lingo ha scritto: 22 marzo 2025, 18:19 dopo 160 anni la situazione in Capitanata non é affatto migliorata![]()
Ma forse, sapete, siamo noi a "sbagliare candeggio", come recitava una pubblicità della mia infanzia.gipos ha scritto: 22 marzo 2025, 18:27 in Sicilia non solo le cose sono migliorate ma addirittura peggiorate in maniera spropositata.
Perché mai le cose dovrebbero cambiare? Le cose non cambiano (in meglio) "perché sì". Le cose cambiano (in meglio) se c'è una volontà precisa a farle cambiare (in meglio). Altrimenti restano come sono. Anzi, no: peggiorano.
E per questo che - come già dicevo - a me viene da sorridere quando mi dicono "eh, vabbè, ancora con questa storia del 1860... sono passati più di 160 anni, ormai". Per quel che mi riguarda, ne potranno pure trascorrere 1600, ma sarà sempre nel nostro processo di nascita che andranno ricercate le nostre storture...
C'è un bellissimo libro di Arrigo Petacco - Il regno del Nord. 1859: il sogno di Cavour infranto da Garibaldi, scritto davvero molto bene, piacevole, scorrevole e al tempo stesso preciso - in cui si documenta bene come l'idea di una Italia unita da nord a sud non passava per la testa a nessuno, e non era neppure desiderata.
Guardate cosa scrive Cavour a Vittorio Emanuele, a conclusione degli accordi di Plombiers, quando si era stabilito che il Piemonte si sarebbe preso il Lombardo Veneto e qualche legazione pontificia: "Vostra Maestà diventerà di diritto il sovrano della metà più ricca e più forte dell'Italia e sarà di fatto il sovrano dell'intera penisola".
Signori, possono pure essere trascorsi 160 anni (che poi, a dirla tutta, dalla prospettiva di uno storico, 160 anni non sono nulla) ma noi lì siam rimasti, a Cavour e a Vittorio Emanuele, che consideravano la " metà più ricca e più forte dell'Italia" come se fosse "di fatto [...] l'intera penisola".