1860: Scritturazione d'una parte dell'indirizzo sui francobolli...

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francesco luraschi
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1860: Scritturazione d'una parte dell'indirizzo sui francobolli...

Messaggio da francesco luraschi »

Nel maggio 1860 veniva diramato un Dispaccio Ministeriale che recitava così:

Conformemente ad un desiderio manifestato da più parti si concede, che sulle marche da lettere da attaccarsi a spedizioni postali di lettere venga scritta dal mittente una parte dell'indirizzo. Resta per altro libero anche per l'avvenire a chi spedisce lettere per la posta di applicare, come finora, alle corrispondenze le marche senza soprascriverle. Gli uffici postali devono, giusta le vigenti prescrizioni, timbrare le marche da lettere sulle quali sia scritto una parte dell'indirizzo.


Innanzitutto si nota ancora nel 1860 l'uso del termine equivoco marche da lettere , e non francobolli, bolli/bollini da lettera, che diede origine all'uso delle marche da bollo per posta accentuato dal fatto che spesso i rivenditori di marche da bollo lo erano pure di francobolli. Va da sé che i bollini della postalettere sono marche da bollo specifiche per questo ramo erariale.

Quindi un altro dettaglio non da trascurare era che la posta doveva timbrare nuovamente le marche da lettera con un proprio timbro anche nel caso ci fosse già la scrittura sopra. In altre parole, al contrario delle marche da bollo che si annullavano scrivendoci sopra, la monetizzazione avveniva tramite l'impronta postale. In teoria francobolli annullati a mano o con timbri delle ditte si potevano riutilizzare ma poi contava la buona fede.

Poi mi chiedo: quali erano le parti che desideravano avere la possibilità di scrivere sopra i francobolli? Erano così numerose ed incalzanti al punto tale da costringere il ministero a diramare un dispaccio?

Infine: ho fatto una rapida ricerca in rete ma non ho trovato alcuna caso di indirizzo scritto sopra i francobolli. Esiste qualche caso in cui si utilizzò la lettera per scriverci sopra la risposta che copre i francobolli ma questo è un caso diverso.

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Tergesteo
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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da Tergesteo »

Conformemente ad un desiderio manifestato da più parti si concede, che sulle marche da lettere da attaccarsi a spedizioni postali di lettere venga scritta dal mittente una parte dell'indirizzo. Resta per altro libero anche per l'avvenire a chi spedisce lettere per la posta di applicare, come finora, alle corrispondenze le marche senza soprascriverle. Gli uffici postali devono, giusta le vigenti prescrizioni, timbrare le marche da lettere sulle quali sia scritto una parte dell'indirizzo.
Francesco, questo testo è tradotto dall'originale tedesco?
Briefmarke, francobollo in tedesco tradotto letteralmente farebbe "marca da lettera".
Tale dicitura è riflessa nell'italiano marco da bollo.

Non ho mai visto una lettera o francobollo sciolto con l'indirizzo del destinatario scritto sopra.

Citavi giustamente le minute di risposta di cui un esempio:
L&V lettera n°2c I 2CO Verona 4 8 per il distretto, Bovolone, usata come minuta per la risposta.jpg
Ma sappiamo che non c'entra!

Oppure l'uso mantovano di scrivere il numero delle raccomandate sul francobollo:
L&V n°7 2CO grande Mantova 20 SET 194 9 manoscritto.jpg
O i timbri delle ditte impressi per evitare un uso fraudolento dei francobolli da parte dei dipendenti:
L&V n°10c C38 SI Udine 6 GIU timbro ovale azzurro.jpg
Altra casistica non mi viene in mente!

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Benjamin
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francesco luraschi
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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da francesco luraschi »

Benjamin,

ti ringrazio per gli esempi, pure io ho una lettera con la risposta in minuta scritta sul frontespizio della lettera.

Il testo è pubblicato in italiano sul Consultore Amministrativo settimanale edito a Verona a partire dal luglio 1860. E' tuttavia possibile che essendo un dispaccio ministeriale fosse in origine in tedesco. Mi sembra però improbabile che si riferisca alle marche da bollo.

Pure il Cassinelli ne accenna in forma abbreviata dato che fondamentalmente questo testo è un "bigino".

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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da fildoc »

secondo me, è come pensa Benjamin nel terzo caso:
annulli di ditte che venivano apposti sui francobolli per evitare il riutilizzo da parte dei dipendenti
quesi francobolli se non annullati con il timbro postale avrebbero comunque potuti essere riutilizzati
in quanto nulla per legge lo avrebbe vietato.

Anch'io ne ho alcuni esemplari dove convivono i timbri delle aziende e i timbri postali
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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da francesco luraschi »

Potrebbe essere.

Servirebbe leggere il testo in originale in tedesco dato che in italiano sembra fare riferimento alla grafia piuttosto che ad un'impronta.

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francesco luraschi
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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da francesco luraschi »

Aggiungo quanto scrive il Cassinelli riportando una non meglio specificata disposizione del 1860, quindi in periodo avanzato di LV o, meglio, Veneto Austriaco.

E' permesso, che sui franco-bolli applicati sulle spedizioni della Posta-lettere i mittenti vi possano in parte scriver sopra nello stendere l'indirizzo, rimanendo loro libero però di applicare alle corrispondenze i franco-bolli senza scrivervi sopra.


Qui si usa il termine franco-bolli.

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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da fildoc »

oppure penseresti ad una cosa simile
lettera del 1859...
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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da francesco luraschi »

Potrebbe essere un caso limite dato che a me sembra più il frutto del caso.

Ma anche se non lo fosse un pezzo simile giustificherebbe la diramazione di un Dispaccio Ministeriale?

Forse in ambito austriaco le scritture palesemente apposte sopra i francobolli sono più comuni? Tipo il caso allegato anche se non si tratta di scritture bensì di impronte?

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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da fildoc »

secondo me bisognerebbe recuperare il testo tedesco...
se veramente si trattasse di marche da bollo
come ben si sa l'annullamento era di norma fatto a penna...
tuttavia non sarebbe logico fare riferimento ad un indirizzo ma piuttosto ad una data!
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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da Tergesteo »

Ho guardato tutte le mie lettere coeve di Lombardo Veneto, di altri ASI, estere (principalmente Francia e Russia) non ce n'è una che abbia l'indirizzo scritto sopra i francobolli!

Ovviamente si verifica spesso il contrario: L'indirizzo scritto prima venne parzialmente ricoperto dai francobolli.

E' pure interessante notare che quando vennero aggiunte indicazioni complementari prima, durante o dopo la ricezione dei documenti, evitarono accuratamente di toccare i francobolli!

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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da francesco luraschi »

Penso che il testo pubblicato sul settimanale veronese sia quello che più rispecchia quello originale tedesco che non conosco. Il Cassinelli usa il termine "franco-bolli" prettamente italiano mentre l'altro traduce giustamente briefmarken in "marche da lettera".

E'possibile che in forma molto dilatata col temine "indirizzo" si intenda il timbro della ditta che è pur sempre un indirizzo. Resta poi lo scoglio del verbo "scrivere". Ma con un po' di fantasia ci può stare ...

Dubito che il dispaccio riguardi le marche da bollo dato che il Cassinelli poco sotto scrive che i bolli di finanza applicati sulle lettere non vengono calcolati.

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GianniBz
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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da GianniBz »

francesco luraschi ha scritto: 18 dicembre 2022, 10:00 Nel maggio 1860 veniva diramato un Dispaccio Ministeriale che recitava così:

Conformemente ad un desiderio manifestato da più parti si concede, che sulle marche da lettere da attaccarsi a spedizioni postali di lettere venga scritta dal mittente una parte dell'indirizzo. Resta per altro libero anche per l'avvenire a chi spedisce lettere per la posta di applicare, come finora, alle corrispondenze le marche senza soprascriverle. Gli uffici postali devono, giusta le vigenti prescrizioni, timbrare le marche da lettere sulle quali sia scritto una parte dell'indirizzo.


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Non ho trovato la versione tedesca, ma ho trovato questo in italiano una traduzione dell'epoca.
Pagine da Il servizio pratico postale in Austria.pdf
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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da francesco luraschi »

GianniBz ha scritto: 21 dicembre 2022, 2:04
francesco luraschi ha scritto: 18 dicembre 2022, 10:00 Nel maggio 1860 veniva diramato un Dispaccio Ministeriale che recitava così:

Conformemente ad un desiderio manifestato da più parti si concede, che sulle marche da lettere da attaccarsi a spedizioni postali di lettere venga scritta dal mittente una parte dell'indirizzo. Resta per altro libero anche per l'avvenire a chi spedisce lettere per la posta di applicare, come finora, alle corrispondenze le marche senza soprascriverle. Gli uffici postali devono, giusta le vigenti prescrizioni, timbrare le marche da lettere sulle quali sia scritto una parte dell'indirizzo.


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Non ho trovato la versione tedesca, ma ho trovato questo in italiano una traduzione dell'epoca.

Pagine da Il servizio pratico postale in Austria.pdf

ciao
Sì,

è il testo che io ho definito per brevità "Cassinelli" ed è digitalizzato in rete. C'è pure il passaggio interessante riguardo la non validità dei francobolli ritagliati lungo la cornice, in altre parole i cosiddetti "lilliput" non erano più ritenuti validi.

E' la conferma che la dentellatura era ritenuta un sistema antifrode.

E comunque la mia ipotesi "fantastica" riguardo il motivo dell'eliminazione dei bordi dai fogli delle emissioni dentellate mi intriga sempre di più. Visto che erano riusciti a falsificare ben due volte i francobolli della I emissione ci sarebbero potuti riuscire di nuovo con un'opera di collage. Mia opinione, ovviamente.

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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da fildoc »

secondo me la dentellatura serviva per dividere i francobolli senza usare la forbice...
poi perchè non vi fossero i bordi sulle emissioni dentellate tutte le ipotesi son valide
ma non escludo che:
-con il giro che aveva la stamperia con le varie cartiere vi fosse un'opera di riciclo della carta
-venisse conservata ogni cosa bruciabile per il riscaldamento o le macchine a vapore della stamperi stessa
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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da francesco luraschi »

fildoc ha scritto: 21 dicembre 2022, 10:15 secondo me la dentellatura serviva per dividere i francobolli senza usare la forbice...
poi perchè non vi fossero i bordi sulle emissioni dentellate tutte le ipotesi son valide
ma non escludo che:
-con il giro che aveva la stamperia con le varie cartiere vi fosse un'opera di riciclo della carta
-venisse conservata ogni cosa bruciabile per il riscaldamento o le macchine a vapore della stamperi stessa
Certamente,

teniamo la mia ipotesi come una delle tante, poi se in futuro verrà smentita ... pazienza.

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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da Tergesteo »

Teniamo a mente l'evoluzione pratica e logica della filatelia!

Tutti, ma proprio tutti i paesi del mondo passarono dai fogli non dentellati ai dentellati per ovvissime ragioni di comodità nella separazione dei francobolli.

In effetti gli ampi margini dei terzi tipi della carta a mano e poi della carta a macchina della prima emissione d'Austria-Lombardo Veneto potevano lasciare spazio a frodi qualora l'annullato fosse marginale e leggero ritagliando i bordi, onde per cui i "Lilliput" erano teoricamente illeciti!
L&V frammento n°22c Lilliput C1 XII Milano 22 4 .jpg
Non ho mai visto un documento tassato o ritenuto illegale in virtù dei margini piccoli.

Per quanto riguarda le emissioni dentellate, rari sono gli esemplari sforbiciati. Forse ai primi tempi i postali non capirono bene la funzione della dentellatura ed andarono di forbice anche quando non era il caso...
L&V n°31 taglio forbice C1 Milano.png
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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da francesco luraschi »

Le cose strane sono due: la prima è il dispaccio ministeriale riguardante la "scritturazione dell'indirizzo" che è del 1860, quindi molto avanti. Prima sembra che il problema non sussistesse.

La seconda è che la non meglio specificata disposizione che definiva irregolari i francobolli ritagliati lungo la cornice,come scrive il Cassinelli, è del ... 1861.

Quindi non riguarda la I emissione non dentellata ma la seconda e tra l'altro oltre due anni dalla sua comparsa. Prima non c'è traccia del divieto di creare "lilliput" anche se questa pratica poteva nascondere un tentativo di frode.

Il tutto sempre che il Cassinelli non abbia saltato qualche disposizione precedente.

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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da Tergesteo »

Avete mai visto una lettera affrancata con un Lilliput tassata per il ritaglio del francobollo?

Io no!

Quindi mi sembra che anche se le disposizioni ufficiali avessero un fondamento logico non vennero mai applicate!

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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da francesco luraschi »

Tergesteo ha scritto: 22 dicembre 2022, 6:40 Avete mai visto una lettera affrancata con un Lilliput tassata per il ritaglio del francobollo?

Io no!

Quindi mi sembra che anche se le disposizioni ufficiali avessero un fondamento logico non vennero mai applicate!

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Sinceramente non ho mai fatto caso, però dubito di averne mai viste. Due considerazioni, giusto per scrivere qualcosa:

1) "Camminiamo sulle macerie", ovvero le lettere residue sono poche se rapportate al traffico postale dell'epoca. Pure le lettere con timbri delle ditte a coprire il francobollo sono pochissime. Sempre ammesso che la disposizione riguardi quella tipologia.

2) Non è detto che la disposizione venga sempre a regolare un'infrazione precedente, forse hanno voluto mettere le mani avanti riguardo un'eventualità che si sarebbe potuta creare. Rispondo con una domanda: quante lettere residue portano annulli che sfiorano appena il francobollo al punto tale da renderlo riutilizzabile una volta sforbiciata la dentellatura? Di solito gli annulli asburgici sono impressi in maniera netta tale da rendere il francobollo inutilizzabile.

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Re: "Scritturazione d'una parte dell'indirizzo ..."

Messaggio da Tergesteo »

Sinceramente non ho mai fatto caso, però dubito di averne mai viste. Due considerazioni, giusto per scrivere qualcosa:

1) "Camminiamo sulle macerie", ovvero le lettere residue sono poche se rapportate al traffico postale dell'epoca. Pure le lettere con timbri delle ditte a coprire il francobollo sono pochissime. Sempre ammesso che la disposizione riguardi quella tipologia.

2) Non è detto che la disposizione venga sempre a regolare un'infrazione precedente, forse hanno voluto mettere le mani avanti riguardo un'eventualità che si sarebbe potuta creare. Rispondo con una domanda: quante lettere residue portano annulli che sfiorano appena il francobollo al punto tale da renderlo riutilizzabile una volta sforbiciata la dentellatura? Di solito gli annulli asburgici sono impressi in maniera netta tale da rendere il francobollo inutilizzabile.

Ciao: Francesco
1) Una percentuale infima delle lettere antiche sono giunte integre ai giorni nostri, o perché totalmente distrutte o perché i soli francobolli vennero salvati ed il resto cestinato.
Il campionario superstite è rappresentativo?
Non ne possiamo essere certi!
Abbiamo prevalentemente corrispondenza di natura commerciale e pochi scambi tra privati.
Era così all'epoca?
Probabilmente sì in quanto almeno il 75% della popolazione era analfabeta, il servizio postale era oneroso quindi riservato a pochi e le relazioni con l'esterno (anche fuori dal proprio comune) erano limitate.

2) E' raro vedere un francobollo su lettera timbrato sul solo margine.
Quando ciò accedeva tendevano a ripetere l'annullo o male che andasse (caso molto raro comunque) ad apporre un timbro in arrivo o di distribuzione.
Stavano attenti mentre il riutilizzo dei francobolli era alla base della maggior parte delle frodi.

Tutte le autorità postali del mondo si adoperarono dagli inizi dell'era filatelica per evitare riutilizzi, frodi e l'uso di falsi, l'Austria non meno degli altri, anzi!

Possiamo annoverare tra i primi esperimenti in questo senso gli annulli muti, la costolatura e la filigrana.

Ciao: Ciao:

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