I timbrini per le tassazioni in uso dal 1859
Moderatore: fildoc
Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
in effetti ogni citta' si comporto' indipendentemente nei primi giorni di gennaio
ho anche questa che è carina:
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Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
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Fildoc
Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
Probabilmente a Ferrara cambio' i'impiegato....
quello che c'era il 7 si era ammalato...
chissa' ?
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Fildoc
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Fildoc
Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
Inserisco queste mie lettere tassate sperando possano essere utili alla ricerca , appena trovo le altre le posto.
Saluti, Carlo.

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Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
Altre, quella da Modena per Padova Bassano è immagine d'archivio.



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Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
Grazie Carlo per i contributi particolarmente interessanti!
Dò la mia lettura delle lettere, chiedendo di essere corretto se qualche interpretazione fosse errata.
Quella da Casalmaggiore conferma che le stampe erano franche a destino in entrambe le direzioni anche in periodo di sospensione della Convenzione: la tassa 5 apposta in un primo momento a Mantova è infatti depennata, come spesso depennata è la tassa 2 sulle stampe di percorso inverso.
La stampa Modena-Padova-Bassano doveva invece essere chiusa perché fu affrancata come lettera anche in partenza; Il bollo D (chiaramente proveniente dal P.D.) mi risulta venisse apposto – ma raramente – sulle lettere reindirizzate o rispedite. La tassazione 5 – 5 / 10, che già tiene conto della nuova destinazione, fu apposta a Padova, mentre il 10 in sanguigna penso sia stato aggiunto a Bassano a conferma della tassa.
La lettera da Bozzolo a Mantova oltre ad essere un esempio delle differenti tariffe dovute al peso (2 lotti e ¾, circa 48 gr., quindi 5 porti sardi, ma 3 austriaci) ci pone un interrogativo utile alla nostra ricerca perché la tassa 15 è manoscritta, mentre sulle lettere di porto semplice a Mantova il 5 è a tampone. Chiedo quindi: gli Uffici austriaci dotati di tampone disponevano forse solo di quello/i corrispondenti alla distanza dalla/e località d’ingresso? Tra quelle mostrate da Carlo ci sono per esempio tre lettere con destinazioni non italiane (Hainburg, Pilsen e Spalato) che sarebbe assolutamente logico disponessero solo del tampone 15.
La lettera da Palermo a Spalato (di porto semplice perché la tassa in arrivo è 15kr.) è affrancata con una tariffa particolare dovuta – credo – al percorso, effettuato via di mare fino a Genova e poi via di terra; credo che l’affrancatura di 80 cent. sia costituita da 20 cent. del porto interno sardo + 60 cent. per il percorso coi piroscafi, ma una conferma (o smentita) sarebbe utile perché conosco poco queste tariffe.
La lettera da Milano a Vienna non appartiene invece al periodo esaminato in questo topic: è infatti successiva al ripristino della Convenzione (una delle prime date, visto che è del 19/5/1862) ed è tassata perché affrancata insufficientemente. Venne considerata come non affrancata e tassata per l’intera tariffa prevista per il percorso S2/A3, cioè 26 kreuzer.
Corrado
Dò la mia lettura delle lettere, chiedendo di essere corretto se qualche interpretazione fosse errata.
Quella da Casalmaggiore conferma che le stampe erano franche a destino in entrambe le direzioni anche in periodo di sospensione della Convenzione: la tassa 5 apposta in un primo momento a Mantova è infatti depennata, come spesso depennata è la tassa 2 sulle stampe di percorso inverso.
La stampa Modena-Padova-Bassano doveva invece essere chiusa perché fu affrancata come lettera anche in partenza; Il bollo D (chiaramente proveniente dal P.D.) mi risulta venisse apposto – ma raramente – sulle lettere reindirizzate o rispedite. La tassazione 5 – 5 / 10, che già tiene conto della nuova destinazione, fu apposta a Padova, mentre il 10 in sanguigna penso sia stato aggiunto a Bassano a conferma della tassa.
La lettera da Bozzolo a Mantova oltre ad essere un esempio delle differenti tariffe dovute al peso (2 lotti e ¾, circa 48 gr., quindi 5 porti sardi, ma 3 austriaci) ci pone un interrogativo utile alla nostra ricerca perché la tassa 15 è manoscritta, mentre sulle lettere di porto semplice a Mantova il 5 è a tampone. Chiedo quindi: gli Uffici austriaci dotati di tampone disponevano forse solo di quello/i corrispondenti alla distanza dalla/e località d’ingresso? Tra quelle mostrate da Carlo ci sono per esempio tre lettere con destinazioni non italiane (Hainburg, Pilsen e Spalato) che sarebbe assolutamente logico disponessero solo del tampone 15.
La lettera da Palermo a Spalato (di porto semplice perché la tassa in arrivo è 15kr.) è affrancata con una tariffa particolare dovuta – credo – al percorso, effettuato via di mare fino a Genova e poi via di terra; credo che l’affrancatura di 80 cent. sia costituita da 20 cent. del porto interno sardo + 60 cent. per il percorso coi piroscafi, ma una conferma (o smentita) sarebbe utile perché conosco poco queste tariffe.
La lettera da Milano a Vienna non appartiene invece al periodo esaminato in questo topic: è infatti successiva al ripristino della Convenzione (una delle prime date, visto che è del 19/5/1862) ed è tassata perché affrancata insufficientemente. Venne considerata come non affrancata e tassata per l’intera tariffa prevista per il percorso S2/A3, cioè 26 kreuzer.


Corrado
Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
Grazie Corrado, sono contento che sono state utili in qualche modo. Disamina perfetta, la tariffa per Spalato è ancora un po' incerta per me, ce ne sono poche, ma grazie per l'ipotesi.
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Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
Altra mia letterina, questa è del 6 ottobre 1859 per Corfù. Vari segni di tassa.
Saluti.

Saluti.


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Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
Carlo,
ho trovato nella collezione “Dalla Sicilia a Genova con i "PIROSCAFI POSTALI FRANCESI" 1848-1865 di Angelo Teruzzi una parziale conferma all’ipotesi che ho formulato sulla lettera per Spalato: in essa l’autore spiega infatti che la nuova tariffa sarda per le lettere dalla Sicilia per Genova trasportate dai Postali Francesi – introdotta il 1° giugno 1861 – era proprio 60 cent.. Quindi, aggiungendo i 20 cent. per il percorso da Genova a Desenzano, abbiamo gli 80 cent. dell’affrancatura.
C’è però un problema: la tua lettera è del maggio 1861, non giugno, e – sempre secondo quanto scritto dal Teruzzi – in quel mese furono mantenute le vecchie tariffe borboniche (che per Genova coi Postali Francesi era 22 grana a foglio, al cambio di 4,25 cent. al grano). Una lettera di un foglio pagava quindi, fino a Genova, 22 x 4,25 = 93,5 cent. (probabilmente arrotondati a 95). Quindi gli 80 cent. sarebbero stati insufficienti già per il solo percorso via mare, cui andava peraltro aggiunto quello via terra fino a Desenzano.
Controllerò sul Gatto-Natoli – che non ho con me adesso – se c’è qualcosa in merito, anche se il libro tratta solo la storia postale siciliana del biennio 1859-60. Chissà, magari scopriamo che il tuo è un caso di precoce applicazione della tariffa sarda!
Corrado
ho trovato nella collezione “Dalla Sicilia a Genova con i "PIROSCAFI POSTALI FRANCESI" 1848-1865 di Angelo Teruzzi una parziale conferma all’ipotesi che ho formulato sulla lettera per Spalato: in essa l’autore spiega infatti che la nuova tariffa sarda per le lettere dalla Sicilia per Genova trasportate dai Postali Francesi – introdotta il 1° giugno 1861 – era proprio 60 cent.. Quindi, aggiungendo i 20 cent. per il percorso da Genova a Desenzano, abbiamo gli 80 cent. dell’affrancatura.
C’è però un problema: la tua lettera è del maggio 1861, non giugno, e – sempre secondo quanto scritto dal Teruzzi – in quel mese furono mantenute le vecchie tariffe borboniche (che per Genova coi Postali Francesi era 22 grana a foglio, al cambio di 4,25 cent. al grano). Una lettera di un foglio pagava quindi, fino a Genova, 22 x 4,25 = 93,5 cent. (probabilmente arrotondati a 95). Quindi gli 80 cent. sarebbero stati insufficienti già per il solo percorso via mare, cui andava peraltro aggiunto quello via terra fino a Desenzano.
Controllerò sul Gatto-Natoli – che non ho con me adesso – se c’è qualcosa in merito, anche se il libro tratta solo la storia postale siciliana del biennio 1859-60. Chissà, magari scopriamo che il tuo è un caso di precoce applicazione della tariffa sarda!


Corrado
Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
Grazie mille Corrado per la tua ricerca.
Mi pare di averne vista una uguale ma con l'80c singolo nelle ultime pagine del libro la Posta tra Due Re.
Mi pare di averne vista una uguale ma con l'80c singolo nelle ultime pagine del libro la Posta tra Due Re.
Colleziono:Tariffe Sardegna-Napoli-Toscana-Pontificio e quello che posso;Cartoline Gino Boccasile!
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Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
Salve a tutti,
inserisco una lettera spedita da Livorno del giugno 1860 per Vienna, in base ad una circolare del Soprintendente delle R.R. Poste Toscane, le lettere fino ad un massimo di gr 10 venivano affrancate per 60 centesimi ed inoltrate per la via di Svizzera erano libere a destino.
Vi mostro una lettera da 1 foglio affrancata per 60 centesimi con francobolli del G.P. ma tassata sia al fronte che al retro con tassa in sanguigna.
Desidererei avere dei ragguagli su tale trattamento, con la consueta cordialità.
gipos
inserisco una lettera spedita da Livorno del giugno 1860 per Vienna, in base ad una circolare del Soprintendente delle R.R. Poste Toscane, le lettere fino ad un massimo di gr 10 venivano affrancate per 60 centesimi ed inoltrate per la via di Svizzera erano libere a destino.
Vi mostro una lettera da 1 foglio affrancata per 60 centesimi con francobolli del G.P. ma tassata sia al fronte che al retro con tassa in sanguigna.
Desidererei avere dei ragguagli su tale trattamento, con la consueta cordialità.
gipos


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Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
Personalmente non ho le conoscenze necessarie per interpretare la tua lettera, Gipos.
Ipotizzo - con ampio beneficio d'inventario - che l’affrancatura da 60 cent. (che secondo i Toscani avrebbe dovuto rendere la lettera franca, come testimonia il PD di Livorno) a Vienna non sia stata considerata valida: l'Austria considerava illegittimi i Governi Provvisori filo-sabaudi, ed era quindi logico che non riconoscesse validità ai provvedimenti da essi emanati (come la circolare del Soprintendente delle Poste che citi). La lettera venne perciò tassata 15 kreuzer per il percorso interno (anche se quello segnato sul fronte assomiglia più a un 12 che a un 15).
Il 6 in sanguigna al verso (o forse è un 9?) dovrebbe corrispondere ai diritti di transito svizzeri, segnati per meri fini contabili in quanto compresi nei 60 cent. di affrancatura e per questo apposti al verso della lettera (se fossero stati a carico del destinatario sarebbero stati anch'essi segnati sul fronte e poi sommati al porto austriaco).
Ribadisco che si tratta di un'ipotesi che necessita assolutamente di conferme.
Corrado
Ipotizzo - con ampio beneficio d'inventario - che l’affrancatura da 60 cent. (che secondo i Toscani avrebbe dovuto rendere la lettera franca, come testimonia il PD di Livorno) a Vienna non sia stata considerata valida: l'Austria considerava illegittimi i Governi Provvisori filo-sabaudi, ed era quindi logico che non riconoscesse validità ai provvedimenti da essi emanati (come la circolare del Soprintendente delle Poste che citi). La lettera venne perciò tassata 15 kreuzer per il percorso interno (anche se quello segnato sul fronte assomiglia più a un 12 che a un 15).
Il 6 in sanguigna al verso (o forse è un 9?) dovrebbe corrispondere ai diritti di transito svizzeri, segnati per meri fini contabili in quanto compresi nei 60 cent. di affrancatura e per questo apposti al verso della lettera (se fossero stati a carico del destinatario sarebbero stati anch'essi segnati sul fronte e poi sommati al porto austriaco).
Ribadisco che si tratta di un'ipotesi che necessita assolutamente di conferme.


Corrado
Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
Potrebbe essere che ad una verifica del peso è risultata di 2° porto?



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Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
Grazie Corrado per le tue sempre utili precisazioni, ritengo che la tua interpretazione del pezzo sia moltoarkorr ha scritto: 19 aprile 2019, 23:57 Personalmente non ho le conoscenze necessarie per interpretare la tua lettera, Gipos.
Ipotizzo - con ampio beneficio d'inventario - che l’affrancatura da 60 cent. (che secondo i Toscani avrebbe dovuto rendere la lettera franca, come testimonia il PD di Livorno) a Vienna non sia stata considerata valida: l'Austria considerava illegittimi i Governi Provvisori filo-sabaudi, ed era quindi logico che non riconoscesse validità ai provvedimenti da essi emanati (come la circolare del Soprintendente delle Poste che citi). La lettera venne perciò tassata 15 kreuzer per il percorso interno (anche se quello segnato sul fronte assomiglia più a un 12 che a un 15).
Il 6 in sanguigna al verso (o forse è un 9?) dovrebbe corrispondere ai diritti di transito svizzeri, segnati per meri fini contabili in quanto compresi nei 60 cent. di affrancatura e per questo apposti al verso della lettera (se fossero stati a carico del destinatario sarebbero stati anch'essi segnati sul fronte e poi sommati al porto austriaco).
Ribadisco che si tratta di un'ipotesi che necessita assolutamente di conferme.
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Corrado
veritiera, un grazie anche a Carlo per la sua ipotesi, finalmente ti rileggo su queste pagine, bentornato!
gipos
Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
Lettera da Sansepolcro a Verona del 23 marzo 1861, transitata per Firenze il 24, Milano il 25 e giunta aVerona il 26:
Benjamin


Benjamin
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Lombardo Veneto (filatelia, annulli e storia postale), Toscana filatelia e storia postale dell'antica provincia di Arezzo, colori della IVa di Sardegna, ed a livello filatelico tutti gli ASI
Lettonia,Lituania ed Estonia
Classici di Francia, Gran Bretagna e Russia
Israele, annulli turchi, Levante, mandato britannico, interim e dal 1948 a oggi
"Non temete nuotare contro il torrente, è d'un anima sordida pensare come il volgo, perché il volgo è in maggioranza."
Giordano Bruno
Lettonia,Lituania ed Estonia
Classici di Francia, Gran Bretagna e Russia
Israele, annulli turchi, Levante, mandato britannico, interim e dal 1948 a oggi
"Non temete nuotare contro il torrente, è d'un anima sordida pensare come il volgo, perché il volgo è in maggioranza."
Giordano Bruno
Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859

inserisco una lettera del 21 marzo 1860 spedita da Milano per Ponti sul Mincio via Peschiera con tassazione a penna rossa 5.
Faccio presente che il 22 marzo risulta essere il giorno della ratifica dei plebisciti effettuati nel 1859, ma altra inusuale caratteristica della lettera è il doppio annullo cerchio piccolo di provenienza sarda che sfiora il francobollo, più due trati di penna ben marcati, credo che questo tipo di annullamento per l'ufficio di Milano risulti assai anomalo.
Sperando di farvi cosa gradita la posto.
gipos


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Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
Presumo che gli annulli a penna siano stati fatti per evitare il riutilizzo del fb in frode, poiché non è stato colpito correttamente dal timbro.


Andy66
SOCIO SOSTENITORE
Cerco cartoline di tutte le epoche del Comune di Chiusaforte UD (e sue frazioni)
Colleziono Regno, Repubblica, S.Marino e Francia
Proteggiamo quello che conosciamo
Conosciamo solo ciò che riusciamo a comprendere
Comprendiamo unicamente quello che abbiamo imparato
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Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
esatto!


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Fildoc
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Fildoc
- francesco luraschi
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Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
Nella casistica aggiungerei:
-quelli demonetizzati a penna dai postali stessi in quanto non avevano compreso che dovevano annullare tutti quelli sulla lettera e non solo uno. E questo si è verificato a MI nei primi mesi d'uso. A memoria ricordo qualche lettera pubblicata nel libro di Luca Savini e forse una disposizione.
- quelli "fregati" dai mittenti i quali invece pensavano che dovessero essere loro stessi ad annullare il francobollo. Infatti esistono lettere i cui francobolli sono perfettamente annullati con il timbro postale ma portano pure il tratto di penna. Dovrei avere un caso pure io.
Francesco
-quelli demonetizzati a penna dai postali stessi in quanto non avevano compreso che dovevano annullare tutti quelli sulla lettera e non solo uno. E questo si è verificato a MI nei primi mesi d'uso. A memoria ricordo qualche lettera pubblicata nel libro di Luca Savini e forse una disposizione.
- quelli "fregati" dai mittenti i quali invece pensavano che dovessero essere loro stessi ad annullare il francobollo. Infatti esistono lettere i cui francobolli sono perfettamente annullati con il timbro postale ma portano pure il tratto di penna. Dovrei avere un caso pure io.

I nostri articoli:
https://www.academia.edu/10877153/_News ... _1850-1866_
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Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
Non so se aggiungeranno alcunchè a quanto già esposto, ma posto queste tre mie letterine con segni di tassazione. A voi la disamina specifica, sopratutto per quella timbrata a Menaggio che non porta l'anno di spedizione, considerando che sono bolli di tipo austriaco (ma che dovrebbe essere 13/10/1860). Ciao e buona domenica a tutti. Ezio
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Re: Timbri per le tassazioni in uso dal 1859
rossi ha scritto: 15 aprile 2019, 15:50 Complimenti Corrado!![]()
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Mi ricordo che esisteva un caso speciale quando si trattava di corrispondenza per istituti religiosi.
Questo tipo di lettere mi pare fossero illustrate in uno dei due volumi del Sirotti/Colla di Storia Postale.
Pero' di piu' non mi ricordo.
Salve
cerco informazioni su corrispondenza per istituti religiosi,era previsto uno sconto di tariffa?
Grazie
T.