I francobolli "naturali"

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thiswas
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Re: Francobolli "naturali"

Messaggio da thiswas »

Mi fa piacere aver aperto questa discussione, perché evidentemente ho sempre avuto una percezione sbagliata di questo genere di francobolli.
Io ho sempre pensato che la dicitura "naturale" stesse ad indicare quello che riporta anche l'articolo del giornale di Arseni "Vengono così definiti quegli esemplari che, pur essendo simili,differiscono totalmente da un francobollo emesso in larga tiratura".
In questa accezione, "naturale" non si contrappone ad "alterato" ma a "standard" e "decretato". Il francobollo "naturale" è (secondo me) quello che verrà descritto in maniera totalmente diversa dagli altri, mantenendo però l'aspetto di un francobollo standard...
UPU.jpg
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I due francobolli, appartenenti alla stessa tiratura verranno descritti in maniera diversa. Quello sopra (naturale) ha la scritta in basso, quello sotto (standard) ha la scritta in alto. E' ovvio che tutto dipende da uno spostamento evidente della dentellatura. Ed è evidente che lo spostamento della dentellatura normalmente produce una varietà. Quando la varietà diventa un fb naturale? Quando a causa di essa il fb risultante appare diverso sostanzialmente da come avrebbe dovuto essere...
Uno spostamento della dentellatura come questo
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che non modifica sostanzialmente il francobollo, invece, dà luogo ad una semplice varietà, stessa cosa dicasi per le macchie o gli eccessi di colore, per le mancanze di stampe, etc. etc.
La chimica, secondo me, non c'entra proprio nulla.
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luciano garagnani
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Re: Francobolli "naturali"

Messaggio da luciano garagnani »

thiswas ha scritto:E' ovvio che tutto dipende da uno spostamento evidente della dentellatura.



Per il franconollo UIT non è solo un problema di dentellatura spostata. Anche la stampa del colore rosso è spostata. Ciao: Ciao:
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luciano garagnani
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Re: Francobolli "naturali"

Messaggio da luciano garagnani »

thiswas ha scritto:Capita, forse ultimamente un po' troppo spesso, di trovarsi davanti, nella descrizione di alcuni lotti battuti anche in aste importanti, alla definizione "francobolli naturali". A quanto ne so la prima volta che è stato utilizzato questo termine nella filatelia italiana risale al 1965 (francobollo UPU con scritta in basso anziché in alto).
Da un po' di tempo a questa parte rileviamo un moltiplicarsi di questi "naturali", mi piacerebbe conoscere le opinioni dei tanti collezionisti di questo Forum.
Ciao: Ciao:



La "varietà" del francobollo 1965 UIT, in vendita nel primo giorno di emissione a Venezia, era dovuta ad una errata calibrtazione dei due cilindri di stampa e del perforatore a blocco. Sicuramente una varietà molto particolare e interessante. La prima ad essere chiamata "francobollo naturale", a significare che è qualcosa di più di uno spostamento di dentellatura.

Dopo qualche tempo sono stati classificati altri "naturali" che in realtà altro non sono che semplici spostamenti di dentellatura. Nente a che vedere con l'UIT.
thiswas
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Re: Francobolli "naturali"

Messaggio da thiswas »

Grazie mille, Luciano, per le precisazioni. Il motivo per cui ho aperto questa discussione era proprio quella di approfondire innanzitutto l'esistenza ed in secondo luogo l'estensione della qualifica "naturale".
Nel topic del foglietto di Montecitorio, ad esempio, si paventava l'ipotesi che l'esistenza di alcuni foglietti non attaccati al libretto possa aver generato dei fb naturali (in realtà lì si diceva "non emessi" ma è chiaramente una inesattezza).
Approfondiamo un po' il discorso, magari anche con qualche esempio non italiano.
Ciao: Ciao:
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Andrea61
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Re: Francobolli "naturali"

Messaggio da Andrea61 »

Per esempi di francobolli "naturali" non italiani i primi due esempi che mi vengono in mente sono il francobollo francese per Descartes (193....) nelle due versioni "Discourse sur/de le methode" ed il francobollo statunitense per Dag Hammarskjold (196....) del quale esistono 2 versioni in quanto la prima tiratura venne stampata per errore con il giallo invertito.

Forse non si tratta di esempi molto calzanti in quanto qui esistono proprio tirature diverse e non si può parlare di varietà, tant'è che in entrambi i casi l' Y&T assegna numeri di catalogo distinti.

A proposito di numeri di catalogo distinti, l'invenzione dei "naturali" per convincere i collezionisti a "completare" le loro collezioni credo abbia origini più antiche, anche se forse non così esplicite. Come spiegare altrimenti, se no, il fatto che i 5 francobolli-tipo della I emissione del Lombardo-Veneto riescono a prendere complessivamente ben 13 numeri di catalogo? :-) :-)
Andrea

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thiswas
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Re: Francobolli "naturali"

Messaggio da thiswas »

Infatti Andrea, secondo me gli esempi in questione non vanno bene. Le diverse tirature sono omogenee tra loro.
A noi interessano quei francobolli che sono di un tipo diverso dai loro compagni di tiratura...
Ciao: Ciao:
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Spiderstamp
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Re: Francobolli "naturali"

Messaggio da Spiderstamp »

Ciao: a tutto il Forum,
causa un momento di lucidità la mia memoria mi riporta alla varietà che personalmente reputo la più bella il Jenny rovesciato Ciao: Ciao:
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Saluti Gaetano
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Cisto
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Re: Francobolli "naturali"

Messaggio da Cisto »

Ciao: Complimenti a Fabio per il topic molto interessante.
Dal momento che sembra che la definizione sia stata introdotta da Bolaffi, ho guardato sulla chiave dell'unico catalogo Bolaffi che ho (è un po' datato è del 1999) e vi riporto la parte relativa alla definizione dei fb naturali:
1.jpg

2.jpg

Come si può vedere vengono inseriti tra i naturali anche i non emessi (sic) e gli errori di colore.
Personalmente sono dell'opinione che rimane una classificazione poco chiara inventata esclusivamente a scopo commerciale. Tra le varietà continuo a preferire quelle che esistono anche viaggiate veramente e non palesemente filateliche (Anche perchè colleziono gli usati ;-) ).
Ciao,
Cisto
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Giovanni Piccione
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Re: Francobolli "naturali"

Messaggio da Giovanni Piccione »

Io invece rimango allibito e sconcertato dalla dicitura:
".... sono giunti sul mercato in modo difforme ed imprevisto...."
Quindi anche rubati e fatti uscire di straforo... ed allora dov'è che cesso di essere collezionista di varietà e divento ricettatore?
Ciao:
"SE IO DO UNA MONETA A TE E TU DAI UNA MONETA A ME, ALLA FINE AVREMO UNA MONETA CIASCUNO; MA SE IO DO UN'IDEA A TE E TU DAI UN'IDEA A ME, ALLA FINE AVREMO CIASCUNO DUE IDEE" Proverbio cinese
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thiswas
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Re: Francobolli "naturali"

Messaggio da thiswas »

Giovanni Piccione ha scritto:Io invece rimango allibito e sconcertato dalla dicitura:
".... sono giunti sul mercato in modo difforme ed imprevisto...."
Quindi anche rubati e fatti uscire di straforo... ed allora dov'è che cesso di essere collezionista di varietà e divento ricettatore?
Ciao:

Non credo che voglia dire questo, almeno spero. Credo che significhi che il singolo fb detto naturale è giunto sul mercato con caratteristiche diverse da quelle previste...

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TazDevil
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Re: I francobolli "naturali"

Messaggio da TazDevil »

Quando bolaffi coniò questo termine all'inizio deglia anni 80, ero davvero giovanissimo e come tale assimilavo ogni concetto in maniera completamente acritica... ora se le reminiscenze non mi ingannano la questione del francobollo naturale venne adottata per definire il 20 centesimi del 1930, commemorativo delle nozze del Principe Umberto nel colore verde adottato per le Colonie e non soprastampato. Il costrutto logico si basava sulla considerazione che, dal momento che non esisteva una soprastampa, tale francobollo fosse naturalmente assimilabile ad una varietà di colore della rispettiva serie emessa in Italia. Stesso arzigogolo dialettico venne anche riportato per il cartoncino ricordo dell'esposizione filatelica internazionale "Italia '76", stampato in bianco e nero dal Poligrafico. In questo caso il sillogismo venne esteso, con troppa leggerezza, anche ad una emissione erinnofila, dimenticandosi completamente che la prima cosa che rende un francobollo valido è la pubblicazione dell'emisione sulla gazzetta ufficiale ;-)
Ovviamente in filatelia comanda il mercato ed oggettivamente l'ultimo "naturale" delle nozze del Principe Umberto, proposto in asta recentemente, ha spuntato 25.000 eurini tondi tondi al netto dei diritti d'asta, mentre il foglietto erinnofilo ha ancora un qualche estimatore per poche decine di euro.
Detto questo considero il termine "naturale" una trovata marketing che, seppur geniale, non si basa su regole precise fissate per sempre... quindi è possiile appiccicarla a qualsiasi varietà o mostruosità, basta che funzioni ad incrementare le vendite.
Mi chiamo Fabrizio e colleziono: Antichi Stati, Regno e Repubblica fino al 2000.
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TazDevil
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Re: I francobolli "naturali"

Messaggio da TazDevil »

Aggiungo una ulteriore precisazione per gli spostamenti di dentellatura... nel caso del fb UIT e di quello "Derby di Galoppo" che hanno quotazioni sostenute, se fossi Bolaffi li chiamerei... "verosimili" dal momento che lo spostamento della dentellatura cade in posizione tale da conferire al francobollo un aspetto credibile. Ora la domanda sorge spontanea... l'appellativo "naturale" basta da solo ad incrementare le quotazioni di una dentellatura fortemente spostata che casualmente crea una simmetria credibile nella vignetta? Se la risposta è affermativa allora basta andare su ebay per vedere decine e decine di "varietà" recenti con ogni tipo di dentellatura spostata, compreso quelle "verosimili", farne incetta nella speranza che qualcuno (Bolaffi?) le riconosca come "naturali" (per questi figliastri è indispensabile il riconoscimento di paternità a quanto pare).
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cirneco giuseppe
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Re: I francobolli "naturali"

Messaggio da cirneco giuseppe »

Dimentichi un piccolo particolare,
Di Derby e UIT ne esistono pochi esemplari (un foglio)
di tutte le altre tipologie "ebay" ne esistono migliaia, a parte la porta di servizio usata da questi ultimi.
..... pino .....Immagine
su ebay http://shop.ebay.it/merchant/gcirnec?_rdc=1

________________________________________________
NEMICO, DICHIARATO E CONVINTO, DEL GRONCHI LILLA

E' saggio sognare ma da stolti illudersi.

cerco e colleziono saggi e prove dagli ASI ad oggi solo Italia
http://www.antichistati.it

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TazDevil
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Re: I francobolli "naturali"

Messaggio da TazDevil »

cirneco giuseppe ha scritto:Dimentichi un piccolo particolare,
Di Derby e UIT ne esistono pochi esemplari (un foglio)
di tutte le altre tipologie "ebay" ne esistono migliaia, a parte la porta di servizio usata da questi ultimi.


Ovviamente era un modo ironico per chiedere se e quanto effettivamente l'appellativo di "naturale" possa influenzare le richieste e di conseguenza le quotazioni (fatte le debite proporzioni di rarità). Seguendo infatti il filo logico di questa classificazione, ai fb UIT e "Derby di galoppo" spetterebbe una taschina nell'album dei commemorativi Italiani, il che estenderebbe il numero di potenziali acquirenti a tutti i collezionisti di Repubblica e non solo ai collezionisti di varietà.
Credo che nel coniare la classe "naturale" lo scopo abbia definito il significato e non viceversa, ecco perchè c'è confusione.
Dunque il paradosso potrebbe essere questa definizione:
Si definisce naturale un francobollo che possiede una variante dai normali esemplari di origine tale da poterlo classificare come "diversamente normale". :-))

Revised by Lucky Boldrini - June 2013
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