sebastian ha scritto:Soluzione:
Nel quadro come fogli fissi ci vanno i quattro fogli superiori (fila 1) e quelli inferiori (fila 3). I fogli in mezzo (fila 2) si usano per descrivere nella metá superiore il foglio di fila 1 e nella parte inferiore il foglio della fila 3. Cosí ci sarebbe anche piú spazio per illustrazioni e testi aggiuntivi e non soltanto le solite due righe sul foglio tradizionale.
Naturalmente nulla vieta di adottare una "soluzione" del genere. Infatti l'espositore ha la facoltà di gestire lo spazio di ciascun quadro come e meglio crede, con l'unica tacita clausola che dovrebbe mostrare quanti più pezzi può senza sprecare spazio.
Ma temo che la soluzione prospettata non risolva per nulla i problemi che intende risolvere. Rimontare una collezione non consiste solo nel cambiare le diciture (che se si trattasse solo di questo il compito di rimontare una collezione sarebbe un'intrinseca banalità), bensì riordinare il materiale secondo una
consecutio logica, inserire il nuovo, eccetera. Senza poi considerare che lo spazio a disposizione non è sempre lo stesso, che a livello nazionale i quadri contengono 12 fogli A4 ma alle internazionali 16, eccetera eccetera.
Inoltre, avere ogni quadro diviso in tre fasce con solo pezzi nel superiore e l'inferiore e solo fogli scritti nella centrale comporterebbe seri problemi di leggibilità della collezione (alla faccia di renderla più fruibile) ed offrirebbe un colpo d'occhio decisamente tremendo. Anche l'estetica della presentazione ha la sua parte.
L'unico modo per semplificare l'aggiornamento e la ristrutturazione di una collezione ad esposizione è esporre un solo pezzo per foglio. Questo può andare bene in qualche caso, ma è decisamente controproducente in altri.
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Riguardo alla faccenda della pubblicazione delle collezioni su CD, forse varrebbe stabilire chiaramente qual è la finalità.
Se la finalità fosse quelle di offrire un servizio diciamo così didattico rivolto ad un pubblico quanto più "generale" possibile, allora direi che la pubblicazioni delle collezioni così come vengono esposte non la vedo tanto una buona idea.
Questo perché per come sono concepite, per come sono realizzate, per come sono descritte le collezioni ad esposizione non hanno alcuna finalità didattica.
Piuttosto, un collezionista avanzato che intendesse esporre o con una scarsa esperienza espositiva potrebbe avere interesse a consultare una raccolta di collezioni per capire come montare una collezione (o, in certi casi come
non montare ...) o comunque trarre ispirazione per migliorare la propria. Se vogliamo, anche questa può essere una finalità didattica, ma di tipo molto diverso dalla precedente.
Infine, mi sembra importante un concetto. La realizzazione di una collezione come una sequenza lineare di fogli A4 è quella universalmente adottata (tanto universalmente che qualcuno pensa che sia il modo previsto dal regolamento, mentre in realtà non è così). Le ragioni sono di ordine pratico: è più semplice autoprodursela, è più facile da conservare e da trasportare. Ma queste ragioni cessano nel momento che si passa da una realizzazione in formato elettronico. Pensando al formato elettronico come prodotto principale ed ultimo, le ragioni elencate prima cessano di sussistere e sicuramente si possono concepire realizzazioni di formato diverso, molto più adatte ad una fruizione su schermo. Tanto per dirne una, una realizzazione ipertestuale ad albero renderebbe la lettura di quasi tutte le collezioni molto più agevole e comprensibile da parte di un neofita.
Resta comunque sempre il problema fondamentale enunciato già ad inizio discussione. Cioè che non si può obbligare un collezionista ad accettare la pubblicazione elettronica (od in altra forma) della propria collezione.