Una digressione (apparente) che spero concorra a una chiarezza definitiva.
Immagine3.png
Quel che vedete è il cosiddetto “book di negoziazione” di Borsa Italiana, relativo al titolo azionario dell’ACEA.
Guardiamo anzitutto il lato sinistro.
La prima riga (N. 1) ci dice che in questo momento ci sono tre proposte di acquisto (NUMERO PROPOSTE: 3) per una quantità complessiva di 590 azioni ACEA (QUANTITA’ ACQUISTO: 590) a un prezzo unitario di € 21,98 (PREZZO ACQUISTO: 21,98).
Allo stesso modo, la seconda riga ci dice che vi sono altre tre proposte di acquisto per un corrispettivo totale di 796 azioni, a un prezzo unitario di € 21,96; la terza riga ci informa di sei proposte, che si dichiarano nel complesso pronte ad assorbire 2136 azioni, a un prezzo unitario di € 21,94; e via così.
Ora, poniamo che io abbia 500 azioni ACEA da vendere. Cosa farò? Banale. Potrò individuare facilmente la mia controparte migliore, avendo davanti il book. E precisamente vedrò che mi conviene indirizzarmi sulla prima riga.
Immetterò quindi nel sistema – attraverso la piattaforma internet – un ordine di vendita di 500 azioni al prezzo di 21,98. L’istante dopo aver inserito l’ordine, il sistema aggiornerà il book: la voce “QUANTITA’ DI ACQUISTO” passerà da 590 a 90 (perché, appunto, sono state soddisfatte richieste di acquisto per 500) e la voce “NUMERO DI PROPOSTE” potrebbe ad esempio ridursi da 3 a 2 (perché magari le 3 proposte originarie erano di tre diversi agenti, uno che aveva inserito 500, e che ora è stato soddisfatto, un secondo che aveva messo 70 e un terzo che aveva inserito 20, e questi ultimi due sono rimasti sul book, sommando a 90).
Se però avessi 5.000 azioni da vendere, allora dovrei rivolgermi ai primi tre livelli del book (N. 1, 2, 3) e a una parte del quarto (N. 4) incassando da ognuno il suo prezzo specifico (21,98; 21,96; 21,94, 21,92). Una volta inserito l’ordine di vendita, le prime tre righe del book spariranno, e il quarto si aggiornerà di conseguenza.
Con le vendite (lato destro del book) funziona allo stesso modo.
Ci sono (riga N. 1) 1.087 azioni in vendita a € 22,02 l’una. Se il prezzo di 22,02 mi va bene, e voglio acquistarne 1.000, allora immetterò il mio ordine nel sistema (segno operazione: acquisto; quantità: 1.000; prezzo: 22,02) che lo incrocerà automaticamente con la prima riga, dove la quantità 1.087 diventerà 87 (1.000 azioni me le sono portate a casa io) e il numero di proposte si rimodulerà in proporzione a quanti offerenti sono rimasti.
Il mercato azionario è fatto di migliaia e migliaia di persone che ogni giorno hanno costantemente davanti il book di negoziazione di tutti i titoli quotati, ognuno con i suoi diversi livelli di quantità e prezzi a cui a un dato momento è possibile finalizzare le transazioni, e ogni operatore immette nel sistema i suoi ordini di compravendita, che vengono conclusi nel più totale anonimato.
A intervalli regolari, il sistema registra il flusso delle transazioni concluse (prezzi e quantità scambiate) e ne calcola una media ponderata. Quel prezzo a caratteri grandi che vedete in alto evidenziato in giallo (22,00) è proprio la media in discorso, ed è ciò che si definisce “prezzo ufficiale” perché esprime l’opinione complessiva del mercato, in quel momento (il sistema, poi, ci informa che rispetto all’ultima registrazione, si è avuto un incremento dell’1,38%).
Tutto molto bello, non trovate?

Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.