Numismatico 007 ha scritto: 5 giugno 2023, 9:30 ... spero che fra 30/50 anni la filatelia continui a essere come è ora, fra rarità di valore a tre zeri e pezzi comuni per le nostre collezioni tematiche...
Antonello Cerruti ha scritto: 28 maggio 2025, 10:39 La filatelia diventerà solo un bene antiquariale?
La risposta è affermativa, a tutte le osservazioni.giampi ha scritto: 28 maggio 2025, 10:56 ... sopravviverà, però ridimensionata, la filatelia tematica che nasce da scopi non speculativi e di piu' facile presa.
La filatelia del futuro – nella mia previsione – sarà polarizzata, radicalizzerà l’antico adagio per cui si tratta dell’hobby dei Re e del Re degli hobby.
Sarà l’hobby dei Re, tutta centrata su pochi oggetti, carichi di Storia e significati (non solo tecnici o postali) e con una storia loro propria alle spalle (un pedigree) ad appannaggio di un circolo elitario di persone di elevata estrazione culturale e sociale, dotate di potenti mezzi finanziari.
Sarà il Re degli hobby, che tutti, ma proprio tutti, in qualunque angolo di mondo, potranno coltivare senza problemi, senza competizioni né polemiche, per l’abbondanza di materiale a disposizione e l’assoluta facilità a entrarne in possesso, in qualunque momento lo si desideri (ma che andrà comunque cercato e ricercato).
Il tratto comune ai due ambiti – all’hobby dei Re, al Re degli hobby – sarà l’irrilevanza del contenuto monetario.
La spesa dei Re, per quanto elevata, sarà comunque una frazione minima del loro reddito, del loro patrimonio, di sicuro così trascurabile da inibirgli qualsiasi preoccupazione sulla futura sorte commerciale della collezione (che se pure, al limite, dovesse rivelarsi un fondo perduto, non ne altererà la ricchezza complessiva).
La spesa del popolo sarà per sua natura così irrisoria, da non essere neppure percepita, e quindi, specularmente, nessuno si preoccuperà di quale sorte commerciale potrà toccare alla collezione, visto che a conti fatti non vi sarà stato alcun impiego di denaro maggiore di quello per una colazione giornaliera al bar sotto casa.
Che sia l’hobby dei Re, o il Re degli hobby, la filatelia tornerà a essere quello che – a rigore – sarebbe sempre dovuta essere: un hobby, semplicemente un hobby, nient’altro che un meraviglioso e ineguagliabile hobby.
E il Re degli hobby riscoprirà centrale quel filone collezionistico che storicamente – non ne neghiamolo – è stato guardato con una certa, malcelata, sufficienza: la filatelia tematica.
In un mondo altamente interconnesso, che ci sommerge ogni giorno di immagini disparate, il francobollo potrà far valere quella sua caratteristica – già segnalata da Federico Zeri – di essere “il mezzo figurativo più stringato e concentrato […] quasi un manifesto murale ridotti ai minimi termini”, una porta d’ingresso privilegiata verso un tema, un argomento, un filone di studio, in accordo la migliore interpretazione dello spirito di Renato Mondolfo: “partire dall'oggetto filatelico come da uno spunto per capire, per apprendere, per saltare a campi ben diversi dalla filatelia, insomma per arricchirsi dentro”.
Perciò, ora, fate una bella cosa, anche se a voi l’argomento non interessa: chiamate a raccolta figli, nipoti e loro amici, ditelo a vostra moglie, ai colleghi di lavoro, ai vicini di casa, insomma spargete la voce, perché – a cavallo di “francobolli che non valgono un piffero” – sta qui per iniziare un viaggio pazzesco nelle profondità della materia, nel mondo dei quanti, nella filatelia del futuro…