ecco Virgilio, non per sfruttare la tua competenza ma solo per "divertimento".virgilio.terrachini ha scritto: 5 maggio 2021, 19:54 le immagini non sono chiare ma ho qualche perplessità sulle soprastampe
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ciao e grazie
ecco Virgilio, non per sfruttare la tua competenza ma solo per "divertimento".virgilio.terrachini ha scritto: 5 maggio 2021, 19:54 le immagini non sono chiare ma ho qualche perplessità sulle soprastampe
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Mille grazie Stefano, prendo nota dei tuoi interessanti, mi pare risolutivi, commenti.Stefano T ha scritto: 6 maggio 2021, 11:54![]()
Ho visto il topic solo ora.
Da quanto si vede dalle immagini i timbri sulla cartolina del 3 novembre 1918 e su quella con più esemplari a mio parere non sono originali.
Innanzitutto sono stati fatti con dei timbri che sembrano di gomma e l'impronta risulta molto spessa ma solo nella parte centrale.
Poi alcuni particolari nelle lettere e le dimensioni dei cerchi appaiono leggermente diversi (qui sotto un confronto con un annullo su busta viaggiata in cui si notano degli "scalini" tra i vari elementi):
Confronto.jpg
Ed infine l'inchiostro (nerastro e annacquato) non corrisponde a quello in dotazione agli uffici postali a Trieste nei primissimi giorni di novembre (violaceo o tendente all'azzurro verdastro).
Per quanto riguarda poi il discorso delle prime date note su cartolina (10 novembre) o del fatto che nei primi giorni dopo l'ingresso delle truppe italiane a Trieste non ci fossero a disposizione ne' francobolli soprastampati (non conosco la fonte dalla quale Virgilio ha tratto l'informazione del 12 novembre) ne' i timbri con la scritta in alto in tedesco scalpellata, sono temi che sarebbero da approfondire.
Purtroppo, a causa della forte valenza nazionalistica, questa serie ha ricevuto da subito l'attenzione sia dei collezionisti che dei commercianti, determinando un rapido aumento dei prezzi e la nascita di falsificazioni per poter accontentare le varie richieste, molto alte rispetto al limitato numero di pezzi originali disponibili nel primo periodo.
andy66 ha scritto: 6 maggio 2021, 20:41 Pare che le mie perplessità iniziali siano state più che fondate...a questo punto direi di tenere presente che l'annullo Trieste 1 in nero nella prima decade di Novembre...butta male![]()
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Enricodm ha scritto: 8 maggio 2021, 8:57 Salve,
In base alle informazioni raccolte, dal punto di vista del servizio postale:
- nei primi giorni dopo l’armistizio, il servizio si svolse in maniera fortunosa: lungo la rotta Trieste-Regno si utilizzava la posta militare oppure si affidavano le proprie corrispondenze a intermediari diretti a Venezia. Il trasporto della corrispondenza avveniva per via marittima con le torpediniere della Marina da Trieste a Venezia, o per via aerea, con linee aeree per il servizio postale organizzate con idrovolanti della Marina, che toccavano Venezia, Trieste, Pola, Fiume, e, da Ancona, Zara e Sebenico.
- dal punto di vista dei bolli utilizzati, vennero messi fuori corso sin da subito quelli del passato regime che recavano l’effige dell’imperatore Carlo o l’aquila asburgica. Furono da subito sovrastampati i valori austriaci con l’indicazione “Regno d’Italia Venezia Giulia 3. XI. 1918”, valori che vennero emessi l’11 di novembre. Per cui dal giorno 4 al 12 novembre Trieste rimase senza francobolli e le corrispondenze viaggiavano con tariffa da pagarsi a destino
- fino al 13 novembre (?, riportato da Marchese) il guller utilizzato per gli annulli era quello austriaco non scalpellato. In seguito venne scalpellato nella parte superiore.
Enrico
Non e' che, avendo in mano l'oggetto, riesci a stabilire se il gruppo alfanumerico in basso e' 4a o 4c o 4e ?vamas ha scritto: 8 maggio 2021, 9:48 beh insomma, spero che almeno su questo annullamento e su questa data non vi siano dubbi![]()
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Non riesco a capirlo: ti allego un ingrandimento.
Da quello che vedo io 4e e Posta militare 126 (12C non penso che esista)vamas ha scritto: 8 maggio 2021, 12:49Non riesco a capirlo: ti allego un ingrandimento.
a me pare una C, così come in quest'altro in mio possesso, Posta Militare 12C
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Ciao,somalafis ha scritto: 8 maggio 2021, 11:42
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Detto questo e' evidente che, considerando il grandissimo numero di oggetti palesemente non viaggiati, nei primi tempi dell'annessione italiana andasse di gran moda utilizzare francobolli annullati ''CTO'' come souvenir applicandoli su fogli, cartoline, cartoncini ecc. Non ho ben capito la questione del colore degli inchiostri dei timbri stessi: mi pare strano che un ufficio importante come Trieste 1 fosse sprovvisto del normale inchiostro utilizzato in periodo asburgico.
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Ma vediamo qualche testimonianza coeva: sul Corriere Filatelico del gennaio 1919 V, Lunardon si soffermava sulle timbrature dei paesi redenti. In quell'articolo si osservava che ''la maggior parte delle corrispondenze dalle terre occupate non si possono distinguere con nessun segno o timbro speciale, perche' molte volte furono fatte partire con navi da guerra.... Per la citta' di Trieste fu adoperato nei primi giorni il timbro austriaco e le corrispondenze, sebbene fossero senza francobollo, non vennero tassate''. In proposito la rivista mostra una cartolina con la scritta ''a Trieste mancano francobolli'' e il timbro austriaco di Trieste 1 senza scalpellatura in data 9-11-18. ''Questa tolleranza -prosegue la rivista - non fu di lunga durata perche' dopo 6 giorni le lettere vennero tassate e il timbro bilingue venne modificato, togliendogli la dicitura austriaca di Triest che si trovava in alto''. La rivista mostra annulli scalpellati (del tipo con le lettere ''3k'' in data 15-11-18.
Sempre sullo stesso numero della rivista nella ''Cronaca delle novita''' si elencano i primi dati noti sulle emissioni dei francobolli austriaci soprastampati ''Regno d'Italia / Venezia Giulia /3-XI-18'' (e quelli analoghi per il Trentino) e si legge: ''per il servizio postale nelle terre redente, dopo i primi giorni di inevitabile confusione (durante i quali le corrispondenze partivano od affrancate coi francobolli del Regno, se il mittente ne era provvisto, o senza francobolli , ed in questo caso arrivavano tassate o no secondo l'umore degli impiegati postali) si provvide a cura dell'amministrazione postale italiana a sopracaricare le rimanenze dei francobolli austriaci in corso prima della liberazione...Ad ogni modo sia alla posta di Trieste che a quella di Trento riusciva difficilissimo il procurarsi questi francobolli, e si diceva che gli impiegati si rifiutassero di vendere piu' di cinque esemplari per persona , ad evitare la speculazione...''.
Concordo anch'io. Dal catalogo dei bolli, annuario a.i.c.p.m: posta militare 126 dal 1.2.1918 al 25.8.1919 assegnazione dodicesima divisione.