L'ufficialità delle emissioni filateliche

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Picentes
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L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da Picentes »

Ho un dubbio da risolvere. Per riordinare la mia collezione sul tema del basket, acquisto un catalogo apposito. Con mio disappunto noto che alcune emissioni (soprattutto quelle dei micidiali sultanati arabi) sono riconosciute da un catalogo (Michel) e da un'altro no (Scott) o viceversa. A questo punto mi domando: come viene stabilita l'ufficialità di un'emissione filatelica? Perchè queste diversità a seconda dei cataloghi?

Grazie per l'attenzione, Duccio

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Plinio Richelmi
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da Plinio Richelmi »

Mi associo a Duccio
per i miei amati SOS.
Yvert &Tellier talora non li riporta,
talaltra appone un inquietante pallino nero :bleah: (vedere Stati Arabi, Paraguay, Guinea Equatoriale, ecc.).

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Andrea61
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da Andrea61 »

Se c'è qualcuno che può mai decidere l'ufficialità di un'emissione filatelica, questi è l'UPU e non certo un catalogo che per quanto prestigioso e pur sempre l'espressione di un privato.

E' ben noto che ci sono paesi filatelicamente "seri" e paesi che lo sono meno. Alcuni paesi si sono anche ravveduti dopo un passato di poca serietà.

Per quanto mi riguarda, i pezzetti di carta dentellati stampati per conto di certi paesi che hanno un traffico postale quasi nullo non sono neanche francobolli. Già ho dei problemi coi commemorativi italiani....... :-)

Se fossi un collezionista tematico, adotterei questa semplice regola: se uno stato noto per non essere serio emette un francobollo che commette un personaggio o un evento di quello stato medesimo, ok. Altrimenti se lo tengano pure.
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Vacallo
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da Vacallo »

Se ben mi ricordo, la FIP castigava i paesi emittenti a cascata, non permettendo l'esposizione di detti francobolli. Sicuramente questo avveniva con la Germania dell'Est, che emetteva serie di francobolli, contenenti un valore con una tiratura molto bassa, destinata al solo mercato filatelico straniero.
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Picentes
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da Picentes »

Andrea61 ha scritto:Se c'è qualcuno che può mai decidere l'ufficialità di un'emissione filatelica, questi è l'UPU e non certo un catalogo che per quanto prestigioso e pur sempre l'espressione di un privato.

E' ben noto che ci sono paesi filatelicamente "seri" e paesi che lo sono meno. Alcuni paesi si sono anche ravveduti dopo un passato di poca serietà.

Per quanto mi riguarda, i pezzetti di carta dentellati stampati per conto di certi paesi che hanno un traffico postale quasi nullo non sono neanche francobolli. Già ho dei problemi coi commemorativi italiani....... :-)

Se fossi un collezionista tematico, adotterei questa semplice regola: se uno stato noto per non essere serio emette un francobollo che commette un personaggio o un evento di quello stato medesimo, ok. Altrimenti se lo tengano pure.


Questo vuol dire che devo andare a naso? Io non posso sapere se l'UPU avalla un'emissione (oppure si?) e quindi o raccolgo tutto (compresi i non ufficiali) oppure devo procedere secondo logica. Volendo estremizzare non posso essere sicuro dell'ufficialità neanche se tutti i cataloghi lo inseriscono nella lista. Mi sembra una cosa assurda. Intanto ti ringrazio per l'intervento.

Duccio
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Picentes
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da Picentes »

Vacallo ha scritto:Se ben mi ricordo, la FIP castigava i paesi emittenti a cascata, non permettendo l'esposizione di detti francobolli. Sicuramente questo avveniva con la Germania dell'Est, che emetteva serie di francobolli, contenenti un valore con una tiratura molto bassa, destinata al solo mercato filatelico straniero.


Però queste emissioni erano riconosciute quindi il problema rimane. Devo dedurre che nessun catalogo è pienamente affidabile e in questo stato di incertezza le emissioni non ufficiali, gli "stati fantasma" e quant'altro possono prosperare allegramente. Che tristezza.

Grazie anche a te per l'intervento, Duccio
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Plinio Richelmi
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da Plinio Richelmi »

Andrea61 ha scritto: Per quanto mi riguarda, i pezzetti di carta dentellati stampati per conto di certi paesi che hanno un traffico postale quasi nullo non sono neanche francobolli. Già ho dei problemi coi commemorativi italiani....... :-)


Grazie Andrea,
mi hai fatto riflettere.

Mediante calcolo spanno-metrico (scusa Andrea :OOO: :OOO: :OOO: ) nel 2007 l’Italia ha emesso una settantina di commemorativi per circa 3'500'000 pezzi cadauno. TOTALE: 245 milioni di FB cioè più di 4 per italiano, lattanti inclusi.
Vista la “scarsa” distribuzione............quanti ne sono stati utilizzati per l’affrancatura?

Si parla male degli Stati Arabi, è ovvio, ma nel 2006 le Isole Marshall hanno emesso lo stesso numero di FB dell’Italia (70) non conosco la tiratura ma nel 2006 le suddette isole avevano................ 61.963 abitanti cioè una nuova emissione ogni 885 abitanti e rotti.
Non lamentiamoci dell'Italia, se dovesse tenere la stessa media dovrebbe emettere circa 68'000 FB l'anno :cool:

Le Isole Penrhyn nel lontano 1984 hanno emesso 39 FB, non ho dati della popolazione in questo anno, ma nel 2006 erano 200 e non credo siano drammaticamente diminuiti negli ultimi decenni.
Perciò un FB ogni circa 5 abitanti………….uno per famiglia.

MAH :oo: :oo: :oo:

Per Duccio: l'Y&T contrassegna con il famigerato pallino nero i non riconosciuti UPU, o almeno credo :oo:

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Plinio
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Andrea61
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da Andrea61 »

Esatto, Plinio!

Se poi pensi che certi francobolli di certi stati vengono stampati all'estero ed immessi direttamente nel circuito commerciale collezionistico senza mai neanche passare per il paese committente.........
Andrea

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Picentes
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da Picentes »

Per completare l'argomento diciamo che, per correttezza, i cataloghi dovrebbero segnalare le emissioni non ufficiali. In questo modo il collezionista è libero di scegliere se acquistarli oppure no. Basta poco per aumentare la serietà e, di pari passo, la fiducia nel collezionare.

Ciao: Duccio
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da Paolo Angelini (paoloang) »

Picentes ha scritto:Per completare l'argomento diciamo che, per correttezza, i cataloghi dovrebbero segnalare le emissioni non ufficiali. In questo modo il collezionista è libero di scegliere se acquistarli oppure no. Basta poco per aumentare la serietà e, di pari passo, la fiducia nel collezionare.

Ciao: Duccio


Il problema è che sono praticamente tutti ufficiali (tralasciando i vari sultanati e emirati). Non mi pare che l'UPU regoli il numero di emissioni e la tiratura.
Sta allo stato membro essere più o meno serio.... e quindi.... :cry:
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da thiswas »

Ciao a tutti,
non so bene cosa sia il pallino nero segnalato da Duccio, ma non mi risulta che l'UPU approvi o meno le emissioni dei singoli stati, almeno stando a quello che l'UPU dice sul suo sito nella sezione "Chi siamo"
As a non-political organisation, it does not interfere in matters that fall within the domestic domain of national postal services. For example, Posts set their own postage rates, decide which and how many postage stamps to issue, and how to manage their postal operations and staff.

Mi sfugge qualcosa?
Sempre dal sito apprendo che attualmente possono far parte dell'UPU tutte le nazioni che aderiscono all'ONU. Possono aderire all'UPU anche gli stati sovrani non membri dell'ONU a condizione che la loro adesione sia approvata dai 2/3 dei membri. Ho dato un'occhiata alla lista degli stati membri, le isole Marhall insieme ad Andorra, Palau ed alla Micronesia fanno parte delle nazioni membre dell'ONU la cui situazione con l'UPU non è stata ancora definita. Le isole Penrhyn non sono comprese nella lista. Non credo che le loro possano definirsi emissioni non ufficiali. O no?

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Andrea61
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da Andrea61 »

thiswas ha scritto:... non mi risulta che l'UPU approvi o meno le emissioni dei singoli stati, ....


"Approvi" è una cosa, "riconosca" è un'altra.

Comunque non so nulla di certo. Quello che ho detto è che SE c'è un Ente che "ufficializza" le emissioni filateliche, questi deve essere l'UPU.
Andrea

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thiswas
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da thiswas »

Ciao Andrea,
sono d'accordo con te, è ovvio che ci sia differenza tra riconoscere ed approvare, ma nessuna delle due attività sembra rientrare (a quello che leggo) nel campo di azione dell'UPU. Credo che il crisma dell'ufficialità alle singole emissioni lo possa dare solo il singolo stato. L'unica iniziativa che sono riuscito a trovare, intrapresa dall'UPU e concernente i francobolli, è quella presa insieme al WADP (World Association for the Development of Philately) e consistente nel sistema di numerazione WNS (http://www.wnsstamps.ch/en/).
Per il resto, come dice anche l'UPU sul suo sito, ogni singolo stato sovrano decide quanti e quali francobolli emettere e, di conseguenza, quali siano i francobolli ufficiali. A riprova inserisco il link ad una interessante circolare dell'UPU
http://www.upu.int/philately/en/2008/19 ... lar_en.pdf
nella quale si inoltra agli stati membri una circolare delle poste del Madagascar a proposito di alcune emissioni illegali.
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giandri
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da giandri »

Mi sembra (e perdonatemi le inesattezze del mio linguaggio che giuridico non è) che sia uno Stato ad essere riconosciuto dall'UPU come emittente di francobolli e non i singoli francobolli emessi.
Lo SMOM ad esempio non dovrebbe essere riconosciuto dall'UPU ed i suoi "francobolli" non assolvono il servizio postale universale.
Nel caso del Madagascar, Stato membro dell'UPU, i suoi francobolli sono riconosciuti al servizio postale universale (quindi accettati da tutti gli stati membri): tuttavia il Madagascar con la sua circolare mette in guardia da alcune emissioni che, pur riportando il nome della nazione, sono state stampate illegalmente. Quindi quei "francobolli" non devono essere riconosciuti per assolvere il servizio postale universale.
Le condanne del FIP sono una iniziativa "privata" che ha valore solo tra le parti (partecipazione ad esposizioni, ecc). Come dire: "Attenzione, quelle sono emissioni meramente speculative con nessuna valenza "filatelica". Se le raccogliete, tenetele nel cassetto perché noi non vogliamo vederle in una nostra esposizione."
Ovviamente poi è tutta una questione di forze politiche in campo: forse non avranno il coraggio di condannare i francobolli italiani come vignette speculative; è più facile condannare come speculativi i francobolli a cascata della Repubblica dell'Isola-che-non-c'è.
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da Lucky Boldrini »

Picentes ha scritto:Per completare l'argomento diciamo che, per correttezza, i cataloghi dovrebbero segnalare le emissioni non ufficiali. In questo modo il collezionista è libero di scegliere se acquistarli oppure no. Basta poco per aumentare la serietà e, di pari passo, la fiducia nel collezionare.


Ciao Duccio,

a beneficio tuo e di chi fosse interessato, spiego qual'è al riguardo il criterio seguito dalla Stanley Gibbons.

Qui di seguito ecco una riproduzione (unitamente ad una mia sommaria e molto libera traduzione) delle note che, tra le altre che compongono la premessa e la chiave del catalogo, si riferiscono in particolare ai cosiddetti "APPENDIX" COUNTRIES ed a quelle che sono denominate "UNDESIRABLE ISSUES".

Appendix Countries.jpg



APPENDIX COUNTRIES
A partire dall'anno 1968 circa si è reso necessario aggiungere, in coda a molti stati, delle appendici nelle quali sono confluite innumerevoli emissioni. Molti paesi ritengono che l'emissione di inutili francobolli in larghe quantità possa costituire una fonte di entrate, grazie ai collezionisti e soprattutto ai meno esperti tra essi. Stanley Gibbons non intende agevolare questo tipo di speculazione e pertanto non tratta tali francobolli.

Le appendici, redatte per mera formalità di tenuta dei dati, "ospitano" due tipologie di francobolli, ossia quelli emessi in palese eccesso rispetto alle reali necessità postali e quelli che non rispettano pienamente tutti i requisiti richiesti per una regolare catalogazione.

I surrichiamati requisiti sono che i francobolli devono essere emessi da una autorità postale ufficiale riconosciuta dal governo del proprio paese, devono essere adesivi e validi per l'uso postale all'interno della tipologia di servizio la quale sono stati previsti. I francobolli, fatta eccezione per i segnatasse e quelli per servizio di stato, devono essere resi disponibili al pubblico al loro valore facciale, senza che alcuna limitazione artificiosa venga imposta sulla loro distribuzione.

Gli editori di questo catalogo hanno rilevato, con preoccupazione, la proliferazione di territori ad alta propensione di emissioni "artificiali". In diverse occasioni ciò ha prodotto la separata catalogazione di emissioni da parte di diverse entità territoriali, altrimenti parte della medesima nazione.

La casa Stanley Gibbons ha pertanto deciso, ad ogni nuovo verificarsi di tali circostanze, che i fancobolli saranno inseriti nel proprio catalogo solo previa verifica che essi rappresentano fedelmente la nazione emittente sia dal punto di vista politico, storico ed ovviamente postale. Ogni altra emissione che non rispetterà detti criteri verrà sommariamente elencata soltanto nell'appendice.

I francobolli confinati nelle appendici vengono monitorati, ed alla luce di eventuali nuove e positive informazioni pervenute, essi potrebbero rientrare a pieno titolo nel normale catalogo.


Undesirable Issues.jpg

UNDESIRABLE ISSUES
Il regolamento delle molte esposizioni sotto l'egida della Federazione Internazionale prevede una riduzione del punteggio per l'uso delle cosiddette UNDESIRABLE ISSUES (letteralmente emissioni non graditi, n.d.r.).

A tale riguardo, questo catalogo può essere ben preso a riferimento. Tutti i francobolli elencati nella parte principale del catalogo e nei suoi addenda sono accettati nelle esposizioni internazionali, al contrario di quelli Confinati nell'appendice, considerati appunto UNDESIRABLE ISSUES.

Paricolare attenzione deve essere prestata ai seguenti stati: Aden Protectorate States, Ajman, Bhutan, Chad, Fujeira, Khor Fakkan, Manama, Ras al Khaima, Sharjah, Umm al Qiwain, Yemen. Esistono d'altro canto anche francobolli totalmente falsi (vedi note nelle appendici) che non possono essere presentati nelle competizioni. Distintamente dalle emissioni "non gradite", alcune altre tipologie di francobolli non vengono catalogate unicamente per la loro funzione o il loro stato (perfin, ecc. n.d.r.). Al riguardo consultare il regolamento di ogni singola manifestazione per verificarne la possibile ammissibilità in gara, anche in caso di non catalogazione da parte nostra.



Vediamo adesso come tutto quanto sopra trova pratica applicazione, prendendo ad esempio il "filatelicamente famoso" sceiccato di AJMAN.

Qui la pagina con i francobolli regolarmente catalogati (periodo 1964-1967):
Ajman Catalog.jpg


e qui la successiva APPENDIX con tutte le emissioni dal 1967 al 1972:
Ajman Appendix.jpg



Non so esattamente che linea tengano, al riguardo, altre case editrici di cataloghi.
Le indicazioni della Stanley Gibbons mi sembrano tutto sommato condivisibili, e possono aiutare soprattutto chi, tra i collezionisti alle prime armi, non sa ancora bene come districarsi in mezzo a questo tipo di emissioni.

Ciao:

Luca
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da rodedo »

Scusate, ma se capisco bene le indicazioni riportate, sopratutto la parte riguardante la pubblica disponibilita' allora i famosi francobolli dei 18nni italiani sarebbero da rifilare nell'appendice!
Sapete come si sono regolati a riguardo i vari cataloghi?
Rosario
Ultima modifica di rodedo il 26 settembre 2008, 16:37, modificato 1 volta in totale.
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da Vacallo »

Teoricamente hai ragione....
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Re: L'ufficialità delle emissioni filateliche

Messaggio da Andrea61 »

rodedo ha scritto:Scusate, ma se capisco bene le indicazioni riportate, sopratutto la parte riguardant la publica disponibilita' allora i famosi francobolli dei 18nni italiani sarebbero da rifilare nell'appendice!


Assolutamente sì, e sarebbe bello se i cataloghi internazionali seri lo facessero.

Solo per il gusto di vedere come commenterebbero la cosa coloro che proclamano che per salvare la filatelia bisognerebbe stmpare un emissione dei 18enni ogni anno.

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Andrea

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