un amico scrittore mi disse che lo sarebbe divenuta il giorno che fosse entrata nei musei. un altro amico, questo volta collezionista, mi disse invece che l'ultima cosa da fare e'donare la propria collezione proprio a enti pubblici, musei ecc.: prima la espongono all'ingresso, poi col tempo passa ai piani inferiori per poi finire smontata in qualche armadio.
personalmente penso che non possa arrivare a confrontarsi discipline maggiori per una serie di motivi che elenco:
1) fino ad ora nessun museo ha mai acquistato (investito) collezioni da esporre per aumentare il proprio prestigio.anche i pezzi piu'rari sono stati sempre contesi tra privati. se qualche museo possiede collezioni postali cio'e'dovuto a donazioni. dato che le donazioni come tali costano nulla la conservazione e'una conseguenza (vedi collezione "de marchi"). in altre parole predominano gli archivi privati rispetto ai musei pubblici
2) la storia postale non e'frutto della volonta' e bravura del singolo ma e'il risultato della casualita' e/o di vicende storiche che hanno portato alla nascita del pezzo. insomma una lettera molto raramente e'identificabile con una persona e se lo e' il suo aspetto postale passa in secondo piano.
3)manca una scuola univoca (non e'una critica verso lo stato) che insegni a "capire" i documenti magari oltre l'aspetto prettamente filatelico.
4) l'interesse verso la storia postale e'minimo: gli appassionati di filatelia sono la millesima parte degli aspriranti collezionisti di pittura e di conseguenza il business che ruota attorno e'molto inferiore.
voi cosa ne pensate?
