La filatelia è in crisi?

Forum di discussione generale sulla filatelia.
(Se non individuate una sezione più indicata inserite qui i vostri interventi)
Avatar utente
arditiroma
Messaggi: 122
Iscritto il: 12 febbraio 2016, 7:30

La filatelia è in crisi?

Messaggio da arditiroma »

Buongiorno a tutti amici filatelici,

è un pò che penso a questa frase che spesso leggo nei forum, nei gruppi fb, o sento nei vari congressi, aste, ecc..viene ripetuta come un "mantra". "La filatelia ormai è in crisi è morta!"

Per un pò me ne sono convinto anche io, negozi filatelici che spariscono, nuovi emissioni brutte per non dire altro (almeno per quello che colleziono io), pochi per non dire nulla, giovani appassionati, prezzi dei cataloghi sempre più fuori dal mondo rispetto al reale realizzo di mercato, periti filatelici che cessano la loro attività per sopravanzata età o per altre ragioni e non vengono rimpiazzati dalle nuove leve... Si in effetti c'è grossa crisi , per parafrasare il grande Guzzanti.

Però poi ad un certo punto ho iniziato a ragionare, o almeno ho provato a farlo ,ed a guardare il tutto sotto una altra ottica sopratutto confrontando questa mia passione filatelica con altri miei hobby ( Numismatica per lo più Regno, Cartamoneta , Fermodellismo, collezione 2 euro proof,) ed alla fine non mi è sembrata poi cosi in crisi e cerco di spiegarne il motivo.

A mio modesto avviso, un mercato si può definire in crisi quando quello che prima valeva 10 ora vale 2 per non dire 1 e non vi è più nessuno interessato ad entrare in quel mercato o a continuare a spendere in tale mercato, cosa che non mi sembra stia accadendo con la Filatelia.
Le aste filateliche, guardando il motore di ricerca che un pò tutti conosciamo "Philasearch", sono sempre molte e presenti in ogni periodo dell' anno, alcune si protraggono anche per più giorni, le percentuali medie di venduto si attestano sempre oltre il 50% mediamente, se poi andiamo a vedere i pezzi" pregiati" dei vari Stati, quelli che seguo io (Regno,Repubblica, San Marino,Austria, Reich e Gran Bretagna) quando sono in ottimo stato vengono quasi sempre venduti , segno che il mercato è vivo e l' interesse c'è.. L' interesse esiste perché altrimenti non mi spiego questo elevato numero di aste mensili, i costanti realizzi dei pezzi ben tenuti e chiave di ogni collezione. Gli astari stanno li per far business, considerando appunto quanti ce ne sono di conseguenza il mercato esiste ed è vivo..
Possiamo sicuramente parlare di quanti di questi siano in Italia.. pochi ormai, a mente me ne vengono 4 forse 5, la maggior parte su Philasearch sono tedeschi, austriaci e svizzeri, quindi il "problema" a mio avviso è piu una "crisi" italiana che di filatelia.

Ma guardando anche la cosa sotto altra prospettiva e come sicuramente gia si è detto e ripetuto, è cambiato il mondi e quindi il mercato, non esiste quasi più il negozietto sotto casa dove il ragazzetto di 10-12 anni, come lo ero io nel 1986-1988 andava a spendere la sua paghetta di 10000 lire per acquistarsi la piccola serie di francobolli che il commerciante faceva pagare al 50% del catalogo.. ma ormai l' offerta globale ha permesso di :

1) ridurre i prezzi conseguentemente alla offerta di prodotto infinitamente maggiore rispetto a quella che poteva essere negli anni 80-90 primi 2000;

2) Permettere al collezionista di avere una scelta maggiore e di raggiungere più venditori rispetto a prima... Prima dell' avvento di internet gli acquisti li facevamo sotto casa o in zone limitrofe, qualcuno certo poteva andare ai congressi filatelici, nelle aste fuori la propria città , ma sempre un numero di collezionisti minore , rispetto a quello che oggi può sedersi sul divano accendere il pc loggarsi alla asta online della casa che si trova a 3000km da casa..

A mio avviso il punto è che non vi sia crisi, intesa come richiesta di prodotto, altrimenti come detto prima non esisterebbero tutte quelle aste mensili, ma sia sceso il prezzo delle serie "comuni" rispetto al catalogo, ora acquistabili a cifre più realistiche, ma anche la il mio dubbio è: "non è che erano prezzi finti, gonfiati prima? proprio perché i commercianti potevano fare il bello ed il cattivo tempo grazie ad una possibilità di acquisto e di offerta minore rispetto ad oggi??

Come detto paragonando la filatelia ad altri settori collezionatici che conosco non vi è paragone... La numismatica, sicuramente altro hobby impegnativo sia dal punto di vista economico che di studio, conta un numero di aste infinitamente minore rispetto a quelle filateliche.
La collezione dei 2 euro, sia circolati che proof o fdc, che ora sta andando tanto di moda specie tra i giovani è un mercato pieno di squali..specie per i pezzi in proof di alcuni Stati (Monaco su tutti ma anche Vaticano proof non è da meno) dove il mercato è in mano a pochi commercianti che si accaparrano la maggior parte delle emissioni annuali e le rivendono immediatamente a prezzi maggiorati già del 20-30% quando va bene..Non esistono aste, pervadere dei benchmark di mercato, da poco alcuni cataloghi anno iniziato ad inserire le monete commemorative al loro interno, con dei prezzi di riferimento ma poi anche li il "mondo reale" è altra storia.. Ci sono sicuramente più giovani e più ragazzini che si affacciano a questa "nuova numismatica" dei 2 euro, perché comunque i 2 euro sono oggetti che tutto noi vediamo e tocchiamo ogni giorno, li conosciamo e quindi sono di vasta diffusione , rispetto ai francobolli che ormai le nuove generazioni nemmeno sanno come sono fatti, ma quanta speculazione e "mercato in bolla" c'è dietro questa passione del collezionismo dei 2 euro proof o fdc??? Non al definisco numismatica perché per me la Numismatica è altra cosa.. Ma i 2 euro sono solo marketing e speculazione commerciale stop...

La cartamoneta poi non ne parliamo ha avuto alti e bassi, ora è in un momento di down, tranne per alcuni pezzi, ma occupa i margini dei cataloghi di numismatica, quando la trovi....

Fermodellismo ormai con i trenini ci giocano i grandi, le aziende , quelle poche che sono rimaste serie, non le cinesi, producono pezzi in numero limitatissimo e su ordinazione mediamente 6-7 mesi prima rispetto all' uscita del prodotto sul mercato, per evitare di rimanere poi con gli stock a terra...

Scusate la lungaggine ma veramente era tanto che volevo condividere con voi questi miei pensieri sulla filatelia in particolare ma anche con un occhio ad altri tipi e forme di collezionismo e alla fine credo che torniamo sempre li.. è in crisi la filatelia!? ma rispetto a cosa???
- Rispetto a vendere al 50% del catalogo? Si certo!
- Rispetto al numero di giovani che si avvicinano a questo hobby? Si certo!
- E' un mercato in crisi? A mio avviso no, se però teniamo in considerazione gli assunti scritti sopra..:)
Il grande vantaggio della filatelia è quella di avere dei cataloghi ormai "consolidati" dai quali possiamo trarre le nostre considerazioni sui valori dei singoli pezzi, un elevatissimo numero di aste e/o vendite su offerta da dove si hanno dei benchmark di mercato ben precisi.

Grazie a chi è voluto arrivare fin qui leggendo queste "poche" righe per l' attenzione prestatami e felice di sapere la vostra!

Marco
Ultima modifica di arditiroma il 10 febbraio 2023, 13:48, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
aurelio
Messaggi: 697
Iscritto il: 13 luglio 2007, 19:39
Contatta:

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da aurelio »

Ciao: Ciao:
secondo me l'analisi è corretta ma bisogna stare attenti che il secondo punto (quello dei giovani) e il terzo punto (il mercato) sono strettamente connessi: intendo dire che più passa il tempo sempre meno giovani (... e, purtroppo, sempre meno "diversamente anziani" che per cause naturali abbandonano :rosa: ) si interesseranno di filatelia cosicché il terzo verrà lentamente influenzato dal secondo.
Aurelio
"Habere non haberi"
-----------------
Colleziono Regno sino al 1900 e studio il 15 cent tipo Sardegna del 1863; raccolgo storia postale di Manduria e Taranto sino al 1899; mi intrigano gli uffici postali Estero e il segnatasse n.1; mi affascina la IV di Sardegna.
Avatar utente
giampi
Messaggi: 1165
Iscritto il: 23 agosto 2009, 10:15
Località: Capranica (Vt)

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da giampi »

Marco apprezzo tuo atteggiamento positivo ma una considerazione: le aste sono piene di pezzi importanti che vanno via con una discreta lena. Ma i pezzi importanti sono un piccolo volume rispetto al tutto. Si vende il Servizio di Stato o la Crociera Balbo, ma quanti comperano l'Alessandro Volta o il cinquantenario di Mazzini del Regno?
Questi ultimi erano pezzi che si trovavano nei negozi o fino a qualche tempo fa' su ebay a prezzi infimi . Tra l'altro su ebay sono di fatto scomparse le aste e si può' comperare solo a prezzo fisso. Per quest'ultima via quanti pezzi comuni verranno venduti? E' chiaro che nuovi collezionisti avrebbero attinto a tutti i pezzi non rari dovendo iniziare o espandere la collezione. SE sono rimasti solo anziani con collezioni avviate questi ultimi cercheranno ora solo pezzi pregiati.
Che poi anche altri hobbies collezionistici tradizionali siano in crisi e' evidente avendo gli stessi problemi dalla filatelia. Ciao:
Giampiero

Colleziono ASI, Regno, Colonie, Occupazioni, prevalentemente usati, la mia passione e' comprenderne l'autenticità'. Mi interessa poter classificare i colori dei francobolli (es. Pontificio, Sardegna) con metodi più' oggettivi.
Avatar utente
Antonello Cerruti
Messaggi: 6997
Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da Antonello Cerruti »

QUALE filatelia è in crisi?

Questa potrebbe essere la giusta domanda.

E' in crisi la filatelia nei giovani? SI
Perchè non è attrattiva, perchè è costosa, perchè è propagandata malissimo (in Italia), perchè è "roba da vecchi"...

E' in crisi la filatelia dei "riccastri" che compravano le collezioni già assemblate e pronte da esporre per girare il mondo e vincere le medagliette per le allodole? SI

E' in crisi la filatelia di quanti acquistavano i francobolli in fogli, senza capire neppure cosa mettevano da parte (i cosiddetti "raccoglioni"), tanto "poi aumentano..."? SI

E' in crisi la filatelia di quanti la seguono (magari solo on line) ed approfittano delle pause del lavoro per collegarsi col computer e rispondere a qualche offerta? NO
Forse, all'inizio, prenderanno qualche bidone ma chi non li ha presi? Servono a fare esperienza ed invogliano a studiare.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Avatar utente
Andrea61
Messaggi: 1627
Iscritto il: 14 luglio 2007, 15:42
Località: Torino

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da Andrea61 »

Non conosco in dettaglio altri mercati oltre quello filatelico ma l'impressione è quella che la crisi coinvolga tutti i mercati collezionistico/antiquari nel loro complesso.

Non so se altri settori condividono i nostri problemi: penso sia sicuro che un generale invecchiamento dei collezionisti sia un problema comune ma non so, ad esempio, se altri settori soffrono di disaffezionamenti causati da eccessive speculazioni ed inattendibilità delle quotazioni.

Penso che il collezionismo in quanto tale abbia ceduto il passo, nelle persone che hanno una disponibilità economica da media ad alta ad altre forme di svago ed intrattenimento e che questo sia tanto più vero per le generazioni più giovani. Ad esempio negli ultimi 50 anni è aumentato enormemente (moltiplicandosi molte volte) il traffico turistico internazionale anche grazie al fatto che il costo del viaggiare è diventato molto più accessibile.
Andrea

=====================
Sono interessato alla Storia Postale e ai Classici di tutto il mondo.
Avatar utente
arditiroma
Messaggi: 122
Iscritto il: 12 febbraio 2016, 7:30

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da arditiroma »

Andrea61 ha scritto: 10 febbraio 2023, 13:30 Non conosco in dettaglio altri mercati oltre quello filatelico ma l'impressione è quella che la crisi coinvolga tutti i mercati collezionistico/antiquari nel loro complesso.

Non so se altri settori condividono i nostri problemi: penso sia sicuro che un generale invecchiamento dei collezionisti sia un problema comune ma non so, ad esempio, se altri settori soffrono di disaffezionamenti causati da eccessive speculazioni ed inattendibilità delle quotazioni.

Penso che il collezionismo in quanto tale abbia ceduto il passo, nelle persone che hanno una disponibilità economica da media ad alta ad altre forme di svago ed intrattenimento e che questo sia tanto più vero per le generazioni più giovani. Ad esempio negli ultimi 50 anni è aumentato enormemente (moltiplicandosi molte volte) il traffico turistico internazionale anche grazie al fatto che il costo del viaggiare è diventato molto più accessibile.
Ti posso rispondere si, per un altro mercato che seguo, ossia quello degli orologi di lusso... Siamo arrivati ad un punto dove la bolla per quasi tutti i brand è scoppiata dopo anni di speculazioni e finte crescite... Il vintage ormai è praticamente morto ad eccezione di 3 marchi( Rolex, Patek Philippe e Ademaurs Piguet) tutti gli altri brands in Italia, ma possiamo dire nel mondo se compri a 10 esci dal negozio e vendi forse a 3.. Eccezion fatta per i 3 citati , ma per altri motivi non proprio collezionsitici e di passione.
Avatar utente
Ivano Abbatantuono
Messaggi: 356
Iscritto il: 11 febbraio 2015, 18:41

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

Rifletto su alcuni dei tanti punti evidenziati:

"un mercato si può definire in crisi quando quello che prima valeva 10 ora vale 2 per non dire 1 e non vi è più nessuno interessato ad entrare in quel mercato o a continuare a spendere in tale mercato, cosa che non mi sembra stia accadendo con la Filatelia"
Non è del tutto vero, per due motivi: 1) se facciamo il paragone con alcuni pezzi particolari o con acquisiti - ad esempio dalle campagne commerciali fatte dal n. 1 in Italia - fatti a peso d'oro, la riduzione di valore commerciale arriva vicina al 90% (ricordo più di un conoscente che a inizio anni '80 ha comprato i Gronchi rosa a 1 milione di lire l'uno, attualizzati e corrispondenti a 2.000 euro odierni, quando il prezzo medio di vendita è di 400: mi pare stiamo sul - 80%...) 2) perché, a prescindere dai casi-limite ricordati, vi è comunque un generale e continuo deprezzamento, quantomeno per il progredire dell'inflazione, sicché diviene soggettivo e discutibile se la crisi sia solo quella del - 80% e non anche quella del - 20 o - 30%;

"se poi andiamo a vedere i pezzi" pregiati" dei vari Stati, quelli che seguo io ... quando sono in ottimo stato vengono quasi sempre venduti , segno che il mercato è vivo e l' interesse c'è"
Vero, ma come hanno sottolineato altri amici la verità è che resta in piedi solo il mercato dei pezzi pregiati, ma in prospettiva - senza ricambio generazionale e con i vecchi collezionisti che pian piano soddisfano le loro ricerche - prima o poi anch'essi in... pericolo.

"non è che erano prezzi finti, gonfiati prima? proprio perché i commercianti potevano fare il bello ed il cattivo tempo grazie ad una possibilità di acquisto e di offerta minore rispetto ad oggi"
Vero, certamente anche questo "fattore" ha inciso, ma soprattutto fino a qualche anno fa (anche ricordando la bolla speculativa che ci fu, se non erro, negli anni '90); negli ultimi 10-20 anni, una volta avvenuto un ridimensionamento dei valori gonfiati, avremmo dovuto assistere a qualche ripresa, e invece.........

Altri settori del collezionismo sono fiorenti o quantomeno "meno in crisi"?
Verissimo, ma il fatto che l'hobby del collezionismo IN GENERALE non sia in crisi e men che meno destinato a scomparire non vuol dire, purtroppo, che nella filatelia, specificamente, la crisi non vi sia.
Colleziono (soprattutto) Regno d'Italia, nuovo usato e storia postale.
su ebay mi trovi qui : http://www.ebay.it/sch/abba_ivan/m.html ... pg=&_from=
per contatti, scrivimi su : ivantea@alice.it
Avatar utente
arditiroma
Messaggi: 122
Iscritto il: 12 febbraio 2016, 7:30

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da arditiroma »

Ivano Abbatantuono ha scritto: 10 febbraio 2023, 14:03 Rifletto su alcuni dei tanti punti evidenziati:

"un mercato si può definire in crisi quando quello che prima valeva 10 ora vale 2 per non dire 1 e non vi è più nessuno interessato ad entrare in quel mercato o a continuare a spendere in tale mercato, cosa che non mi sembra stia accadendo con la Filatelia"
Non è del tutto vero, per due motivi: 1) se facciamo il paragone con alcuni pezzi particolari o con acquisiti - ad esempio dalle campagne commerciali fatte dal n. 1 in Italia - fatti a peso d'oro, la riduzione di valore commerciale arriva vicina al 90% (ricordo più di un conoscente che a inizio anni '80 ha comprato i Gronchi rosa a 1 milione di lire l'uno, attualizzati e corrispondenti a 2.000 euro odierni, quando il prezzo medio di vendita è di 400: mi pare stiamo sul - 80%...) 2) perché, a prescindere dai casi-limite ricordati, vi è comunque un generale e continuo deprezzamento, quantomeno per il progredire dell'inflazione, sicché diviene soggettivo e discutibile se la crisi sia solo quella del - 80% e non anche quella del - 20 o - 30%;

"se poi andiamo a vedere i pezzi" pregiati" dei vari Stati, quelli che seguo io ... quando sono in ottimo stato vengono quasi sempre venduti , segno che il mercato è vivo e l' interesse c'è"
Vero, ma come hanno sottolineato altri amici la verità è che resta in piedi solo il mercato dei pezzi pregiati, ma in prospettiva - senza ricambio generazionale e con i vecchi collezionisti che pian piano soddisfano le loro ricerche - prima o poi anch'essi in... pericolo.

"non è che erano prezzi finti, gonfiati prima? proprio perché i commercianti potevano fare il bello ed il cattivo tempo grazie ad una possibilità di acquisto e di offerta minore rispetto ad oggi"
Vero, certamente anche questo "fattore" ha inciso, ma soprattutto fino a qualche anno fa (anche ricordando la bolla speculativa che ci fu, se non erro, negli anni '90); negli ultimi 10-20 anni, una volta avvenuto un ridimensionamento dei valori gonfiati, avremmo dovuto assistere a qualche ripresa, e invece.........

Altri settori del collezionismo sono fiorenti o quantomeno "meno in crisi"?
Verissimo, ma il fatto che l'hobby del collezionismo IN GENERALE non sia in crisi e men che meno destinato a scomparire non vuol dire, purtroppo, che nella filatelia, specificamente, la crisi non vi sia.

Ma infatti NON ho mai detto che NON vi sia crisi in Filatelia.. ho semplicemente riportato alcune evidenze che ho notato "guardandomi in giro".

Il deprezzamento persiste sulle seri "comuni" o "Normali" a mio modo di vedere e almeno , ripeto per ciò che seguo io i valori di alcune serie continuano ad essere costanti e le loro aggiudicazioni nelle aste è da almeno 4-5 anni sempre alle stesse cifre.. quindi almeno per le serie "pregiate" e ricercate il mercato è flat.. Ed infatti di quelle parlavo all' inizio non di certo delle serie "lunghe" del regno , tanto per fare un esempio... Ma anche li torniamo a bomba.. erano sovradimensionate in termini economici prima?? Probabilmente si..

Faccio altro esempio pratico.. Foglietto bandiera San Marino... lo sto seguendo da circa 3 anni nelle varie aste piu o meno chiude sempre intorno tra i 3K ed i 3.2K tranne qualche eccezione più diritti d'asta... C'è crisi quindi?? non lo so , ma di certo ci sono persone disposte a spendere oltre 3K tra pezzo e diritti d' asta per un foglietto...

Inoltre noi , tutti, tendiamo a parametrare il discorso solo sulla situazione italiana, ma quello sul quale mi interrogava e riflettevo prima, fuori dai nostri confini la situazione è simile??? Io a vedere il grande numero di case d' asta nord europee e le bandierine delle offerte durante le aste online, credo di no.. ed è per questo che dico in crisi?? ok? ma dove???!
Giorgio Di Raimo
Messaggi: 2245
Iscritto il: 31 agosto 2007, 17:20

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da Giorgio Di Raimo »

Gli hobby tra cui il collezionismo sopravvivono a se stessi nella misura in cui generano contenuti e/o emozioni, da quelli più “bassi” come la cupidigia a quelli più elevati come l’estetica, la cultura, l‘amicizia passando da quelli effimeri come la vanità e a rivalsa sociale.
Due esempi.
Mondo Rolex : impossibile comprare in negozio a listino i pezzi più desiderati, se non con liste di attesa lunghissime( spesso anni) . Risultato 1 : uscito dal negozio l’orologio costa dal 30% al 100% in più . Risultato 2: gli effetti del risultato 1 hanno spinto una massa enorme di persone a livello planetario a volerli , anche perché li indossano star e vips
Mondo carte pokemon: la generazione 1990-2000 ci ha giocato al posto dei francobolli , ed alcuni di essi oggi milionari hanno incominciato a comprare a cifre folli.
Risultato 1 : famosi personaggi del web hanno cominciato anni fa a crearci contenuti online seguiti da milioni se non miliardi di persone.
Rusultato 2 : per effetto del risultato 1 il Collezionismo di queste carte è così diffuso che hanno prezzi stabili e “moneta” ciò a cifra congrua sono moneta circolante o meglio monetizzatile in poche ore/giorni.
Per questi motivo ho deciso che preso creerò contenuti filatelici sui miei social e tramite diversi influencer li propagherò nel loro pubblico giovanile(20-40 anni)
Ps i”giovani” guardano e cercano anche contenuti culturali tra cui ci rientra la Filatelia, ma bisogna rendersi conto che non guardano la Tv ne leggono i giornali ne si recano in posti tipo convegni…questi 3 mezzi di comunicazione sono essi si morti, soprattutto i primi due non interessano a nessuno
Avatar utente
SF2L
Messaggi: 250
Iscritto il: 16 luglio 2007, 15:17

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da SF2L »

Per quel poco che posso vedere io qui oltre Manica, la filatelia ha un po' il fiato corto, e' un po' in crisi, ma e' tutt'altro che morta.
Le quotazioni sono ferme da molto tempo, i collezionisti sono in calo, ma se io ho trovato lavoro nuovo in questo settore significa che da queste parti c'era bisogno di aumentare il personale. E per ora il lavoro non manca.
Certo il panorama e' eterogeneo. Per un Commonwealth che la fa da padrone l'area Italiana e'' Cenerentola. Bene la Germania, bene la Scandinavia, non male l'America Latina, bene l'Asia.
Vogliamo restirngere il discorso dicendo che la filatelia ITALIANA e' in crisi? Su questo sono d'accordo. NOn sono in grado di dire perche'. Posso solo dire perche' io ho smesso di collezionare Italia: mi ero stufato di acquistare francobolli brutti e ho deciso di acquistarne solo belli. Mi sono stufato di acquistare francobolli celebrativi di improbabili eventi, per esempio il 120º anniversario della costituzione della società italiana per le condotte d'acqua. Non mi piace che la filatelia italiana abbia il brutto vizio di passare da una bolla speculativa all'altra (ultima quella di Ebay, favorita da una proliferazione di falsoni, dove non si sa se prendersela di piu' con chi i falsoni li vende oppure con chi li compra credendo di acquistare la Gioconda a Porta Portese per 10 Euro). Ma i fasli ci sono dapperuttto. Non mi piace che fra tutti i cataloghi del mondo quelli italiani siano quelli con i prezzi piu' inverosimili, tanto che per valutare l'area Italiana ho cominciato a usare il Michel.

Quindi per ora la situazione regge. Fino a quando? Non lo so. So che monete emesse duemila anni fa hanno ancora un ottimo mercato. Certo sono meno deperibili. Anche lettere viaggiate 400 anni fa hanno un ottimo mercato pur essendo deperibili. Al mondo oggi c'e' un discreto numero di persone con buona disponibilita' finanziaria che potrebbero entrare nel mercato filatelico, o nel mercato degli antichi documenti cartacei, favoriti dal fascino di quello che era noto come l'hobby dei re e dalla disponibilita' di materiale buono a presso basso. Non qui ma magari in Asia. Acquisteranno roba Italiana oppure roba asiatica?

Stefano
Avatar utente
francesco luraschi
Messaggi: 2787
Iscritto il: 14 luglio 2007, 18:08
Località: Como

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da francesco luraschi »

Buongiorno Stefano,

diciamo che la numismatica viaggia su un livello superiore alla filatelia, è studiata a livello accademico e spesso riguarda pezzi che contengono oro o metalli preziosi e quindi hanno sempre un valore intrinseco ben diverso dalla carta. E i prezzi sono di conseguenza e altrettanto spesso non alla portata di tutti. Concordo in toto sul discorso "plusvalenza" dato dai cataloghi ai francobolli.

Oltre "perché" la filatelia è in crisi bisognerebbe chiedersi rispetto a "quando". Certamente lo è se si pensa al girone dantesco che è stata Roma85 o alle Veronafil fino al primo decennio del XXI secolo. Per i commercianti sono stati anni grassi, ma grassi!, che probabilmente non torneranno più.

La maggior parte dei forumisti immagino abbia vissuto sia il periodo analogico sia digitale e nel primo è venuto a contatto con i francobolli e le lettere. Da lì è nata la passione. Oggi, complice internet, il francobollo non si usa più ma in compenso ce ne vengono sbattuti davanti a decine di migliaia che restano invenduti online. E' pur vero che i pezzi di fascia alta trovano sempre acquirente ma questo lo immagino come una persona ormai negli "anta" con una posizione economica ormai sicura. Quanti giovani possono dire lo stesso? E commerciante preferisce avere 100 clienti che spendono 20 euro oppure uno che ne spende 2000?

Tra l'altro ha ragione pure Andrea Mori: è tutto l'antiquariato di fascia anche medio alta ad essere in crisi, così come la gioielleria e pure l'abbigliamento. E' cambiata la maniera di spendere soldi, piuttosto che spendere X euro in un anello tanti fanno una vacanza, oppure escono cena N volte.

Inoltre manca il contatto, purtroppo, con lettere e francobolli: non se ne vedono in giro e mi chiedo quanti 20enni di oggi abbiano mai scritto una lettera per poi imbucarla. Le poste poi ci mettono del loro: francobolli insulsi e l'opzione di posta1web, ovvero di scrivere una lettera via PC per poi farla recapitare in maniera materializzata ha generato un oggetto per nulla accattivante e neppure collezionabile. Molto meglio la scelta francese che dà origine ad un prodotto con tanto di francobollo stampato e pertanto degno di conservazione.

Nella didattica scolastica, nonostante il messaggio che veicola, la lettera per posta e quindi con francobollo trova ben poco spazio.

Certamente fa pena vedersi affiancati da collezionisti di sorpresine Kinder, Topolino, Pokemon e altre amenità del genere. Una soluzione sarebbe quella ovviamente improponibile di tornare al periodo pre-internet dove la corrispondenza scritta era solo in forma materializzata e quindi si avrebbe più parola scritta e meno materiale visibile. E i francobolli tornerebbero di attualità. Ma ciò, ripeto, è impossibile.

Un sospetto: ma i famosi foglietti "Bandiera" che vengono costantemente contesi non sono sempre gli stessi che girano? :mmm:

Ciao: Francesco
I nostri articoli:

https://www.academia.edu/10877153/_News ... _1850-1866_

Cliccare su authors per leggerli tutti facendo scorrere la pagina verso il basso oppure iscriversi al sito http://www.academia.edu per scaricare il PDF.

Ciao: Francesco
Avatar utente
arditiroma
Messaggi: 122
Iscritto il: 12 febbraio 2016, 7:30

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da arditiroma »

SF2L ha scritto: 11 febbraio 2023, 3:41 Per quel poco che posso vedere io qui oltre Manica, la filatelia ha un po' il fiato corto, e' un po' in crisi, ma e' tutt'altro che morta.
Le quotazioni sono ferme da molto tempo, i collezionisti sono in calo, ma se io ho trovato lavoro nuovo in questo settore significa che da queste parti c'era bisogno di aumentare il personale. E per ora il lavoro non manca.
Certo il panorama e' eterogeneo. Per un Commonwealth che la fa da padrone l'area Italiana e'' Cenerentola. Bene la Germania, bene la Scandinavia, non male l'America Latina, bene l'Asia.
Vogliamo restirngere il discorso dicendo che la filatelia ITALIANA e' in crisi? Su questo sono d'accordo. NOn sono in grado di dire perche'. Posso solo dire perche' io ho smesso di collezionare Italia: mi ero stufato di acquistare francobolli brutti e ho deciso di acquistarne solo belli. Mi sono stufato di acquistare francobolli celebrativi di improbabili eventi, per esempio il 120º anniversario della costituzione della società italiana per le condotte d'acqua. Non mi piace che la filatelia italiana abbia il brutto vizio di passare da una bolla speculativa all'altra (ultima quella di Ebay, favorita da una proliferazione di falsoni, dove non si sa se prendersela di piu' con chi i falsoni li vende oppure con chi li compra credendo di acquistare la Gioconda a Porta Portese per 10 Euro). Ma i fasli ci sono dapperuttto. Non mi piace che fra tutti i cataloghi del mondo quelli italiani siano quelli con i prezzi piu' inverosimili, tanto che per valutare l'area Italiana ho cominciato a usare il Michel.

Quindi per ora la situazione regge. Fino a quando? Non lo so. So che monete emesse duemila anni fa hanno ancora un ottimo mercato. Certo sono meno deperibili. Anche lettere viaggiate 400 anni fa hanno un ottimo mercato pur essendo deperibili. Al mondo oggi c'e' un discreto numero di persone con buona disponibilita' finanziaria che potrebbero entrare nel mercato filatelico, o nel mercato degli antichi documenti cartacei, favoriti dal fascino di quello che era noto come l'hobby dei re e dalla disponibilita' di materiale buono a presso basso. Non qui ma magari in Asia. Acquisteranno roba Italiana oppure roba asiatica?

Stefano

Ciao Stefano è questo il punto che cercavo di analizzare io vedendo i motori di ricerca delle aste online!! La filatelia italiana è in crisi ? si probabilmente SI!! Ma fuori la mia sensazione, vedendo il grandissimo numero di aste che vengono fatte , probabilmente non è buio come lo è qui.. Ma si torna al discorso iniziale come nel gioco dell'oca... E' in crisi rispetto agli anni 70-80-90 dove i commercianti spadroneggiavano e vendevano serie nuove o "preziose" a cifre esorbitanti... chiaramente rispetto a quei tempi è "crisi" ora che tutto po si è ridimensionato per via delle varie motivazioni che abbiamo gia ampiamente snocciolato la percezione è che ci sia crisi... MA ripeto per quel che vedo io francobolli, foglietti "serie chiave" di San Marino, Reich, Gran Bretagna continuano ad essere battuti all' asta, quindi il mercato continua ad esserci
Avatar utente
arditiroma
Messaggi: 122
Iscritto il: 12 febbraio 2016, 7:30

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da arditiroma »

Giorgio Di Raimo ha scritto: 10 febbraio 2023, 23:30 Gli hobby tra cui il collezionismo sopravvivono a se stessi nella misura in cui generano contenuti e/o emozioni, da quelli più “bassi” come la cupidigia a quelli più elevati come l’estetica, la cultura, l‘amicizia passando da quelli effimeri come la vanità e a rivalsa sociale.
Due esempi.
Mondo Rolex : impossibile comprare in negozio a listino i pezzi più desiderati, se non con liste di attesa lunghissime( spesso anni) . Risultato 1 : uscito dal negozio l’orologio costa dal 30% al 100% in più . Risultato 2: gli effetti del risultato 1 hanno spinto una massa enorme di persone a livello planetario a volerli , anche perché li indossano star e vips
Mondo carte pokemon: la generazione 1990-2000 ci ha giocato al posto dei francobolli , ed alcuni di essi oggi milionari hanno incominciato a comprare a cifre folli.
Risultato 1 : famosi personaggi del web hanno cominciato anni fa a crearci contenuti online seguiti da milioni se non miliardi di persone.
Rusultato 2 : per effetto del risultato 1 il Collezionismo di queste carte è così diffuso che hanno prezzi stabili e “moneta” ciò a cifra congrua sono moneta circolante o meglio monetizzatile in poche ore/giorni.
Per questi motivo ho deciso che preso creerò contenuti filatelici sui miei social e tramite diversi influencer li propagherò nel loro pubblico giovanile(20-40 anni)
Ps i”giovani” guardano e cercano anche contenuti culturali tra cui ci rientra la Filatelia, ma bisogna rendersi conto che non guardano la Tv ne leggono i giornali ne si recano in posti tipo convegni…questi 3 mezzi di comunicazione sono essi si morti, soprattutto i primi due non interessano a nessuno
Giustissima osservazione!!
P.S. se vuoi disponibilissimo a creare insieme a te contenuti filatelici sui social!

Per quanto riguarda mondo Rolex, anche li ormai è una Babilonia e lo dice un collezionista dalla fine degli anni 90, che riesce ancora ad ottenere qualche pezzo a listino solo perche cliente storico e fidelizzato del concessionario.. Ma il disamore che si è creato tra i veri collezionisti di Rolex è enorme.. chiaramente al brand poco importa.. l' importante è vendere e la richiesta spasmodica del pezzo da parte del cliente
Avatar utente
Carlo1963
Messaggi: 128
Iscritto il: 9 giugno 2018, 10:16

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da Carlo1963 »

SF2L ha scritto: 11 febbraio 2023, 3:41 Vogliamo restirngere il discorso dicendo che la filatelia ITALIANA e' in crisi? Su questo sono d'accordo. NOn sono in grado di dire perche'.

In Italia, negli ultimi trent'anni, sono stati commessi tantissimi errori, soprattutto da chi era istituzionalmente preposto a difendere la filatelia. Non si è saputo (o forse voluto) prendere atto della diminuzione, sempre più marcata, del numero degli appassionati, dovuta anche al mancato ricambio generazionale, assumendo iniziative volte al contenimento delle "perdite" ed al coinvolgimento di nuove leve. Piuttosto, si è preferito continuare ad organizzare manifestazioni inutilmente faraoniche, stampare libri in quantità industriali, usare le vetrine di Poste senza acquistarne di proprie, elargire "rimborsi spese forfetari". Insomma, l'orchestina del Titanic continuava a suonare durante l'inabissamento della nave...

SF2L ha scritto: 11 febbraio 2023, 3:41 Per quel poco che posso vedere io qui oltre Manica, la filatelia ha un po' il fiato corto, e' un po' in crisi, ma e' tutt'altro che morta.

Una domanda, qual è (o qual è stato negli ultimi anni) il rapporto tra Royal Mail e la Federazione fra le società filateliche britanniche (ABPS)?
Che tu sappia, le grandi manifestazioni filateliche britanniche sono (o sono state in passsato) organizzate dalla ABPS o da Royal Mail?
Royal Mail ha elargito contributi ad ABPS o consulenze ai vertici della federazione nazionale britannica?
Le vetrine espositive per le varie manifestazioni filateliche organizzate in UK sono di proprietà di ABPS o piuttosto di Royal Mail?
I vertici di ABPS prendono per il loro incarico uno stipendio o un sostanzioso "rimborso spese forfetario"?

Ciao:
Avatar utente
ulisse
Messaggi: 1336
Iscritto il: 14 giugno 2010, 15:08
Località: Liguria

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Purtroppo tutti gli hobby che non producono denaro rischiano disaffezione.

Una volta la raccolta dei francobolli produceva CULTURA, semplice, ma da ragazzino potevi avere splendide immagini di paesi lontani, ora magari ci vai.
Vi ricordate (occorre avere i capelli bianchi da un po’) dei francobolli del Cremifrutto? Penso che molti collezionisti siano nati con questa merendina.

Il collezionismo è in crisi? Occorre distinguere.
Io, purtroppo per il portafoglio, sono un collezionista nato, ma mi ritengo oculato: mi spiego.
Nel tempo ho collezionato in molti campi: minerali, trenini, monete, orologi da tasca, ceramiche cinesi e principalmente radio antiche e ovviamente francobolli. A parte questi ultimi due, lo scopo era quello di curiosità per cui mi erano sufficienti pochi esemplari esplicativi, ma sempre contornati da libri per approfondire gli argomenti.
Due campi particolari, ma senza spese aggiuntive sono stati le tessere telefoniche ed i miniassegni, ho sempre messo da parte ciò che comunque usavo. Per quanto riguarda i miniassegni forse sono stato il primo in Italia avendo avuto direttamente dalla Banca Sanpaolo i primi due: il 50 e 100 lire.
Ambedue i campi sono spariti per mancanza di continuità e per la speculazione troppo aggressiva..
Di tutti quelli che ho elencato la perdita di valore è mediamente del 50% fino al 100%.

La filatelia è in crisi? Occorre distinguere.
Vi sono campi come la repubblica dal ’60 in poi in piena crisi sia nuovi sia usati Il periodo precedente si salva un pochino.
Il regno è molto variabile, ma comunque i prezzi sono scesi anche se c’è maggiore interessa rispetto ad alcuni anni fa. I nuovi, ma con piena gomma, sono spesso speculati, i linguellati non li vuole quasi nessuno (ed è un errore collezionistico) e gli usati hanno spesso annulli fasulli.
Gli antichi stati mantengono un certo interesse, ma per pezzi di ottima qualità e rari.
Se guardiamo il listino di vendita di Vaccari 2000 e 2022, la discesa è significativa.
Su tutti i campi, ultimamente c’è la ricerca della “storia postale” e questa ha un discreto mercato.

Ora mi fermo per non tediarvi ulteriormente, scusate la lungaggine.

:cof: :cof:
----------------------------------------------------------

Marino

Sostenitore dal 2010

Beato colui che pianta alberi alla cui ombra non potrà mai sedersi

Colleziono "Numeri 1" dal 1840 al 1860
Colleziono anche prime emissioni di ASI e Cavallini di Sardegna 1819-1820
Avatar utente
Ivano Abbatantuono
Messaggi: 356
Iscritto il: 11 febbraio 2015, 18:41

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

Sicuramente la "crisi" filatelica è assai variegata e presenta alcune eccezioni (in linea di princio, per i pezzi "rarissimi" e/o in condizioni eccezionali).
Ed è certamente variegata tra la situazione italiana (in crisi - media - abbastanza accentuata) rispetto al altri Paesi.
Sul collezionismo in generale, a mio parere è ancora vivissimo (credo che faccia parte ... dell'animo umano), ma sempre più secondo le mode e sempre meno come oggetto di studio e fenomeno realmente culturale.
La chiamerei "americanizzazione", essendo gli utenti USA da sempre molto appassionati del vintage di qualche decennio addietro piuttosto che di materiale realmente "storico", forse per loro... mancanza di storia (per intenderci, è certamente più facile che in asta si ammazzino per un 20 dollari aquila che per una moneta d'oro di epoca romana). E un po' su questa falsariga, ecco il fiorire di ambiti recenti (vedi Pokemon e pupazzetti manga) o tipicamente modaioli (vedi gran parte del mercato degli orologi), a discapito dei settori più... culturali (anche se non tutti, e comunque non tutti nello stesso stato critico).
Restando alla filatelia ed alle eventuali "nuove leve", condivido che un po' di reclame sulle moderne piattaforme social frutterebbe sicuramente più interesse di 10.000 mostre tradizionali, dispiace che sia così ma è un dato di fatto e un frutto dei tempi.
Ciao: Ciao: Ciao:
Colleziono (soprattutto) Regno d'Italia, nuovo usato e storia postale.
su ebay mi trovi qui : http://www.ebay.it/sch/abba_ivan/m.html ... pg=&_from=
per contatti, scrivimi su : ivantea@alice.it
Avatar utente
arditiroma
Messaggi: 122
Iscritto il: 12 febbraio 2016, 7:30

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da arditiroma »

ulisse ha scritto: 12 febbraio 2023, 19:05 Ciao: Ciao:

Purtroppo tutti gli hobby che non producono denaro rischiano disaffezione.

Una volta la raccolta dei francobolli produceva CULTURA, semplice, ma da ragazzino potevi avere splendide immagini di paesi lontani, ora magari ci vai.
Vi ricordate (occorre avere i capelli bianchi da un po’) dei francobolli del Cremifrutto? Penso che molti collezionisti siano nati con questa merendina.

Il collezionismo è in crisi? Occorre distinguere.
Io, purtroppo per il portafoglio, sono un collezionista nato, ma mi ritengo oculato: mi spiego.
Nel tempo ho collezionato in molti campi: minerali, trenini, monete, orologi da tasca, ceramiche cinesi e principalmente radio antiche e ovviamente francobolli. A parte questi ultimi due, lo scopo era quello di curiosità per cui mi erano sufficienti pochi esemplari esplicativi, ma sempre contornati da libri per approfondire gli argomenti.
Due campi particolari, ma senza spese aggiuntive sono stati le tessere telefoniche ed i miniassegni, ho sempre messo da parte ciò che comunque usavo. Per quanto riguarda i miniassegni forse sono stato il primo in Italia avendo avuto direttamente dalla Banca Sanpaolo i primi due: il 50 e 100 lire.
Ambedue i campi sono spariti per mancanza di continuità e per la speculazione troppo aggressiva..
Di tutti quelli che ho elencato la perdita di valore è mediamente del 50% fino al 100%.

La filatelia è in crisi? Occorre distinguere.
Vi sono campi come la repubblica dal ’60 in poi in piena crisi sia nuovi sia usati Il periodo precedente si salva un pochino.
Il regno è molto variabile, ma comunque i prezzi sono scesi anche se c’è maggiore interessa rispetto ad alcuni anni fa. I nuovi, ma con piena gomma, sono spesso speculati, i linguellati non li vuole quasi nessuno (ed è un errore collezionistico) e gli usati hanno spesso annulli fasulli.
Gli antichi stati mantengono un certo interesse, ma per pezzi di ottima qualità e rari.
Se guardiamo il listino di vendita di Vaccari 2000 e 2022, la discesa è significativa.
Su tutti i campi, ultimamente c’è la ricerca della “storia postale” e questa ha un discreto mercato.

Ora mi fermo per non tediarvi ulteriormente, scusate la lungaggine.

:cof: :cof:

Concordo con te su questo punto.. L' approccio di molte persone, esempio lampante sono i 2 euro proof, al collezionismo oggi è : colleziono per poi domani rivendere e guadagnarci su.. Non vi è piu, o almeno in minima parte rispetta prima, la voglia di collezionare, per piacere, ricerca, cultura ecc..

Sul calo dei prezzi di diverse serie, almeno qui in Italia, rimango della mia opinione, espressa sopra in più riprese, a mio avviso il mercato prima era"dopato" per diverse ragioni.. ora forse si è in un mercato più "veritiero" rispetto a quello di qualche anno fa ed i prezzi, grazie alla maggior diffusine delle aste, si sono assestati e seguono il loro "Naturale" corso di domande/offerta, non subendo più speculazioni o intermediazioni come prima ( offerente- commerciante- acquirente)
Avatar utente
Andrea61
Messaggi: 1627
Iscritto il: 14 luglio 2007, 15:42
Località: Torino

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da Andrea61 »

ulisse ha scritto: 12 febbraio 2023, 19:05 Ambedue i campi [miniassegni e tessere telefoniche] sono spariti per mancanza di continuità e per la speculazione troppo aggressiva..
Sicuramente le speculazioni disaffezionano i collezionisti, ma la filatelia è tranquillamente sopravvissuta, prosperando, alle speculazioni della prima parte del XX secolo.

Come mai? Perché fino ai primi anni '80 il francobollo era un oggetto noto a tutti ed usato da tutti e come tale era comunque e sempre fonte di nuovi collezioni e nuovi collezionisti.

Sicuramente le speculazioni hanno contribuito a far sparire il collezionismo di tessere telefoniche e miniassegni e contribuiscono, oggi, ad azzoppare la filatelia, ma il motivo principale per la sparizione è che se oggi chiedi ai 30-35enni cosa siano le tessere telefoniche ed i miniassegni (e anche i francobolli!) ricevi in risposta degli sguardi vuoti.

Non ci sono mai state, nè mai ci saranno, collezioni popolari di oggetti che non siano di uso comune. Quando il progresso rende inutile un oggetto e ne rende obsoleto l'uso, il collezionismo di quell'oggetto sparisce od è enormemente ridimensionato.
Andrea

=====================
Sono interessato alla Storia Postale e ai Classici di tutto il mondo.
Avatar utente
Carlo1963
Messaggi: 128
Iscritto il: 9 giugno 2018, 10:16

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da Carlo1963 »

ulisse ha scritto: 12 febbraio 2023, 19:05 Vi ricordate (occorre avere i capelli bianchi da un po’) dei francobolli del Cremifrutto? Penso che molti collezionisti siano nati con questa merendina.

Negli anni Sessanta e Settanta c'erano anche i francobolli (spesso di paesi chiacchierati) che uscivano con Topolino o con altre riviste per bambini/ragazzi. Non credo, comunque, che siano stati i francobolli del Cremifrutto o quelli dei fumetti a far nascere nuovi collezionisti. All'epoca i ragazzini collezionavano francobolli perché non c'era molto altro da fare ma, soprattutto, perché il francobollo era un oggetto della loro quotidianità. In qualsiasi casa entravano decine di lettere alla settimana, tutte affrancate con francobolli, e spesso i genitori che avevano la fortuna di lavorare in un ufficio, pubblico o privato, riportavano a casa le buste "trafugate" sul lavoro. I francobolli del Cremifrutto o di Topolino servivano solo per spaziare gli orizzonti su altri paesi, alimentando una collezioncina che solitamente già esisteva. Oggi, ammesso che un ragazzino sia interessato a collezionare francobolli, rimane il problema di fondo che i francobolli NON si trovano più in giro. E nessun collezionista di oggi credo abbia mai iniziato a collezionare partendo dagli Antichi Stati o da qualsiasi altro pezzo da acquistare a caro prezzo in un negozio...

ulisse ha scritto: 12 febbraio 2023, 19:05 Due campi particolari, ma senza spese aggiuntive sono stati le tessere telefoniche ed i miniassegni, ho sempre messo da parte ciò che comunque usavo. Per quanto riguarda i miniassegni forse sono stato il primo in Italia avendo avuto direttamente dalla Banca Sanpaolo i primi due: il 50 e 100 lire.
Ambedue i campi sono spariti per mancanza di continuità e per la speculazione troppo aggressiva..

Per le tessere telefoniche, più che mancanza di continuità e speculazione troppo aggressiva, credo che la prima causa della loro sparizione come oggetto da collezione "di massa" sia stata, più semplicemente, la loro sparizione come oggetto di uso comune. E qui torniamo al discorso dei francobolli che ormai non vengono più utilizzati per affrancare le lettere...

Poi c'è anche il discorso dell'aumento abnorme delle emissioni. L'operatore telefonico che le realizzava, ad un certo punto era arrivato ad emetterne un numero talmente elevato da scoraggiare anche il collezionista con il budget più elevato. Ricordo che per acquistare tutte le tessere telefoniche emesse in un solo anno occorresse spendere diverse centinaia di migliaia di lire. Ed anche qui torniamo al discorso dei francobolli, che ormai vengono emessi come se non ci fossero più limiti (in primis alla decenza).

La storia dovrebbe insegnare. Il problema è che non tutti (anche tra chi è nella stanza dei bottoni) conosce la storia...
Avatar utente
Ivano Abbatantuono
Messaggi: 356
Iscritto il: 11 febbraio 2015, 18:41

Re: Filatelia in crisi?! Ok ma rispetto a cosa??

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

Forse dovremmo distinguere il collezionismo "ordinario" da forme di collezionismo "puro". Con quest'ultimo intendo la passione per la raccolta, la ricerca, la catalogazione e lo studio "in sé", per cui potremmo anche collezionare quaderni di scuola, involucri di merendine ecc. e tutto ciò che non abbia alcun riferimento con altri ... colleghi; e se colleziono francobolli in modo "puro" me ne fregherò altamente dell'andamento del mercato, delle mode, delle emissioni moderne sballate, dell'esaurimento dei servizi postali, ecc.
Nel collezionismo "ordinario", invece, mi sembra alquanto inutile cercare di minimizzare alcuni aspetti (quello economico, quello della ricerca e dell'accaparramento "a discapito" del collezionista concorrente, quello modaiolo, ecc.) che influenzano, e molto, l'entità e l'attualità del fenomeno. E che generano spirali in crescita (quanto più un genere di collezionismo - in un certo momento storico - è in voga, attira illusioni o speranze di speculazione, aggrega interessi e/o costituisce un must sociale, ecc.) o in decrescita (quando quei trend sono in calo) che si autoalimentano in un senso o nell'altro, generando bolle speculative o, all'opposto, crisi fino all'estinzione.
Personalmente penso di collocarmi a metà strada tra le due forme, chissà se mia moglie è d'accordo :ris: :ris: :ris:
Colleziono (soprattutto) Regno d'Italia, nuovo usato e storia postale.
su ebay mi trovi qui : http://www.ebay.it/sch/abba_ivan/m.html ... pg=&_from=
per contatti, scrivimi su : ivantea@alice.it
Rispondi

Torna a “Generale filatelia”

SOSTIENI IL FORUM