Torno ai miei ricordi di bambino per riproporre velocemente e magari decurtata di qualche particolare questa storia andata perduta nel vecchio Forum.
Si parla dei primi anni '60, ci eravamo trasferiti con la mia famiglia in un quartiere periferico di Roma, i negozi erano pochi e sparsi nel territorio, tra questi c'era una specie di bar/tabaccheria che vendeva un pò di tutto, le sigarette sciolte, i lacci, il latte e c'era anche il juke-box.
Naturalmente vendeva anche valori bollati , con mia madre andavamo a comprare il latte ed a volte anche i francobolli per scrivere ai parenti lontani, il titolare ogni volta cercava di "rifilarci" francobolli per pacchi chiedendo se dovevamo spedire oltre che alle lettere anche altro.
In parole povere comprando ai Monopoli di Stato i valori bollati aveva fatto un errore di valutazione ed aveva acquistato dei francobolli per pacchi che gli erano rimasti invenduti (il foglio era quasi intero ne mancavano due o tre) in quanto la zona che serviva non usava questa tipologia di spedizione, gli abitanti non erano sicuramente agiati, e da anni gli aveva riposti nella cartelletta che con cura divideva tutti i vari valori.
Ogni volta era la stesa storia ma i francobolli di elevato costo di facciale rimanevano sempre lì.
Finchè un giorno lo vedemmo sorridente e soddisfatto perchè un signore passato casualmente lì gli aveva chiesto espressamente se aveva francobolli per pacchi, glieli aveva comprati tutti quanti in un battibaleno, aveva finalmente ammortizzato la spesa inizialmente sostenuta anche se con diversi anni di ritardo.
Qualche tempo dopo lo vedemmo un pochino contrariato perchè forse aveva fatto una scoperta strana, dopo qualche giorno la "fortunata" vendita si erano succeduti alla tabaccheria vari personaggi che chiedevano di vedere se aveva da vendere francobolli per pacchi da Lire 1.000, all'inizio aveva pensato di rifornirsi ai Monopoli ma successivamente uno di questi gli fece capire che alcune settimane prima aveva venduto per caso una fortuna e la voce si era sparsa.
Certo di aver fatto una fesseria ogni volta che andavamo a comprare francobolli si vedeva, da come apriva il quadernone e li staccava dal foglio, nei suoi occhi il rimpianto di aver avuto per tanti anni tra le sue mani una fortuna e di averla data via incosapevolmente in un battibaleno.
A quei tempi non avevo neanche minimamente l'idea cosa voleva dire collezionare francobolli, con la maturità e la passione che mi ha preso successivamente ricordai la storia molto lucidamente, a proposito il tabaccaio è morto circa 15 anni fa, per ironia della sorte la figlia lavora in un ufficio postale ed a volte è allo sportello per la spedizione pacchi e vendita francobolli.
Fatti e realtà sono veritieri.

Andrea