro "Montefano 5 Mar 82"?

La corrispondenza numero <---> ufficio era per addetti. E' necessario che il timbro recasse il nome in chiaro della località d'origine e, anche molto importante, la data di spedizione. Si pensò (imitando timbri già in uso in paesi esteri) i sdoppiare il timbro tra annullatore e datario in modo da assicurare un miglior annullamento del francobollo lasciando il datario più in chiaro possibile (infatti la normativa prevedeva che il datario non dovesse fungere da annullatore)


Ed ancora, si usava il numerale a barre "per sporcare il più possibile il francobollo" perchè il timbro della località si riteva non lo sporcasse abbastanza?

Vedi risposta sopra.

Andrea

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paolo
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Re: Tutorial: Come leggere una busta"

Messaggio da paolo »

Le lettere arrivavano in giornata perché le poste funzionavano... il che vuol dire che lavoravano 365 giorni all'anno 24 ore su 24, con itinerari dei corrieri studiati per bene e conformemente all'utilità del servizio, non certo alle esigenze dei dipendenti!!! lamaggior parte del personale era a contratto d'appalto e non direttamente dipendente, con contratti da rispettare alla lettera e, per esempio, se volevi andare in ferie, ti trovavi il sostituto per tempo perché la Direzione delle Poste doveva dare il proprio benestare al subentrante... ... ... e non dico altro...
Colleziono e ricerco SEMPRE materiale storico-postale, dalle origini al 1945, di SIENA e provincia (soprattutto di SAN QUIRICO d'Orcia) per i miei studi...
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filippo_2005
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Re: Tutorial: Come leggere una busta"

Messaggio da filippo_2005 »

Inizio ufficiale dei Numerali il 1 Maggio 1866 (ma noti anche a fine Aprile)
Fine Ufficiale dei Numerali il 1 gennaio 1890 (ma alcuni uffici continuarono ad utilizzarli fino alla fine del secolo)

Dal 1890 comincia l'era dei Tondo riquadrati. che continuarono ad essere utilizzati nei primi 20 anni del 900 (il mio vecchio catalogo riporta la data limite del 5 aprile 1926)

Ciao:

PS : a mio parere un bello strumento per l'argomento trattato è l'Unificato Storia postale 2002, impostato in tre capitoli che racchiudono la maggior parte degli aspetti da considerare nella valutazione di una lettera.
Ultima modifica di filippo_2005 il 25 giugno 2010, 0:15, modificato 1 volta in totale.
filippo_2005
https://raccoltaasiregnoaldoefilippo.blogspot.com/ il blog della raccolta iniziata da mio padre e proseguita da me
colleziono antichi stati e regno su lettera, fino alla floreale compresa.
Mi interessano anche Timbri e Annulli di Russi fino al 1900.
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Giovanni Piccione
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Re: Tutorial: Come leggere una busta"

Messaggio da Giovanni Piccione »

Grazie Filippo,
in attesa che un amico del forum mi invii dei vecchi cataloghi per cominciare a studiare di storia postale la tua risposta mi è stata molto utile.
Ciao:
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Andrea61
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Re: Tutorial: Come leggere una busta"

Messaggio da Andrea61 »

Giovanni Piccione ha scritto: ...........da quando i francobolli cominciarono ad essere annullati con il timbro datario?


Attenzione! Fino all'introduzione dei numerali (prima a punti, poi a sbarre) i francobolli erano annullati con un timbro datario!

Infatti con l'unificazione della penisola i Piemontesi introdussero man mano non solo i francobolli sardi, ma anche timbri annullatori a datario secondo la tipologia che era già propria delle poste Sarde.

Il bello è che già in alcuni Stati preunitari esisteva una diversificazione tra annullatore e datario simile--concettualmente--a quella impostasi più tardi coi numerali. Qui ci vorrebbe qualche immagine come esempio, ma per l'ora tarda rimando (magari qualcuno può avere delle immagini pronte da inserire).

Ad ogni modo dal 1890 si abbandonò il sistema della doppia timbratura (numerale+datario) perché con l'aumentare del traffico postale ci si rese conto che la perdita di tempo necessaria per timbrare 2 volte ciascun pezzo di corrispondenza diventava insostenibile. Infatti nell'ultimo periodo dei numerali si sperimentò negli uffici di maggior traffico (tipicamente, i capoluoghi) una macchina timbatrice azionata a mano che imprimeva contemporaneamente le due impronte.

Più o meno per la stessa ragione (evitare perdite di tempo) l'uso dei timbri numerali era limitato alle lettere tra privati mentre per le stampe e per la corrispondenza d'ufficio era regolamentare l'uso di un timbro datario. Infatti i francobolli da 2 centesimi del 1865 si trovano molto più spesso annullati con timbri a cerchio semplice ed i numerali sono addirittura considerati poco comuni e di pregio sui francobolli di servizio.
Andrea

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prefil
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Re: Tutorial: Come leggere una busta"

Messaggio da prefil »

Permettetemi un'osservazione sulla struttura di questo topic. Ora è stata presentata una busta del periodo dei numerali, ma se si volesse leggere una prefilatelica, una lettera diretta all'estero in epoca pre-UPU, una tassata, una lettera con servizi accessori,..., il discorso diventa più complesso e soprattutto diverso da come è stato impostato, correttamente, qua: si rischia di incasinare il topic.

Ciao: Ciao:
Luca
Luca L.

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Giovanni Piccione
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Re: Tutorial: Come leggere una busta"

Messaggio da Giovanni Piccione »

Ciao Luca,
non preoccuparti. Appena mi butterò sulle prefilateliche aprirò un altro topic nell'apposita sezione.
In questo topic cercherò di imparare a conoscere quelle del Regno e preparare quindi la piccola guida introduttiva che potrebbe essere utile a quelli che, come me, si avvicinano per la prima volta.
Al massimo il mio problema è che di prefilateliche non ne ho molte, ho qualcosa della Sicilia in qualche scatola che non ricordo neanche dove ho messo... ma ci arriveremo.
Ciao:

P.S. Grazie Andrea per le ulteriori precisazioni.
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Alex
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Re: Tutorial: Come leggere una busta"

Messaggio da Alex »

Ciao a tutti,
a mio avviso per poter affrontare lo studio dei francobolli su busta e, più in generale, quello delle lettere ( franchigie, prefilateliche, ecc. ) dovremmo prima cercare di dare una definizione di ciò che dovrebbe essere la storia postale.
In realtà, in un certo senso, la filatelia è solo un ramo della storia postale, ossia quello riferito al francobollo ed al suo uso, tuttavia facendo un discorso più generale dovremmo considerare tutto ciò che ha riguardato la posta, compreso, ad esempio, l'abbigliamento dei postini !
Attualmente credo che la storia postale sia considerata, in ambito filatelico, più che tutto lo studio storico dell'uso del francobollo e degli annulli ad esso riferiti.

Venendo ora al quesito di Giovanni sulla lettura di una busta il discorso non è poi così banale.
In primo luogo esistono una sacco di tipi diversi di documenti postali che sono stati affrancati per essere spediti e non tutti sono propriamente buste o cartoline.
Innanzi tutto occorre capire quale sia il tipo di documento e di conseguenza ad esso risalire alle sue modalità di spedizione postale, di tariffazione, ecc.
Poi nello studio di un documento occorre osservare quali tipi di bolli ed annulli sono presenti o quali siano assenti che ci si aspetterebbe di trovare per quel tipo di oggetto postale.
Esaminare la destinazione in quanto le tariffe erano diverse a seconda delle distanze.
Vedere se vi sono tassazioni e se sono corrette, con quali francobolli sono fatte e se sono quelli giusti, sia per il periodo che per l'importo.
Per quanto riguarda i servizi aggiuntivi ( ad esempio raccomandata e assicurata ) conoscere com'erano le etichette adesive che venivano messe per l'identificazione di tale servizio, al fine di identificare la corretta maggiorazione tariffaria e verificare se vi sono state eventuali manomissioni sulla busta ( francobolli tolti o sostituiti con altri ed i conti non tornano più !!! ).
Per non parlare dell'annosa questione degli annulli, argomento da sempre spinoso soprattutto nei confronti dei documenti degli ASI e del Regno.
Esistono miriadi di tipi di annulli, alcuni espressamernte indicanti il tipo di servizio, altri generici della località, di fogge diversissime tra loro e che non sono mai stati studiati integralmente ( soprattutto nel regno !!! ) e, sebbene siano stati oggetto di accurate ricerche nel periodo ASI, le date d'uso esatte ancora non le abbiamo e ritrovamenti sono ancora possibili.
Solo se fosse possibile avere ricercatori postali locali che hanno archiviato una documentazione sulle poste della loro zona , e tutto ciò su tutta l'Italia, allora probabilmente si riuscirebbe a far luce su tutte le tipologie degli annulli postali che si sono succeduti in Italia. Per quanto ne so io, credo si sia ben lontani da tutto ciò.
Una considerazione su tutte per quanto riguarda gli annulli : tutti i cataloghi che esistono riguardano il periodo classico, fatto salvo i tondo riquadrati che abbracciano l'inizio del regno di Vittorio Emanuele III , gli annulli manuali speciali ( che sono una minima parte di tutti gli annulli postali che esistono ) e quelli meccanici.

Naturalmente ciò che ho appena scritto è una minima parte di ciò che si potrebbe dire, ma lo scopo è dare un'indicazione di massima, ma proprio per sommi capi, a chi si avvicina allo studio delle lettere.
Quindi studiare un documento postale richiede avere almeno un'idea di questa situazione e regolarsi di conseguenza.

Ciao: Ciao: Ciao:
Cordiali saluti.

Alessandro Zeni

STAFF

Sono interessato alla bibliografia postale ed allo studio degli annulli meccanici del Regno d'Italia.

Ogni collezionista in grado di contestare in modo documentato un certificato peritale, ha una conoscenza tale per cui non ha bisogno di richiederlo.
Una collezione specializzata è tanto più importante quanto più è difficile ripeterla uguale
Se un uomo ha fiducia nei suoi mezzi, la parola impossibile non esiste.
prefil
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Re: Tutorial: Come leggere una busta"

Messaggio da prefil »

Questa è una definizione di cosa è una collezione di storia postale secondo i regolamenti espositivi (fonte sito Federazione fra le Società Filateliche Italiane - http://www.fsfi.it).

Una partecipazione di storia postale (sottoclassi 2A e 2B) è costituita da lettere e buste usate, interi postali usati, francobolli usati ed altri documenti postali, disposti in modo da illustrare un piano organicamente bilanciato nel suo insieme oppure da sviluppare un qualsiasi aspetto particolare della storia postale.
Esempi specifici di argomenti di storia postale (sottoclassi 2A e 2B) comprendono
1. servizi postali prefilatelici
2. sviluppo dei servizi postali locali, regionali, nazionali o internazionali;
3. tariffe postali;
4. vie di trasporto della posta;
5. bolli e annullamenti (marcofilia), come descritto dall’art. 2, comma B;
6. posta militare, posta da campo, posta d’assedio, prigionieri di guerra, posta di
campi di concentramento civili e militari;
7. posta di navigazione marittima o per vie fluviali interne;
8. posta per ferrovia;
9. uffici postali ambulanti di qualsiasi genere;
10. corrispondenza recuperata (da incidenti e disastri);
11. corrispondenza disinfettata;
12. corrispondenza censurata;
13. corrispondenza tassata;
14. automazione dei servizi postali;
15. bolli di agenti di spedizione (forwarders);
16. posta ufficiale di servizio e posta in franchigia.


Il discorso di Alex mi trova d'accordo: tuttavia è opportuno ricordare che la storia postale come la intendiamo noi è un settore di ricerca piuttosto recente, se comparato alla filatelia tradizionale. Possiamo far risalire le sue origini agli anni successivi la II Guerra Mondiale in ambito anglosassone, ed in Italia soltanto dagli anni Sessanta-Settanta. In quegli anni la Storia Postale come classe espositiva era una cenerentola, a volte immeritatamente bistrattata rispetto alla filatelia tradizionale. Non bisogna quindi stupirsi se c'è ancora possibilità di fare ricerca e necessità di imparare: d'altronde sono passati soltanto circa 50 anni.
Uscendo dal campo puramente espositivo, è chiaro che il significato di storia postale si allarga, diventando Storia della Posta, una materia che può naturalmente assurgere a studi accademici, come a volte capita. La Posta diventa così un modo per studiare l'evoluzione sociale, economica, culturale di una zona in un dato periodo.

Ciao: Ciao:
Luca
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Re: Tutorial: Come leggere una busta"

Messaggio da Giovanni Piccione »

Giustissime disamine.
Quello che però ho in men te io è un lavoro di introduzione.
Cerco di spiegarlo meglio.
Quando un collezionista di francobolli, come me, si trova davanti ad una busta ci trova su molte "impronte" che non conosce.
Comincia farsi delle domande...
Che tipo di timbro è?
In che periodo è stato usato e magari dove?
La lettera è in tariffa?
Ci sono tante altre domande.
Quello che vorrei realizzare è un tutorial, partendo dal Regno, che elenchi i vari tipi di timbri e annulli usati nel periodo.
Cercare di indicarne anche i periodi d'uso ed eventualmente le località.
Sarebbe bello approntare anche un tariffario ma è una cosa che richiede tanto tempo ma se qualcuno se la sente si può fare.
Può darsi che stia dicendo delle cose stupide o inesatte, ma credo che la Storia Postale sia affascinate ma faccia un po' "soggezione" al collezionista di francobolli.
Avere a disposizione uno strumento per cominciare a capirla per appassionarsi, e prima di cominciare a spendere altri soldi per acquisto di pubblicazioni specializzate, penso sia utile ed importante.
A me viene relativamente facile perchè essendo totalmente ignorante e partendo praticamente da zero mi farò tutte le domande che si farebbe chi si avvicina a questo settore.
Praticamente poi scriverò un articolo con tutte le domande che mi sono fatto e le risposte ricevute, ovviamente in maniera diversa dalla domanda e risposta, aggiungendo tutte le altre informazioni aggiuntive che ne frattempo mi avrete dato.
Ciao:
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Alex
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Re: Tutorial: Come leggere una busta"

Messaggio da Alex »

Ciao Giovanni,
ho capito ciò che vuoi fare ma ti assicuro che il tuo tutorial rischia di diventare più voluminoso dell'Enciclopedia Treccani.
Tieni conto di questa situazione :
1) decine di tipologie e fogge di bolli postali diversi con funzioni diverse nel solo regno.
2) alcune di queste tipologie sono state usate per qualche decina d'anni ognuna ed altre ancora invece per brevissimo tempo.
3) i comuni del regno erano migliaia ed oltre ad essi c'erano le collettorie ( uffici postali rurali ) ed erano una valanga.
Avere un timbro campione per ogni foggia di ogni città equivarrebbe ad archiviare un numero colossale di timbri postali, archivio che credo nessun singolo collezionista abbia mai avuto, neppure coloro che fanno di lavoro i periti visto cosa scrivono a volte nei certificati.
4) Non stiamo prendendo in esame tutta la casistica dei bolli postali ad uso interno impiegati nei servizi a danaro, altra grandissima area della filatelia quasi del tutto inesplorata dai collezionisti ( anche se esistono già i cataloghi di quest'area della filatelia ).
5) Ci sono poi i timbri di posta militare delle due guerre mondiali e le relative censure.
6) Il Regno d'Italia è durato 86 anni.
7) Sarebbe giusto esaminare anche le Colonie, visto che appartenevano all'Italia.

Ti faccio un esempio con le targhette del regno : sono 308 tipi diversi tra il 1901 ed il 1945.
Se le vuoi in ogni città che le ha avute diventano circa 4000 ( 3738 catalogate dall'Ornaghi e ti assicuro che ci sono delle mancanze ).
Alcune sono praticamente introvabili in quanto se ne conoscono pochissimi esemplari di ognuna e stanno accasate in collezioni da cui non usciranno se non dopo l'addio alla vita terrena del loro possessore.
Quindi difficilissimo avere i pezzi e credo non sia meno difficile avere le scansioni degli stessi.

Altro esempio : il catalogo dei timbri numerali ti dice che i numeri sono 4473.
Il problema è che alcuni numeri sono multipli ......... ossia li puoi trovare con più timbri circolari ( quelli con la data ) abbinati.
Ogni grande città aveva decine di succursali ognuna con timbri propri ed incrociando tutto secondo me arrivi al doppio ( o ci vai vicino ).

Dimenticavo ...... dove li mettiamo i tondo riquadrati ? ( Tra l'altro non sono tutti uguali : esistono fogge simili tra loro che differiscono da come sono fatti gli angoli )
Sono un numero elevatissimo.

Senza contare i circolari a data ......... mai censiti a quanto mi risulta, perchè l'impresa è ritenuta troppo improba.

Giovanni, non voglio scoraggiarti, voglio che tu ti renda conto che una classificazione minuziosa di tutto il Regno, anche solo degli annulli, senza considerare le tariffe per l'interno e quelle per l'estero ( che erano diverse tra loro e cambiavano con notevole frequenza ) e tutto il resto ........... è un opera in cui dovresti migliorare tutto quanto è conosciuto oggi da tutti i cataloghi compresi quelli specializzati.

Molto meglio studiare un sistema di FAQ in cui metti domande e risposte atte a far ragionare il collezionista ed a fargli capire la situazione in modo semplice e chiaro.
Domanda secca e risposta secca. Giusto per capire i concetti.
Tante domande e tante risposte. Brevi e concise, in modo che un inesperto capisca.
Qualcosa di più esteso di ciò che io ho fatto per le targhette ( il primo topic è proprio l'FAQ sulle targhette che puoi leggere per farti un'idea ).

Se elenchi tutto ........... altro che Treccani !!!!!!!!

Beninteso .... solo il mio parere .... e comunque appoggio in pieno la tua iniziativa per quel che sono le mie conoscenze.

Ciao: Ciao: :abb: :abb:

Revised by Lucky Boldrini - May 2011
Cordiali saluti.

Alessandro Zeni

STAFF

Sono interessato alla bibliografia postale ed allo studio degli annulli meccanici del Regno d'Italia.

Ogni collezionista in grado di contestare in modo documentato un certificato peritale, ha una conoscenza tale per cui non ha bisogno di richiederlo.
Una collezione specializzata è tanto più importante quanto più è difficile ripeterla uguale
Se un uomo ha fiducia nei suoi mezzi, la parola impossibile non esiste.
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