Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

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lingo
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da lingo »

pinco1 ha scritto: 26 febbraio 2025, 15:46 Ciao Lingo,

intanto, complimenti per il lavoro.
Ti ringrazio e mi scuso per la tardiva risposta, troppi impegni per una sola persona :preo:
pinco1 ha scritto: 26 febbraio 2025, 15:46 Ciao Lingo,

Mi hai fatto venire in mente di avere un 2 g.

Così , per gioco, ho dato un'occhiata, ha somiglianze con la 6° colonna, pos. 6 .. ma poi mi sono perso.
Non sempre i 2 grana prima tavola possono essere plattati, anzi è piuttosto difficile riuscirci, specie se non si hanno a disposizione immagini in alta risoluzione (almeno 1200dpi) per il confronto e comunque, alcune volte, necessitano ore di ricerca (con i miei occhi "stanchi" è così) . Il tuo 2 grana dovrebbe appartenere alla ottava o nona colonna del gruppo di sinistra del foglio (sicuramente non la nona posizione).

pinco1 ha scritto: 26 febbraio 2025, 15:46
In realtà, la mia curiosità è un'altra. Mi pare di aver capito di cancellazioni e reincisioni di singole posizioni.

Siamo in Calcografia, giusto? Com'era possibile sostituire una singola impronta, tecnicamente ?

Così, a naso, direi impossibile.

Ciao:
Non sono io a dire che è stato possibile sostituire il singolo secondo riporto di una impronta o addirittura intere colonne, come la settima, ma il Maestro Emilio Diena (ed altri successivamente) nel suo testo sui francobolli di Napoli (v., tra le altre, pag. 76).

Il Masini con il bulino realizzò un disegno su un conio di un blocco in acciaio, il cui disegno era cavo e speculare rispetto alla stampa fìnale. Dopo che il conio venne temprato si passò all'operazione di primo riporto, rotolando (esercitando una forte pressione) sul conio un piccolo cilindro di acciaio.
L'acciaio dolce del cilindro, penetrando nei solchi del disegno inciso, permise di ottenere sul primo un disegno dritto e in rilievo. Il cilindro venne poi temprato e rotolato duecento volte su una tavola di acciaio o di rame (secondo riporto). Di queste incisioni alcune vennero eliminate, in qualche caso completamente in altri solo parzialmente, probabilmente perché non ben riuscite o perché mal allineate e si ritenne di sostituirle con altre.


Auguro a tutti una buona serata
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Cordiali saluti
Pasquale Agosti
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pinco1
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da pinco1 »

Ciao Pasquale,

grazie. Quindi il mio 2g è un 1° tavola, ciò mi basta.

Ma veniamo al dunque. ( noto che si insiste a sottolineare la specularità della matrice. Ciò è banalmente ovvio e vale per tutte le tecniche di stampa. La matrice è "per forza speculare". Se nel fb. il volto è a sx., se vuoi osservare la matrice che l'ha prodotto la devi girare e la vedrai, quindi, volta dx.)

Direi che, per la produzione della tavola da stampa, siamo nel "canonico". Incisione di un conio, punzone, trasferimento su tavola tramite rulletta.

A tavola finita, non ti piace la pos. 32 ? Come fai ad eliminarla ?

La Calcografia è tecnica incavografica, quindi, per eliminare un'incisione, devi, per forza, "abbassare" il piano di stampa.
Ma, se abbassi il piano di stampa di una singola impronta, perdi la sua "planarità" rispetto alle impronte adiacenti, e .. non stampi niente.
Non per smentire il Sommo, ma.. non funziona così.

Logica vorrebbe, che, anche per cambiare una singola impronta, e vuoi risparmiare una tavola, la devi spianare tutta, e ripetere ex novo l'intera operazione.

O, hanno usato un qualche artifizio tecnico, che mi sfugge totalmente. Per questo ho chiesto come hanno fatto tecnicamente.

In ogni caso mi hai dato un nuovo spunto di ricerca, visto che mi occupo esclusivamente di tecniche di stampa.

Se ne verrò a capo, e ripeto se, ne riparleremo.

Ciao:
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lingo
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da lingo »

pinco1 ha scritto: 27 febbraio 2025, 20:49

Se ne verrò a capo, e ripeto se, ne riparleremo.

Ciao:
Ne sarei felice.
A presto
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Cordiali saluti
Pasquale Agosti
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pinco1
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da pinco1 »

Non sò,

quanto "presto". :-)

Ciao:
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pasfil
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da pasfil »

pinco1 ha scritto: 27 febbraio 2025, 20:49 Ciao Pasquale,

grazie. Quindi il mio 2g è un 1° tavola, ciò mi basta.

Ma veniamo al dunque. ( noto che si insiste a sottolineare la specularità della matrice. Ciò è banalmente ovvio e vale per tutte le tecniche di stampa. La matrice è "per forza speculare". Se nel fb. il volto è a sx., se vuoi osservare la matrice che l'ha prodotto la devi girare e la vedrai, quindi, volta dx.)

Direi che, per la produzione della tavola da stampa, siamo nel "canonico". Incisione di un conio, punzone, trasferimento su tavola tramite rulletta.

A tavola finita, non ti piace la pos. 32 ? Come fai ad eliminarla ?

La Calcografia è tecnica incavografica, quindi, per eliminare un'incisione, devi, per forza, "abbassare" il piano di stampa.
Ma, se abbassi il piano di stampa di una singola impronta, perdi la sua "planarità" rispetto alle impronte adiacenti, e .. non stampi niente.
Non per smentire il Sommo, ma.. non funziona così.

Logica vorrebbe, che, anche per cambiare una singola impronta, e vuoi risparmiare una tavola, la devi spianare tutta, e ripetere ex novo l'intera operazione.


O, hanno usato un qualche artifizio tecnico, che mi sfugge totalmente. Per questo ho chiesto come hanno fatto tecnicamente.

In ogni caso mi hai dato un nuovo spunto di ricerca, visto che mi occupo esclusivamente di tecniche di stampa.

Se ne verrò a capo, e ripeto se, ne riparleremo.

Ciao:
Ciao Pinco1 ed un saluto a tutti.

Per “sostituire” una o più incisioni su una tavola (o plancia) calcografica non bisogna necessariamente “abbassare il piano di stampa” e spianarla (termini da te utilizzati) e perdere così il lavoro fatto.

Per quanto riguarda la calcografia applicata alla filatelia napoletana del 1858, gli interventi sulla tavola metallica potevano essere effettuati per correggere il lavoro, sia in corso di prima realizzazione (nella fase della primaria incisione sulla lastra di acciaio non temprato) che per sostituire una o più incisioni sulla “tavola” ultimata (dopo che si era proceduto a temprarla per rendere l’acciaio molto duro per sopportare le ripetute fasi di stampa), ma tali interventi necessitano di notevole competenza e maestria e con l’adozione di tecniche diverse.

Di quanto ho appena accennato trovi riscontri non solo proprio nella prima tavola del 2 grana, nella quale l’eliminazione delle primarie incisioni è stata molto più semplice da eseguire, nonostante si sia trattato di un intervento molto esteso. Proprio l’abbondanza delle tante sottili striature di colore ad andamento quasi verticale non facenti parte del disegno, presenti nei relativi bordi bianchi e negli esemplari stampati provenienti da questa tavola, lasciano capire le modalità d’intervento effettuato, in quanto sono state determinate dai tanti sottili e superficiali graffi arrecati sulla lastra nella procedura di raschiatura delle incisioni da eliminare (anche in questi graffi si deposita l’inchiostro che poi si trasferisce sulla carta insieme al disegno).

Ulteriori riscontri li trovi nelle emissioni calcografiche dei ½ tornesi “trinacria” e “croce di Savoia”, dove gli interventi furono molto più complessi e richiesero maggiore maestria.

Come saprai, per quest’ultimi due valori venne utilizzata una parte della seconda tavola del ½ grano che era in acciaio temprato, sulla quale con tecniche diverse, prima per le “trinacrie” venne incisa la “T” (di tornese) in sostituzione della “G” (grana) e successivamente per le “croci di Savoia” nella stessa parte della parte della tavola ed in tutte e 100 le incisioni venne sostituito centralmente il disegno, eliminando così i gigli, la trinacria ed il cavallo, sostituti dalla nuova incisione di quattro cantoni lineati che ai lati delimitavano la croce.
Per queste operazioni di eliminazione di gran parte del disegno nelle incisioni e per l’incisione di un nuovo disegno, non venne spianata la tavola, in quanto gli interventi furono mirati e circoscritti alle sole zone interessate. Converrai che negli esemplari stampati, l’allineamento e la distanza dei francobolli da ½ grano, le diciture tra i due cerchi interni, i triangoli multilinee ai quattro lati, la cornice dell’incisione e le battute create dalla rulletta, sono le stesse che ritrovi nelle corrispondenti posizioni della tavola sia per le trinacrie che per le croci di Savoia. Pure, per determinate posizioni del ½ grano, alcuni particolari interni ed esterni al disegno dell’incisione (che poi si ritrovano nei francobolli stampati) sono presenti nelle stesse posizioni del foglio sia nelle trinacrie che nelle croci di Savoia.

Circa le residuali parti delle primarie incisioni non completamente eliminate, in generale la loro presenza può essere determinata dalla fretta di portare a termine il lavoro con la previsione di ottenere un risultato accettabile, anziché perfetto a “regola d’arte” oppure per ragioni tecniche, quando l’incisore decide di lasciarle, ad esempio, nel caso l’eliminazione completa richieda una raschiatura molto più profonda che in ragione delle altre parti della tavola non interessate dall’intervento, non conviene effettuare perché andrebbe a compromettere la qualità del lavoro finale. Infatti, una raschiatura molto più profonda va poi a determinare delle macchie di colore nella stampa che non consentono di distinguere i particolari del nuovo disegno inciso (a causa dell’inchiostro che va a depositarsi nella zona ove la raschiatura sia stata più profonda). Per la prima tavola del 2 grana, ragionevolmente si può desumere che l’eliminazione completa delle primarie incisione e dei graffi superficiali avrebbe richiesto tanta meticolosità e tanto tempo, così il risultato finale è stato determinato dall’urgenza di portare a terminare il lavoro in breve tempo.

Le operazioni di raschiatura per l’eliminazione delle incisioni possono essere effettuate sulla “tavola” non temprata e nel caso si debba intervenire su di una tavola temprata, bisognerà prima procedere a “detemprarla” per riportarne l’acciaio più tenero e facilmente lavorabile manualmente mediante l’utilizzo degli appositi attrezzi. Poiché l’acciaio non temprato o detemprato è più tenero, bisognerà adottare anche particolari accorgimenti per evitare di arrecare sottili e superficiali graffi non direttamente provocati dal raschietto (o altro attrezzo) e che a loro volta andrebbero anche eliminati prima di procedere alla tempra della tavola.

Intenzionalmente e senza voler intralciare i tuoi studi, ho menzionato la prima tavola del 2 grana, la Trinacria e la croce di Savoia, proprio per le tre diverse tecniche di intervento adottate per reincidere o modificare le incisioni esistenti su di una tavola, senza necessità di ripartire ex novo e di eliminare tutto il lavoro fatto. In sostanza: nella prima Tavola venne riutilizzato il cilindro (che conteneva il primo riporto del conio) per reincidere le incisioni dello stesso disegno (secondo riporto); nella Trinacria venne impiegato un piccolo punzone utilizzato manualmente solo per la sostituzione delle “G”; nella croce di Savoia in tutti gli esemplari venne realizzata manualmente una diversa incisione solo nella parte centrale.

Per quanto riguarda il tuo 2 grana, confermo la provenienza dalla prima tavola, ma fa parte del gruppo di 100 destro del foglio.

Mi associo agli altri amici intervenuti per fare i complimenti a Pasquale per lo studio fatto su questa emissione. :clap: :clap: :clap:

Ciao: Ciao: Ciao:
Pietro
Ultima modifica di pasfil il 3 marzo 2025, 14:10, modificato 2 volte in totale.
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lingo
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da lingo »

pasfil ha scritto: 3 marzo 2025, 14:04
pinco1 ha scritto: 27 febbraio 2025, 20:49
grazie. Quindi il mio 2g è un 1° tavola, ciò mi basta.

Ciao Pinco1 ed un saluto a tutti.

Per “sostituire” una o più incisioni su una tavola (o plancia) calcografica non bisogna necessariamente “abbassare il piano di stampa” e spianarla (termini da te utilizzati) e.....
Ciao: Ciao: Ciao:
Pietro
Caro Pietro, ti ringrazio per l'esaustiva spiegazione e per i complimenti su quanto ho condiviso su questo Forum.

Anche se a Pinco1 non interessa a quale gruppo di cento appartenga il suo 2 grana prima tavola, continuo a pensare che, considerando le battute della rulletta, anche quella parzialmente visibile dell'esemplare di sinistra, il francobollo in esame POTREBBE essere plattabile nella ottava o nona colonna del gruppo di sinistra del foglio (sicuramente NON la nona posizione), logicamente potrei aver preso una svista, come sempre la mia giustificazione sono i miei occhi ormai stanchi che "operano" con cristallini artificiali.
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Cordiali saluti
Pasquale Agosti
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pinco1
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da pinco1 »

Ciao Pietro,

grazie. Troppa carne al fuoco, per i miei gusti. Sono ancora fermo al primo boccone.

Anche tu sostieni che era possibile sostituire una singola impronta, ma non spieghi come. ?

Sostieni anche, che per farlo, NON è necessario "abbassare" il piano di stampa. (certo, ma, allora, DEVI "riempirlo". Cioè che facevi ? una colata di metallo fuso su ogni singolo incavo ???. Ipotesi che non prendo neanche in considerazione.)

Se devi "cancellare" un'incavo, diciamo profondo 0,2 mm, devi "abbassare" il piano di 0,2 mm.

Delle 2, una. NON esistono altre opzioni. (a meno che, non me le Spieghi)

Dell'indurimento hai parlato tu, (una cosa è se parliamo di "fase di preparazione" della tavola, un'altro è, se parliamo di tavola che ha già dato "stampa".) . Però ho scoperto che la tavola può essere "de-temprata". Mi riservo di verificare, ma non lo sapevo, quindi, grazie.

Anche per le "striature" verticali, che attribuite al tentativo di "cancellare" .. sono ,quantomeno, dubbie.
Dimostrano ,chiaramente, che non cancellano niente, anzi, aggiungono.

Insomma, non ce nè una dritta .. neanche .. pagando .....

Ma così la storia, è troppo "lunga" .. o mi spieghi come facevano "materialmente" a sostituire un'impronta, o ... al momento .. resto quà.

( e poi .. dovete decidervi .. visto l'ultimo post .. o sono segni di cancellazione .. o è "stampa smossa" ? non credete ?)

Ciao:
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maupoz
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da maupoz »

pinco1 ha scritto: 5 marzo 2025, 15:15
Sostieni anche, che per farlo, NON è necessario "abbassare" il piano di stampa. (certo, ma, allora, DEVI "riempirlo". Cioè che facevi ? una colata di metallo fuso su ogni singolo incavo ???. Ipotesi che non prendo neanche in considerazione.)
argomento interessante e da "addetti ai lavori"

nulla ne dico perchè nulla ne so

però ho trovato questo manuale di tecniche dell'incisione calcografica che , a prima vista, mi pare ben fatto

Pinco 1 ... se ti va...questo è un boccone "interessante" ma piuttosto consistente...allunga il tempo di digestione ... mi piacerebbe avere un tuo parere

vedo che c'è anche qualche pagina che riguarda dei tipi di correzione ...dalla 93 in poi (sempre guardando ....al volo, magari si tratta di altro :OOO: )

spero possa interessare e servire per nuove conoscenze

...in alto i cuori



http://www.tonipecoraro.it/Manuale_di_t ... coraro.pdf
Maurizio

"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
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pasfil
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da pasfil »

Ciao Pinco1 ed un saluto a tutti.

Il mio precedente intervento era a supporto e conferma delle informazioni che ti ha dato Pasquale alle tue perplessità e che ho integrato per segnalare pure altre diverse situazioni, nelle quali veniva modificata altra tavola in metallo dell’emissione del 1858, senza eliminare tutte le incisioni che presentava la tavola, aggiungendo qualche ulteriore sintetica informazione, per le tue valutazioni.

Posso ancora segnalarti che presso il museo delle Poste e delle Comunicazioni di Roma è conservata (e credo sia ancora esposta) la Tavola calcografica del 50 grana dell’emissione del 1858, sulla quale in una sola posizione è stata modificata l’incisione (rimossi i gigli, la trinacria ed il cavallo, sostituiti da una croce), senza intervenire sulle restanti incisioni preesistenti.

Salvo eventuali interventi di altri amici del forum, per quanto riguarda gli specifici approfondimenti tecnici e pratici da adottare, sulla scelta degli strumenti da impiegare e su come impiegarli, credo non possano riassumersi in poche righe (almeno da parte mia), ma se vorrai, potrai direttamente attingerli nella letteratura filatelica che ha dedicato interi capitoli a riguardo oppure nell’apposita letteratura e manuali sulle tecniche di incisione e stampa calcografica o da chi tuttora si occupa di questo settore.

Maurizio ti ha segnalato un link dove sono indicati strumenti come il brunitoio, il raschietto, il bulino e la punta secca che oltre ad essere impiegati per le incisioni delle matrici nelle stampe d’arte (normalmente realizzate su supporti metallici molto sottili), possono essere impiegati per correggere manualmente gli errori o modificarne le incisioni su tavole metalliche molto più spesse (anche in rame), come accaduto per la filatelia napoletana del 1858.

Comunque, in attesa di leggere le tue conclusioni, auguro buona ricerca.
Ciao: Ciao: Ciao:
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da lingo »

Per quanto concerne le tecniche di stampa, conosco le "basi" di tutte quelle utilizzate per realizzare francobolli, quindi non posso esprimermi con assoluta contezza. Considerato che è incontrovertibile che su alcune tavole dei francobolli napoletani siano presenti incisioni eliminate completamente o parzialmente da un operatore, probabilmente con una lima e sostituite con altre, espongo una mia ipotesi, con la premessa che vorrei evitare la pubblica gogna nel caso risultasse troppo “fantasiosa”. :-))

Ipotizziamo che l’incavo realizzato sulla tavola di stampa fosse stato meno di 0,2mm ad esempio 0,1mm, che l’incaricato abbia utilizzato la lima (od altro utensile) per eliminare l’incisione ritenuta non soddisfacente abbassando il piano, nella sola parte interessata, di 0,05 mm (in molti francobolli sono ancora evidenti i “resti fantasma” delle incisioni primitive, come la posizione 9 del 2gr prima tavola),
Dettagli posizione 9 2gr prima tavola.jpg
considerato che la carta utilizzata per la stampa dei francobolli di Napoli era di qualità porosa e di spessore variabile (più sottile nelle ultime tirature ma sicuramente sempre superiore ad 0,1mm), si potrebbe ipotizzare che grazie al maggiore spessore della carta rispetto alla limitatissima riduzione del piano di stampa ed alla sua notevole porosità (specie delle prime forniture) di poter dare una risposta al quesito posto da Pinco1 ?
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Pasquale Agosti
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da pinco1 »

Ciao Maurizio,

grazie, una letta gliela dò sicuramente.

Ciao Pietro,

parti sempre lancia in resta. Un passo alla volta, siamo sul 2g e qui, al momento, resto.
Comunque mi rileggerò attentamente i tuoi interventi.

Ciao Pasquale,

diciamo che a livello teorico, con questi spessori, "potrebbe anche" prendere stampa, ma sarebbe più scarica, probabilmente meno nitida e sicuramente più chiara delle adiacenti.(lascia perdere la lima .. impossibile eliminare un'impronta senza toccare le vicine).

Ma veniamo a quello non và. Prendiamo l'ultima che hai postato.
Sostieni che che i rimasugli in alto derivano dalla pos. primigenia, .. non ti piace e decidi di sostituirla. La rifai nella medesima posizione e non hai bisogno di cancellare, ripassi sopra con la rulletta ed in qualche maniera la completi.
Perchè la sposti ? Se decidi di spostarla pui farlo SOLO all'interno degli interspazi, che mi sembrano pure alquanto stretti.
Se sposti la 9 più in basso di 3 mm., la 19 che fà? si sposta da sola per la paurà?

E' evidente, che così, la parte bassa della nuova 9 sormonterà la parte alta della 19. ......

Così, come è stata esposta, da qualche parte contiene sicuramente un errore.

Vediamo una domanda diretta.Nella tua prima esposizione non ricordo le posizioni Prima e Dopo.
E' possibile vedere una 9 PRIMA della sostituzione ? ( la vedremo? chissà. Un mezzo penny che, forse, no, quasi quasi me lo gioco.)

Ciao:
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da lingo »

pinco1 ha scritto: 7 marzo 2025, 6:06 Ciao Pasquale,

diciamo che a livello teorico, con questi spessori, "potrebbe anche" prendere stampa, ma sarebbe più scarica, probabilmente meno nitida e sicuramente più chiara delle adiacenti.(lascia perdere la lima .. impossibile eliminare un'impronta senza toccare le vicine).

Ma veniamo a quello non và. Prendiamo l'ultima che hai postato.
Sostieni che che i rimasugli in alto derivano dalla pos. primigenia, .. non ti piace e decidi di sostituirla. La rifai nella medesima posizione e non hai bisogno di cancellare, ripassi sopra con la rulletta ed in qualche maniera la completi.
Perchè la sposti ? Se decidi di spostarla pui farlo SOLO all'interno degli interspazi, che mi sembrano pure alquanto stretti.
Se sposti la 9 più in basso di 3 mm., la 19 che fà? si sposta da sola per la paurà?

E' evidente, che così, la parte bassa della nuova 9 sormonterà la parte alta della 19. ......

Così, come è stata esposta, da qualche parte contiene sicuramente un errore.

Vediamo una domanda diretta.Nella tua prima esposizione non ricordo le posizioni Prima e Dopo.
E' possibile vedere una 9 PRIMA della sostituzione ? ( la vedremo? chissà. Un mezzo penny che, forse, no, quasi quasi me lo gioco.)

Ciao:
Alla luce delle domande che hai posto sopra mi sembra di capire che non hai ben presente quale siano state le fasi di preparazione delle tavole dei francobolli di Napoli. Per continuare questo piacevole scambio di opinioni ti invito ad una lettura dei testi che le descrivono e sicuramente ti potranno fare luce sull'argomento.
Ciao
Pasquale
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Pasquale Agosti
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da pinco1 »

Ciao,

questo è sicuro, inizio un pò più avanti.

Ma, se me lo spieghi, facciamo prima.

Ciao:
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da lingo »

pinco1 ha scritto: 7 marzo 2025, 11:50 Ciao,

questo è sicuro, inizio un pò più avanti.

Ma, se me lo spieghi, facciamo prima.

Ciao:
Per quanto mi possa dedicare con tutti i miei migliori propositi, non riuscirei mai a chiarirti le idee (questo è un mio limite) sull'argomento in questione meglio della lettura di un testo specializzato, ad esempio quello di Emilio Diena sui francobolli di Napoli.
Buona giornata a tutti
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Cordiali saluti
Pasquale Agosti
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da Antonello Cerruti »

Si possono anche cercare con google le nozioni specifiche alla tecnica di incisione su acciaio.
Comunque, non mi risulta che mai fu sostituita una o più posizioni nelle tavole del Masini o del De Masa.
E neppure che furono eseguiti su di esse ritocchi di alcun tipo.
Tutte le varietà di incisione sono riconducibili ad errori o imperfezioni causate all'epoca dagli operai che riportarono le rullette di acciaio duro sulle tavole di acciaio morbido destinate alla stampa.
Ben altro discorso riguarda invece la realizzazione delle tavole destinate alla stampa della Trinacria e della Crocetta.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da lingo »

Antonello Cerruti ha scritto: 7 marzo 2025, 12:08 Comunque, non mi risulta che mai fu sostituita una o più posizioni nelle tavole del Masini o del De Masa.
E neppure che furono eseguiti su di esse ritocchi di alcun tipo.
Come ho SEMPRE affermato nei miei post, TUTTE le operazioni che causarono le varietà di stampa nel 2 grana prima tavola ed anche in altre tavole napoletane avvennero PRIMA della stampa dei francobolli, quindi in fase di preparazione delle stesse e tanto meno si è mai parlato di ritocchi, tale mia affermazione è confortata da quanto scritto dal Maestro: "Un esame attento del gruppo di sinistra mostra, come ho detto, che vennero eliminate, in qualche caso completamente, in altri incompletamente, delle incisioni che, forse perchè non ben riuscite o perchè mal allineate, si ritenne opportuno sostituirle con altre."
Antonello Cerruti ha scritto: 7 marzo 2025, 12:08 Tutte le varietà di incisione sono riconducibili ad errori o imperfezioni causate all'epoca dagli operai che riportarono le rullette di acciaio duro sulle tavole di acciaio morbido destinate alla stampa.
A conferma di quanto scritto sopra

Ciao: Ciao:
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Cordiali saluti
Pasquale Agosti
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da Antonello Cerruti »

Ciao Pasquale, praticamente abbiamo scritto le stesse cose, ribadendo che non risultano modifiche delle tavole posteriori alle prime fasi di stampa.
Nei francobolli di Sicilia, viceversa, esistono ritocchi effettuati anche dopo l'inizio della stampa ed infatti esistono esemplari diversi riconducibil alle stesse posizioni (i cosiddetti "avanritocchi") ed anche primi e secondi stati di alcuni ritocchi.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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aurelio
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da aurelio »

lingo ha scritto: 7 marzo 2025, 15:15
Come ho SEMPRE affermato nei miei post, TUTTE le operazioni che causarono le varietà di stampa nel 2 grana prima tavola ed anche in altre tavole napoletane avvennero PRIMA della stampa dei francobolli, quindi in fase di preparazione delle stesse e tanto meno si è mai parlato di ritocchi, tale mia affermazione è confortata da quanto scritto dal Maestro: "Un esame attento del gruppo di sinistra mostra, come ho detto, che vennero eliminate, in qualche caso completamente, in altri incompletamente, delle incisioni che, forse perchè non ben riuscite o perchè mal allineate, si ritenne opportuno sostituirle con altre."
Antonello Cerruti ha scritto: 7 marzo 2025, 12:08 Tutte le varietà di incisione sono riconducibili ad errori o imperfezioni causate all'epoca dagli operai che riportarono le rullette di acciaio duro sulle tavole di acciaio morbido destinate alla stampa.
A conferma di quanto scritto sopra

Ciao: Ciao:
Ciao: Ciao:
Vorrei integrare le giuste notizie che avete riportato con questo documento inedito, che illumina su alcuni aspetti della realizzazione dei primi francobolli di Napoli, ignoti anche al Maestro Diena.
16-12-1857 fattura Masini lavori sulle plance.pdf
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Aurelio
"Habere non haberi"
-----------------
Colleziono Regno sino al 1900 e studio il 15 cent tipo Sardegna del 1863; raccolgo storia postale di Manduria e Taranto sino al 1899; mi intrigano gli uffici postali Estero e il segnatasse n.1; mi affascina la IV di Sardegna.
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lingo
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da lingo »

aurelio ha scritto: 7 marzo 2025, 19:17 Ciao: Ciao:
Vorrei integrare le giuste notizie che avete riportato con questo documento inedito, che illumina su alcuni aspetti della realizzazione dei primi francobolli di Napoli, ignoti anche al Maestro Diena.
16-12-1857 fattura Masini lavori sulle plance.pdf
Interessantissimo documento, che oltre a dare certezza del materiale in cui furono realizzate tre delle tavole napoletane, mi sembra di capire che la tavola da 20 grana abbia subito la reincisine dei 200 esemplari. Aurelio, non riesco a comprendere la parola che ho evidenziato nell'immagine allegata.
Grazie per il tuo contributo.
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Pasquale Agosti
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aurelio
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Re: Le varietà di incisione dei francobolli di Napoli

Messaggio da aurelio »

lingo ha scritto: 7 marzo 2025, 20:08
Interessantissimo documento, che oltre a dare certezza del materiale in cui furono realizzate tre delle tavole napoletane, mi sembra di capire che la tavola da 20 grana abbia subito la reincisine dei 200 esemplari. Aurelio, non riesco a comprendere la parola che ho evidenziato nell'immagine allegata.
Grazie per il tuo contributo.
Ciao: Ciao:
la parola misteriosa è "prezzo": si riferisce alla modifica della cifra del valore nominale del 20 grana. La fattura fu emessa dal Masini in quanto gli toccò riparare ai pasticci combinati dagli operatori dell'Officina di stampa napoletana sulle prime tavole da questi prodotte.

PS: approfitto per complimentarmi con te per il gran lavoro che hai condiviso in questo thread. :clap: :clap:
Aurelio
"Habere non haberi"
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Colleziono Regno sino al 1900 e studio il 15 cent tipo Sardegna del 1863; raccolgo storia postale di Manduria e Taranto sino al 1899; mi intrigano gli uffici postali Estero e il segnatasse n.1; mi affascina la IV di Sardegna.
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