Pagamento in moneta del Porto per lettere inviate all'estero

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francesco luraschi
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Pagamento in moneta del Porto per lettere inviate all'estero

Messaggio da francesco luraschi »

Un amico mi ha sottoposto la scan di una raccomandata da Milano a Lione con la particolarità del porto pagato in contanti. La cifra pagata dal mittente è quella siglata al verso, 35 carantani, mentre il diritto di raccomandazione venne assolto apponendo il canonico bollino da lettera da 30/100

Oltre alla tradizionale domanda sulla tassazione, cui gli esperti di ASI non tarderanno a dare risposta sicura, si aprono però altre questioni risolvibili solo dalla conoscenza di molte più lettere:

1) sono invii rari? A memoria ricordo di avere visto anche lettere semplici pagate in contanti.

2) le spedizioni hanno sempre la Francia per destinazione?

3) che motivo c'e' di pagare in contanti piuttosto che apporre i francobolli a saldo del porto? La risposta più ovvia sembrerebbe una temporanea mancanza di francobolli, cosa strana visto l'apposizione di un francobollo per la raccomandazione e la partenza da Milano sede della Direzione postale.

4) mi è sorto un dubbio: era già possibile nel 1850 spedire in PD con francobolli? Oppure tale possibilità venne introdotta solo successivamente, nel 1853?, nonostante la convenzione del 1844 che permetteva sia il PA che il PD tra Francia e LV?

Ciao: e grazie per ogni aiuto

Francesco


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fildoc
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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da fildoc »

Secondo me tale procedura è probabile che fosse stata sempre consentita.
Tutto sommato poteva semplicemente succedere che le spese fossero a carico del destinatario!
Infatti la busta non credo sia tassata, 35 è probabile che sia la moneta pagata in Francia.
Gli austriaci vollero solo il diritto di raccomandazione che non poteva essere caricato al destinatario.
Se fosse esatta l'ipotesi della mancanza di francobolli non vi sarebbe stato neppure il 30 centesimi.
Tali buste le ho gia' viste anche per gli Stati sardi (con il solo diritto di raccomandazione pagato) e mi risultano abbastanza ricercate dai collezionisti.
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francesco luraschi
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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da francesco luraschi »

Massimiliano,

ecco la pagina del Cassinelli da cui si evince che il porto pagato in contanti, "a pronti" viene definito, è regolarmente contemplato tra le modalità di invio. Viene quindi a cadere definitivamente l'opzione legata alla mancanza occasionale di bollini da lettera.

In base a questo il 35 al verso sembra proprio essere la tassa di porto pagata dal mittente.

Tengo a precisare che il libro è del 1865, molto posteriore alla data della lettera in questione. Quindi abbiamo lettere anteriori di cui non sappiamo il motivo dell'uso del contante al posto dei francobolli ed un regolamento molto più tardo che ne ricorda la possibilità di pagamento.

Cosa cambiava all'atto pratico tra i due metodi?

Appena possibile posterò altri esempi con la speranza di arrivare a soluzione

Tra l'altro sulla stessa pagina vi sono notizie sfiziose sull'inchiostro da utilizzarsi: la differenza sta nell'uso dell' omologato inchiostro Dinkler da parte degli uffici erariali e il solito inchiostro da stampa allungato con grasso di maiale per quelli in appalto. Ecco il motivo dell'aureola oleosa attrono alle impronte di uffici lontani da zone coltivate a ulivi


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francesco luraschi
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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da francesco luraschi »

Ecco un'altra lettera il cui porto venne misteriosamente pagato cash piuttosto che con francobolli.


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francesco luraschi
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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da francesco luraschi »

Ecco una spedizione questa volta verso l'Inghilterra anch'essa pagata in contanti.

Faccio notare il vecchio bollo "quadrilungo" di Milano utilizzato ormai senza l'anno
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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da fildoc »

Non essendo raccomandata viaggiava senza francobolli.....
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francesco luraschi
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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da francesco luraschi »

Massimiliano,

per il momento la cosa certa è che tale metodo di pagamento era ammesso solo per le spedizioni extra-lega postale austriaca. Lo scrive il Cassinelli. Lettera semplice o raccomandata non sembra essere la discriminante.

Al momento mi sfugge il motivo per cui a volte veniva preferita la spedizione con pagamento cash piuttosto che con francobolli i quali, comunque, venivano utilizzati sempre per pagare il diritto di raccomandazione.

Ecco altri esempi:
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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da Erik »

A proposito di strane modalità di invio, io ho questa lettera del 1865 da Condino a Moerna (allora facenti parte dell'Impero Austriaco) non affrancata, ma con un timbro "FRANCO".
Secondo voi può trattarsi di un invio pagato in contanti (ma non è scritta da nessuna parte la cifra pagata) o di un invio in franchigia (ma non c'è alcun segno che ne attesti il diritto)?
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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da mestrestamps »

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Nel 1862, l'I.R.DIREZIONE DELLE POSTE L.V. per mezzo del Direttore Berger pubblicò un avviso che spiegava il ripristino, il 15 maggio di quell'anno, della Convenzione stipulata tra l'Austria e la Sardegna il 28 settembre 1853.

Riporto di seguito il passaggio d'introduzione ed il primo paragrafo del capitolo A dove si parla di lettere non affrancate:

Si porta a pubblica notizia che la Convenzione stipulata tra l'Austria e la Sardegna ai 28 settembre 1853, di cui rimasero temporariamente sospesi gli effetti, rientrerà in attività col giorno 15 maggio corrente, e che le disposizioni della medesima saranno tutte senza eccezione estese anche ai territori di Lombardia, di Parma, di Modena, di Toscana, delle Romagne, dell'Umbria, delle Marche, di Napoli e di Sicilia, quindi a tutti i territori d'Italia, eccettuata quella parte dello Stato Pontificio i di cui Uffici non vengono amministrati dalla Sardegna.
Rientreranno perciò in vigore e saranno relativamente estese col suddetto giorno le seguenti norme nel trattamento delle corrispondenze scambiate con l'Austria e la Sardegna e gli Stati suddetti (ad eccezione di quello Pontificio).
A. Corrispondenze fra l'Austria e la Sardegna e gli altri Stati italiani (non Austriaci)
1. Dalla suddetta data cessa l'obbligo dell'affrancazione fino al confine, e potranno le lettere, sia dall'Impero d'Austria e dai paesi al di là, dirette per la Sardegna e per i sopraindicati Stati Italiani affrancarsi fino a destinazione o non francarsi affatto, per cui cessa il bisogno di rivolgere per la Svizzera le lettere non francate, come ora si pratica.
Una parziale affrancazione non è ammessa.
Le sole lettere raccomandate sono sempre soggette all'affrancazione obbligatoria.


Un ripristino nel 1862 quindi di ciò che avveniva già nel 1853.

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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da Erik »

Curioso il fatto che nel 1862 non si facesse ancora riferimento al Regno d'Italia come ad un'entità unica ma come ad un insieme di stati amministrati dalla Sardegna... :roll:

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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da fildoc »

In questo caso il decreto non c'entra nulla.
Infatti, Moerna è in Valvestino, territorio sì raggiunto da Garibaldi nel 1859 di "obbedisco" memoria... , ma restituito all'Austria fino al 1866.
Tra l'altro la frontiera presso Condino (era un passo di frontiera aperto da secoli) pare (ne ho avuto conferma da molti studiosi del settore in questi anni, Sottoriva e Teruzzi per nominarne due) non venne piu' riaperto dopo il 1859.
E' mia opinione, ma potrei sbagliarmi :mmm: , che questa missiva fosse franca in quanto comunicazione fra sindaci di zone limitrofe.
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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da Erik »

fildoc ha scritto:E' mia opinione, ma potrei sbagliarmi :mmm: , che questa missiva fosse franca in quanto comunicazione fra sindaci di zone limitrofe.

Ciao Massimiliano,
grazie per la risposta.
Chi spedisce non è il Sindaco, ma il Verificatore di Pesi e Misure.
E va beh, magari anche lui aveva diritto a spedire in franchigia.
Quello che trovo strano, però, è che all'esterno della lettera non ci sia alcun segno che qualifichi lo speditore e quindi il suo diritto o meno alla franchigia :mmm:

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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da fildoc »

Questo è vero...
In genere ci scrivevano d'ufficio
Ma vi è scritto Franca
Che non veniva messo quando era scritto d'ufficio!
Probabile che l'impiegato comunale sia andato in posta e abbia chiesto, l'ufficiale postale probabilmente ha domandato se era una richiesta autorizzata dal sindaco e, alla risposta affermativa, abbia usato il timbro franca invece di ritornare la busta all'impiegato perchè vi apponesse la scritta "D'ufficio" classica.
Dopotutto era la cosa piu' rapida!


...certo supposizioni, ma plausibili.
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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da mestrestamps »

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L'inserimento di parte del decreto non voleva essere una risposta ad Erik quanto un'integrazione ai quesiti posti da Francesco.... :-))

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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da fildoc »

Ah!
Ok!
Pensavo che avessi pensato ad una missiva attraverso frontiera!
Ciao :abb:
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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da Erik »

fildoc ha scritto:Probabile che l'impiegato comunale sia andato in posta e abbia chiesto, l'ufficiale postale probabilmente ha domandato se era una richiesta autorizzata dal sindaco e, alla risposta affermativa, abbia usato il timbro franca invece di ritornare la busta all'impiegato perchè vi apponesse la scritta "D'ufficio" classica.
Dopotutto era la cosa piu' rapida!


...certo supposizioni, ma plausibili.

Si, questa potrebbe essere plausibile, pur rimanendo sempre una supposizione.
In effetti una cosa del genere era una delle ipotesi che mi ero formulato anch'io.

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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da francesco luraschi »

Ringrazio Andrea, Enrico e Massimiliano per i contributi.

Come già scritto da Enrico la lettera da Condino è curiosa: per essere definita franchigia manca sicuramente il bollo di contrassegno dell'ente mittente ma ci sono almeno due numeri al verso che sembrebbero richiamarla. Almeno uno, come dice bene Enrico, venne messo in arrivo. Tuttavia per essere inquadrata tra le spedizioni pagate in contanti manca almeno al verso l'importo pagato dal mittente. :mmm:


Riguardo la convenzione tra Sardegna e Austria postata da Andrea: come tutte le altre convenzioni essa prevedeva la possibilità di invio franco, apponendo i francobolli, così come il porto assegnato lasciando al destinatario l'onore, o l'onere, di pagare le spese di porto in contanti. Va da sè che in periodo di convenzione venisse a mancare il "franco confine" ovvero il pagamento della spedizione mediato tra mittente e destinatario. Questo è specificato.

Ciò che si nota, ed è evidente negli invii verso gli Stati extra-lega postale (vedi Cassinelli), è la possibilità di pagare in contanti la spedizione in PP invece di apporre i francobolli. Che motivo (vantaggio economico o facilitazione delle operazioni d'ufficio) avevano le poste asburgiche di offrire questa terza possibilità?

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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da fildoc »

Forse vi era la possibilita' di aprire un conto presso gli uffici e fare dei pagamenti periodici.
Un sistema che probabilmente poteva avere poi un riscontro fiscale.
Sarebbe stata una opportunita' favorevole forse per avvocati e notai...
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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da francesco luraschi »

Massimiliano,

è un'ipotesi cui non avevo pensato ma che ci può stare: le Poste spedivano e poi addebitavano il costo su un conto intestato ad una ditta o professionista che poi passava a saldare a fine mese o ogni trimestre. Penso che la soluzione possa arrivare focalizzando il particolare dell'operazione allo sportello dato che qui si incontravano mittenti e postali. Infatti mi sembra di capire che una lettera fosse stata spedita in Sardegna (o Francia) dopo averla, per esempio, gettata in buca sarebbe poi stata comunque spedita in porto assegnato a carico del destinatario.

Noto inoltre che la tassa 35 (carantani? cioè 1 lira e 75 centesimi! ) su una lettera per la Francia è alta.

Nel nostro caso il passaggio in posta sembra scontato e i casi di raccomandate ne sono la prova.

Inoltre, e chiedo di questo conferma agli esperti di cose milanesi del periodo filatelico, il bollo rosso R senza l'anno era quello apposto dallo sportello delle raccomandate dove, evidentemente, si maneggiava il denaro.

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Re: MODALITA' ANOMALA DI INVIO

Messaggio da fildoc »

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