Luca (mi pare che ti chiami così),
io resto sorpreso del tuo accanimento sullo studio dell'ufficio di Milano, così come non ho MAI messo in dubbio la competenza filatelica degli altri forumisti che scrivono qui e che si adoperano per aiutare non solo chi è alle prime armi. Non ti nascondo che io non sarei stato capace (e mi manca pure la passione) di collezionare infiniti francobolli alla ricerca del dettaglio del disegno, delle variazioni dell'annullo,anche perchè la mia regola n°1 è FRAMMENTI MAI! Per questo motivo la mia collezione, che è prettamente prefilatelica, avrà sicuramente dei buchi eterni. Pazienza!
Detto questo i tuoi dubbi sono legittimi e si vanno a sommare a quelli esposti da altri che, a mio modesto parere, forse sono più significativi. Se venissi da me mettendo in dubbio l'originalità del pezzo perchè "un francobollo è su e l'altro giù e non ne ho mai visti prima" ti potrei anche dare ragione ma ti chiederei pure di dimostrarlo. Hai visto migliaia di lettere? Incredibile, veramente.
Però ti tirerei fuori l'originale di questo documento che dà una dimensione storica alle migliaia di lettere che hai passato:
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Si scorge che in cadauno degli anni 1850 e 1851 ed in proporzione media ebbesi un AUMENTO di 29900 mazzi lettere in confronto del 1846 e 1847 e una MAGGIORE impostazione di articoli di diligenza di 21500 articoli; locchè porta per conseguenza un consumo maggiore di carta, spago e ceralacca. Va fatto riflesso che la scrivente non permette l’uso della carta e dello spago dei mazzi che arrivano se non nel primo imballaggio di quelli in partenza per sicurezza e conservazione maggiore delle corrispondenze. Rilevasi un numero di 15900 articoli arrivati per la distribuzione e di 5900 arrivati per oltre in più per cadauno degli anni 1850 e 1851 [legato alla congiuntura economica relativamente favorevole e, probabilmente, all'introduzione dei bollini da lettere, questo lo aggiungo io]. Dopo vi è da aggiungersi che attesa la gestione dei bollini da lettere la cassa deve sostenere un maggiore consumo di ceralacca, spago e carta per la spedizione agli uffici postali dipendenti.
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Come vedi le decine di migliaia di mazzi non sono la quantità lavorata ma l'AUMENTO di mazzi (non è dato sapere quante lettere contenesse ciascun mazzo ma in media erano nell'ordine delle decine)rispetto a qualche anno prima. In particolare, se ci fai caso, si scrive di un aumento degli articoli di diligenza di oltre 20000 pezzi. Quante lettere hai visto con il bollo (a volte annullo tipo P3/P4 ) del ramo diligenze datate 1850-1859?
Concludo, e mi scuso per la tirata, precisando che non ho mai scritto nè che il pezzo è originale nè che è falso.
Questo a scanso di equivoci, ci mancherebbero pure rogne per i francobolli

Francesco