Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Forum di discussione sulle emissioni e la storia postale del Regno Lombardo-Veneto.

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francesco luraschi
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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da francesco luraschi »

Ho riletto il topic, ormai datato ma comunque interessante.

L'accoppiata del bollo C, ovvero bollo dei casellisti come ormai assodato, e il timbro di distribuzione rimane un mistero, almeno per me.

Parto dal presupposto che per i residenti, salvo diversa indicazione, si tentava la consegna a domicilio per mezzo dei portalettere o degli inservienti (pagati con qualche centesimo di lira) nelle località minori.

Tuttavia era sempre possibile aprire una casella postale sia per i forestieri sia per i residenti, magari partiti per un viaggio, pagando una cifra prestabilita che prima era legata al numero di lettere in giacenza e poi a canone fisso mensile. Potrebbe essere il caso della lettera spedita al rag. Carlo Servolini in contrada Ciovassino #1660 che in effetti risulta residente a Milano.

Una volta poi rientrati in sede era quindi possibile ritirare di persona la corrispondenza giacente pagando il diritto di casella più eventuali carichi segnati sulle lettere.

Già ... e quindi il timbro di distribuzione? :mmm: Mi sembra strano che la posta tentasse il recapito e ci riuscisse sempre al primo colpo. :mmm: Magari veniva avvertita da qualcuno che il destinatario era rientrato in città ... :mmm:

Oppure la lettera va interpretata diversamente: io ho sempre pensato alla sequenza C+bollo di distribuzione, ma se fosse il contrario? :mmm: Ovvero tentata distribuzione non andata a buon fine e quindi giacenza della lettera presso l'UP dopo averla contrassegnata con la C prima di rispedirla al mittente, previo accordo con il destinatario?

Ho pure pensato che il bollo di distribuzione venisse apposto sulle lettere al momento del ritiro in sede da parte del destinatario, una sorta di segno di contabilizzazione. :mmm:

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Tergesteo
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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da Tergesteo »

L'archivio di Abram Cases era molto vasto e molte lettere sono giunte ai tempi nostri.

Ho fatto delle ricerche (anche se parziali) e non ho trovato altra corrispondenza recante la C dei casellisti in quest'archivio.

Del 1850 ho questa:
img222311.jpg
Nessuna C!

La lettera da Venezia timbrata col muto ha il bollo di distribuzione 1 al verso, unitamente all'annullo in arrivo.

Ritengo probabile l'ipotesi della misura provvisoria, in assenza del destinatario per un certo periodo, oppure la particolare gestione della corrispondenza inesitata.

Magari gli amici del Forum avranno qualche altra lettera destinata al Cases con l'annullo accessorio C dei casellisti da mostrarci.

Ho altre lettere dell'archivio Cases, ma del periodo posteriore all'uso della C dei casellisti, le quali non sono pertinenti all'argomento.

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Benjamin
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johnmilano83
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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da johnmilano83 »

fildoc ha scritto:In questi giorni ho fatto una vera pescata!
Vera nel senso che è stata casuale!
Prendendo un piccolo lotto di francobolli con la c di casella ho trovato il c piccolo azzurro!
E' timbro non conosciuto e quindi non censito!!!!!
Per ora era conosciuta in azzurro solo la C grande di Milano.
Colgo l'occasione per mettere in fila una graziosa tripletta rossa, nera e azzurra :pea:
Ho riesumato questo topic perchè cercavo informazioni su questa lettera che mi è arrivata oggi, dove sia al fronte che al verso venne apposta la C piccola azzurra. Non vedendola censita nel Sassone Annullamenti (ed. 2010, non so se ci sia nell'ed. 2015) pensavo a una novità, ma vedo che Massimiliano l'aveva già scovata 5 anni fa! Ora comunque gli si può anche attribuire una località, cioè Padova.

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John
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Tergesteo
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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da Tergesteo »

Sono riuscito a procurarmi un'altra lettera indirizzata al Cases recante la C dei casellisti:
img123335.jpg
26/11/1850

Nuovamente al retro, insieme alla C ripetuta, come nella lettera di John, troviamo l'annullo di distribuzione 1:
img123336.jpg
Il Cases usava quindi questo servizio con una certa regolarità, ma non sempre.

Visto che la lettera arrivò in giornata, potremmo escludere che fece in tempo ad essere inserita nella prima distribuzione.
Quindi potrebbe essere arrivata nel pomeriggio del 26 novembre, essere rimasta in giacenza nella casella postale del destinatario ed essere stata distribuita la mattina seguente.

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fildoc
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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da fildoc »

Mi sfugge un po' la logica....
se la casella era un recapito certo
che senso aveva poi mandarla in distribuzione?


Certo la funzione della casella doveva essere abbastanza inutile dato che con l'avvento dei francobolli
dopo circa 18 mesi l'uso scomparve quasi completamente.
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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da fildoc »

Forse anche per il fatto che con l'avvento dei francobolli non vi fu piu' quasi da nessuna parte l'abitudine di pagare il postino per il recapito a domicilio.
+-x:
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Tergesteo
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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da Tergesteo »

Mi sfugge un po' la logica....
se la casella era un recapito certo
che senso aveva poi mandarla in distribuzione?
Ipotizziamo che il Cases fosse fuori Padova il 26 novembre.
Comunicava all'ufficio postale che la corrispondenza a lui diretta sarebbe dovuta essere trattenuta fino al giorno successivo e distribuita di conseguenza, quando sarebbe stato reperibile.

Avrebbe un senso.

Magari faceva anche comodo al portalettere che non doveva fare più tentativi.

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fildoc
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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da fildoc »

Certamente plausibile...
tuttavia mi sembra strano che su quasi tutte le lettere che possiedo con la C di casella vi sia anche l'annullo di distribuzione!
Tutti assenti?

Che la C di casella sia inconsueto
che spesso colpisca in francobollo anche quando esso era ben annullato
che scompaia dopo circa un'anno dall'introduzione dei francobolli sono dati di fatto

Il suo significato e la prassi per me hanno ancora dei lati oscuri
+-x:
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Tergesteo
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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da Tergesteo »

Un'altra ipotesi potrebbe essere il rilascio nella casella dopo il mancato recapito.

Questa mia ultima lettera andrebbe ad invalidare quest'ipotesi, ma non si sa mai, forse la lettera giunse da Verona nel tardo pomeriggio, venne messa in distribuzione la mattina seguente e dopo il mancato recapito, messa in giacenza.

Tuttavia ritengo la prima ipotesi più calzante.

Se veniva apposto il timbro C, logicamente dovrebbe essere stato per avvertire di non distribuire la lettera.
Vice versa se la lettera tornava in ufficio e doveva rimanere "poste restante", non mi sembra che fosse così necessario apporre un annullo apposito.

Il Cases era un pesce grosso, il suo archivio, arrivato ai giorni nostri è molto importante.
Proprio la mole di corrispondenza imponeva sia all'ufficio di Padova che allo stesso destinatario un modus operandi articolato in caso di assenza dell'ultimo.

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Benjamin
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francesco luraschi
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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da francesco luraschi »

Io penso che la sequenza giusta sia: timbro di arrivo, tentata consegna non andata a buon fine e quindi deposito nella casella del destinatario pagata a canone mensile. Probabilmente queste caselle venivano tenute aperte per tutto il mese in cui si era pagato il canone, presente o meno il titolare in loco.

La mia opinione, purtroppo non documentata completamente e quindi rivedibile, nasce dal fatto di trovare una sola impronta del bollo di distribuzione: possibile che una volta levata la lettera dalla casella privata la consegna andasse sempre a buon fine al primo colpo? :mmm:

Il Cassinelli a pag.25 scrive a proposito: "tentandone di quando in quando la recapitazione", immagino riferendosi a lettere per destinatari non titolari di casella. Su queste lettere dovrebbero trovarsi più bolli di distribuzione.

Ne ho dedotto che per i titolari di casella una volta mancata la consegna le lettere venissero invece conservate nell'ufficio postale nella casella personale. :mmm:

Magari c'è dell'altro??? :mmm:

Ciao: Francesco

P.S. Non bisogna però confondere le lettere "ferme in posta" con quelle dei casellisti, anzi non è neppure escluso che il bollo C servisse per distinguere le une dalle altre.
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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da Tergesteo »

Francesco,

Orbene, io non ho mai visto (ma potrei sbagliarmi) una lettera recante più annulli di distribuzione.

Sulla differenza tra fermoposta e casella, posso concordare, sia nell'ipotesi della corrispondenza fermata prima della distribuzione concordata oppure nel caso della giacenza dopo la mancata consegna.

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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da francesco luraschi »

Benjamin,

a me sembra di avere visto proprio qui almeno una lettera con più bolli di distribuzione, però non ricordo di quale UP.

Però si tratta di un caso piuttosto raro, non dico unico ma non superiore al 2-3% del totale di lettere con tale bollo.

Comunque, ripeto, è una mia ricostruzione dei fatti. Non è detto che sia avvenuto proprio così.

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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da fildoc »

come questo grosso frammento
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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da fildoc »

questa invece ne ha due
ma ho sempre pensato ad una rispedizione con due distribuzioni una a Mantova ed una a Brescia
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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da fildoc »

ma questa non è una rispedizione...
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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da fildoc »

Ma torniamo alla c di casella....
E le buste con la c di casella senza distribuzione come le giustifichiamo?
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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da fildoc »

oppure questa...ma forse ora che ci penso bergamo non aveva le distribuzioni...
ma ne ho anche altre Milano e Brescia per esempio, tutte senza distribuzione.
Tuttavia nella maggior parte dei casi i due timbri accessori convivono.
Io ritengo che non vi fosse uno stretto collegamento fra le due cose.

...e soprattutto perchè le caselle smettono di esistere dopo un anno dall'introduzione dei francobolli?
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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da francesco luraschi »

Penso siano spariti i bolli dei casellisti non tanto il servizio di casella, anche se effettivamente il Cassinelli non ne scrive: questo potrebbe essere legato al passaggio dal costo "a pezza" di cent.5 a quello mensile di lire 3 dal 1/1/1851 e che per qualche tempo si continuò con la vecchia prassi.

Ad ogni modo i punti oscuri permangono. Abbiamo tre categorie di lettere: quelle distribuite, quelle "ferme in posta" e quelle conservate nelle caselle personali.

Pure io ho un paio di lettere pre 1850 con il bollo C ma senza distribuzione.

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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da francesco luraschi »

Magari le lettere con il bollo C ma senza distribuzione sono quelle di cui non si tentò neppure la consegna in seguito ad accordi con il destinatario.

Però, ripeto, sono solo ipotesi: purtroppo i bolli di distribuzione non portano la data ... la casistica è ampia.

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Re: Il bollo "C" (Casellisti) - Storia della Casella Postale

Messaggio da lucasa »

Ciao:
A Milano il portalettere aveva a disposizione sia il bollo Di distribuzione che quello datario
Tanto che ci sono lettere con un bollo di arrivo e di fianco con la stessa data il bollo datario di un altro tipo vicino o sovrapposto a quello di distribuzione. Questa prassi è testimoniata anche nel 49 dove addirittura un bollo e nero e gli altri due ( datario e distribuzione) sono rossi.

Temo che le prassi di controllo e lavorazione nelle località con uffici grossi fossero diverse come ci dimostrano le raccomandate lavorate a Milano e a Verona . Per cui non mi stupirei che a Verona utilizzassero una modalità diversa di lavorazione delle lettere in arrivo come ci lascia intuire il fatto che il bollo di distribuzione è al fronte

Poi abbiamo il N.D. di Pavia che ha lo stesso periodo d'uso , è un timbro ," riutilizzato" un po' come il timbro FC di Milano che da fermo corriere divento Franco confine.

Forse c' è qualche similitudine tra l uso del nd a Pavia e del c nelle altre località a meno che non ci sia anche il,c a Pavia.
Provo a vedere se trovo qualcosa con la C .

Luca
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